Gender
Gruppo transessualista esorta in incontro privato Bergoglio all’approvazione dei «cambi di sesso»
Bergoglio ha incontrato privatamente un gruppo di «cattolici transgender, intersessuali e alleati» (sic) lo scorso sabato, in un evento organizzato dal gruppo dissidente LGBT New Ways Ministry, la cui censura ufficiale da parte del Vaticano rimane in vigore, nonostante Francesco abbia ripetutamente espresso sostegno all’organizzazione. Lo riporta LifeSite.
In un comunicato stampa diffuso a tarda notte di sabato (ora locale), il New Ways Ministry (NWM) ha annunciato di aver sponsorizzato un gruppo per incontrare Francesco in Vaticano oggi, in un colloquio durato quasi 90 minuti.
Gli attivisti hanno «esortato» Francesco «ad andare oltre l’approccio negativo della Chiesa nei confronti delle persone con diversità di genere e a incoraggiare i leader della Chiesa ad ascoltare più attentamente la vita e la fede delle persone LGBTQ+».
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Secondo l’agenzia Reuters, il cui corrispondente in Vaticano – scrive LSN – ha stretti legami con NWM, Bergoglio ha dovuto affrontare «richieste di annullare il divieto della Chiesa cattolica sulle cure di affermazione di genere per le persone transgender», in particolare richieste di annullare il divieto della Chiesa di interventi chirurgici di «cambio di sesso».
Tra il gruppo di 11 persone, cinque hanno condiviso i loro racconti personali con Francis – secondo NWM – tra cui: Nicole Santamaria, una «donna intersessuale»; Michael Sennett , un «uomo transgender» coinvolto nel ministero della chiesa «da molti anni”»; il diacono Raymond e Laurie Dever, genitori di una ragazza «transgender» che ha tentato il suicidio dopo la «transizione»; la dottoressa Cynthia Herrick è una dottoressa che esegue interventi di cambio di sesso.
Full @LifeSite report here: https://t.co/9EKDvkAEAB.
Sr. Gramick, who arranged the mtg, said the Holy Spirit is ‘calling the Catholic community to break out of old, ill-informed teachings and practices.’
Trans & intersex people gave testimony to #PopeFrancis in the mtg. https://t.co/crE5uPHk5r pic.twitter.com/mtvJgbOS8n
— Michael Haynes 🇻🇦 (@MLJHaynes) October 12, 2024
NWM si descrive come «un’organizzazione cattolica che educa e sostiene l’equità, l’inclusione e la giustizia per le persone LGBTQ+, preparando i leader a costruire ponti di dialogo all’interno della Chiesa e della società civile».
Una precedente descrizione del 2021 era che NWM «educa e sostiene la giustizia e l’uguaglianza per i cattolici lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer (LGBTQ) e la riconciliazione all’interno della chiesa più ampia e delle comunità civili».
Il direttore esecutivo della NWM, Francis DeBernardo, ha affermato in merito all’incontro: «ci auguriamo che l’esempio di Papa Francesco nell’ascoltare le persone LGBTQ+ possa ispirare altri leader cattolici a fare lo stesso».
«Per sua stessa ammissione», ha continuato l’attivista, «la gerarchia cattolica ha emesso pronunciamenti su genere e sessualità senza prima consultare le persone più direttamente collegate a questi argomenti. Papa Francesco sta mostrando alla chiesa un nuovo modo di sviluppare il suo insegnamento».
L’incontro, sebbene sponsorizzato da NWM, è stato organizzato da suor Jeannine Gramick, la suora dissidente pro-LGBT, insieme a Robert Nugent, co-fondatore di NWM.
Come riportato da Renovatio 21, suor Gramick aveva ricevuto di recente una lettera di incoraggiamento di Bergoglio dove era scritto della necessità di integrare i transessuali nella società.
Suor Gramick, scrive LifeSite, «ha una lunga storia di dissenso dall’insegnamento cattolico sull’omosessualità e l’aborto ed è stato ufficialmente censurata da papa Giovanni Paolo II e dal cardinale Joseph Ratzinger nel 1999 ma ha ignorato l’ordine». Recentemente la suora «ha sostenuto che la Chiesa dovrebbe aiutare ad affermare gli individui che si identificano come transgender nella le loro identità sbagliate, suggerendo che Dio “intende” che tali persone abbraccino le loro tendenze disordinate e si presentino falsamente come il sesso opposto», secondo il sito prolife canadese.
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Nel 1999 il Prefetto della Congregazione della Fede cardinale Joseph Ratzinger, futuro papa Benedetto XVI e predecessore del Bergoglio, firmava la notifica sul caso di suor Gramick e di padre Nugent.
