Geopolitica
Israele bombarda la Siria a pochi giorni dal terremoto
I media statali siriani e l’Osservatorio siriano per i diritti umani hanno riferito domenica che attacchi aerei hanno preso di mira Kafr Sousa, un quartiere residenziale a Damasco, uccidendo diverse persone e danneggiando edifici residenziali.
L’agenzia di stampa statale siriana, SANA, e l’osservatorio hanno affermato che Israele aveva effettuato l’attentato. Israele, che negli ultimi anni ha condotto centinaia di attacchi contro obiettivi nelle aree controllate dal governo della Siria, non ha risposto immediatamente alle accuse.
SANA, citando una fonte del comando di polizia di Damasco, ha affermato che almeno cinque persone sono state uccise e altre 15 ferite dopo che forti esplosioni sono state udite sopra la capitale intorno alle 12:30 ora locale. Diceva che le difese aeree siriane stavano «affrontando obiettivi ostili nel cielo intorno a Damasco».
Israel is bombing Syria capital city of Damascus-just after an earthquake has ripped the country apart-surely civilian casualties
Expect no outrage from all virtue signalling Ukraine Flag waving ????? whats the difference?
Or am I just being anti-Semitic? #Syria #WokeHypocrisy pic.twitter.com/xp4K3SYxJs— Concerned Citizen (@cotupacs) February 19, 2023
Gli attacchi arrivano a pochi giorni dal terremoto di magnitudo 7,8 ha colpito la Turchia e la Siria il 6 febbraio, uccidendo, secondo il computo attuale, oltre 40.000 persone.
Come noto, le sanzioni USA stanno impedendo una risposta alla devastazione del sisma in Siria.
The Syrians did not shake off the dust of the earthquake catastrophe, until Israel began bombing the capital, Damascus, tonight.
This is a fact, not a hoax. pic.twitter.com/AUOyUME2Bz— Aref Alkrez???????? (@Arefkrez) February 18, 2023
L’ultimo attacco precedente a Damasco noto per aver avuto luogo è stato il 2 gennaio, secondo l’Associated Press, quando l’esercito siriano ha riferito che l’esercito israeliano aveva lanciato missili contro l’aeroporto internazionale della città, uccidendo due soldati, ferendone altri due e mettendo l’aeroporto fuori servizio.
In rete circolano già foto delle distruzioni e delle vittime dei raid israeliani.
Pharmacist Lillian Odeh,Cardiologist Asef Mahmoud, Engineer Brigadier General Sharaf Amjad Ahmed Ali
Martyrs from our afflicted motherland #Syria
They rose yesterday after the barbaric Israeli aggression against #Damascus pic.twitter.com/x89utdBmly— Marwa Osman || مروة عثمان (@Marwa__Osman) February 19, 2023
Israel just bombed a residential building in Damascus, Syria.
Is Israel competing with the earthquake? pic.twitter.com/fMuKmcadKj
— Kevork Almassian???????????????? (@KevorkAlmassian) February 18, 2023
Syria: this is the moment the building in center of Damascus was bombed last night by Israel. Top of the building was hit, followed by a massive blast. Target was most likely a high level meeting in this upper apartment (a Colonel is among the dead). pic.twitter.com/I7sSl2bjpA
— QalaatM (@QalaatM) February 19, 2023
Come riportato da Renovatio 21, l’aviazione dello Stato ebraico ha colpito durante l’anno l’aeroporto internazionale di Damasco, situato a 30 chilometri a sud-est della capitale siriana, varie volte, e un aeroporto nella città di Aleppo. Mosca aveva condannato l’attacco all’aviosuperficie della capitale con inusitata durezza.
La città di Damasco era stata attaccata dagli israeliani ancora quattro mesi fa poco dopo che il presidente ucraino Zelens’kyj aveva detto che Tel Aviv era «morbida» con i «terroristi russi». Nella capitale siriani si sono registrati anche attacchi diurni.
Oltre allo Stato Islamico, la Siria – Paese con una certa componente cristiana – affronta anche lo Stato Ebraico.
Immagine da Twitter
Geopolitica
Turchia, effigie di Netanyahu appesa a una gru: «pena di morte»
Un’effigie raffigurante il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stata avvistata appesa a una gru edile nel Nord-Est della Turchia, suscitando forte indignazione in Israele.
Secondo la stampa turca, l’episodio si è verificato sabato in un cantiere nella città di Trebisonda, sul Mar Nero. L’iniziativa sarebbe stata organizzata da Kemal Saglam, docente di comunicazione visiva presso un’università locale. Saglam ha dichiarato ai media turchi che il gesto aveva un intento simbolico, volto a denunciare le violazioni dei diritti umani a Gaza.
Le immagini, diffuse viralmente e riportate anche dal quotidiano turco Yeni Safak, mostrano la figura sospesa alla gru, accompagnata da uno striscione con la scritta: «Pena di morte per Netanyahu».
Il ministero degli Esteri israeliano, tramite un post su X, ha condiviso un video dell’incidente, accusando un accademico turco di aver creato l’effigie «con il fiero sostegno di un’azienda statale». Il ministero ha condannato l’atto, sottolineando che «le autorità turche non hanno denunciato questo comportamento scandaloso».
