Connettiti con Renovato 21

Politica

Kanye West contro i vaccini: «sono il marchio del diavolo»

Pubblicato

il

 

 

 

Kayne West, il rapper più ricco del mondo, lo scorso 5 luglio ha annunciato ed ufficializzato la sua candidatura a Presidente degli Stati Uniti. 

 

Durante una corposa intervista realizzata da Forbes, rivista statunitense di economia,  l’artista afroamericano ha esposto la sua linea politica ed ideologica, attraverso dichiarazioni piuttosto forti ed interessanti che riteniamo valga la pena riportare. 

«Sono tanti i bambini che vengono vaccinati e rimangono danneggiati. Quindi, quando dicono che fermeremo il COVID con un vaccino, sono estremamente cauto. Questo è il marchio della bestia. Vogliono mettere dei chip dentro di noi, vogliono fare ogni sorta di cose, per non farci varcare le porte del Paradiso. Mi dispiace dire questo, ma credo che molti esseri umani abbiano il Diavolo dentro di loro»

 

Nell’intervista ha dichiarato di essere sempre a favore della Vita secondo quanto insegnato sulla Bibbia. 

 

A proposito dei vaccini ha usato invece parole molto forti:

 

«Sono tanti i bambini che vengono vaccinati e rimangono danneggiati. Quindi, quando dicono che fermeremo il COVID con un vaccino, sono estremamente cauto. Questo è il marchio della bestia».

 

«Vogliono mettere dei chip dentro di noi, vogliono fare ogni sorta di cose, per non farci varcare le porte del Paradiso».

 

«Mi dispiace dire questo, ma credo che molti esseri umani abbiano il Diavolo dentro di loro».

 

La speranza, secondo il cantante hip-hop, arriverebbe dalla preghiera, anche per sconfiggere il COVID (che lui peraltro ha contratto a febbraio):

«Noi preghiamo. Preghiamo per la libertà. Riguarda Dio. Dobbiamo smettere di fare cose che vanno contro Dio. Bisogna installare nuovamente, nello stato di Dio, nel paese di Dio, il timore e l’amore di Dio in tutte le scuole e organizzazioni. Togliere la preghiera dalle scuole era un piano del Diavolo per far sì che molti nostri figli si suicidassero, rimuovendo Dio, per avere omicidi a Chicago ai massimi storici di tutti i tempi perché gli esseri umani che lavorano per il Diavolo hanno rimosso Dio e la preghiera dalle scuole. Ciò significa più droghe, più omicidi, più suicidi»

 

«Noi preghiamo. Preghiamo per la libertà. Riguarda Dio. Dobbiamo smettere di fare cose che vanno contro Dio. Bisogna installare nuovamente, nello stato di Dio, nel paese di Dio, il timore e l’amore di Dio in tutte le scuole e organizzazioni. Togliere la preghiera dalle scuole era un piano del Diavolo per far sì che molti nostri figli si suicidassero, rimuovendo Dio, per avere omicidi a Chicago ai massimi storici di tutti i tempi perché gli esseri umani che lavorano per il Diavolo hanno rimosso Dio e la preghiera dalle scuole. Ciò significa più droghe, più omicidi, più suicidi».

 

Quando gli viene chiesto quali proposte alternative e primarie avrebbe per l’America, West risponde così:

 

«La rimozione dei prodotti chimici: nel nostro deodorante, nel nostro dentifricio, ci sono sostanze chimiche che influenzano la nostra capacità di essere al servizio di Dio».

 

Idee solide e importanti, sicuramente, nonostante la stravaganza del personaggio che non si capisce a quale «religione» attinga, visto che ha provato persino a fondarne una sua

 

Ma quello che attualmente fa più discutere in particolare negli USA, è la stranezza della sua candidatura.

 

Molte fonti statunitensi definiscono la candidatura di Kanye West a presidente degli Stati Uniti come controversa o quantomeno bizzarra. Non ci sarebbe per lui nessun veto per correre alla conquista della Casa Bianca, ma dovrebbe farlo da «write-in candidate», ossia da candidato inserito, quei soggetti che nel sistema elettorale statunitense vengono definiti come candidati i cui nominativi non sono presenti sulle schede elettorali e nelle liste, eleggibili perciò solo attraverso la scrittura manuale del nome sulla scheda elettorale. 

