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INTERVISTA ESCLUSIVA ALLA DR.SSA GABRIELLA LESMO

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In esclusiva per Renovatio 21 e AURET Italia un’intervista di Cristiano Lugli alla Dott.ssa Gabriella Maria Lesmo, a seguito dell’ingiusto processo di radiazione che l’ha colpita recentemente.

 

Dottoressa Lesmo, lei è attualmente sottoposta ad un processo di radiazione. Come vive questa situazione? 

 

Questa vicenda ha comportato un danno di immagine, perché chi non mi conosce e non ha consapevolezza di ciò che si muove attorno alle vaccinazioni di massa, può pensare che abbia agito in qualche modo disdicevole. Esiste anche un danno economico, perché ho dovuto e dovrò ancora affrontare spese legali e rubare tempo alla famiglia e alla professione, oltre ai numerosi viaggi  dalla Svizzera dove vivo felicemente .

«Medico sono, medico resto e medico resterò sino a che lascerò il corpo»

Tuttavia, dal punto di vista emozionale, questa vicenda non incide sulla mia serenità . Sono abituata ad affrontare ben altre emergenze: la professione stessa mi ha abituata a gestire situazioni critiche, le mie vicende familiari pure. Altre volte, nel corso della mia attività ospedaliera, seguire la mia coscienza e le mie convinzioni ha significato andare in rotta di collisione con chi “comandava”. Non mi sono spaventata allora né mi spavento adesso.

Esistono, invece, molti risvolti positivi in quanto ho conosciuto persone speciali  che mi hanno arricchito culturalmente e umanamente, a partire dal legale milanese, Domenico Radice, coltissimo e fine giurista, a Sonia Valensisi, bella quanto abile organizzatrice, agli amici del Movimento per i diritti Umani, ai dirigenti di AURET, al professor  Livio Giuliani e al CODACONS, all’avvocato Fulvio Pelli, ai tanti medici che sono venuti a trovarmi, che mi hanno scritto solidali, alle tantissime persone che hanno affrontato lunghi viaggi per incontrarmi e abbracciarmi, ai tantissimi che hanno scritto in mia difesa e che hanno speso parte del loro tempo per non farmi sentire sola e che continuano a sostenermi.   

 

Andrà comunque avanti per la sua strada?

 

La mia vita e la mia professione sono inscindibili. Pur  consapevole della pochezza umana, medico sono, medico resto e medico resterò sino a che lascerò  il corpo. Verosimilmente, anche dopo di allora, del mio essere medico conserverò traccia. Nessuno potrà mai impedirmi di aiutare, curare, guarire e consolare chi vorrà rivolgersi a me. Tanti «miei» bambini sono usciti dalla malattia, molti adulti hanno recuperato la salute e tantissimi migliorato la qualità della loro vita. Mio figlio stesso è stato recuperato, pur  residuando lesioni. È questo che conta per me.   

 

Quali sarebbero le specifiche accuse mosse dall’Ordine dei Medici di Milano nei suoi confronti?

 

Sono stata accusata da quella istituzione privata  che è l’ordine dei medici della provincia di Milano  del “reato di opinione”, per aver espresso liberamente in contesti pubblici il mio parere   su alcuni farmaci e su una terapia coercitiva imposta a tutti i bambini che vivono in Italia, ossia sui vaccini anti-infettivi, sulla pratica della vaccinazione di massa obbligatoria e sul possibile ruolo causale delle stesse con lo sviluppo dell’Autismo regressivo e di altre alterazioni del neuro sviluppo.

Esercitando la libertà di parola, sancita dalla Costituzione, secondo i soloni dell’ordine dei medici milanese, avrei contravvenuto ad un articolo di un  codice deontologico non più in vigore  da anni, che comunque  concerne  il rapporto medico- paziente .

Nessuno potrà mai impedirmi di aiutare, curare, guarire e consolare chi vorrà rivolgersi a me. Tanti «miei» bambini sono usciti dalla malattia, molti adulti hanno recuperato la salute e tantissimi migliorato la qualità della loro vita. Mio figlio stesso è stato recuperato, pur  residuando lesioni. È questo che conta per me.   