Turkish academic creates model of hanged 🇮🇱PM Netanyahu, with a “Death Penalty” sign. Proudly aided by a state company.
Turkish authorities have not disavowed this disgraceful behavior.
In Erdoğan’s Turkey, hatred & antisemitism isn’t condemned. It’s celebrated. pic.twitter.com/19MALpzEEW
— Israel Foreign Ministry (@IsraelMFA) October 26, 2025
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Le autorità turche non hanno ancora fornito una risposta ufficiale.
I rapporti diplomatici tra Israele e Turchia sono tesi da anni e si sono ulteriormente deteriorati dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha accusato Netanyahu di aver commesso un «genocidio» a Gaza.
La Turchia, unendosi agli altri Paesi che hanno portato il caso al tribunale dell’Aia, ha accusato Israele di aver commesso un genocidio a Gaza. Il presidente Recep Tayyip Erdogan in precedenza aveva definito il primo ministro Benjamin Netanyahu «il macellaio di Gaza», suggerendo a un certo punto – in una reductio ad Hitlerum che è andata in crescendo, con contagio internazionale – che la portata dei suoi crimini di guerra superasse quelli commessi dal cancelliere della Germania nazionalsocialista Adolfo Hitlerro.
Nel 2023 la Turchia ha richiamato il suo ambasciatore da Israele e nel 2024 ha interrotto tutti i rapporti diplomatici. Mesi fa Ankara aveva dichiarato che Israele costituisce una «minaccia per la pace in Siria». Erdogan ha più volte chiesto un’alleanza dei Paesi islamici contro Israele.
Come riportato da Renovatio 21, i turchi hanno guidato gli sforzi per far sospendere Israele all’Assemblea generale ONU. L’anno scorso il presidente turco aveva dichiarato che le Nazioni Unite dovrebbero consentire l’uso della forza contro lo Stato degli ebrei.
Un anno fa Erdogan aveva ventilato l’ipotesi che la Turchia potesse invadere Israele.
La Turchia ha avuto un ruolo attivo nei recenti negoziati per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, con diversi rapporti che indicano come l’influenza di Ankara su Hamas abbia facilitato il rilascio degli ostaggi nell’ambito del piano in 20 punti del presidente statunitense Donald Trump.
Venerdì, Erdogan ha dichiarato alla stampa che gli Stati Uniti dovrebbero intensificare le pressioni su Israele, anche attraverso sanzioni e divieti sulla vendita di armi, per garantire il rispetto degli impegni presi nel piano di Trump.
Domenica, Netanyahu ha annunciato che Israele deciderà quali forze straniere potranno partecipare alla missione internazionale proposta per Gaza, prevista dal piano di Trump per garantire il cessate il fuoco. La settimana precedente, aveva lasciato intendere che si sarebbe opposto a qualsiasi coinvolgimento delle forze di sicurezza turche a Gaza.
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Immagine screenshot da Twitter; modificata
Droga
Trump punta ad attaccare le «strutture della cocaina» in Venezuela
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Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
Cambogia e Thailandia hanno siglato un accordo di cessate il fuoco ampliato per porre fine a un violento conflitto di confine scoppiato a inizio anno. La cerimonia di firma, tenutasi domenica, è stata presieduta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva mediato la tregua iniziale.
Le tensioni storiche tra i due Paesi del Sud-est asiatico, originate da dispute territoriali di epoca coloniale, sono esplose a luglio con cinque giorni di scontri armati, che hanno spinto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalla zona di confine. Un incontro ospitato dalla Malesia aveva portato a una prima tregua, segnando l’inizio della de-escalation.
Trump ha dichiarato di aver sfruttato i negoziati commerciali con entrambi i paesi per favorire una riduzione delle tensioni.
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA.
President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
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Durante il 47° vertice dell’ASEAN in Malesia, il primo ministro cambogiano Hun Manet e il primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul hanno firmato l’accordo, che amplia la tregua di luglio.
Il documento stabilisce un piano per ridurre le tensioni e assicurare una pace stabile al confine, prevedendo il rilascio di 18 soldati cambogiani prigionieri da parte della Thailandia, il ritiro delle armi pesanti, l’avvio di operazioni di sminamento e il contrasto alle attività illegali transfrontaliere.
Dopo la firma, il primo ministro thailandese ha annunciato l’immediato ritiro delle armi dal confine e il rilascio dei prigionieri di guerra cambogiani, insieme a un’intesa commerciale congiunta. Il primo ministro cambogiano ha lodato l’accordo, impegnandosi a rispettarlo e ringraziando Trump per il suo ruolo, proponendolo come candidato al Premio Nobel per la Pace del prossimo anno.
Trump ha definito l’accordo «monumentale» e «storico», sottolineando il suo contributo e descrivendo la mediazione di pace come «quasi un hobby». Dopo la cerimonia, ha firmato un accordo commerciale con la Cambogia e un importante patto minerario con la Thailandia.
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