Geopolitica
Il segretario della Difesa USA Austin rigetta la proposta di pace di Putin. E ribalta orwellianamente la storia recente di Russia e NATO

Il Segretario di Stato Lloyd Austin ha rigettato la proposta di pace avanzata dal presidente russo Vladimir Putin, giustificando con argomenti che contrastano apertamente con la storia recente.
«Ancora una volta, ricordiamo un punto chiave», ha dichiarato ieri nel suo discorso di apertura durante una conferenza stampa a Bruxelles, al termine della riunione di due giorni dei ministri della Difesa della NATO.
«La guerra di Putin non è il risultato dell’allargamento della NATO. La guerra di Putin è una causa dell’allargamento della NATO, e la NATO è più risoluta e più capace che mai» ha dichiarato l’Austin.
Tale affermazione risulta piuttosto incredibile: non sembra importare al vertice militare USA che la NATO fosse già 1.000 km più vicina a Mosca che durante la Guerra Fredda, molto prima che il presidente russo Vladimir Putin ordinasse l’inizio dell’operazione militare speciale nel febbraio 2022.
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Non importa nemmeno che l’avanzata del blocco atlantico a Est, in aperta violazione della parola data a Gorbachev da Bush senior dopo la caduta del muro, fosse iniziata durante ancora prima della presidenza Putin e concretata nei suoi primi anni, quando Mosca era addirittura – tramite gli accordi di Pratica di Mare ottenuti da Silvio Berlusconi – divenuta partner della NATO.
La cosa più tremenda è che Austin si aspetta che chi lo ascolta non ricordi nulla di quanto avvenuto in questi anni, quasi il cervello della gente fosse formattabile, resettabile. Per il segretario americano non sembra esistere la storia: come in 1984 di Orwell, la storia è riscrivibile a piacimento, secondo quanto ordina il vertice, e il popolo si deve adeguare, accettando la modifica delle fonti e partecipando attivamente al minuto d’odio contro il nemico dell’occasione.
Il problema è che nemmeno si spende più tempo per argomentare la falsificazione della storia. Tale è la superficialità delle élite dominanti occidentali, tale è il senso di schiavitù al quale credono di aver sistemato le masse. Obbedite e basta, sembrano dirci, balla dopo balla.
Quindi, non c’è da sorprendersi che Austin abbia rifiutato ieri la proposta di pace di Putin. «Putin ha occupato – occupa illegalmente il territorio sovrano ucraino», ha detto in risposta alla domanda di un giornalista. «Non è nella posizione di dettare all’Ucraina cosa deve fare per raggiungere la pace. Penso che questo sia esattamente il tipo di comportamento che non vogliamo vedere. Non vogliamo vedere il leader di un paese svegliarsi un giorno e decidere di voler cancellare i confini e annettere il territorio del suo vicino».
«Putin può porre fine a questa guerra oggi», ha continuato Austin. «Sapete, ha iniziato questa guerra senza alcuna provocazione. Ha perso: ha avuto centinaia di migliaia di soldati feriti e uccisi in questa invasione ingiusta e immotivata». Ulteriori balle insopportabili per chiunque ricorda gli otto lunghi anni in cui la popolazione russofona del Donbass ha subito violenze da parte di Kiev con un computo dei morti che va fagli 8.000 ai 14.000. Senza contare le voci sui guastatori beccati dai russi poco prima dell’invasione, senza contare le ammissioni di Merkel e Hollande sull’inganno degli accordi di Minsk.
Nulla conta per Austin, che, in pieno autismo diplomatico, dichiara che Putin «potrebbe porre fine a tutto questo oggi se scegliesse di farlo. E lo invitiamo a farlo e a lasciare il territorio sovrano ucraino».
Il papavero del Pentagono ha inoltre riferito che «abbiamo riaffermato ieri nel Consiglio NATO Ucraina il nostro impegno duraturo per un’Ucraina libera e sovrana. Come le nazioni di buona volontà di tutto il mondo, i nostri alleati della NATO continuano a difendere la sovranità e l’autodifesa dell’Ucraina e, mentre ci prepariamo per il vertice di Washington, il partenariato NATO-Ucraina continua ad approfondirsi».
«Il vertice farà passi avanti verso un ponte credibile verso l’eventuale adesione dell’Ucraina, e gli Stati Uniti sostengono il continuo sostegno della NATO attraverso il pacchetto globale di assistenza».
Poiché Austin aveva dichiarato che l’espansione della NATO non era una causa della guerra in Ucraina, un giornalista gli ha chiesto se fosse sul tavolo una maggiore espansione della NATO.
«Non vedo alcun desiderio o indicazione che perseguiremo l’espansione in qualsiasi momento nel prossimo futuro», ha affermato. «Ci saranno… sospetto che ci saranno sempre Paesi che vorranno aderire alla NATO».
Non è chiaro se si riferisse direttamente all’Ucraina, che ha, per bocca di Zelens’kyj, rifiutato al medesimo modo la proposta del Cremlino.
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Lo stato confusionale in cui versano i vertici occidentali è oramai incontrovertibile, e certificato dalle tristi immagini provenienti dal G7 in Puglia, con Biden che vaga per lo spazio senza sapere bene dove andare e perché.
Come riportato da Renovatio 21, l’Austin quattro mesi fa aveva avvertito i membri orientali della NATO di prepararsi a combattere la Russia sostenendo che Mosca «non si fermerà».
A inizio anno ad Austin era stato diagnosticato il cancro. Lo stato di salute aveva messo in allarme l’alto funzionario del Consiglio di Sicurezza russo Mikhail Popov,, il quale ha espresso preoccupazione per il rischio di una «catastrofe» nucleare derivante dai problemi di salute del capo del Pentagono e dal declino delle facoltà del presidente americano Joe Biden.
Il Popov lamentava del problema di una catena di comando nucleare USA spezzata: «uno Stato che possiede armi nucleari e afferma costantemente di essere l’egemone mondiale» disse il russo, aggiungendo che la diagnosi di cancro del segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e l’età avanzata di Biden «hanno sollevato interrogativi sul sistema di sicurezza globale» e sulla catena di comando degli Stati Uniti. Bisogna, a questo punto, chiedersi davvero «come viene generalmente presa la decisione di utilizzare armi nucleari negli Stati Uniti?»
Al ritorno dal meeting dei ministri della Difesa NATO a cui ha parlato Austin l’aereo Falcon 900 su cui viaggiava il ministro italiano Guido Crosetto è stato costretto ad un atterraggio di emergenza all’aeroporto di Ciampino dopo che il vano bagagli si era riempito di fumo.
Durante il meeting si era discusso di un pacchetto di 40 miliardi di dollari all’anno per l’Ucraina, verso il quale il ministro italiano si era detto contrario perché «già facciamo fatica ad arrivare al 2% del PIL» da dare alla Difesa militare.
Crosetto – che è stato vittima di recente di un malore improvviso che ha richiesto l’ospedalizzazione – negli ultimi mesi si è speso contro le pulsioni belligeranti di Macron, che vuole un intervento occidentale in Ucraina.
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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Geopolitica
Gli assistenti di Trump «si sono sentiti traditi» da Israele