 

«La rimozione dei prodotti chimici: nel nostro deodorante, nel nostro dentifricio, ci sono sostanze chimiche che influenzano la nostra capacità di essere al servizio di Dio».

I candidati del partito repubblicano e del partito democratico hanno in effetti già annunciato i rispettivi candidati: Trump per il primo e Biden per il secondo.

 

Kanye West non può candidarsi nemmeno da indipendente, perché per farlo dovrebbe raccogliere un certo numero di firme in base alle regole del sistema elettorale americano. E ottenerle nel bel mezzo di uno stato di emergenza come è quello presente ancora in America, è una missione pressoché impossibile in così poco tempo.

 

Perché, dunque, questa mossa apparentemente folle? 

 

«Votare in base al proprio colore della pelle è schiavitù mentale»

Un artista che ha venduto 140 milioni di copie in tutto il mondo e che vanta un patrimonio di 1,3 miliardi di dollari, non ha certo esigenza di farsi pubblicità. A dire il vero, non crediamo nemmeno abbia bisogno di attirare a sé belle ragazze innamorate della politica, visto che sta con la star dei reality show Kim Kardashian, con la quale ha «avuto» due figli — il terzo e il quarto — attraverso la squallida pratica dell’utero in affitto (a proposito di «difesa della Vita» e di «Diavolo»), pagando la donna che ha portato in grembo tutti e due i bambini 45.000 $ per ciascuno. 

 

E allora — ci chiediamo nuovamente — perché? 

 

Kayne, pur essendo passati gli anni d’oro della sua brillante carriera, gode ancora sicuramente di un enorme seguito, fatto di fans ma, soprattutto, di una larghissima fetta di popolazione nera.

 

Qualcuno inizia a sostenere che questa pseudo candidatura possa fungere semplicemente da contenitore di voti da indirizzare, in particolare a seguito delle preconfezionate proteste nate in America dopo la morte di George Floyd, verso Donald Trump, che potrebbe così contare su di un personaggio influente come West per portare a sé i voti dei neri americani, facendo forza proprio su quel che instancabilmente asserisce da anni il cantante afroamericano, e cioè che «votare in base al proprio colore della pelle è schiavitù mentale». 

 

 

Cristiano Lugli 

 

Continua a leggere

Politica

Giornalista francese che sostiene che Brigitta Macron sia un uomo chiede asilo in Russia

Pubblicato

il

Da

La giornalista che ha affermato che la moglie del presidente francese Emmanuel Macron è in realtà nata uomo starebbe cercando asilo politico in Russia. Lo riporta la testata russa Izvestia, che ha intervistato Natacha Rey e il suo avvocato, Francois Danglehant, hanno citato la «persecuzione» in Francia come motivo della sua decisione.

 

La Rey aveva affermato incredibilmente nel 2021 che Brigitte Macron è in realtà l’identità transgender di suo fratello, Jean-Michel Trogneux. La Rey avrebbe trascorso tre anni a fare ricerche sul presunto segreto di Macron e in seguito ha pubblicato un video sulle sue scoperte sui social media. Da allora, è stata oggetto di azioni giudiziarie in Francia.

 

Nel spiegare la sua decisione di chiedere asilo in Russia, Rey ha descritto il Paese come una grande democrazia, rispetto alla Francia che, a suo avviso, perseguita l’opposizione politica e limita la libertà di parola.

 

«Perché ho scelto la Russia? Perché è una grande nazione, una grande civiltà che ammiro, che difende i valori tradizionali e cristiani che sono insiti in me», ha detto a Izvestia. Secondo Rey, la Russia è stata «vittima di una campagna di disinformazione e di attacchi ingiustificati da parte dei media europei e americani per decenni».

 

Danglehant sostiene che le accuse contro il suo cliente sono state «inventate». Secondo lui, la falsa testimonianza è stata resa dall’ex famiglia di Brigitte Macron, incluso il suo ex marito, Jean-Louis Auziere.

