Geopolitica
Israele ha attaccato l’Iran. Khamenei promette «severe punizioni»
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato venerdì che l’aeronautica militare israeliana ha condotto un attacco «preventivo» in Iran.
I media iraniani hanno riferito di esplosioni a Teheran e di intercettazioni di missili.
È stata dichiarata la situazione di emergenza in tutto Israele. «A seguito dell’attacco preventivo dello Stato di Israele contro l’Iran, è previsto nell’immediato futuro un attacco missilistico e con droni contro lo Stato di Israele e la sua popolazione civile», ha affermato il Katz.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che i loro caccia hanno colpito decine di obiettivi in tutto l’Iran, tra cui installazioni militari e un impianto di arricchimento nucleare a Natanz. Il primo ministro israeliano Netanyahu ha dichiarato che l’obiettivo dell’operazione era impedire all’Iran di acquisire la capacità di sviluppare armi nucleari.
Secondo i media iraniani, tra le vittime ci sono Hossein Salami, comandante del Corpo d’élite delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) dell’Iran, il vice capo di stato maggiore dell’esercito Gholam Ali Rashid e gli scienziati nucleari Mohammad Mehdi Tehranchi e Fereydoon Abbasi.
World War Alert: Israel is currently bombing the Iranian capital Tehran.., pic.twitter.com/kvQPRpS6Ib
— Alex Jones (@RealAlexJones) June 13, 2025
Middle East war alert🚨 Video, Moments after Israel strikes IRAN’s Capital of Tehran
Israeli Forces: “At the end of the operation there will be no nuclear threat” pic.twitter.com/7FIt8npkWL
— Alex Jones (@RealAlexJones) June 13, 2025
Israel is currently striking Iran’s capital, Tehran.
Follow: @AFpost pic.twitter.com/YzYr0CneRz
— AF Post (@AFpost) June 13, 2025
⚡️BREAKING
Israeli missiles at Tehran were launched from Iraqi airspace which is controlled by USA pic.twitter.com/RvjB5q4tmH
— Iran Observer (@IranObserver0) June 13, 2025
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«Pochi istanti fa, Israele ha lanciato l’Operazione “Leone nascente”, un’operazione militare mirata per contrastare la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele. L’operazione continuerà per tutti i giorni necessari a rimuovere questa minaccia» ha dichiarato il premier dello Stato Giudaico Beniamino Netanyahu in un videomessaggio.
Moments ago, Israel launched Operation “Rising Lion”, a targeted military operation to roll back the Iranian threat to Israel’s very survival.
This operation will continue for as many days as it takes to remove this threat.
——
Statement by Prime Minister Benjamin Netanyahu: pic.twitter.com/XgUTy90g1S
— Benjamin Netanyahu – בנימין נתניהו (@netanyahu) June 13, 2025
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L’attacco arriva dopo settimane di tensioni latenti in seguito al fallimento dei negoziati sul programma nucleare iraniano. Il mese scorso, diverse testate giornalistiche avevano riportato che Israele aveva discusso con gli Stati Uniti di possibili attacchi contro i siti nucleari iraniani.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha recentemente accusato Teheran di «rallentare» i negoziati e ha ribadito che il suo obiettivo è il completo smantellamento del programma nucleare iraniano. L’Iran ha negato di voler sviluppare armi nucleari, sostenendo che le sue attività nucleari sono esclusivamente a fini civili.
L’Iran risponderà agli attacchi israeliani sul suo territorio, ha dichiarato venerdì la Guida Suprema Ali Khamenei, confermando che nell’attacco sono rimasti uccisi alcuni comandanti di alto rango.
In una dichiarazione rilasciata venerdì mattina, Khamenei ha avvertito che Israele «dovrebbe aspettarsi punizioni severe», accusando l’esercito dello Stato di Israele di aver colpito zone residenziali, ma ha anche riconosciuto che «diversi comandanti e scienziati» sono stati uccisi.
Lo Stato maggiore delle forze armate iraniane ha descritto l’attacco come una «palese aggressione» e ha promesso una risposta «schiacciante».
L’attacco è avvenuto pochi giorni prima del sesto round di colloqui nucleari tra Stati Uniti e Iran, previsto per domenica in Oman. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha recentemente accusato Teheran di «rallentare» i negoziati dopo che i round precedenti non erano riusciti a raggiungere una svolta. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha sottolineato che Washington non è coinvolta negli attacchi israeliani.
L’Iran ha negato di voler acquisire armi nucleari, sostenendo invece il proprio diritto a condurre ricerche nucleari per scopi civili.
Diversi target di alto profilo sarebbero stati colpiti nell’attacco.
Secondo quanto riportato da diverse agenzie di stampa locali, il maggiore generale Hossein Salami, comandante del Corpo d’élite delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) dell’Iran, è stato ucciso nel raid dello Stato Ebraico.
Secondo quanto riportato da Press TV, tra le vittime figura anche il vice capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, il generale di divisione Gholam Ali Rashid, insieme agli scienziati nucleari Mohammad Mehdi Tehranchi e Fereydoon Abbasi.
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I funzionari iraniani non hanno rilasciato dichiarazioni su vittime o danni sul terreno. Tuttavia, i media locali hanno riferito che alcuni civili sono stati uccisi durante attacchi contro aree residenziali a Teheran.
Come riportato da Renovatio 21, l’attacco israeliano era nell’aria da settimane. Due mesi fa il presidente americano Trumpo aveva bocciato il piano di Israele di incursione contro Teheran.
