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INTERVISTA ESCLUSIVA ALLA DR.SSA GABRIELLA LESMO

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In esclusiva per Renovatio 21 e AURET Italia un’intervista di Cristiano Lugli alla Dott.ssa Gabriella Maria Lesmo, a seguito dell’ingiusto processo di radiazione che l’ha colpita recentemente.

 

Dottoressa Lesmo, lei è attualmente sottoposta ad un processo di radiazione. Come vive questa situazione? 

 

Questa vicenda ha comportato un danno di immagine, perché chi non mi conosce e non ha consapevolezza di ciò che si muove attorno alle vaccinazioni di massa, può pensare che abbia agito in qualche modo disdicevole. Esiste anche un danno economico, perché ho dovuto e dovrò ancora affrontare spese legali e rubare tempo alla famiglia e alla professione, oltre ai numerosi viaggi  dalla Svizzera dove vivo felicemente .

«Medico sono, medico resto e medico resterò sino a che lascerò il corpo»

Tuttavia, dal punto di vista emozionale, questa vicenda non incide sulla mia serenità . Sono abituata ad affrontare ben altre emergenze: la professione stessa mi ha abituata a gestire situazioni critiche, le mie vicende familiari pure. Altre volte, nel corso della mia attività ospedaliera, seguire la mia coscienza e le mie convinzioni ha significato andare in rotta di collisione con chi “comandava”. Non mi sono spaventata allora né mi spavento adesso.

Esistono, invece, molti risvolti positivi in quanto ho conosciuto persone speciali  che mi hanno arricchito culturalmente e umanamente, a partire dal legale milanese, Domenico Radice, coltissimo e fine giurista, a Sonia Valensisi, bella quanto abile organizzatrice, agli amici del Movimento per i diritti Umani, ai dirigenti di AURET, al professor  Livio Giuliani e al CODACONS, all’avvocato Fulvio Pelli, ai tanti medici che sono venuti a trovarmi, che mi hanno scritto solidali, alle tantissime persone che hanno affrontato lunghi viaggi per incontrarmi e abbracciarmi, ai tantissimi che hanno scritto in mia difesa e che hanno speso parte del loro tempo per non farmi sentire sola e che continuano a sostenermi.   

 

Andrà comunque avanti per la sua strada?

 

La mia vita e la mia professione sono inscindibili. Pur  consapevole della pochezza umana, medico sono, medico resto e medico resterò sino a che lascerò  il corpo. Verosimilmente, anche dopo di allora, del mio essere medico conserverò traccia. Nessuno potrà mai impedirmi di aiutare, curare, guarire e consolare chi vorrà rivolgersi a me. Tanti «miei» bambini sono usciti dalla malattia, molti adulti hanno recuperato la salute e tantissimi migliorato la qualità della loro vita. Mio figlio stesso è stato recuperato, pur  residuando lesioni. È questo che conta per me.   

 

Quali sarebbero le specifiche accuse mosse dall’Ordine dei Medici di Milano nei suoi confronti?

 

Sono stata accusata da quella istituzione privata  che è l’ordine dei medici della provincia di Milano  del “reato di opinione”, per aver espresso liberamente in contesti pubblici il mio parere   su alcuni farmaci e su una terapia coercitiva imposta a tutti i bambini che vivono in Italia, ossia sui vaccini anti-infettivi, sulla pratica della vaccinazione di massa obbligatoria e sul possibile ruolo causale delle stesse con lo sviluppo dell’Autismo regressivo e di altre alterazioni del neuro sviluppo.

Esercitando la libertà di parola, sancita dalla Costituzione, secondo i soloni dell’ordine dei medici milanese, avrei contravvenuto ad un articolo di un  codice deontologico non più in vigore  da anni, che comunque  concerne  il rapporto medico- paziente .

Nessuno potrà mai impedirmi di aiutare, curare, guarire e consolare chi vorrà rivolgersi a me. Tanti «miei» bambini sono usciti dalla malattia, molti adulti hanno recuperato la salute e tantissimi migliorato la qualità della loro vita. Mio figlio stesso è stato recuperato, pur  residuando lesioni. È questo che conta per me.   

