Guerra cibernetica
Hacker cinesi spiano l’infrastruttura chiave degli USA: rivelazioni della Microsoft
Un gruppo di hacker statali cinesi ha condotto una sofisticata operazione di sorveglianza sulle principali risorse infrastrutturali statunitensi. Lo ha affermato mercoledì il colosso tecnologico Microsoft, avvertendo che pratiche simili potrebbero verificarsi in altre parti del mondo.
In una dichiarazione, Microsoft ha affermato che il gruppo, soprannominato «Volt Typhoon», sorveglia le organizzazioni infrastrutturali degli USA, compresi i settori delle telecomunicazioni e dei trasporti, dalla metà del 2021.
Il gruppo di infiltratori ciberbetici avrebbe condotto operazioni per spiare le strutture degli Stati Uniti a Guam, dove le principali risorse militari statunitensi sono ospitate nell’Oceano Pacifico, ha riportato il colosso informatico fondato da Bill Gates.
Microsoft ha affermato che «mitigare questo attacco potrebbe essere sfidante» e che Pechino sta compiendo sforzi per ridurre le capacità di Washington di comunicare con la «regione asiatica».
La società tecnologica ha anche affermato di aver valutato con «moderata fiducia» che questa campagna Volt Typhoon stava «perseguendo lo sviluppo di capacità che potrebbero interrompere le infrastrutture di comunicazione critiche tra gli Stati Uniti e la regione asiatica durante le crisi future».
Microsoft ha aggiunto di ritenere che la campagna Volt Typhoon si rivolga a una serie di settori infrastrutturali statunitensi, tra cui comunicazioni, produzione, servizi pubblici, trasporti, costruzioni, marittimo, governo, tecnologia dell’informazione e istruzione.
Pechino ha descritto il rapporto Microsoft come «altamente poco professionale» e lo ha liquidato come «disinformazione».
Separatamente, mercoledì, la rete di intelligence Five Eyes, composta dai servizi di Intelligence degli Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia e Nuova Zelanda, ha emesso un Cybersecurity Advisory (CSA), in cui ha evidenziato un «gruppo di attività di interesse scoperto di recente».
I servizi di intelligence del Regno Unito hanno anche avvertito che i metodi utilizzati dagli hacker cinesi per infiltrarsi nei sistemi statunitensi potrebbero essere applicati ad altre nazioni, secondo il quotidiano britannico Guardian giovedì.
In risposta, il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, ha liquidato le accuse di hacking di Five Eyes definendole una «campagna di disinformazione collettiva» che ha dimostrato che Washington stava espandendo la sua diffusione della disinformazione al di fuori delle agenzie governative.
«Ma indipendentemente dai vari metodi utilizzati, nulla di tutto ciò può cambiare il fatto che gli Stati Uniti sono l’impero dell’hacking», ha detto Mao.
Nel 2022 la Cina si è veementemente opposta al coinvolgimento del Giappone nella Difesa cibernetica NATO, di cui ha voluto far parte anche la Corea del Sud. I due Paesi asiatici hanno voluto cioè far parte del Centro di Eccellenza per la Difesa Informatica Cooperativa (CCDCOE) della NATO, cioè il comando per la guerra cibernetica del Patto Atlantico. La conclusione che qualcuno poteva trarre è che la Microsoft possa coordinare, oltre che con gli USA; anche con la UE, l’Ucraina e la NATO.
Come riportato da Renovatio 21, allo scoppio del conflitto ucraino, il Threat Intelligence Center di Microsoft (centro per la raccolta dati sulle minacce) aveva dato avvertimento di un malware di tipo «wiper» – cioè che cancella tutto – mai visto prima che è apparso rivolto ai ministeri del governo e alle istituzioni finanziarie di Kiev.
Quattro mesi fa, un attacco cibernetico ritenuto provenire dalla Cina aveva colpito istituzioni accademiche sudcoreane.
Guerra cibernetica
Il blackout di Amazon mette offline importanti siti web
Un guasto ad Amazon Web Services (AWS) ha provocato disagi generalizzati a siti web e servizi online, colpendo piattaforme che includono streaming, servizi bancari, comunicazioni e media.
Il problema, verificatosi lunedì, ha coinvolto diverse grandi aziende, tra cui la piattaforma di Amazon, la piattaforma di intrattenimento in streaming Disney+, Lloyds Bank, l’app di trasporto Lyft, il New York Times, il forum Reddit e il celeberrimo (dopo la pandemia) servizio di teleconferenze Zoom.