«La diffusione di errori ed ambiguità non è coerente con un atteggiamento cristiano di vero rispetto e compassione: le persone che stanno combattendo con l’omosessualità hanno, non meno di altre, il diritto di ricevere l’autentico insegnamento della Chiesa da coloro che li seguono pastoralmente», scriveva il documento co-firmato dall’allore Segretario della CDF Tarcisio Bertone.
«Le ambiguità e gli errori della posizione di padre Nugent e di suor Gramick hanno causato confusione fra i Cattolici ed hanno danneggiato la comunità della Chiesa. Per questi motivi a Suor Jeannine Gramick, SSND, ed a Padre Robert Nugent, SDS, è permanentemente vietata ogni attività pastorale in favore delle persone omosessuali ed essi non sono eleggibili, per un periodo indeterminato, ad alcun ufficio nei loro rispettivi Istituti religiosi».
I tempi, sotto il gesuita argentino, sembrano decisamente cambiati.
Parlando dopo l’incontro, Gramick ha elogiato Francis per la sua volontà di «ascoltare le esperienze delle persone intersessuali e transgender», affermando che «è solo ascoltando le storie di queste persone, così come delle persone che si prendono cura di loro e di loro, che la Chiesa sarà in grado di ascoltare pienamente la voce dello Spirito Santo che chiama la comunità cattolica a rompere con vecchi insegnamenti e pratiche mal informati».
Secondo quanto riportato da LifeSite, l’incontro era stato richiesto da Gramick dopo la pubblicazione primaverile di Dignitas Infinita, il documento vaticano che condannava con cautela la teoria di genere e i «cambi di sesso», pur tacendo sul male dell’attività omosessuale.
ll’epoca, suor Gramick aveva criticato il documento per il suo approccio alle questioni transgender. Scrisse lamentandosi a Francis, che rispose dicendo che «le persone transgender devono essere accettate e integrate nella società».
Bergoglio ha detto alla Gramick che il passaggio in Dignitas Infinita «non si riferisce alle persone transgender, ma all’ideologia di genere, che annulla le differenze. Le persone transgender devono essere accettate e integrate nella società».
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Secondo NWM, Francesco ha «accettato con entusiasmo» la proposta successiva di Gramick per l’incontro tenutosi oggi in Vaticano «per ascoltare direttamente i cattolici transgender e intersessuali e coloro che li sostengono». L’incontro «significa che la Chiesa sta avanzando, che la Chiesa sta entrando nell’era moderna», ha affermato in seguito.
Sennett, una donna biologica che ora vive come un uomo, ha detto all’agenzia Reuters che «volevo davvero condividere con Papa Francesco la gioia che provo nell’essere una persona cattolica transgender». Secondo Reuters, Sennett ha anche parlato a Francesco della «gioia che provo con la terapia ormonale sostitutiva e degli interventi chirurgici a cui mi sono sottoposta che mi fanno sentire a mio agio nel mio corpo».
Henrick, il medico che esegue gli interventi di cambio di sesso, ha descritto il Bergoglio come «molto ricettivo». «Ha ascoltato con molta empatia. Ha anche condiviso che vuole sempre concentrarsi sulla persona, sul benessere della persona».
Come sa il lettore di Renovatio 21, non si tratta della prima mossa che il papato dell’argentino fa in direzione del transessualismo. Gli episodi di favore nei confronti del transgenderismo si sono ripetuti nell’arco di diversi anni, con tanto ufficialità della Santa Sede e della sua macchina pubblicistica.
Solo due settimane fa Francesco ha incontrato quattro uomini che si presentano come «donne» che avevano partecipato alla conferenza LGBT del gesuita filo-omotransessualista padre James Martin.
Come riportato da Renovatio 21, nel novembre 2023, Francesco ha accolto il gruppo e il loro parroco a un pranzo per i poveri organizzato dal Vaticano e si è «seduto di fronte a un’ex prostituta transgender». L’evento fu ripreso dalla grande agenzia stampa mondiale Associated Press, che aveva seguito il gruppo transessuale sin da quando erano saliti in pullman.
A novembre 2023 il papa aveva approvato il testo del cardinale Victor Manuel Fernandez che consente ai transessuali di fare da padrini alle funzioni religiose. Tale idea era stata respinta nel 2015 all’interno dello stesso papato di Bergoglio.
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Gli incontri con transessuali di Bergoglio, che ha visto un gruppetto anche a giugno, sono risalenti. E ancora: a fine gennaio 2015, un «uomo transgender» – nato in Ispagna come donna – dichiarò di aver avuto un’udienza privata con il papa, dove, secondo alcuni articoli di giornale, Bergoglio avrebbe «abbracciato» il 48enne transessuale. A Napoli, sempre nel 2015, il romano pontefice, fu riportato dai media globali mangiò con «carcerati gay e transessuali».