Il procedimento disciplinare, della cui apertura sono stata informata un anno fa, si è svolto in due tempi: una preliminare in cui mi sono state richieste spiegazioni scritte della mie affermazioni, spiegazioni che ho fornito estesamente, corredate e comprovate da ricco materiale scientifico fornito in forma  cartacea ed elettronica. Quindi, dopo la conversione in legge del decreto Lorenzin sono stata convocata in commissione disciplinare. Ho provveduto a nominare un legale, l’avvocato Domenico Radice, che ha contestato le basi giuridiche del provvedimento con una incisiva memoria difensiva. L’ordine dei medici milanese, lo stesso giorno della convocazione, il 21 ottobre 2017, l’ha rinviata sine die.

Dopo mesi di silenzio sono stata nuovamente convocata, prima della  ultime elezioni politiche, poi ancora la data della convocazione, per motivi sconosciuti, è stata posticipata al 7 aprile scorso.

In Commissione Medica il mio legale, sempre Domenico Radice, ha argomentato le  contestazioni giuridiche del provvedimento a me avverso, mentre io ho rifiutato di rispondere a  domande ulteriori dei componenti della commissione stessa.

Pochi giorni più tardi ho ricevuto una lettera di poche righe in cui mi si informava che mi era stata “inflitta” la sanzione disciplinare della radiazione (scritta a lettere maiuscole) dall’albo professionale. Ancora devono comunicare  le motivazioni del provvedimento e solo allora potrò ricorrere alla commissione centrale degli esercenti le professioni sanitarie.

Al momento il mio nome è ancora inserito nell’elenco degli iscritti all’albo milanese, la cancellazione, se confermata da commissione centrale, comporterebbe la perdita del permesso di libero esercizio in Italia, mentre nessuno può privare un medico della laurea in Medicina.

Rilevo che l’ordine dei medici di Milano non ha mai nemmeno  iniziato una procedura disciplinare contro noti medici milanesi condannati penalmente per omicidio colposo plurimo e truffa, tuttavia si è molto adoperato per punire il dottor Dario Miedico, un decano della professione, e quindi me.

Al momento proseguo tranquillamente a lavorare dove vivo, in Svizzera; non ho fermato i miei progetti ed in questi giorni mi sono trasferita in uno studio più grande e comodo,vicino alla mia nuova casa. Rilevo che l’ordine dei medici di Milano non ha mai nemmeno  iniziato una procedura disciplinare contro noti medici milanesi condannati penalmente per omicidio colposo plurimo e truffa, tuttavia si è molto adoperato per punire il dottor Dario Miedico, un decano della professione, e quindi me.

 

Si può toccare tutto, ma non i vaccini….

 

Già, e da sempre.  Me lo disse un collega avanti negli anni, molto tempo fa, ma non potevo più tacere. Me lo chiedevano le tante mamme che mi portavano i loro bambini devastati e mi mostravano le fotografie ed i video che mostravano come fossero sani e come fosse normale il loro comportamento «prima» di ricevere 24 dosi di quei farmaci  .

 

Un accenno politico: pare che Lega e 5 Stelle siano riusciti a fare un governo. Si aspetta qualcosa da questi due blocchi rispetto al tema sanitario e, principalmente, rispetto alla legge Lorenzin su cui tanto hanno fatto campagna elettorale?

 

L’abolizione della legge 119 / 2017  non compare nei programmi elettorali di questi partiti. Hanno avuto anni e svariate occasioni per  contrastare l’escalation del numero di vaccini obbligatori, nonché la privazione della libertà di cura e la limitazione della potestà genitoriale – che sono implicite e conseguenti a tale sciagurata legge. Nelle piazze dove per mesi hanno manifestato decine di migliaia di persone contro quel provvedimento dittatoriale, loro non c’erano.

L’abolizione della legge 119 / 2017  non compare nei programmi elettorali di Lega e M5S.

Votare contro l’approvazione finale della legge, negli ultimi cinque  minuti dell’iter parlamentare ed ormai in clima pre-elettorale, è stato come usare lo specchietto delle allodole .  

L’allora Senatore Bartolomeo Pepe, transfuga  “ 5 stelle”, che tanto ha fatto in favore delle famiglie e della libertà di cura in tempi non sospetti, non ha ricevuto proposte di candidature elettorali da  questi schieramenti.

L’Italia è stata venduta all’Europa ed è in progressivo disfacimento, l’industria svenduta, l’agricoltura massacrata, persino l’esercito è stato  usato per uccidere gli ulivi del Salento. Il sistema sanitario nazionale è smantellato progressivamente, il tutto a colpi di ciò che hanno l’impudenza di chiamare  “riforme”, senza che la maggior parte degli Italiani insorgano, anzi: sono persino corsi a votare quelle marionette parlamentari che, strapagate, li metteranno sempre più in ginocchio.