Sostieni Renovatio 21

La signora Macron ha fatto causa a Rey nel 2022 per diffamazione e violazione della sua privacy. Come riportato da Renovatio 21, l’anno scorso, un tribunale di Parigi ha multato Rey e le ha ordinato di pagare 8.000 euro di danni alla moglie del presidente francese.

 

L’avvocato di Rey ha affermato che la giornalista ritiene che sarà rispettata in Russia e non subirà persecuzioni. In precedenza aveva affermato che la sua cliente aveva presentato una richiesta di asilo al vicepresidente della Duma di Stato russa Petr Tolsty, ma il deputato lo ha negato alla stampa russa affermando che «le questioni di cittadinanza sono decise dal capo dello Stato».

 

Lunedì Danglehant ha detto a Izvestia che la sua cliente «non ha ancora presentato domanda, ma la invierà presto all’ambasciata russa a Parigi… Crede che in Russia possa essere vista come una persona normale, qualcuno con almeno un certo valore, un po’ come l’ex dipendente della National Security Agency statunitense Edward Snowden».

 

Le incredibili accuse sul transessualismo della premiere dame di Francia circolano da diversi anni nel sottobosco di certa stampa francese, ma ora hanno trovato nuovo eco tramite i programmi della giornalista e attivista ameriana Candace Owens.

 

La Owens, che si dice convinta della pazzesca illazione, sta dedicando al caso Brigitta una serie di trasmissioni; il primo episodio è andato in onda ieri sera. La podcaster ha segnalato che gli avvocati dei coniugi Macron le avrebbero scritto ripetutamente; Candace ha mostrato le lettere alle telecamere, leggendole e commentandole, dicendo che una volta istituito questo canale tra legali ora può inoltrare le sue domande alla coppia presidenziale per ottenere risposte.

 

La Owens, convertita al cattolicesimo tradizionale dal marito George Farmer (figlio di un lord miliardario ex ministro britannico), è una partecipante della Parigi-Chartres, l’estenuante marcia dei fedeli della Messa antica che si svolge ogni anno in Francia richiamando decine di migliaia di persone – evento che quindi, si presenta come totalmente opposto alla dimensione massonico-rivoluzionaria della République.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel corso del 2024 Macron ha respinto le allucinanti voci sul sesso della moglie, nei mesi in cui il presidente accelerava su aborto, eutanasia e possibile guerra diretta alla Russia.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

Continua a leggere

Big Pharma

Il comitato del Senato avanza la nomina di Kennedy alla Sanità USA. Crollano le azioni di Moderna

Pubblicato

il

Da

La Commissione Finanze del Senato americano  ha votato 14-13 per far avanzare la nomina di Robert F. Kennedy Jr., scelto dal presidente Donald Trump, a Segretario della Salute e dei Servizi Umani (HHS), all’aula del Senato, superando così il primo grande ostacolo all’ascesa al vertice di un critico di lunga data dell’establishment medico.   Kennedy, nipote del defunto presidente John F. Kennedy e figlio del defunto procuratore generale Robert Kennedy, è un attivista ambientale e medico di lunga data che inizialmente ha tentato di sfidare il presidente Joe Biden per la nomination democratica, è passato a una candidatura indipendente contro sia Biden che Trump dopo mesi di accuse alla dirigenza del partito di aver «truccato» le primarie contro di lui e alla fine si è ritirato e ha appoggiato Trump nell’agosto 2024.   NewsNation ha riferito che il voto è stato in linea con gli schieramenti di partito, con il presidente repubblicano del comitato Mike Crapo dell’Indiana che ha elogiato Kennedy all’inizio delle udienze per aver «trascorso la sua carriera a lottare per porre fine all’epidemia di malattie croniche in America e (come) uno dei principali sostenitori della trasparenza sanitaria sia per i pazienti che per i contribuenti».