All’inizio di quest’anno, Israele avrebbe proposto «una vasta campagna di bombardamenti» per distruggere gli impianti nucleari iraniani, secondo il New York Times, ma Trump si è rifiutato di sostenerla, optando invece per la diplomazia. Da allora, secondo Reuters, lo Stato Ebraico sta prendendo in considerazione un «attacco più limitato» che richiederebbe un supporto minimo da parte degli Stati Uniti.
Come riportato da Renovatio 21, secondo quanto riferito il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva respinto la proposta israeliana di attacchi «estensivi», optando invece per la diplomazia.
Come riportato da Renovatio 21, a novembre funzionari dello Stato Giudaico avevano rivelato che un sito nucleare segreto sarebbe stato distrutto negli attacchi all’Iran due mesi fa.
Mesi fa alcuni funzionari militari al Times of Israel avevano dichiarato che l’aeronautica militare israeliana si stava preparando per «potenziali attacchi» alle strutture nucleari iraniane.
Come riportato da Renovatio 21, a fine 2024 il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica AIEA), Rafael Grossi, aveva messo in guardia Israele dal prendere di mira gli impianti nucleari iraniani, poiché ciò è proibito dal diritto internazionale e potrebbe avere conseguenze disastrose per l’intera regione. Le tensioni atomiche tra iraniani e israeliani erano sensibili ancora due anni fa quando il Grossi aveva visitato Israele.
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Ancora nel 2022, Netanyahu rivendicava il diritto di attaccare le strutture nucleari dell’Iran. Lo scorso mese esperti militari americani hanno offerto un’analisi per cui Israele non avrebbe la capacità militare di distruggere il programma nucleare iraniano – un lavoro che dovrebbe fare, quindi, l’aviazione USA.
Come riportato da Renovatio 21, l’Iran aveva provocato lo Stato Ebraico, avvertendo di sapere dove sono nascoste le sue armi nucleari.
Scosse sismiche in territorio persiano mesi fa avevano fatto pensare a possibili esperimenti nucleari segreti da parte della Repubblica Islamica.
Secondo analisti militari, Israele non avrebbe le capacità tecniche di portare avanti
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Geopolitica
La polizia fa irruzione in una discoteca in Ucraina per una canzone russa
🇺🇦 Russian track — police raid The reason for the law enforcement visit to one of Odessa’s nightclubs was a song in Russian. It is about the track “Glamour” by Belarusian artist Uniqe, to which the club visitors started singing along en masse. The recording of this moment… pic.twitter.com/bANutwA9UU
— Zlatti71 (@Zlatti_71) November 2, 2025
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Geopolitica
Orban: Tusk ha trasformato la Polonia in vassallo di Bruxelles
Secondo il primo ministro ungherese Vittorio Orban, il leader polacco Donald Tusk ha trasformato il suo paese in un «vassallo di Bruxelles» ed è diventato «uno dei più rumorosi guerrafondai» d’Europa, nonostante la crescente stanchezza dei polacchi nei confronti del conflitto in Ucraina.
Sabato Orban ha pubblicato queste dichiarazioni su X, sostenendo che la retorica bellicosa di Tusk sul conflitto era un tentativo di distrarre i polacchi dai problemi interni.
«È diventato uno dei più rumorosi guerrafondai d’Europa, eppure la sua politica di guerra sta fallendo: l’Ucraina sta esaurendo i fondi europei e il popolo polacco è stanco della guerra», ha scritto l’Orban. «Non può cambiare rotta perché ha trasformato la Polonia in un vassallo di Bruxelles».
Prime Minister @donaldtusk has launched another attack against Hungary.
He is doing this because he is in big trouble at home. His party lost the presidential election, his government is unstable, and he is trailing in the polls. Together with @ManfredWeber, he has become one of…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) November 1, 2025
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All’inizio della settimana, Tusk si è scagliato contro Orban durante un’intervista televisiva, sostenendo che per il primo ministro ungherese «Bruxelles, la democrazia e uno stato di diritto trasparente sono un problema».
Secondo un sondaggio pubblicato lunedì dall’emittente pubblica TVP, oltre la metà dei polacchi disapprovava l’operato di Tusk come primo ministro. Con la sua popolarità in calo, la sua coalizione ha perso le elezioni presidenziali di inizio anno contro il conservatore Karol Nawrocki, sostenuto dal partito di opposizione PiS.
Nonostante il crescente sentimento anti-ucraino in patria, Tusk ha esortato i membri dell’UE a continuare a finanziare Kiev con tutti i mezzi necessari. «Dobbiamo riconoscere che questa è la nostra guerra», ha dichiarato a un forum sulla sicurezza a Varsavia a settembre.
Orban ha a lungo sfidato l’UE sul suo sostegno militare all’Ucraina, rifiutandosi di inviare armi e sostenendo che i «burocrati guerrafondai di Bruxelles» stanno trascinando Budapest in un conflitto totale con la Russia.
All’inizio di quest’anno, il blocco ha accelerato il suo rafforzamento militare, investendo massicciamente nella produzione congiunta di armi con l’Ucraina, citando la presunta minaccia della Russia, accuse che Mosca ha respinto.
Come riportato da Renovatio 21, negli scorsi giorni il ministro degli Esteri di Budapest Pietro Szijjarto aveva accusato Tusk di «difendere i terroristi» in seguito alla sua richiesta di sospendere le indagini tedesche sul sabotaggio del gasdotto Nord Stream.
Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia riprodotta secondo indicazioni
Geopolitica
Tulsi Gabbard: a strategia statunitense del «cambio di regime» è finita
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