L’Italia è stata venduta all’Europa ed è in progressivo disfacimento, l’industria svenduta, l’agricoltura massacrata, persino l’esercito è stato  usato per uccidere gli ulivi del Salento. Il sistema sanitario nazionale è smantellato progressivamente, il tutto a colpi di ciò che hanno l’impudenza di chiamare  “riforme”, senza che la maggior parte degli Italiani insorgano, anzi: sono persino corsi a votare quelle marionette parlamentari che, strapagate, li metteranno sempre più in ginocchio.

In realtà da tempo  sono molto più interessata alla politica della Federazione Elvetica e del Cantone Ticino, dove speranza  ancora esiste.

 

Già da un po’ di tempo lei lavora sul territorio svizzero: quali sono le grandi differenze per un medico pediatra che lavora oltre il confine? 

 

Il sistema  non è paragonabile e per me è decisamente  migliore. La Pletora medica non esiste, la specializzazione post- laurea non ha la stessa strutturazione che c’è in Italia. Si tratta di una attività lavorativa e formativa ben remunerata, riccamente articolata  in diversi Ospedali Cantonali ed Universitari di alta specializzazione dove i medici in formazione devono spostarsi periodicamente.

La successiva formazione continua post- laurea è reale, si deve conoscere  il tedesco o il francese per potersi spostare nei Cantoni.

Nelle specialità di nicchia, i medici  ruotano periodicamente in ospedali Cantonali e Universitari  dove la casistica è più ampia, per mantenere elevata la qualità del loro lavoro. Ci sono équipe chirurgiche intercantonali, ad esempio per la chirurgia fetale, che si riuniscono al bisogno per interventi delicati.

Si può lavorare contemporaneamente sia in Ospedale che sul territorio dove sei un vero libero professionista. Nello studio del medico di famiglia è possibile fare tutti i giorni esami di laboratorio, radiografie, ecografie, ECG, registrazioni Holter, endoscopie digestive, procedure chirurgiche ambulatoriali. In tal modo si può fare davvero il medico senza impazzire per avere una radiografia  , un esame urgente, un ECG. Certo, si deve sapere leggere una lastra, un tracciato, usare un apparecchio di laboratorio…

I rapporti con l’ospedale sono reali  e soddisfacenti. Al bisogno posso davvero parlare con un collega e se richiedo una consulenza vengo informata dell’esito, sempre. Complessivamente si lavora meglio, con più libertà e soddisfazione.

Dal punto di vista economico, si viene pagati per il lavoro che si fa, non esistono quote capitarie ma una sana concorrenza. Esistono assicurazioni malattia ed infortuni obbligatorie per i residenti che rimborsano le spese mediche in misura diversa a seconda dei contratti. Per convenzionarsi con le casse malati i medici devono possedere specifici requisiti e mantenerli nel tempo.    

Sono stati colpiti i più capaci, onesti, stimati e benvoluti perché sono più credibili nelle loro affermazioni. Le vicende  disciplinari hanno dato loro molta visibilità, le persone intelligenti hanno cominciato a chiedersi perché tanto accanimento su medici che non hanno ucciso pazienti, truffato ospedali

 

Miedico, Rossaro, Gava, Lesmo, e tanti altri nomi in lista di «proscrizione»: certo, il prezzo da pagare è alto. Eppure i vostri pazienti dopo questi procedimenti aumentano sempre di più. Sbaglio?

 

Sono stati colpiti i più capaci, onesti, stimati e benvoluti perché sono più credibili nelle loro affermazioni. Le vicende  disciplinari hanno dato loro molta visibilità, le persone intelligenti hanno cominciato a chiedersi perché tanto accanimento su medici che non hanno ucciso pazienti, truffato ospedali, operato chi non ne aveva bisogno ed hanno cominciato ad ascoltarli e una volta ascoltati, ad apprezzarli e a richiederne la consulenza.

Accanto ai pochi «troll» che si organizzano per denigrare questi medici, molti di più  sono le persone aiutate e curate con successo che vogliono poter continuare a contare su questi “loro” medici .

 

Continuare a combattere. Ma in quale modo secondo lei?

 

Proseguendo a vivere ed esercitare come  ho sempre fatto, scegliendo di seguire una scienza veritiera e   la mia coscienza. Cercando l’unione con i colleghi e con gruppi e associazioni internazionali per la libertà di cura .

 

Grazie, Dr.ssa Lesmo, per il suo tempo e la sua disponibilità.