AWS ha comunicato di aver rilevato «un incremento dei tassi di errore e delle latenze» su vari servizi, sottolineando di essere al lavoro «su più fronti paralleli per accelerare il ripristino». L’azienda ha successivamente riportato «progressi significativi» e promesso ulteriori aggiornamenti.
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Il fornitore di servizi cloud ha individuato l’origine del problema in una specifica parte della sua infrastruttura che serve la costa orientale degli Stati Uniti, senza però chiarire immediatamente le cause.
Un’interruzione simile su vasta scala si era verificata a luglio 2024, quando un aggiornamento software dell’azienda di sicurezza informatica CrowdStrike aveva causato crash globali dei sistemi Microsoft Windows.
Elon Musk si è vantato del fatto che la sua piattaforma social, X, è invece resistita al blackouto. «X funziona» ha twittato laconicamente ed ironicamente il miliardario, che con Jeff Bezos di Amazon ha una rivalità anche sul lato di industria spaziale.
𝕏 works
— Elon Musk (@elonmusk) October 20, 2025
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La scorsa primavera a subire un’interruzione delle comunicazioni, un mese dopo aver visto un enorme blackout elettrico, fu il Regno di Spagna.
Un collasso delle grandi piattaforme internet di Meta si registrò nel marzo 2024, con alcuni che dettero la colpa ai miliziani Houthi che avrebbero tagliato i cavi del Mar Rosso.
Come riportato da Renovatio 21, già tre anni fa si era registrato un aumento delle interruzioni dell’internet in tutto il globo.
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Cina
La Cina accusa gli Stati Uniti di un grave attacco informatico
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Guerra cibernetica
Aeroporti nordamericani hackerati con messaggi pro-Hamas
Messaggi che elogiavano Hamas e attaccavano alti funzionari americani e israeliani sono stati trasmessi tramite sistemi di diffusione sonora e visualizzati su schermi digitali in tre aeroporti canadesi e uno statunitense lo scorso martedì. Lo ha riportato la stampa locale.
Le autorità hanno avviato indagini su quello che appare come un attacco informatico coordinato.
L’attacco hacker avrebbe colpito i display informativi e i sistemi audio di due aeroporti nella Columbia Britannica, l’aeroporto internazionale di Windsor in Ontario e l’aeroporto internazionale di Harrisburg in Pennsylvania.
Dear @realDonaldTrump,
Canada’s Kelowna airport had a serious security breach. Hacked with Hаmаs propaganda.
Mark Carney won’t stand up to the Muslim Brotherhood, but will stand up for them.
🇨🇦 is a security threat to the world.
Thank you for your attention to this matter. pic.twitter.com/hm0DyMd3Nx
— dahlia kurtz ✡︎ דליה קורץ (@DahliaKurtz) October 15, 2025
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Le immagini dei display aeroportuali, diffuse dai notiziari locali, mostravano il messaggio «Israele ha perso la guerra, Hamas ha vinto con onore», insieme a una dichiarazione offensiva contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Sullo schermo è apparsa anche la firma digitale «Hackerato da Mutarrif Siberislam». Le trasmissioni audio includevano, secondo quanto riferito, slogan pro-palestinesi come «Palestina libera» e insulti rivolti sia a Trump che al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Le autorità dell’aeroporto di Kelowna hanno confermato l’incidente, spiegando che una terza parte aveva avuto accesso sia agli schermi informativi sui voli sia al sistema di diffusione sonora. Un portavoce dell’aeroporto internazionale di Victoria ha precisato che solo il sistema audio dell’aeroporto era stato compromesso.
Transport Canada ha dichiarato di essere a conoscenza degli attacchi, incluso un ulteriore incidente all’aeroporto internazionale di Windsor.
Le autorità di Harrisburg hanno confermato che l’episodio è sotto indagine da parte di funzionari locali, statali e federali.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa il sistema dell’aviazione canadese fu oggetto di un misterioso attacco hacker che lo paralizzò totalmente, poco dopo che uno stop fosse dato agli aerei delle Filippine e un «problema tecnico» (questa la versione ufficiale) mettesse a terra tutti gli aerei USA, evento che non ha avuto precedenti se non nelle ore dopo l’attentato dell’11 settembre 2001. In quel caso, alcuni ipotizzarono un attacco di hacking di tipo ransomware, con riscatto pagato in bitcoin, il cui valore, in quelle ore, di fatto aumentò.
Come riportato da Renovatio 21, un attacco hacker ha colpito il mese scorso anche grandi aeroporti europei.
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Immagine screenshot da Twitter
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