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Geopolitica
Tregua già finita: Israele attacca Gaza

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno annunciato domenica di aver effettuato attacchi su vasta scala contro obiettivi di Hamas a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, in risposta a presunte violazioni del cessate il fuoco concordato all’inizio del mese.
Secondo le IDF, domenica i militanti hanno lanciato un missile anticarro e aperto il fuoco contro le truppe impegnate a smantellare «infrastrutture terroristiche» nella zona, nel rispetto dell’accordo di tregua. Le forze israeliane hanno reagito con numerosi raid aerei su quelli che hanno definito obiettivi terroristici.
«Le IDF hanno avviato attacchi nell’area per neutralizzare la minaccia e distruggere tunnel e strutture militari usate per attività terroristiche», ha dichiarato l’esercito in un comunicato. È stato inoltre riferito che venerdì e sabato si sono verificati diversi attacchi da parte di presunti membri di Hamas. «Queste azioni terroristiche rappresentano una chiara violazione del cessate il fuoco, e le IDF risponderanno con decisione», ha aggiunto l’esercito.
Una fonte militare citata dal Times of Israel ha riferito che finora sono stati colpiti oltre 20 obiettivi a seguito dell’attacco di domenica mattina a Rafah.
UPDATE:
The Air Force is bombing in Rafah right now. pic.twitter.com/RKrNS47LMu— Mossad Commentary (@MOSSADil) October 19, 2025
🚨🇮🇱🇵🇸 ALERTE GÉNÉRALE !
ISRAËL VIENT DE VIOLER LE CESSEZ-LE-FEU À GAZA !!!!!!!
Tsahal a bombardé Rafah et Jabaliya. Deux civils ont été tués et plusieurs autres blessés.
(Wafa / Le Monde) #Génocide pic.twitter.com/PpY0RIpbpF
— Impact (@ImpactMediaFR) October 19, 2025
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Informato della situazione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato alle IDF di «agire con fermezza contro gli obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza», secondo una nota del suo ufficio.
Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che «Hamas pagherà a caro prezzo per aver violato il cessate il fuoco e attaccato i nostri soldati, e se il messaggio non sarà chiaro, intensificheremo le nostre risposte». Una fonte militare ha confermato che più di 20 obiettivi sono stati colpiti a Rafah dall’attacco di domenica mattina.
L’ala militare di Hamas ha negato ogni coinvolgimento nell’incidente di Rafah, dichiarando sui social media di aver interrotto i contatti con le fazioni locali dallo scorso marzo. «Non abbiamo informazioni su scontri a Rafah, che è sotto il controllo dell’occupazione israeliana», ha affermato il gruppo. Inoltre, Izzat al-Risheq, alto funzionario di Hamas, ha ribadito l’impegno del gruppo per il cessate il fuoco, accusando Israele di violarlo e di «cercare pretesti per i suoi crimini».
Il ministero della Salute di Gaza ha riferito che gli attacchi israeliani hanno causato almeno otto morti nelle ultime 24 ore.
All’inizio di ottobre, Israele e Hamas avevano raggiunto una tregua provvisoria nell’ambito dell’iniziativa di pace in 20 punti promossa dal presidente statunitense Donald Trump. La prima fase prevedeva la liberazione di tutti gli ostaggi israeliani entro 72 ore in cambio di prigionieri palestinesi.
Questa settimana, Hamas ha rilasciato gli ultimi 20 prigionieri sopravvissuti e consegnato i resti di altri 12, ma ha denunciato difficoltà nel recupero di tutti i corpi a causa delle distruzioni a Gaza e del controllo israeliano su alcune aree. Gerusalemme Ovest, tuttavia, ha accusato Hamas di non aver restituito i resti di altri 16 ostaggi, mentre entrambe le parti si scambiano accuse di violazione della tregua.
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
I politici europei «ignorati da babbo Trump»: parla un eurodeputato ungherese

President Trump chose to meet with President Putin in Hungary because he trusts Viktor Orbán. Orbán has been consistent in his position that he wants peace restored as soon as possible.
European politicians are behaving like jealous children who feel ignored by Daddy Trump. They… https://t.co/7YNUTfMppP — András LÁSZLÓ MEP 🇭🇺 (@laszloan) October 17, 2025
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