 

 

Cristiano Lugli

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Reazioni avverse

I vaccini COVID-19 collegati a lesioni renali a lungo termine

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I pericoli dei vaccini COVID-19 legati al cuore sono molto noti a questo punto, ma c’è un altro organo che sembra soffrire a causa delle vaccinazioni e che sta ricevendo molta meno attenzione: i reni. Lo riporta il sito americano Natural News.

 

Secondo il dottor Peter A. McCullough, epidemiologo, cardiologo e internista, vengono segnalati un numero preoccupante di effetti sui reni e sui reni in relazione al vaccino, e teme che possa essere trascurato al punto che questi problemi non vengono scoperti nei pazienti finché non è troppo tardi per intervenire.

 

Il medico texano osserva che i reni ricevono un quarto di tutta la gittata cardiaca e filtrano il sangue su base regolare. Poiché gli studi dimostrano che circa la metà degli individui vaccinati hanno livelli rilevabili della proteina spike del vaccino COVID-19 nel flusso sanguigno, non è azzardato ipotizzare che la proteina spike e l’mRNA potrebbero finire per depositarsi nei reni e causare l’espressione del virus.

 

Una revisione scientifica ha delineato 28 meccanismi pubblicati di danno renale e danno renale derivanti dalle iniezioni, con la maggior parte dei percorsi correlati all’infiammazione da autoimmunità o al danno diretto delle citochine.

 

Ciò coincide con un documento pubblicato su un server di prestampa lo scorso anno da scienziati del Ministero della Salute neozelandese che mostrava che il vaccino provoca danni ai reni. «È interessante notare che l’articolo è riuscito in qualche modo a “scomparire” dal server della prestampa prima di riapparire più tardi nel corso dell’anno in una rivista sottoposta a revisione paritaria con alcuni numeri modificati per riformulare il vaccino come sicuro per i reni» scrive Natural News.

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In un esame delle informazioni del database VAERS, Steve Kirsch ha scoperto che solo un vaccino nei 30 anni di storia del database aveva un segnale di danno renale acuto – ed era proprio il vaccino COVID-19.

 

Anche ricercatori sudcoreani hanno esplorato le malattie renali di nuova insorgenza in seguito alla vaccinazione contro il COVID-19, esaminando casi di persone senza una storia di problemi nefrologici che hanno cercato assistenza medica a seguito di sintomi insorti dopo la vaccinazione contro il COVID-19, come urina rossa, danno renale acuto e diminuzione della funzionalità renale.

 

Lo studio non è stato eseguito con controllo, il che significa che non è possibile determinare in modo definitivo la causalità. Ma hanno fatto attenzione: «Tuttavia, è noto che i vaccini COVID-19 causano malattie glomerulari di nuova insorgenza o recidivanti a causa di una potente disregolazione immunitaria e sono state segnalate varie risposte terapeutiche».

 

Nella conclusione del loro studio, pubblicato sulla rivista Vaccines, gli scienziati coreani scrivono che «sebbene non siamo riusciti a confermare la causalità tra le vaccinazioni e questi fenomeni, in questo periodo di vaccinazioni di massa, i medici devono considerare la possibilità che i vaccini possano aver provocato malattie ai reni in pazienti che presentano sintomi renali».

 

Come riportato da Renovatio 21, curiosamente i trapianti di rene sono stati più volte negati, durante la pandemia, alle persone non vaccinate. In un caso a Cleveland ad un bambino di 9 anni il trapianto di rene fu rifiutato perché il padre non era vaccinato.

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Vaccini

Vaccino COVID, i ricercatori esaminano l’uomo che ha fatto deliberatamente 217 iniezioni

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Secondo un nuovo studio, un uomo di 62 anni di Magdeburgo, in Germania, si è sottoposto di proposito più di 200 dosi di vaccino COVID-19 di otto diversi tipi di vaccino entro 29 mesi. Lo riporta Epoch Times.   In un caso clinico recentemente pubblicato su The Lancet Infectious Diseases, i ricercatori hanno esaminato un uomo ipervaccinato e hanno scoperto che le iniezioni non avevano un effetto positivo o negativo significativo sulla risposta immunitaria, né sono stati segnalati eventi avversi «attribuibili all’ipervaccinazione».   I ricercatori avevano sentito parlare del caso dell’uomo attraverso articoli di giornale e lo hanno contattato per vedere se era disposto a sottoporsi al test, hanno detto gli autori sul sito web dell’Università Friedrich-Alexander. L’uomo ha dichiarato di aver ricevuto 217 vaccinazioni per «motivi personali». 134 vaccinazioni sarebbero confermate ufficialmente.