Il procedimento disciplinare, della cui apertura sono stata informata un anno fa, si è svolto in due tempi: una preliminare in cui mi sono state richieste spiegazioni scritte della mie affermazioni, spiegazioni che ho fornito estesamente, corredate e comprovate da ricco materiale scientifico fornito in forma  cartacea ed elettronica. Quindi, dopo la conversione in legge del decreto Lorenzin sono stata convocata in commissione disciplinare. Ho provveduto a nominare un legale, l’avvocato Domenico Radice, che ha contestato le basi giuridiche del provvedimento con una incisiva memoria difensiva. L’ordine dei medici milanese, lo stesso giorno della convocazione, il 21 ottobre 2017, l’ha rinviata sine die.

Dopo mesi di silenzio sono stata nuovamente convocata, prima della  ultime elezioni politiche, poi ancora la data della convocazione, per motivi sconosciuti, è stata posticipata al 7 aprile scorso.

In Commissione Medica il mio legale, sempre Domenico Radice, ha argomentato le  contestazioni giuridiche del provvedimento a me avverso, mentre io ho rifiutato di rispondere a  domande ulteriori dei componenti della commissione stessa.

Pochi giorni più tardi ho ricevuto una lettera di poche righe in cui mi si informava che mi era stata “inflitta” la sanzione disciplinare della radiazione (scritta a lettere maiuscole) dall’albo professionale. Ancora devono comunicare  le motivazioni del provvedimento e solo allora potrò ricorrere alla commissione centrale degli esercenti le professioni sanitarie.

Al momento il mio nome è ancora inserito nell’elenco degli iscritti all’albo milanese, la cancellazione, se confermata da commissione centrale, comporterebbe la perdita del permesso di libero esercizio in Italia, mentre nessuno può privare un medico della laurea in Medicina.

Rilevo che l’ordine dei medici di Milano non ha mai nemmeno  iniziato una procedura disciplinare contro noti medici milanesi condannati penalmente per omicidio colposo plurimo e truffa, tuttavia si è molto adoperato per punire il dottor Dario Miedico, un decano della professione, e quindi me.

Al momento proseguo tranquillamente a lavorare dove vivo, in Svizzera; non ho fermato i miei progetti ed in questi giorni mi sono trasferita in uno studio più grande e comodo,vicino alla mia nuova casa. Rilevo che l’ordine dei medici di Milano non ha mai nemmeno  iniziato una procedura disciplinare contro noti medici milanesi condannati penalmente per omicidio colposo plurimo e truffa, tuttavia si è molto adoperato per punire il dottor Dario Miedico, un decano della professione, e quindi me.

 

Si può toccare tutto, ma non i vaccini….

 

Già, e da sempre.  Me lo disse un collega avanti negli anni, molto tempo fa, ma non potevo più tacere. Me lo chiedevano le tante mamme che mi portavano i loro bambini devastati e mi mostravano le fotografie ed i video che mostravano come fossero sani e come fosse normale il loro comportamento «prima» di ricevere 24 dosi di quei farmaci  .

 

Un accenno politico: pare che Lega e 5 Stelle siano riusciti a fare un governo. Si aspetta qualcosa da questi due blocchi rispetto al tema sanitario e, principalmente, rispetto alla legge Lorenzin su cui tanto hanno fatto campagna elettorale?

 

L’abolizione della legge 119 / 2017  non compare nei programmi elettorali di questi partiti. Hanno avuto anni e svariate occasioni per  contrastare l’escalation del numero di vaccini obbligatori, nonché la privazione della libertà di cura e la limitazione della potestà genitoriale – che sono implicite e conseguenti a tale sciagurata legge. Nelle piazze dove per mesi hanno manifestato decine di migliaia di persone contro quel provvedimento dittatoriale, loro non c’erano.

L’abolizione della legge 119 / 2017  non compare nei programmi elettorali di Lega e M5S.

Votare contro l’approvazione finale della legge, negli ultimi cinque  minuti dell’iter parlamentare ed ormai in clima pre-elettorale, è stato come usare lo specchietto delle allodole .  

L’allora Senatore Bartolomeo Pepe, transfuga  “ 5 stelle”, che tanto ha fatto in favore delle famiglie e della libertà di cura in tempi non sospetti, non ha ricevuto proposte di candidature elettorali da  questi schieramenti.

L’Italia è stata venduta all’Europa ed è in progressivo disfacimento, l’industria svenduta, l’agricoltura massacrata, persino l’esercito è stato  usato per uccidere gli ulivi del Salento. Il sistema sanitario nazionale è smantellato progressivamente, il tutto a colpi di ciò che hanno l’impudenza di chiamare  “riforme”, senza che la maggior parte degli Italiani insorgano, anzi: sono persino corsi a votare quelle marionette parlamentari che, strapagate, li metteranno sempre più in ginocchio.