Acquista la t-shirt DONALD KRAKEN

Determinante per il sostegno repubblicano è stata la garanzia di Kennedy che avrebbe implementato politiche pro-life presso l’HHS nonostante il suo ardente passato pro-aborto e nonostante avesse convinto senatori come il repubblicano Bill Cassidy della Louisiana di essere meno contrario ai vaccini convenzionali di quanto lasci intendere il suo passato, scrive LifeSite.   «Con i seri impegni che ho ricevuto dall’amministrazione e l’opportunità di fare progressi su questioni su cui concordiamo, come cibi sani e un programma filoamericano, voterò sì», ha detto Cassidy dopo quelle che ha definito conversazioni «molto intense» con Kennedy sui vaccini.   La candidatura di Kennedy ora passa al voto di conferma finale dell’intera aula del Senato, dove la maggioranza repubblicana subisce forti pressioni da parte degli attivisti e degli influencer del MAGA affinché approvi tutti i candidati di Trump.   Essendo uno dei più accesi critici del paese nei confronti dell’establishment del COVID e dei vaccini in generale, l’unione delle forze di Kennedy con Trump è stata fondamentale per rassicurare gli elettori sul fatto che la seconda amministrazione Trump avrebbe effettuato una rivalutazione critica dei vaccini COVID che il presidente di ritorno aveva precedentemente adottato, sebbene la maggior parte dei commenti di Kennedy da quando è entrato a far parte di Trump si siano concentrati su altre questioni, come i vaccini convenzionali e gli additivi alimentari nocivi.   Durante le udienze di conferma, Kennedy ha definito l’iniziativa Operation Warp Speed ​​della prima amministrazione Trump, che ha dato vita ai vaccini COVID in tempi record, «un risultato straordinario e una dimostrazione di leadership da parte del presidente Trump».   Le azioni del produttore di vaccini Moderna sono crollate del 5,5% martedì dopo che Kennedy ha superato l’ostacolo della Commissione Finanze del Senato.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic  
Continua a leggere

Politica

Trump chiude l’agenzia di aiuti globali USAID: condotta da «radicali lunatici»

Pubblicato

il

Da

L’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID) ha chiuso la sua sede principale a Washington DC, hanno riferito lunedì diversi organi di stampa statunitensi. Alla maggior parte del personale è stato detto di stare lontano dall’edificio. Lo sviluppo arriva dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato la dirigenza dell’agenzia di essere «lunatici radicali» e ha proposto grandi cambiamenti all’organizzazione.

 

Fondata nel 1961, l’USAID è responsabile della gestione degli aiuti esteri e dei programmi di sviluppo all’estero per promuovere gli interessi americani.

 

Secondo un’e-mail ottenuta e condivisa dalla CNN, la dirigenza dell’USAID ha ordinato che «il quartier generale presso l’edificio Ronald Reagan a Washington, DC, venga chiuso al personale dell’Agenzia lunedì 3 febbraio 2025».

 

«Il personale dell’agenzia normalmente assegnato al quartier generale dell’USAID lavorerà da remoto domani, ad eccezione del personale con funzioni essenziali di manutenzione in loco e degli edifici contattato individualmente dai dirigenti senior», si legge nella lettera.

 

L’AP ha confermato l’e-mail, aggiungendo che più di 600 dipendenti hanno scoperto durante la notte di essere stati esclusi dai sistemi informatici dell’USAID.

 

Lo sviluppo arriva dopo che Trump ha attaccato duramente l’agenzia, sostenendo che «è stata gestita da un gruppo di lunatici radicali». «Li faremo uscire e poi prenderemo una decisione», ha detto.

 

Il miliardario della tecnologia Elon Musk, capo del Department of Government Efficiency (DOGE) e stretto alleato del presidente degli Stati Uniti, è stato anche un feroce critico dell’USAID. L’ha descritta come un’ «organizzazione criminale» che, a suo avviso, finanziava la ricerca sulle armi biologiche, compresi i progetti che presumibilmente hanno portato all’emergere del COVID-19.

Acquista la t-shirt DONALD KRAKEN

«È diventato evidente che non è una mela con un verme dentro. Quello che abbiamo è solo una palla di vermi. Devi fondamentalmente liberarti di tutto. È irreparabile», ha detto Musk, rivelando di aver parlato con Trump e sostenendo che il presidente aveva «concordato» che l’USAID dovesse essere chiusa.

 

Musk ha rilasciato queste dichiarazioni durante uno streaming di X Spaces durante la notte tra domenica e lunedì, dove ha parlato di DOGE. Ha detto di aver chiesto più volte a Trump, chiedendogli «ne sei sicuro?», al che il presidente ha confermato «quindi lo stiamo chiudendo».