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Fino ad ora, gli effetti dell’ipervaccinazione erano in gran parte sconosciuti. Per studiarne gli effetti immunologici, i ricercatori hanno analizzato le informazioni mediche, i campioni di sangue e di saliva dell’uomo. Secondo lo studio, 62 test da novembre 2019 a ottobre 2023 hanno mostrato che l’ipervaccinazione ha aumentato la quantità ma non la qualità dell’immunità adattativa.   «Il sistema immunitario è composto da due parti: il sistema immunitario innato (generale) e il sistema immunitario adattativo (specializzato)» spiega Epoch Times. «Il sistema immunitario innato è la prima linea di difesa dell’organismo contro gli agenti patogeni. La vaccinazione è progettata per agire sul sistema immunitario adattativo. Il sistema immunitario adattativo è costituito da cellule e anticorpi specifici che prendono il sopravvento se il sistema immunitario innato non riesce a distruggere un agente patogeno. Ha la capacità di ricordare gli agenti patogeni in modo da poter rispondere più velocemente la prossima volta che si incontra lo stesso».   Secondo lo studio, l’uomo aveva un gran numero di cellule T-effettrici contro SARS-CoV-2 – e anche di più se paragonato a un gruppo di controllo di 29 persone che avevano ricevuto solo tre dosi di vaccino mRNA – ma i livelli di anticorpi sono diminuiti di pari passo. nei pazienti che hanno ricevuto le dosi abituali raccomandate.

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Sebbene l’uomo non avesse segni di infezione da COVID-19, come confermato da ripetuti test antigenici e PCR, e il suo sistema immunitario non si fosse affaticato, lo studio ha scoperto che la sua risposta immunitaria poteva essere sostenuta solo attraverso la rivaccinazione continua. L’autore senior dello studio, il dottor Kilian Schober, ha dichiarato al New York Times che «questi livelli elevatissimi non sono sostenibili» e alla fine scenderanno a livelli normali.   Durante l’intero programma di ipervaccinazione, l’uomo non avrebbe segnalato alcun effetto collaterale correlato al vaccino, ma lo studio non ha rivelato lo stato di salute dell’uomo, se avesse condizioni preesistenti, condizioni che sono peggiorate o condizioni di salute sviluppate durante il mese. Lo studio afferma solo che eventuali anomalie scoperte durante i test non erano attribuibili ai vaccini COVID-19.   Il dottor Schober ha affermato che altri pazienti che ricevono così tante dosi potrebbero manifestare effetti collaterali e che non è saggio per le persone ignorare il consiglio medico di ricevere un numero di vaccinazioni superiore a quello raccomandato.   «È importante ricordare che si tratta di un caso di studio individuale e che i risultati non sono generalizzabili», ha detto il dottor Schober alla CNN. «Il vantaggio non è molto maggiore se ti vaccini tre o 200 volte».   I pubblici ministeri inizialmente hanno aperto un’indagine sul caso e hanno raccolto prove di 130 vaccinazioni in nove mesi, hanno scritto i ricercatori. Le dosi aggiuntive sono state auto-riferite. Se l’uomo avesse ricevuto 217 dosi di vaccino in 29 mesi, si tratterebbe di una media di una vaccinazione ogni quattro giorni.   Secondo la storia delle vaccinazioni dell’uomo, ha ricevuto per la prima volta l’iniezione Johnson & Johnson nel giugno 2021. Le sue successive dosi di vaccino includevano AstraZeneca, Moderna, Sanofi e GlaxoSmithKline, nonché i vaccini monovalenti, bivalenti e aggiornati di Pfizer.

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Inoltre, l’uomo ha ricevuto 16 iniezioni nel 2021, 48 iniezioni nel gennaio del 2022, 34 iniezioni a febbraio e sei a marzo prima che i pubblici ministeri venissero coinvolti.   Nell’aprile 2022, la stampa tedesca aveva riferito che un uomo di 60 anni della stessa città era stato vaccinato 87 volte, ricevendo fino a tre dosi di vaccino in un giorno. Prima che l’uomo potesse ricevere altre dosi di vaccino, è stato arrestato dalla polizia in un centro di vaccinazione con il sospetto che stesse rivendendo carte di vaccinazione a terzi in un momento in cui era richiesta la prova della vaccinazione per frequentare determinati luoghi. Non è mai stata presentata alcuna accusa penale.   Gli autori dello studio hanno affermato che, nonostante i loro risultati, non supportano l’ipervaccinazione come strategia per migliorare l’immunità adattativa, né i risultati sono sufficienti per formulare raccomandazioni di ampia portata per il grande pubblico.   «La ricerca attuale indica che una vaccinazione a tre dosi, abbinata a regolari vaccini aggiuntivi per i gruppi vulnerabili, rimane l’approccio preferito», hanno affermato sul sito web dell’università. «Non vi è alcuna indicazione che siano necessari più vaccini».   La storia, piuttosto incredibile, è stata subito ripresa dalle virostar nostrane come riprova della bontà dell’iniezione mRNA.  

