Terrorismo
Indagine sul Terrorismo in Grecia dopo il secondo attentato a Salonicco

Un’esplosione avvenuta nella periferia di Salonicco nelle prime ore di sabato mattina ha danneggiato un edificio residenziale e ferito due passanti.
L’esplosione è avvenuta nel quartiere Sikies della seconda città più grande della Grecia, danneggiando sei auto e mandando in frantumi le finestre degli edifici vicini.
La polizia antiterrorismo greca ha avviato un’indagine. Le autorità hanno affermato che il capo del sindacato degli agenti penitenziari vive nell’edificio interessato.
Un giovane uomo e una donna sono rimasti feriti dalle schegge di vetro mentre passavano vicino alla scena. L’esplosione ha danneggiato gravemente il piano terra dell’edificio, provocando grandi fori nelle pareti.
Non è il primo incidente del genere a Salonicco quest’anno. A maggio, un’esplosione all’esterno di una banca locale ha ucciso una donna durante un tentativo di rapina.
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Secondo quanto riferito, la donna sarebbe collegata a un rapinatore di banche incarcerato, accusato di terrorismo per aver inviato un pacco bomba alla Corte d’appello di Salonicco nel febbraio 2024.
Negli ultimi anni, il terrorismo in Grecia ha mostrato una dinamica complessa. Le attività terroristiche interne sono spesso legate a gruppi di estrema sinistra, anarchici e, in misura minore, di estrema destra.
«17 novembre», sedicente gruppo di sedicente guerriglia marxista leninista, è stato smantellato nel 2002, lasciando spazio a formazioni minori che compiono attentati a bassa intensità, come esplosioni contro banche o enti statali.
Negli ultimi anni, il terrorismo anarchico in Grecia è rimasto una minaccia rilevante, anche se meno strutturata rispetto al passato. Gruppi di estrema sinistra e anarchici, come la «Cospirazione delle Cellule di Fuoco» e altre formazioni minori, hanno compiuto attentati a bassa intensità, spesso diretti contro simboli del capitalismo e dello Stato, come banche, uffici governativi e auto della polizia
Secondo Europol, nel 2023 la Grecia ha registrato un solo attacco terroristico, ma le autorità hanno smantellato diverse cellule anarchiche. Ad esempio, nel 2020, un’operazione ha portato all’arresto di membri di «Lotta Rivoluzionaria». Questi gruppi utilizzano tattiche come ordigni improvvisati e attacchi incendiari, spesso accompagnati da proclami anticapitalisti.
Il contesto socioeconomico, segnato da crisi economica e malcontento sociale, alimenta il radicalismo, specialmente nei quartieri di Atene come Exarchia. La polizia greca ha intensificato la sorveglianza, ma la natura decentralizzata di questi gruppi rende la prevenzione complessa.
Sul fronte internazionale, nel 2023 sono stati arrestati sospetti di una rete jihadista che pianificava un attacco a una sinagoga ad Atene. La Grecia, strategicamente posta tra Europa e Medio Oriente, affronta anche rischi legati a flussi migratori e radicalizzazione.
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Immagine di gichristof via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
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Terrorismo
L’Ungheria accusa il premier polacco di «difendere i terroristi»

Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha accusato il primo ministro polacco Donald Tusk di «difendere i terroristi» in risposta ai suoi commenti sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream.
Il giorno precedente, in un post su X, Tusk aveva dichiarato che «il problema del North Stream 2 non è che sia stato fatto saltare in aria. Il problema è che è stato costruito».
I gasdotti Nord Stream, che trasportavano gas naturale dalla Russia alla Germania attraverso il fondale del Mar Baltico, sono stati distrutti da un’esplosione poco dopo l’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022.
Szijjarto ha criticato aspramente il post di Tusk, chiedendosi cos’altro il primo ministro polacco potesse considerare «perdonabile o addirittura lodevole».
«Secondo Donald Tusk, far saltare in aria un gasdotto è accettabile», ha scritto.
«È scioccante… Una cosa è chiara: non vogliamo un’Europa in cui i primi ministri difendono i terroristi», ha aggiunto.
According to @donaldtusk, blowing up a gas pipeline is acceptable. That’s shocking as it makes you wonder what else could be blown up and still be considered forgivable or even praiseworthy. One thing is clear: we don’t want a Europe where prime ministers defend terrorists. https://t.co/39wYJkRgfL
— Péter Szijjártó (@FM_Szijjarto) October 8, 2025
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Martedì, Tusk ha dichiarato che non è nell’interesse della Polonia consegnare un cittadino ucraino che, secondo gli investigatori tedeschi, sarebbe coinvolto nel sabotaggio del Nord Stream.
Mentre i procuratori di Berlino hanno attribuito l’attacco a un piccolo gruppo di cittadini ucraini, Mosca ha definito tale versione «ridicola». Il presidente russo Vladimir Putin ha suggerito che l’operazione sia stata probabilmente condotta dagli Stati Uniti – si tratta della famosa tesi spiegata dall’inchiesta giornalistica del premio Pulitzer Seymour Hersh.
Nel 2023, il veterano giornalista investigativo Seymour Hersh pubblicò un reportaggio in cui affermava che l’allora presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva dato l’ordine di distruggere il Nord Stream. Secondo una fonte informata che parlò con il giornalista premio Pulitzer, gli esplosivi erano stati piazzati dai sommozzatori della Marina statunitense qualche mese prima, sotto la copertura di un’esercitazione NATO. La Casa Bianca all’epoca negò il rapporto, definendolo «completa finzione».
Come riportato da Renovatio 21, l’exposé di Hersh è stato successivamente etichettato come «falsa informazione» da Facebook, con grotteschi tentativi di fact-checking da parte del sito di Mentana Open. Hersh, che a più riprese ha spiegato che il Nord Stream è stato bombardato per tenere la Germania ancorata alla guerra ucraina, ha preconizzato che l’attacco al gasdotto segnerà la fine della NATO.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio gennaio 2024 era emerso che i polacchi avevano nascosto prove e tentato di bloccare un’indagine internazionale sul bombardamento dei gasdotti Nord Stream, rendendo gli investigatori «sospettosi del ruolo e delle motivazioni di Varsavia», scriveva un articolo del Wall Street Journal.
Mosca ha respinto nettamente la teoria dei subacquei ucraini dapprima diffusa dalla stampa tedesca. Renovatio 21 all’epoca, di fronte alla notizia che dai media germanici rimbalzava sul New York Times, aveva definito la questione come «l’ultima barzelletta». La storia fu rimpolpata anche dal Washington Post, che disse che un alto ufficiale ucraino aveva coordinato le esplosioni. La possibile colpevolezza degli USA nel frattempo aveva scaldato anche la diplomazia cinese. Putin parlava di «terrorismo di Stato».
Come riportato da Renovatio 21, anche la polizia italiana ha arrestato un uomo ucraino sospettato di essere coinvolto nell’attentato ai gasdotti Nord Stream.
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Immagine screenshot da YouTube
Terrorismo
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