L’Italia è stata venduta all’Europa ed è in progressivo disfacimento, l’industria svenduta, l’agricoltura massacrata, persino l’esercito è stato  usato per uccidere gli ulivi del Salento. Il sistema sanitario nazionale è smantellato progressivamente, il tutto a colpi di ciò che hanno l’impudenza di chiamare  “riforme”, senza che la maggior parte degli Italiani insorgano, anzi: sono persino corsi a votare quelle marionette parlamentari che, strapagate, li metteranno sempre più in ginocchio.

In realtà da tempo  sono molto più interessata alla politica della Federazione Elvetica e del Cantone Ticino, dove speranza  ancora esiste.

 

Già da un po’ di tempo lei lavora sul territorio svizzero: quali sono le grandi differenze per un medico pediatra che lavora oltre il confine? 

 

Il sistema  non è paragonabile e per me è decisamente  migliore. La Pletora medica non esiste, la specializzazione post- laurea non ha la stessa strutturazione che c’è in Italia. Si tratta di una attività lavorativa e formativa ben remunerata, riccamente articolata  in diversi Ospedali Cantonali ed Universitari di alta specializzazione dove i medici in formazione devono spostarsi periodicamente.

La successiva formazione continua post- laurea è reale, si deve conoscere  il tedesco o il francese per potersi spostare nei Cantoni.

Nelle specialità di nicchia, i medici  ruotano periodicamente in ospedali Cantonali e Universitari  dove la casistica è più ampia, per mantenere elevata la qualità del loro lavoro. Ci sono équipe chirurgiche intercantonali, ad esempio per la chirurgia fetale, che si riuniscono al bisogno per interventi delicati.

Si può lavorare contemporaneamente sia in Ospedale che sul territorio dove sei un vero libero professionista. Nello studio del medico di famiglia è possibile fare tutti i giorni esami di laboratorio, radiografie, ecografie, ECG, registrazioni Holter, endoscopie digestive, procedure chirurgiche ambulatoriali. In tal modo si può fare davvero il medico senza impazzire per avere una radiografia  , un esame urgente, un ECG. Certo, si deve sapere leggere una lastra, un tracciato, usare un apparecchio di laboratorio…

I rapporti con l’ospedale sono reali  e soddisfacenti. Al bisogno posso davvero parlare con un collega e se richiedo una consulenza vengo informata dell’esito, sempre. Complessivamente si lavora meglio, con più libertà e soddisfazione.

Dal punto di vista economico, si viene pagati per il lavoro che si fa, non esistono quote capitarie ma una sana concorrenza. Esistono assicurazioni malattia ed infortuni obbligatorie per i residenti che rimborsano le spese mediche in misura diversa a seconda dei contratti. Per convenzionarsi con le casse malati i medici devono possedere specifici requisiti e mantenerli nel tempo.    

Sono stati colpiti i più capaci, onesti, stimati e benvoluti perché sono più credibili nelle loro affermazioni. Le vicende  disciplinari hanno dato loro molta visibilità, le persone intelligenti hanno cominciato a chiedersi perché tanto accanimento su medici che non hanno ucciso pazienti, truffato ospedali

 

Miedico, Rossaro, Gava, Lesmo, e tanti altri nomi in lista di «proscrizione»: certo, il prezzo da pagare è alto. Eppure i vostri pazienti dopo questi procedimenti aumentano sempre di più. Sbaglio?

 

Sono stati colpiti i più capaci, onesti, stimati e benvoluti perché sono più credibili nelle loro affermazioni. Le vicende  disciplinari hanno dato loro molta visibilità, le persone intelligenti hanno cominciato a chiedersi perché tanto accanimento su medici che non hanno ucciso pazienti, truffato ospedali, operato chi non ne aveva bisogno ed hanno cominciato ad ascoltarli e una volta ascoltati, ad apprezzarli e a richiederne la consulenza.

Accanto ai pochi «troll» che si organizzano per denigrare questi medici, molti di più  sono le persone aiutate e curate con successo che vogliono poter continuare a contare su questi “loro” medici .

 

Continuare a combattere. Ma in quale modo secondo lei?