In contrasto con l’implicita affermazione di Francesco sullo stile di vita delle persone confuse sul genere, l’insegnamento cattolico sulle questioni sessuali e di genere rimane immutabile. Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma che «spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale. La differenza e la complementarità fisiche, morali e spirituali sono orientate ai beni del matrimonio e allo sviluppo della vita familiare». (CCC 2333)
Allo stesso modo, il documento Persona Humana della Congregazione per la Dottrina della Fede del 1975 scrive che «non può, dunque, esserci vera promozione della dignità dell’uomo se non nel rispetto dell’ordine essenziale della sua natura».
Il disegno è stato ben delineato dal commento sulla vicenda da parte di monsignor Carlo Maria Viganò: «lo scopo di Bergoglio è normalizzare sodomia e perversione e distruggere il Sacerdozio».
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Immagine di Catholic Church England and Wales via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
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Le femministe britanniche espungono i membri transgender (nel senso, agli affiliati transessuali)
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La donna più forte del mondo in realtà era un uomo
Jammie Booker, vincitrice del torneo «La donna più forte del mondo» 2025, è stata privata del titolo dopo che gli organizzatori hanno accertato che l’atleta di Philadelphia era nata maschio. La squalifica, l’ultima di una serie crescente di polemiche sui maschi biologici che gareggiano nelle categorie femminili, è arrivata a pochi giorni dalla competizione.
Il caso è esploso durante i Cerberus Strength Official Strongman Games in Texas lo scorso fine settimana, dove Booker ha dominato la categoria Women’s Open. Gli organizzatori hanno precisato di non essere stati informati in anticipo del background biologico dell’atleta e, a seguito di un’indagine urgente, l’hanno esclusa dalla classifica. «Abbiamo la responsabilità di garantire equità, assegnando gli atleti alle divisioni maschile o femminile in base al sesso alla nascita», si legge in un comunicato diffuso sui social da Official Strongman, che ha aggiornato i punteggi e incoronato la britannica Andrea Thompson come nuova campionessa.
La partecipazione di atlete transgender a competizioni sportive continua a generare dibattiti accesi. A luglio, il Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti (USOPC) ha vietato alle donne transgender di gareggiare nelle categorie femminili alle Olimpiadi, in linea con un ordine esecutivo del presidente Donald Trump che esclude le trans dalle squadre femminili e minaccia di tagliare i fondi alle istituzioni che lo violano.
Casi emblematici come quello della nuotatrice statunitense Lia Thomas e della sollevatrice neozelandese Laurel Hubbard hanno riacceso il confronto su eventuali vantaggi fisici persistenti per le atlete transgender rispetto alle donne biologiche, nonostante il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) abbia affermato nel 2021 che non si debba presumere un «vantaggio automatico» e abbia demandato le regole di idoneità alle singole federazioni sportive.
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La questione è tornata d’attualità alle Olimpiadi di Parigi 2024, quando la pugile algerina Imane Khelif – squalificata l’anno prima ai Mondiali per presunti motivi di genere – ha conquistato l’oro, spingendo l’ex presidente del CIO Thomas Bach a negare l’esistenza di un «sistema scientificamente solido» per distinguere uomini e donne nello sport.
Ora il CIO è orientato a escludere le donne transgender dalle categorie femminili alle prossime Olimpiadi, sulla base di una nuova politica di ammissibilità prevista per il 2026, come riportato dal Times all’inizio di novembre citando fonti interne. La revisione si fonda su una valutazione scientifica che conferma come i vantaggi acquisiti durante la pubertà maschile possano perdurare anche dopo trattamenti farmacologici per ridurre i livelli di testosterone.
Come riportato da Renovatio 21, l’ex presidente del CIO Thomas Bach sosteneva all’epoca che non esisteva «un sistema scientificamente solido» per distinguere tra uomini e donne nello sport.
Come riportato da Renovatio 21, il sollevamento pesi, come ogni altra disciplina (il nuoto, la maratona, il ciclismo, la BMX, l’hockey, il sollevamento pesi, il basket, il ju jitsu, etc.), era già stato colpito dal transessualismo sportivo. Lo è stato persino il biliardo in un’episodio noto, Alexandra Cunha, 49 anni, capitano della squadra nazionale femminile portoghese, si è ritirata dal torneo International Rules Pool Tour, incolpando i recenti cambiamenti alle regole da parte dell’autorità governativa dello sport, la World Eightball Pool Federation.
Come riportato da Renovatio 21, alle Olimpiadi di Tokyo vi fu il caso del sollevatore di pesi supermassimi transessuale Laurel Hubbard, 43 anni, che rappresentò la Nuova Zelanda a Giochi e riuscì, incredibilmente, a non vincere.
Due anni fa il pesista transessuale «Anne» Andres aveva stabilito il record nazionale durante un campionato durante il Campionato del Canada Occidentale 2023.
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Immagine screenshot da YouTube
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La Corte UE ordina alla Polonia di riconoscere il matrimonio gay
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