Connettiti con Renovato 21

Bizzarria

Gara di jetpacchi a ostacoli

Pubblicato

il

Una startup aeronautica chiamata JetPack Aviation è in trattative per creare una categoria di corse aeree specifica per i jetpack.

 

Il CEO David Mayman ha dichiarato al sito web che la sua azienda sta lavorando con l’Air Race World Championship – il nuovo nome della competizione Red Bull Air Race, che si è conclusa nel 2019 – per «creare una serie di corse parallele di jetpack» che vedrebbe i piloti battersi testa a testa.

 

«Alcune delle persone a cui stanno pensando sono giovani piloti, persone con esperienza in moto, esperienza di Parigi – Dakar, quel genere di cose», ha detto Mayman a New Atlas, aggiungendo che è «stato molto chiaro che [JetPack Aviation lo farà] avere la massima voce in capitolo su chi può volare».

 

Se arriverà a buon fine, Mayman ha detto che la gara sarà caratterizzata da una «serie di tralicci, anelli e cerchi» e si svolgerà sull’acqua. I piloti, tuttavia, non condivideranno lo stesso percorso per motivi di sicurezza, ma potrebbero gareggiare tra loro completando percorsi paralleli.

 

«Gli ostacoli saranno sia verticali che orizzontali», ha detto a New Atlas. «Dovrai passare sotto questo e quello, attraverso questo anello e attorno a questo pilone».

 

JetPack Aviation consente già a dei «partecipanti selezionati» di testare i suoi modelli dopo soli due giorni di formazione, a condizione che possano sborsare una cifra che si aggira intorno ai 5000 dollari.

 

Nella sua intervista, il Mayman ha ammesso che se l’accordo con Air Race andrà a buon fine, avrà molti jetpack da realizzare e altrettanti piloti da addestrare.

 

«Al momento stiamo parlando del lancio intorno a settembre, quindi dobbiamo costruire altre sei macchine e addestrare circa 30 nuovi piloti, che poi ridurremo a dieci», ha dichiarato il CEO di JetPack Aviation, «Sarà una missione!».

 

Sebbene Mayman abbia notato che la JPA spende circa il 70% delle sue risorse per completare soli tre ordini, uno per un consumatore privato e due per le forze armate del sud-est asiatico, non è chiaro se l’azienda sarà in grado di mantenere le sue promesse, tant’è che non sappiamo ancora esattamente quanti jetpack l’azienda ha già realizzato o quanto tempo ci vorrà per realizzarli, scrive Futurism.

 

Per la verità questi jetpacchi già sono operativi in ambiti non prettamente sportivi e scientifici, come questo strano avvistamento di un uomo, non ben identificato, con il suo jetpacco in volo su  Los Angeles oppure come protesi ausiliaria applicata a dei robot per consentirgli di volare

 

Qui sotto, un video del 2019 che mostra il Mayman librarsi nell’aria con un jetpacco fuori dall’Opera di Sidney nel 2019.

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

Continua a leggere

Bizzarria

Biden giustiziato nel 2020 e sostituito da un «clone robotico»: Trump condivide l’idea sui social

Pubblicato

il

Da

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha condiviso sui social media un’affermazione secondo cui il suo predecessore, Joe Biden, sarebbe stato segretamente giustiziato e sostituito da una «entità robotica».

 

Il post originale, pubblicato da un utente anonimo sabato pomeriggio, conteneva un link a un articolo in cui si sosteneva che la famiglia di Biden temeva di «non avere più tempo per sfruttare» l’ex presidente dopo la diagnosi di cancro.

 

«Non esiste nessun #JoeBiden, giustiziato nel 2020. #Biden clona doppi e entità robotiche senza anima e senza cervello, ecco cosa vedete. I #Democratici non capiscono la differenza», si leggeva nel messaggio. Trump lo ha ripubblicato sulla sua piattaforma Truth Social poche ore dopo, senza commentare.

 

 

Sostieni Renovatio 21

Biden, che da anni mostra segni di declino cognitivo, ha bruscamente ritirato la sua candidatura alle presidenziali del 2024 dopo una disastrosa performance nel dibattito che ha allarmato il Partito Democratico. Ha nominato l’allora vicepresidente Kamala Harris come sua sostituta, che poi è stata sconfitta da Trump.

 

I repubblicani accusano da tempo la leadership democratica di aver occultato i problemi mentali e di salute di Biden durante la sua presidenza e la campagna di rielezione. Il mese scorso, Biden ha rivelato di aver ricevuto una diagnosi di cancro alla prostata al quarto stadio, che si era diffuso alle ossa.