 

Proseguendo a vivere ed esercitare come  ho sempre fatto, scegliendo di seguire una scienza veritiera e   la mia coscienza. Cercando l’unione con i colleghi e con gruppi e associazioni internazionali per la libertà di cura .

 

Grazie, Dr.ssa Lesmo, per il suo tempo e la sua disponibilità.

 

 

Cristiano Lugli

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Il comitato consultivo del CDC vota per porre fine alla raccomandazione di vaccinare i neonati contro l’epatite B

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Il Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione (ACIP) ha deliberato per revocare la raccomandazione storica che imponeva la vaccinazione contro l’epatite B a tutti i neonati subito dopo la nascita. Questa decisione rappresenta un trionfo significativo per la campagna «Make America Healthy Again» promossa dal segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr., mirata a una revisione del calendario vaccinale pediatrico, in un’epoca di crescenti interrogativi sull’impennata dei casi di autismo tra i bambini.

 

Con 8 voti a favore e 3 contrari, l’ACIP ha indicato che le madri risultate negative al test per l’epatite B possano concordare con il proprio pediatra «quando o se» somministrare il vaccino ai loro neonati. Le direttive per i piccoli nati da madri positive o con status ignoto al virus restano immutate.

 

Si prevedono ulteriori revisioni alla politica vaccinale nei mesi a venire, mentre il panel valuta l’intero protocollo di immunizzazioni infantili. Diversi oratori intervenuti all’assemblea, e almeno parte degli esperti consultati, sono noti per le loro riserve sul tema dei vaccini.

 

Kennedy si definisce «pro-sicurezza», non «anti-vaccini», ma i media mainstream – pesantemente influenzati dai contributi pubblicitari delle multinazionali farmaceutiche – hanno ritratto il titolare dell’HHS come un «anti-vaccinista». Tale immagine è lontana dalla realtà, come ha ribadito di recente lo stesso Kennedy: «Credo che i vaccini abbiano salvato milioni di vite e svolgano un ruolo fondamentale nell’assistenza sanitaria».

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Il Ssegretario sta esaminando un potenziale nesso tra il vaccino e l’aumento dei disturbi autistici, evidenziando come il piano vaccinale per l’infanzia sia passato da poche somministrazioni a un ventaglio di decine di dosi.

 

Il vaccino contro l’epatite B ha provocato danni così estesi nella popolazione americana che nel 1999 ABC News gli dedicò un’inchiesta e il Congresso indisse un’audizione. Eppure, gli specialisti allineati alla narrazione ufficiale hanno negato l’esistenza di legami provati. È sufficiente rammentare che le contestazioni più accese alla riforma vaccinale di RFK Jr. proverranno dai media corporate e dai parlamentari, che dipendono in misura preponderante dai finanziamenti dell’industria farmaceutica.

 

L’Italia è stata il primo Paese europeo a rendere obbligatoria la vaccinazione per i nuovi nati e per gli adolescenti di 12 anni con la legge 27 maggio 1991, n. 165, entrata in vigore dal 1992.

 

I giornali riportano che la decisione fu presa dal ministero dove direttore generale e ministro della Sanità stesso ricevettero una tangente di 600 milioni di lire da GlaxoSmihKline, produttrice del vaccino Engerix B contro l’epatite B per i neonati.

 

In Italia l’obbligo è rimasto per i nati dal 1992 in poi (coorti 1981-2000 anche per la dose adolescenti) fino al 2017, quando la legge Lorenzin (119/2017) lo ha confermato estendendolo a 10 vaccinazioni. Oggi resta obbligatorio 0-15 anni.

 

Va ricordato che l’epatite B si trasmette per via sessuale o scambio di siringhe tra tossicodipendenti: perché, quindi, vaccinare un neonato per tale morbo?

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Uno studio minimizza il rischio di miocardite nei bambini a causa del vaccino COVID

