Terrorismo
«Il siriano accoltellatore di Annecy non era cristiano» dice il capo di una ONG mediorientale
Abdelmasih Hanoun, l’uomo di 32 anni che ha accoltellato quattro bambini e ferito due pensionati in un parco giochi ad Annecy la scorsa settimana, non è un cristiano ma un musulmano, dice Elish Yako, il segretario generale franco-iracheno dell’«Association d’entraide aux minorités d’Orient», un’associazione che presta assistenza alle minoranze cristiane in Medio Oriente e alle loro comunità in Francia.
Yako afferma che non ci sono prove che l’uomo sia mai stato battezzato. Non è possibile, almeno ora, verificare le sue parole.
A questo punto, è impossibile verificare se l’ipotesi plausibile di Yako sia accurata. Tuttavia è stato notato che il nome dell’aggressore compare regolarmente tra virgolette sulla stampa. Sulla stampa araba il suo nome si legge «Karim Abdelmassih Hanoun», il che sembra indicare che «Abdelmassih» sarebbe il nome di battesimo di suo padre. Karim è un nome usato sia nelle comunità musulmane che in quelle cristiane, mentre Abdelmassih, pur essendo un cognome frequente, è un nome desueto.
L’uomo aveva chiesto lo status di rifugiato in Francia e aveva ricevuto una risposta negativa quattro giorni prima dell’attacco in quanto aveva già ottenuto il medesimo status in Svezia.
Secondo la polizia francese, indossava un ciondolo a forma di croce e un libro di preghiere cristiano è stato trovato tra i suoi averi in un ingresso pubblico di un edificio dove aveva dormito all’aperto nei due mesi precedenti il suo sanguinario attacco contro bambini innocenti. Durante l’attacco ha ripetutamente gridato «Nel nome di Gesù Cristo!, come si può ascoltare nel video amatoriale dell’evento.
Elish Yako, ha pubblicato questo lunedì una serie di tweet affermando che «Abdelmassih» sarebbe un «falso cristiano» che avrebbe preparato il suo «jihad» sotto copertura. Alcuni post di Yako sarebbero stati rimossi da Twitter.
Elish Yako, chrétien chaldéen, homme d'affaires franco-iraquien, est secrétaire général de l'Association d'entraide des minorités d'Orient (AEMO). pic.twitter.com/vzrmwJxmvZ
— Le Dénicheur????????✊ (@LeDenicheur66) June 15, 2023
Yako ha fatto affidamento sulla sua rete cristiana in Siria e Svezia per istituire un’inchiesta informale, un’iniziativa che ha preso quando si è reso conto che l’uomo affermava di chiamarsi «Abdelmasih», un nome cristiano che significa «servo del Messia» o «servo di Cristo».
Ciò suonava in un modo troppo ovvio per essere vero, ha detto Yako. Aggiunto al fatto che l’uomo affermava di uccidere «nel nome di Cristo», proprio come i terroristi islamici compiono i loro attacchi gridando «Allahu Akbar»; questo ha fatto credere a Yako che l’aggressore non potesse essere un vero cristiano. Uno squilibrato, anche un cristiano, può aver aggredito i bambini come ha fatto quest’uomo, ma non mentre invocava il nome di Cristo, ha sostenuto durante un’intervista telefonica con il sito canadese Lifesitenews.
Lo Yako ha confermato a LifeSite che i suoi contatti in Siria non erano riusciti a trovare un certificato di battesimo per «Abdelmasih». In Medio Oriente, l’affiliazione religiosa è più parte dell’identità di una persona che nei paesi occidentali, e questi registri sono ben tenuti – quando possibile. Tuttavia, poiché i cristiani spesso subiscono persecuzioni in questi Paesi, i registri vengono regolarmente distrutti durante attacchi alle chiese, incendi e simili. L’assenza di un certificato è quindi di per sé una prova insufficiente.
Come riportato da Renovatio 21, la tragedia ha assunto un’altra inaspettata piega religiosa quando si è scoperto che il ragazzo che ha tentato di fermare l’assassino era un cattolico praticante che si trovava in pellegrinaggio, che è intervenuto in forza alla sua fede.