 

Nel loro libro di recente pubblicazione Original Sin, i giornalisti Jake Tapper della CNN e Alex Thompson di Axios raccontano dettagliatamente come lo staff di Biden abbia lavorato per nascondere al pubblico il suo declino. Gli autori sostengono che un «Politburo» composto da familiari e stretti collaboratori di Biden fosse il vero responsabile delle decisioni durante il suo mandato.

 

Secondo alcuni si tratterebbe del più grande scandalo della storia americana: di fatto la Casa Bianca era usurpata, con i documenti firmati da una penna automatica (la cosiddetta autopen, in uso durante pure presidenze antiche), mentre in pubblico veniva mandata una marionetta demente.

 

 

Tuttavia, molti commentano il fatto che tutti, compresi i due giornalisti, sapevano delle condizioni mentali disperate di Biden, e fin da subito, ma non hanno fatto nulla per rivelarlo al pubblico come sarebbe loro compito.

 

Tucker Carlson, ancora prima delle elezioni 2020, aveva riportato i commenti di un vicino di casa a Washington, amico della famiglia della sorella di Biden, che era irritata perché con una fetta del parentado voleva che Biden non si candidasse per curare la sua condizione medica oramai chiarissima, ma era spino alla candidatura dalla seconda moglie Jill (o «doctor Jill», come bisognava chiamarla), che invece voleva tornare a godersi cene di Stato e quant’altro, disse Carlson, senza epperò trovare alcuna eco delle sue rivelazioni: i media, per qualche ragione, non erano interessati alle storie di declino mentale conclamato del candidato Biden.

 

Recenti commenti carpiti da giornalisti sotto copertura sostengono che nella cabala che guidava di fatto gli USA c’era la senatrice di estrema sinistra Elizabeth Warren mentre altri sottolineano il potere che alla Casa Bianca aveva l’aiutante della First Lady Anthony Bernal.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine generata artificialmente

 

 

Continua a leggere

Bizzarria

Pubblicità di una palestra francese con Macron ferito esorta i mariti maltrattati a prendere lezioni di autodifesa

Pubblicato

il

Da

La locandina di una palestra in Francia è diventata virale per l’utilizzo dell’immagine di Emmanuel Macron malconcio per pubblicizzare lezioni di autodifesa, dopo che il presidente francese era stato visto mentre veniva aggredito dalla moglie.   Il poster, che recita «Moglie che ti picchia? Iscriviti ai nostri corsi di autodifesa!», mostra una foto del presidente francese che si tiene la mano al viso, con l’aria abbattuta e con ferite modificate digitalmente sul volto.  

Sostieni Renovatio 21

Non è ancora chiaro dove si trovi questa palestra.   La locandina per l’avamposto sportivo a arriva dopo che Macron è stato ripreso dalle telecamere mentre veniva schiaffeggiato in faccia a doppia mano dalla controversa moglie Brigitte mentre scendeva dall’aereo presidenziale che lo aveva portato in Vietnam, un tempio colonia francese chiamata Indocina.     L’episodio violenza ha scatenato reazioni non solo presso l’opinione pubblica mondiale, ma anche di vari leader globali.   Venerdì al presidente statunitense Donaldo J. Trump è stato chiesto se avesse qualche consiglio matrimoniale da dare a Macron, ed egli ha risposto ironicamente: «assicuratevi che la porta resti chiusa», aggiungendo che «non è andata bene», e ha detto di aver parlato con Macron dopo l’incidente. «Sta bene, stanno bene», ha detto Trump. «Sono due persone davvero in gamba che conosco molto bene», ha aggiunto. «Non so cosa volessero dire».   Anche il Cremlino si è espresso sulla vicenda con il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov si è mostrato riluttante a commentare la notizia.   «Sapete, sono convinto che sarebbe inappropriato per noi commentare le questioni private della famiglia Macron», ha detto Peskov. «D’altra parte, se una moglie schiaffeggia il marito, non lo fa mai senza un motivo, ma comunque non sono affari nostri».   Immagine da Twitter

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
   
Continua a leggere

Alimentazione

Malattia minaccia di provocare l’estinzione delle banane. Che hanno vita dura in Europa

Pubblicato

il

Da

Il proliferare di un’infezione mortale è responsabile di spazzare via una varietà di banane – come avvenne negli anni Cinquanta e Sessanta – e oggi sta di nuovo minacciando di estinguere l’intera fornitura il popolarissimo frutto giallo.