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   Questo mese, 22 scienziati britannici hanno pubblicato uno studio volto a tranquillizzare i genitori sui rischi del vaccino contro il COVID-19 e a spaventarli sui pericoli di contrarre il virus. Ma il modello di studio era imperfetto perché poneva la domanda sbagliata. E gli autori hanno nascosto nell’appendice prove che dimostravano che il rischio del vaccino superava quello del virus, pur affermando il contrario nel loro riassunto ampiamente pubblicizzato.   I lettori di The Defender sanno bene che i vaccini a mRNA contro il COVID-19 comportano un rischio di miocardite, soprattutto nei bambini. Ma potrebbero non sapere che la miocardite è solitamente invalidante in modo permanente e, negli adulti, spesso fatale entro cinque anni.   Purtroppo, ora stiamo anche scoprendo qual è l’evoluzione della miocardite nei bambini vaccinati.   Ciò ha rappresentato una battuta d’arresto nelle relazioni pubbliche per l’industria e i governi che hanno sostenuto, e talvolta imposto, che i bambini di età pari a 6 mesi ricevano i vaccini, nonostante il COVID-19 sia quasi sempre lieve o asintomatico nei giovani.   Questo mese, 22 scienziati britannici provenienti da prestigiose università hanno pubblicato uno studio volto a tranquillizzare i genitori sui rischi del vaccino e, allo stesso tempo, a spaventarli sui pericoli di contrarre il COVID-19.   Il messaggio è che sì, ci sono casi rari – usano sempre la parola «rari» – in cui i bambini contraggono la miocardite dopo la vaccinazione, ma ehi, nessun prodotto può essere perfetto. Ed è meglio rischiare con il vaccino che rischiare di contrarre il COVID-19. Inoltre, sostengono, i bambini hanno maggiori probabilità di contrarre la miocardite se contraggono il virus rispetto a quando contraggono la miocardite con il vaccino.   Questo è il messaggio, e gli autori e l’editore hanno l’autorità per diffonderlo ampiamente tramite comunicati stampa e titoli di giornale in Gran Bretagna e in America.   Ma cosa dice realmente lo studio? In breve, pone la domanda sbagliata e, nonostante ciò, la risposta che ottengono deve essere sepolta in appendice, perché incoerente con il messaggio che vogliono promuovere.

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Il riassunto dell’articolo ometteva prove del rischio del vaccino

Il disegno dello studio è profondamente compromesso perché i 22 autori hanno costruito un modello complicato per evitare di effettuare un confronto diretto (solo vaccino contro solo malattia).   E anche dopo aver falsificato i conti, anche dopo aver preso i dati di quasi 14 milioni di bambini e adolescenti sotto i 18 anni in Inghilterra, hanno ottenuto un risultato che è appena statisticamente significativo, con barre di errore sovrapposte per il rischio da COVID-19 e il rischio da vaccinazione.   La situazione peggiora. I risultati, che favorivano marginalmente la vaccinazione, furono annunciati in un riassunto in cima al documento e annunciati alla stampa.   Ma nascosta nell’appendice, pubblicata separatamente online, c’è una tabella che mostra una versione più pertinente del confronto.   La versione riportata nel riassunto si riferisce a un periodo iniziale in cui il vaccino non era disponibile. L’appendice mostra dati comparabili per il periodo in cui il vaccino era disponibile, limitatamente alle fasce d’età per le quali il vaccino era offerto.   Nell’appendice, il rischio di miocardite dovuto alla malattia è la metà di quello associato al vaccino. Ciò contraddice palesemente il riassunto e i titoli dell’articolo – e questa era una risposta alla versione ingannevole della domanda, non a quella più diretta a cui i ricercatori hanno scelto di non rispondere.

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Gli autori dello studio hanno posto la domanda sbagliata

La domanda più pertinente è semplice: i bambini vaccinati hanno avuto un’incidenza di miocardite più alta rispetto ai bambini non vaccinati?   È una domanda a cui è facile rispondere, dati i dati a cui questi autori (ma non il pubblico) avevano accesso. In pochi minuti, avrebbero potuto calcolare il tasso di miocardite tra i bambini vaccinati e non vaccinati.   Tuttavia, se hanno fatto il calcolo, non ne hanno riportato i risultati. Immagino che abbiano fatto il calcolo, ma non gli sia piaciuto quello che hanno visto, quindi non l’abbiano incluso nell’articolo pubblicato.   Come ho affermato sopra, credo che gli autori dello studio abbiano «posto la domanda sbagliata». Ciò che intendo dire è che l’articolo confronta il rischio di miocardite da COVID con il rischio derivante dalla vaccinazione.   Ma questa non è la domanda più rilevante. Perché?   Poiché molte persone si sono vaccinate e poi hanno comunque contratto il COVID, sono state inutilmente esposte a entrambi i rischi.   Al contrario, molti bambini che non hanno ricevuto il vaccino non hanno contratto il COVID. Oppure, la loro forma è così lieve che non se ne accorgono nemmeno. Questi bambini hanno evitato entrambi i rischi.   Ecco perché confrontare il rischio di miocardite da COVID con il rischio derivante dal vaccino COVID non è la questione pertinente. Non è una questione di «o l’uno o l’altro».