I media francesi e internazionali, ovviamente, erano saltati subito sulla storia dell’aggressore arabo ma cristiano invece che musulmano. Si tratta di una situazione già vista con l’attentato all’ospedale di Liverpool di due anni fa. I media inglesi e internazionali hanno infatti descritto l’attentatore suicida come un «convertito cristiano» nonostante l’ammontare di prove che dimostrano come può aver finto la conversione per rafforzare la richiesta di asilo.
«Il kamikaze di Liverpool: siriano, convertito e battezzato» aveva scritto il Corriere della Sera, introducendo la nuova categoria sociologica del «terrorismo battezzato».
Secondo il Telegraph, tuttavia, il terrorista «frequentava la moschea “tutto il giorno tutti i giorni” durante la festa religiosa ed è stato visto pregare con un compagno musulmano una settimana prima dell’attacco». Il giornale riportava le parole di Mohammad Eghtedarian, un vero convertito, che racconta come ci siano innumerevoli persone che «abusano del sistema»: «capisco che ci sono molti motivi contrastanti. Ci sono molte persone che abusano del sistema – non mi vergogno di dirlo», ha riconosciuto.
«Testate come la BBC stanno ancora amplificando il mito del “convertito cristiano” nonostante sia ormai ampiamente noto che un gran numero di musulmani ha frequentato corsi di 5 settimane alla Cattedrale di Liverpool non perché vogliono veramente convertirsi, ma perché aiuta a far accettare la loro richiesta di asilo» aveva spiegato Summit News.
Il feticcio del «terrorista cristiano» fa gola all’establishment, tuttavia è difficile da tenere in piedi.
Immagine screenshot da YouTube
Terrorismo
Jihadisti francesi attaccano le forze governative siriane
Le nuove autorità siriane hanno lanciato un’ampia operazione militare contro le forze jihadiste straniere rimaste nella provincia nord-occidentale di Idlib, con particolare attenzione ai militanti di origine francese.
Il governo damasceno ha dichiarato che questi gruppi, che in passato hanno contribuito a rovesciare l’ex presidente Bashar Assad, costituiscono ora una minaccia alla sicurezza.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), con sede nel Regno Unito, gli scontri sono scoppiati durante un assalto notturno delle forze governative a un campo noto come «campo francese» nella città di Harem, a ovest di Idlib. Entrambe le parti avrebbero subito perdite, ma il numero esatto di vittime non è stato confermato. Almeno due jihadisti sono stati catturati. Secondo le autorità, il campo sarebbe gestito da combattenti stranieri guidati da Omar Omsen, un cittadino francese di origini senegalesi.
Il Servizio di Sicurezza Generale siriano ha specificato che l’obiettivo era arrestare Omsen e ripristinare la stabilità nella regione. Un canale Telegram legato ai jihadisti ha diffuso una dichiarazione del loro leader, che accusava il governo di collaborare con gli Stati Uniti e una «coalizione internazionale» per eliminare i militanti stranieri in Siria, minacciando Damasco di rappresaglie jihadiste e citando il supporto di altri gruppi militanti stranieri.
⚡️🇸🇾🇫🇷 | Les combattants de la Sécurité générale sont clairement visibles à proximité du camp des Français.
Les djihadistes français ont affirmé leur intention de se défendre, déclarant que le public sera témoin de “la trahison d’al-Jolani” envers ses propres combattants.
Il… https://t.co/Va8CVwUEPz pic.twitter.com/TeMioj0Ar3
— Syria News (@SyriaNewsFr) October 21, 2025
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Un articolo del Washington Post dello scorso maggio riferisce che il governo del presidente ad interim Ahmed al-Sharaa, precedentemente conosciuto come il terrorista jihadista al-Jolani, legato ad al-Qaeda e ISIS, sta affrontando minacce dalle stesse forze che lo hanno insediato al potere a novembre.
Secondo un rapporto di Le Monde del 2023, circa 200 cittadini francesi, tra combattenti e loro familiari, si sono stabiliti a Idlib dopo il collasso dello Stato Islamico nel 2019, descritti come «jihadisti francesi irriducibili».