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«Un uomo di 62 anni è stato vaccinato 217 volte contro il Covid-19, senza riscontrare alcun effetto collaterale. Questa è la medicina dell’evidenza» scrive il direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti. «Preferite l’evidenza della scienza pubblicata sulle riviste più prestigiose del mondo o la fuffa, le correlazioni impossibili e la ciarlataneria dei no-vax?»   La prestigiosa rivista Lancet, ricordiamo al celebre medico, è la stessa che nel 2020 ritirò clamorosamente un articolo sull’uso dell’idrossiclorochina nel trattamento del COVID-19 che di fatto fermò i test globali sulla sostanza che era stata suggerita come trattamento dal grande virologo Didier Raoult, a cui si deve il primo protocollo di cura per il coronavirus.   «Questo è un esempio scioccante di cattiva condotta della ricerca nel mezzo di un’emergenza sanitaria globale», dichiarò Richard Horton, il direttore della rivista, al quotidiano britannico Guardian.   L’Organizzazione Mondiale della Sanità e diversi governi mondiali hanno cambiato le loro politiche sul coronavirus e hanno ripreso i test sull’idrossiclorochina perché hanno ricevuto dati discutibili da una piccola azienda sanitaria statunitense, la società Surgisphere, i cui dipendenti includono uno scrittore di fantascienza non identificato e una modella di materiale «per adulti».   I testi sull’idrossiclorochina ripartirono. Tuttavia, studi che collegavano falsamente l’idrossiclorochina all’aumento dei decessi citati frequentemente anche dopo la ritrattazione. Il mondo delle «prestigiose riviste», degli enti sanitari globali e delle grande farmaceutiche che vi stanno in mezzo va così. Il professore lo sa?

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Il vaccino Dengue ha funzionato, ma i bambini sono morti

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

La buona notizia: secondo un gruppo di studio internazionale, i bambini sudamericani ora hanno un vaccino «sicuro ed efficace» contro la dengue. La brutta notizia? Durante lo studio clinico sono morti quasi il doppio dei bambini vaccinati rispetto a quelli non vaccinati.

 

Gli investigatori hanno arruolato 20.099 bambini, di età compresa tra 4 e 16 anni, 50,5% maschi, provenienti da 26 centri medici o di ricerca nel «territorio della dengue»: Brasile, Colombia, Repubblica Dominicana, Nicaragua, Panama, Filippine, Sri Lanka e Tailandia.

 

Sono stati esclusi i bambini malati o altamente allergici.

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I ricercatori hanno somministrato due dosi, a tre mesi di distanza l’una dall’altra, di un vaccino sperimentale contro la dengue vivo attenuato a 13.401 bambini. Il vaccino, TAK-003 , è stato sviluppato dalla Takeda Pharmaceuticals con sede a Cambridge, Massachusetts.

 

Takeda ha riferito che il vaccino è stato efficace al 61,2% nel prevenire la dengue e all’84,1% nel prevenire il ricovero ospedaliero associato alla dengue.

 

Nel complesso, un numero leggermente maggiore di soggetti non vaccinati ha manifestato effetti collaterali, ma gli effetti lievi sono stati più comuni tra i soggetti vaccinati.

 

Il profilo di effetti collaterali leggermente superiore di TAK-003 non si è tradotto nel segnale di sicurezza più significativo di tutti, ovvero la morte, poiché 11 bambini vaccinati sono morti durante il follow-up rispetto a soli 6 bambini non vaccinati.

 

Nel luglio 2023, Takeda ha ritirato «volontariamente» la sua richiesta di vendita di TAK-003 negli Stati Uniti a causa di discrepanze nelle sue pratiche di raccolta dati, secondo un comunicato stampa di Takeda.

 

Angelo De Palma

Ph.D.

 

© 8 marzo 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

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