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Gli autori hanno «confuso le acque» analizzando la miocardite nei bambini vaccinati e il virus Il messaggio che gli autori volevano trasmettere era che, sebbene il vaccino aumentasse il rischio di miocardite, diminuiva il rischio di COVID e, poiché il COVID stesso può causare miocardite, il rischio totale è in realtà inferiore con la vaccinazione rispetto a senza.   Se questa è la loro affermazione, è facile stabilirne la veridicità. Il calcolo più semplice che avrebbero potuto fare con i dati a loro disposizione era anche il calcolo più pertinente a ciò che i genitori vogliono sapere: mio figlio sta meglio con o senza vaccino?   Gli autori hanno scelto di non fornirci una risposta semplice a questa domanda semplice.   Ma, dato che avevano posto la domanda sbagliata, avrebbero potuto ottenere una risposta chiara semplicemente confrontando il sottoinsieme di bambini che erano stati vaccinati ma non avevano mai contratto il COVID con il sottoinsieme che aveva contratto il COVID ma non era mai stato vaccinato.   Poiché lo studio ha incluso dati relativi a due anni di ricerche in tutto il Regno Unito, in queste sottocategorie sono stati inclusi centinaia di migliaia di bambini, più che sufficienti per effettuare un confronto statistico preciso.   Ma ancora una volta, gli autori hanno scelto di non farlo. O, secondo me, hanno fatto il confronto e non hanno gradito il risultato, quindi non l’hanno incluso nella pubblicazione.   Gli autori hanno invece analizzato la miocardite nell’ampio gruppo di bambini che avevano ricevuto sia il vaccino che la malattia. Questo ha reso le acque confuse perché non esiste un modo chiaro per determinare se sia stata la malattia o il vaccino a danneggiare il cuore del bambino.   Da qui il modello complicato, basato sulla tempistica.   La possibilità più plausibile è che i bambini che hanno contratto il COVID dopo la vaccinazione abbiano avuto il rischio cardiaco più elevato di tutti. Naturalmente, esiste la possibilità logica che i bambini che hanno contratto il COVID dopo la vaccinazione abbiano avuto una forma più lieve, con un rischio inferiore di miocardite.   Tuttavia, se questo fosse stato il risultato, credo che gli autori non solo lo avrebbero incluso, ma gli avrebbero anche dato un titolo.   Un’altra cosa: lo studio ha preso in considerazione solo il vaccino Pfizer. Si stima che il rischio di miocardite associato al vaccino Moderna sia tre volte superiore rispetto a quello Pfizer. Avevano i dati di Moderna e hanno scelto di non analizzarli.   Oppure l’hanno guardato, hanno deciso che non gli piaceva quello che avevano visto e hanno deciso di non segnalarlo.

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«Si tratta di pubbliche relazioni mascherate da scienza» Quindi, riassumendo:
  • Gli autori hanno posto una domanda complicata quando una semplice era più pertinente.
  • Data questa domanda errata, non hanno effettuato l’analisi più diretta per rispondere.
  • Ciononostante, hanno scoperto che il vaccino presentava un rischio di miocardite quasi doppio rispetto alla malattia. Questo risultato era riportato solo nella Tabella S16 dell’Appendice Supplementare, ma non era menzionato da nessuna parte nel corpo dell’articolo, né tantomeno nel riassunto in cima.
  • E nonostante ciò hanno fatto annunci importanti al pubblico, sostenendo che il loro studio conferma che i bambini stanno meglio con il vaccino che senza.
  Questa è solo una forma di pubbliche relazioni mascherata da scienza. Il fatto che un articolo come questo sia stato sottoposto a revisione paritaria e pubblicato in modo prominente sulla rivista medica più prestigiosa della Gran Bretagna ci dice quanto profondamente sia corrotto l’ecosistema della ricerca medica.   Ed è questa la «scienza» su cui si basa la Food and Drug Administration statunitense quando approva vaccini pericolosi per bambini sani che non corrono quasi alcun rischio a causa della malattia stessa.   Nella maggior parte degli articoli statistici, i dati grezzi utilizzati per uno studio sono pubblicati online e collegati in un’appendice all’articolo. Tuttavia, in questo caso, il Servizio Sanitario Nazionale (NHS) del Regno Unito ha concesso l’accesso ai dati esclusivamente a questo prestigioso gruppo di scienziati.   Personalmente, vorrei vedere i dati grezzi ed eseguire l’analisi che i 22 scienziati avrebbero dovuto fare fin dall’inizio. Children’s Health Defense sta richiedendo l’accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Restate sintonizzati…   Dott. Josh Mitteldorf   © 3 dicembre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Il vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani

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I recenti titoli che decantano la superiore efficacia del vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer ignorano le scoperte della stessa Pfizer secondo cui, per le persone con più di 65 anni, il loro prodotto a mRNA è più pericoloso dei vaccini antinfluenzali standard, che sono già inefficaci e dannosi. Lo riporta LifeSite.

 

Il motivo della falsa informazione da parte dei media tradizionali e del prestigioso New England Journal of Medicine (NEJM) è che Pfizer ha occultato i risultati dei test del suo prodotto sugli anziani, che hanno evidenziato effetti avversi più accentuati del farmaco.

 

«I risultati sono così pessimi che non è chiaro se la Food and Drug Administration potrebbe o vorrebbe approvare un vaccino a mRNA sulla base di questi dati», ha scritto il giornalista Alex Berenson, noto per le sue inchieste durante la pandemia. «Pfizer sembra sapere benissimo che questi risultati sono disastrosi».

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«Pfizer non ha mai annunciato i risultati, tenendoli nascosti per anni», ha scritto Berenson sul suo Substack. «Dimostrano che gli anziani che hanno ricevuto l’mRNA hanno avuto PIÙ infezioni influenzali, decessi ed effetti collaterali rispetto a coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».

 

Pertanto, è improbabile che il vaccino antinfluenzale a mRNA della Pfizer venga approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) di Trump.

 

«Un vaccino antinfluenzale a mRNA non ha funzionato negli anziani», ha dichiarato il commissario della FDA, il dottor Marty Makary, a Fox News nel fine settimana. «La sperimentazione non ha mostrato alcun beneficio».

 

«Non ci limiteremo ad approvare automaticamente nuovi prodotti che non funzionano, che falliscono in una sperimentazione clinica. Sarebbe una presa in giro della scienza se approvassimo automaticamente prodotti senza dati», ha affermato Makary. «Questo era il modus operandi dell’amministrazione Biden», ha aggiunto.

 

I risultati nascosti sono oltremodo sconvolgenti per gli anziani. Secondo Berenson:

 

«Gli anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA avevano circa il 6% di probabilità in più di contrarre l’influenza rispetto a quelli sottoposti a vaccinazione standard. E 49 anziani sottoposti a vaccinazione con mRNA sono deceduti, rispetto ai 46 sottoposti a vaccinazione antinfluenzale».

 

«Lo studio ha anche rivelato un significativo segnale di sicurezza per gli mRNA sul danno renale. A ventidue pazienti anziani che hanno ricevuto l’iniezione di mRNA è stata diagnosticata una lesione renale acuta, una malattia renale cronica o una malattia renale allo stadio terminale, rispetto ai nove che hanno ricevuto l’iniezione standard».

 

«Un altro dato preoccupante è che 17 anziani a cui è stato somministrato mRNA hanno sofferto di “insufficienza respiratoria acuta”, rispetto ai soli sei che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale standard».

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«Anche i pazienti trattati con mRNA avevano una probabilità molto maggiore di manifestare effetti collaterali meno gravi. Ad esempio, circa il 69% ha segnalato gonfiore nel sito di iniezione o altri effetti collaterali locali dopo la vaccinazione, rispetto al 26% di coloro che hanno ricevuto il vaccino antinfluenzale».

 

«Ritengo che questo rappresenti una grave mancanza di integrità nel processo di revisione paritaria. Il comitato editoriale del NEJM dovrebbe fornire una spiegazione chiara di come si sia verificato questo errore e… richiedere agli autori di correggere gli articoli attuali e di riferire sui risultati completi dello studio», ha dichiarato alla testata Epoch Times Retsef Levi, professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT) .

 

«Ancora una volta, quando vengono condotti studi adeguati, si scopre che i vaccini a base di mRNA per persone sane non sono ancora pronti per il grande pubblico e probabilmente non lo saranno mai», conclude il Berensone.

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