 

Per sradicare questa malattia della banana, chiamata fusarium wilt, gli scienziati hanno setacciato il suo corredo genetico e potrebbero aver trovato una svolta per domare questo patogeno fungino, come dettagliato in un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature Microbiology.

 

I ricercatori, guidati dall’Università del Massachusetts Amherst, hanno scoperto che la varietà dominante di fusarium wilt non è esattamente la stessa varietà di quella che ha messo in pericolo le banane Gros Michel, che un tempo erano la banana più diffusa nei negozi di alimentari di tutto il mondo.

Sostieni Renovatio 21

Gli scienziati hanno scoperto che questo ceppo di fusarium wilt, che ora sta minacciando l’esistenza dell’onnipresente banana Cavendish, la varietà commerciale che ha sostituito le banane Gros Michel, uccide la pianta producendo ossido nitrico.

 

Mettere fuori uso i geni per l’ossido nitrico può potenzialmente domare questa malattia, causata dal fungo Fusarium oxysporum, o Foc Tropical race 4 (TR4).

 

«Identificare queste sequenze genetiche accessorie apre molte strade strategiche per mitigare, o addirittura controllare, la diffusione di Foc TR4», ha dichiarato l’autore principale dello studio, Yong Zhang.

 

Questa particolare infezione di Foc TR4 è apparsa per la prima volta negli anni Settanta e si è rapidamente diffusa in tutto il mondo, potenzialmente avendo un impatto sulla nutrizione di intere comunità, per non parlare di quantità incalcolabili di scambi commerciali.

 

È una malattia particolarmente devastante perché è difficile da sradicare. Gli agricoltori di banane dovrebbero abbandonare un campo contaminato di banane per controllarla.

 

Conoscere il meccanismo della malattia ora dà agli amanti delle banane una possibilità di combattere, ma gli scienziati avvertono che il vero colpevole dietro la diffusione di questo agente patogeno mortale è che i coltivatori di banane commerciali coltivano banane nelle piantagioni di monocoltura, essenzialmente allevamenti intensivi nei tropici.

 

«Quando non c’è diversità in un enorme raccolto commerciale, diventa un facile bersaglio per gli agenti patogeni», ha detto in una nota il professore di biochimica e biologia molecolare di UMass Amherst e ricercatore principale, Li-Jun Ma. «La prossima volta che stai acquistando banane, prova alcune varietà diverse che potrebbero essere disponibili nel tuo negozio di specialità locali».

 

 

Nonostante la grande popolarità in tutto il mondo, che le vede impegnate in vari ambiti dai frappé alle battute di vari idiomi terrestri sul loro aspetto falliforme, le banane non sembrano passarsela bene in questi anni, specie in territorio europeo, dove la UE è arrivata a discutere della loro curvatura per essere vendute. La Commissione e i media eurofili negano che ciò sia mai avvenuto, tuttavia tribunali britannici nel 2002 hanno «confermato la non applicabilità delle disposizioni comunitarie relative ai livelli accettabili di curvatura delle banane e dei cetrioli», disse un eurodeputato tedesco in un’interrogazione a Bruxelles che chiedeva come mai la Commissione si ostinasse a smentire «l’esistenza di disposizioni comunitarie relative alla forma dei frutti e delle verdure, definendole “voci prive di fondamento” e “leggende”».

 

Sempre nell’ambito del vecchio continente, è stato rivelato lo scorso autunno che il ministro svedese per le pari opportunità Paulina Brandberg soffre di una forma acuta di «bananafobia», un disturbo di intensità tale che il suo staff deve lavorare 24 ore su 24 per impedire che lei possa mai posare lo sguardo sull’innocente frutto dalla buccia scivolosa.

 

In un post sui social media del 2020, la Brandberg aveva ammesso di avere «la fobia delle banane più strana del mondo». Prima che la Brandberga partecipasse a un pranzo presso l’Agenzia giudiziaria norvegese a febbraio 2024, il suo segretario di gabinetto ha inviato un’e-mail all’agenzia: «Paulina Brandberg ha una forte allergia alle banane, quindi apprezzeremmo che non ci fossero banane negli spazi in cui soggiornerà». In vista di un incontro con un’autorità locale, più avanti nello stesso mese, la segretaria della Brandberga fu più schietta, dicendo al personale comunale: «nemmeno le banane sono ammesse nei locali».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

 

Continua a leggere

Più popolari