Il WaPo a maggio riportava che «militanti sunniti estremisti» hanno compiuto stragi di alawiti sulla costa siriana a marzo, causando almeno 1.300 morti, con altre migliaia morti nei mesi successivi.
Come noto, anche i cristiani sono oggetto di continue violenze assassine e genocide da parte dei takfiri jihadisti che perseverano nella loro opera di cruenta persecuzione, tra esecuzioni di donne cristiane e bombe nelle chiese, mentre diviene sempre più chiaro che la sharia è l’unica legge del Paese un tempo laico.
Alcuni di questi gruppi jihadisti hanno poi rivolto la loro ostilità contro al-Jolani, specialmente dopo il suo incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha portato alla rimozione delle sanzioni contro la Siria, ma lo ha fatto apparire come un «infedele» agli occhi dei radicali.
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Terrorismo
Episodio di terrorismo a Belgrado
🚨New footage of the fire in front of the Serbian Parliament building in Belgrade. pic.twitter.com/LVZLtPxn9Q
— Mario ZNA (@MarioBojic) October 22, 2025
💥 Shooting at the Serbian Parliament building in Belgrade!
A 70-year-old man opened fire, injuring a random passerby in the thigh. Afterwards, he set fire to a tent of supporters of President Aleksandar Vučić and threw a handful of bullets into the flames. The injured… pic.twitter.com/FIilYQEMeb — NEXTA (@nexta_tv) October 22, 2025
#BREAKING #Serbia A fire broke out in the tent camp near the Serbian Parliament in Belgrade.
One person has been hospitalized. Shortly before the fire, sounds resembling gunshots were heard, Serbian state media reports. Video footage shows an individual being apprehended. pic.twitter.com/LQu6QzZzD3 — The National Independent (@NationalIndNews) October 22, 2025
🇷🇸 Serbian police have arrested the terrorist who carried out the shooting near the parliament building in Belgrade.
The attacker claimed he carried out the assault because he was “annoyed by the tents.” He reportedly expected to be killed by the police. pic.twitter.com/DBqJDAY8pn — Visegrád 24 (@visegrad24) October 22, 2025
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Terrorismo
Preparavano un altro attentato a Trump?
Il direttore dell’FBI Kash Patel ha dichiarato domenica 19 ottobre a Fox News che i Servizi Segreti (USSS) hanno individuato una «postazione di caccia» con vista diretta sull’uscita dell’Air Force One del presidente Donald Trump presso l’aeroporto internazionale di Palm Beach. L’FBI sta collaborando con l’USSS e le forze dell’ordine della contea di Palm Beach per le indagini.
Il Patel ha riferito che, fino a ieri, nessuna persona è stata vista o associata alla postazione sopraelevata. Secondo una fonte anonima delle forze dell’ordine citata da Fox, la postazione, situata su un ramo d’albero, sembra essere stata preparata «mesi fa».
USSS spotted a suspicious stand near the AF1 zone in Palm Beach.
The FBI is investigating. pic.twitter.com/nMCoVP9mKB
— FBI Director Kash Patel (@FBIDirectorKash) October 19, 2025
The hunting stand had a direct line of sight to AF1.
The FBI took down the stand, which has been taken to an FBI lab. pic.twitter.com/dpXINTTKpK
— X22 Report (@X22Report) October 20, 2025
Tuttavia, il capo delle comunicazioni dell’USSS, Anthony Guglielmi, ha precisato che gli agenti hanno scoperto la postazione giovedì 16 ottobre durante i «preparativi di sicurezza avanzati» per l’arrivo di Trump a Palm Beach. «Non ci sono state ripercussioni sui movimenti e nessuna persona era presente o coinvolta nel luogo», ha dichiarato Guglielmi a Fox News.
«Sebbene non possiamo fornire dettagli sugli oggetti specifici o sul loro scopo, questo incidente evidenzia l’importanza delle nostre misure di sicurezza a più livelli», ha aggiunto.
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