Militaria
Il Pakistan annuncia un nuovo lancio di prova missilistico

L’esercito pakistano ha effettuato con successo il lancio di prova di un missile terra-terra a corto raggio della serie Fatah. Lo comunica l’ufficio stampa delle forze armate del Paese.
Il lancio di lunedì è stato il secondo evento del genere in tre giorni e avviene in un periodo in cui le tensioni tra Pakistan e la vicina India restano elevate dopo il mortale attacco terroristico in Kashmir del mese scorso.
Il lancio di prova del missile, che ha una gittata di 120 chilometri, era «finalizzato a garantire la prontezza operativa delle truppe e a convalidare i parametri tecnici chiave, tra cui il sistema di navigazione avanzato del missile e la sua maggiore precisione», secondo una dichiarazione dell’Inter-Services Public Relations (ISPR).
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La serie di missili Fatah è una famiglia di sistemi missilistici guidati superficie-superficie sviluppati a livello nazionale e prodotti dal conglomerato di difesa statale pakistano Global Industrial & Defence Solutions (GIDS).
L’evento «è stato testimoniato da alti ufficiali dell’esercito pakistano» che «hanno espresso completa fiducia nella preparazione operativa… dell’esercito pakistano per sventare qualsiasi aggressione contro l’integrità territoriale del Pakistan», si legge nella dichiarazione.
Sabato, Islamabad ha testato con successo un missile terra-terra chiamato Abdali Weapon System, con una gittata di 450 km. Entrambi i test missilistici facevano parte di un’esercitazione militare denominata «Esercitazione Indus» –Indus, in italiano Indo, è il nome del fiume condiviso con l’India oggetto di un nuovo contenzioso, in quanto Nuova Delhi ha dichiarato di volersi ritirare dal trattato che ne gestiscel’uso.
L’India non ha ancora commentato ufficialmente i test. Tuttavia, l’Hindustan Times ha riportato prima della prima esercitazione che Nuova Delhi aveva condannato il test missilistico balistico pakistano, definendolo un «atto di provocazione sconsiderato».
L’escalation tra Islamabad e Nuova Delhi è scoppiata dopo che il 22 aprile alcuni terroristi hanno ucciso a colpi d’arma da fuoco 26 civili nella valle di Baisaran, una popolare destinazione turistica nel territorio dell’Unione di Jammu e Kashmir, amministrato dall’India.
Il Fronte di Resistenza, sospettato di avere legami con il gruppo militante pakistano Lashkar-e-Taiba, si è inizialmente attribuito la responsabilità dell’attacco, ma in seguito sembra aver ritrattato. Le autorità indiane hanno indicato tre persone come sospettate, due delle quali sono cittadini pakistani.
In seguito all’incidente, l’India ha accusato il Pakistan di sostenere militanti armati coinvolti in operazioni transfrontaliere, un’accusa che il Pakistan ha fermamente respinto.
La scorsa settimana, il primo ministro indiano Narendra Modi ha concesso alle forze armate del Paese «piena libertà operativa» per rispondere all’attacco terroristico.
Entrambi i Paesi hanno espulso diplomatici, chiuso lo spazio aereo e condotto bombardamenti transfrontalieri lungo la Linea di Controllo (LoC), una linea di demarcazione militare che divide le due nazioni.
Come riportato da Renovatio 21, Modi ha concesso all’esercito indiano «piena libertà operativa» nella vendetta per l’attentato.
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Immagine CC0 via Pxhere
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La Svezia farà scorta di cibo per la Terza Guerra Mondiale

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Militaria
Lotteria per la naja in Germania