 

La repressione dell’USAID arriva dopo che l’amministrazione Trump ha sospeso l’assistenza estera, con alcune eccezioni. Il Segretario di stato Marco Rubio ha annunciato che gli Stati Uniti avrebbero condotto una revisione programma per programma per determinare quali progetti rendessero «l’America più sicura, più forte o più prospera». Il Rubio ha affermato che la chiusura dei programmi finanziati dagli Stati Uniti durante la revisione di 90 giorni aveva portato a «molta più cooperazione» da parte dei destinatari di vari aiuti.

 

L’USAID è un’organizzazione che ha il compito di promuovere gli interessi americani all’estero attraverso varie forme di assistenza a governi stranieri e istituzioni internazionali.

In precedenza, il CEO di Tesla e SpaceX aveva accusato l’USAID di aver finanziato la ricerca sulle armi biologiche, compresi progetti che avrebbero portato all’emergere del COVID-19, definendo l’agenzia un’ «organizzazione criminale».

 

Venerdì, una squadra di ispettori del DOGE ha avuto accesso ai sistemi interni dell’USAID, tra cui il sito web e i database principali, hanno riferito ad ABC News fonti a conoscenza della questione.

 

Secondo l’agenzia di stampa, tra i sistemi a cui si è avuto accesso c’erano quelli contenenti resoconti sui programmi passati e in corso e anche quelli utilizzati per monitorare i dati imposti dal Congresso e quelli sulle prestazioni di tutti i programmi USAID a livello globale.

 

Secondo quanto riferito, il gruppo ha anche preso il controllo di un sistema software utilizzato dall’USAID per monitorare e gestire il bilancio, la contabilità e le transazioni finanziarie dell’agenzia.

 

Secondo quanto riferito, due alti funzionari della sicurezza dell’USAID sono stati posti in aspettativa dopo aver tentato di impedire allo staff del DOGE di accedere a documenti classificati durante il loro tentativo di esaminare le finanze dell’agenzia.

 

La scorsa settimana, circa 60 alti funzionari di carriera dell’USAID sono stati posti in congedo amministrativo. L’azione è seguita all’ordine esecutivo di Trump che ha avviato una sospensione di 90 giorni della maggior parte degli aiuti esteri al fine di condurre una revisione completa della spesa.

 

USAID ha chiuso la sua sede principale a Washington DC, hanno riferito lunedì diversi organi di stampa statunitensi. Alla maggior parte del personale è stato detto di stare lontano dall’edificio. Lo sviluppo arriva dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato la dirigenza dell’agenzia di essere «lunatici radicali» e ha proposto grandi cambiamenti all’organizzazione.

 

Fondata nel 1961, l’USAID è responsabile della gestione degli aiuti esteri e dei programmi di sviluppo all’estero per promuovere gli interessi americani.

 

Secondo un’e-mail ottenuta e condivisa dalla CNN, la dirigenza dell’USAID ha ordinato che «il quartier generale presso l’edificio Ronald Reagan a Washington, DC, venga chiuso al personale dell’Agenzia lunedì 3 febbraio 2025».

 

«Il personale dell’agenzia normalmente assegnato al quartier generale dell’USAID lavorerà da remoto domani, ad eccezione del personale con funzioni essenziali di manutenzione in loco e degli edifici contattato individualmente dai dirigenti senior», si legge nella lettera.

 

L’AP ha confermato l’e-mail, aggiungendo che più di 600 dipendenti hanno scoperto durante la notte di essere stati esclusi dai sistemi informatici dell’USAID.

 

Secondo alcune testimonianze che circolano in rete, alcuni dipendenti USAID sono «spariti» durante teleconferenze Zoom, a causa del ritiro degli accessi informatici.

 

Qualcuno ha commentato: Trump come Thanos, il cattivo dei fumetti Marvel che con uno schiocco di dita elimina metà della popolazione dell’universo. Solo che The Donald sta facendo scomparire il Deep State…

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di Adam Jones via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic

 

Continua a leggere

Più popolari