I funzionari tedeschi sono divisi sulle proposte di introdurre un sistema di coscrizione basato su una lotteria, mentre il governo del Cancelliere Friedrich Merz preme per potenziare l’esercito. Lo riporta Der Spiegel. Il dibattito si inserisce nel contesto delle accuse di Mosca, che ha definito le mosse di Berlino un tentativo di creare un «Quarto Reich».
Secondo l’agenzia di stampa, il disaccordo riguarda le modalità per rafforzare la Bundeswehr. Berlino mira ad aumentare le forze armate a 460.000 effettivi, di cui 260.000 attivi e 200.000 riservisti, rispetto agli attuali 182.000 soldati attivi.
I rappresentanti della coalizione SPD-CDU/CSU hanno suggerito di obbligare tutti i diciottenni a compilare un questionario per valutare salute, idoneità fisica, istruzione e disponibilità al servizio militare, con partecipazione volontaria per le donne. In caso di carenza di volontari, il Bundestag potrebbe attivare una selezione tramite sorteggio; se il problema persistesse, si potrebbe reintrodurre la coscrizione obbligatoria, abolita nel 2011.
Il ministro della Difesa Boris Pistorius ha criticato la proposta, definendola irrealizzabile, e ha invitato i legislatori a puntare sull’espansione del volontariato attraverso incentivi più efficaci, come migliori benefit e salari più alti.
Berlino giustifica il potenziamento militare con la presunta minaccia russa. Mosca, tuttavia, ha ripetutamente negato intenzioni di attaccare Paesi NATO, liquidando tali affermazioni come allarmismo per giustificare l’aumento dei bilanci della difesa nel blocco.
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Il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha condannato il riarmo tedesco, accusando Berlino di mostrare «chiari segni di rinazificazione» e di perseguire «l’obiettivo di Hitler: dominare l’Europa» e infliggere una «sconfitta strategica» a Mosca. La Russia tre mesi fa ha posto fine agli accordi di difesa con la Germania.
«Quando qualcuno in un Paese responsabile dei crimini del nazismo, del fascismo, dell’Olocausto e del genocidio afferma che la Germania deve tornare a essere una grande potenza militare, dimostra un’atrofia della memoria storica, e questo è estremamente pericoloso», ha dichiarato Lavrov il mese scorso, sostenendo che la Germania e l’Unione Europea nel complesso stanno scivolando verso un «Quarto Reich», caratterizzato da una crescente russofobia e da una militarizzazione senza freni.
Come riportato da Renovatio 21, a luglio era emerso che la Germania stava pianificando di introdurre un servizio militare volontario di sei mesi per raddoppiare il numero dei riservisti.
Nel frattempo, altri Paesi come Gran Bretagna e Croazia si muovono verso il ritorno della naja. La Svezia prevede di aumentare drasticamente a 70 anni l’età massima di coscrizione per gli ex ufficiali militari nell’ambito di un ampio sforzo per espandere le sue forze armate. La Danimarca, in grande stile di equità sociale nordica, è andata oltre estendendo il servizio militare anche alle donne.
La coscrizione obbligatoria era stata abolita in Germania dal 2011. Il ritorno alla naja nel Paese (che ad inizio conflitto si disse aveva munizioni per appena due giorni di guerra) è stato ripetutamente annunciato in questi anni di conflitto russo-ucraino, dichiarazioni cicliche quanto i piani di guerra contro la Russia trapelati sui grandi giornali tedeschi.
Come riportato da Renovatio 21, la ri-militarizzazione della Germania, tra diecine di miliardi in armi e nazionalizzazione dell’industria delle armi (che va a sostituire quella dell’auto tedesca, oramai in crisi irreversibile) è un fatto incontrovertibile. Come lo è il fatto chela NATO stessa era stata creata per evitare il risorgere della Germania come potenza militare («Keep Europe in, Russia out, Germany Down»). È una delle più evidenti eterogenesi dei fini regalateci dai signori del vapore, il cui impulso alla distruzione arriva a disfare le tele che hanno tessuto per decenni.
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Immagine di w?odi via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
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Bunker militare segreto israeliano piazzato in un quartiere popolato di Tel Aviv

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