Connettiti con Renovato 21

Politica

FBI e media non credono nemmeno che Trump sia stato colpito da una pallottola

Pubblicato

il

In una testimonianza resa mercoledì alla Commissione giudiziaria della Camera, direttore dell’FBI Christopher Wray ha detto ai legislatori che «ci sono alcuni dubbi sul fatto che sia stato un proiettile o una scheggia a colpire l’orecchio» del Trump quando un uomo armato ha aperto il fuoco su Trump durante un comizio elettorale all’inizio di questo mese.

 

La dichiarazione del Wray sembra convalidare le teorie circolate online dopo la sparatoria, secondo cui Trump sarebbe stato colpito da un pezzo di vetro rotto del suo gobbo e non dal proiettile del potenziale assassino.

 

La rivista Newsweek è uscita questa settimana con un articolo intitolato «Dopotutto, potrebbero non aver sparato a Donald Trump».

 


Iscriviti al canale Telegram

Il fact-checking tuttavia è facile e veloce: entrambi i teleprompter – i dispositivi di vetro che fungono da «gobbo» per i discorsi presidenziali – dopo l’incidente appaiono integri.

 

 

 

Dopo essersi sfogato con Wray sulla sua piattaforma Truth Social venerdì, Trump ha condiviso una lettera del suo medico, Ronny Jackson, che ha affermato che «non ci sono prove che si sia trattato di qualcosa di diverso da un proiettile» e che «il direttore Wray sbaglia e non è appropriato suggerire altro».

 

«Avendo prestato servizio come medico di medicina d’urgenza per oltre 20 anni nella Marina degli Stati Uniti… ho curato molte ferite da arma da fuoco nel corso della mia carriera», ha osservato il dottor Jackson.

 

In un articolo pubblicato ieri, il New York Times ha concordato con Jackson. «Un’analisi dettagliata delle traiettorie dei proiettili, dei filmati, delle foto e dell’audio del New York Times suggerisce fortemente che il signor Trump sia stato sfiorato dal primo degli otto proiettili sparati dall’uomo armato», ha affermato il giornale neoeboraceno.

 

«Un modello 3D del terreno del raduno più un’analisi della traiettoria mostrano che il proiettile ha viaggiato in linea retta dal killer agli spalti, colpendo Trump lungo il suo percorso. Ciò suggerisce che il proiettile non è stato deviato colpendo prima un oggetto che avrebbe poi spruzzato detriti sul signor Trump», ha spiegato il quotidiano di Nuova York.

 

L’uomo armato, il ventenne Thomas Matthew Crooks, ha ucciso uno spettatore e ne ha feriti altri due prima di essere colpito a morte dai cecchini dei servizi segreti. Prima di essere portato via dal palco dagli agenti dei servizi segreti, Trump si è alzato in piedi e ha alzato il pugno in aria, con l’orecchio visibilmente sanguinante e il viso rigato di sangue.

Aiuta Renovatio 21

A poche ore dall’attentato, il New York Times aveva pubblicato una foto di un suo fotoreporter, corredata da un articolo, che mostrava la pallottola viaggiare nell’aria poco prima di impattare con l’orecchio di Trump.

 

Nei giorni successivi alla sparatoria, i repubblicani hanno duramente criticato il Secret Service per non aver messo in sicurezza il punto panoramico sul tetto di Crooks, nonostante si trovasse a circa 150 metri dal palco su cui si trovava Trump, e per aver apparentemente ignorato le segnalazioni di un Crooks armato che strisciava sul tetto pochi minuti prima di aprire il fuoco.

 

La direttrice del Secret Service Kimberly Cheatle si è dimessa martedì, un giorno dopo aver dichiarato al Comitato di vigilanza di essersi assunta la responsabilità del «più significativo fallimento operativo del Secret Service degli ultimi decenni».

 

«L’errore più grande che hanno fatto è stato lasciarmi andare», ha detto Trump a Fox News giovedì. «Non avrebbero dovuto lasciarmi salire sul palco. Diversi gruppi di persone sapevano che c’era qualche pazzo sul tetto».

 

Nei giorni successivi all’incredibile attentato nei circoli della sinistra anti-Trump sono sorte quantità di teorie della cospirazione – ribattezzate dai giornali BlueAnon, come se si trattasse di un QAnon ma in versione blu, cioè del Partito Democrat – che arrivano a dire che tutto era stato in realtà preparato a tavolino in un diabolico piano di Trump per guadagnare popolarità.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da YouTube

Continua a leggere

Politica

Brigitta Macron contro le femministe: «stupide stronze»

Pubblicato

il

Da

La moglie del presidente francese Emmanuel Macron, Brigitte, ha provocato un’ondata di indignazione dopo aver definito le manifestanti femministe «salles connes», cioè «stupide stronze».   All’inizio di questa settimana è emerso un video (poi cancellato) in cui la first lady francese, domenica scorsa, chiacchierava in privato nel backstage con l’attore e comico ebreo sefardita Ary Abittan, in passato accusato di stupro. L’artista 51enne era in tournée per la prima volta dopo che i giudici istruttori avevano archiviato il caso per mancanza di prove.   La sera precedente, il collettivo femminista Nous Toutes («Tutte noi») aveva fatto irruzione nel suo spettacolo di cabaret: alcune attiviste, con maschere raffiguranti il volto dell’attore e la scritta «stupratore», si erano alzate in mezzo al pubblico gridando «Abittan stupratore» prima di essere accompagnate fuori.   Nel video trapelato, Abittan scherza sul fatto di sentirsi ancora nervoso, probabilmente temendo il ritorno delle manifestanti. Si sente chiaramente Brigitte Macron rispondere in tono scherzoso: «Se ci sono delle stupide stronze, le cacceremo via».   Martedì un portavoce dell’Eliseo ha spiegato che la first lady stava solo cercando di tranquillizzare l’attore e che il suo commento era diretto unicamente ai metodi radicali usati per interrompere lo spettacolo.

Iscriviti al canale Telegram

Nonostante la precisazione, le reazioni sono state immediate e trasversali: politici di tutti gli schieramenti, attivisti e personalità del mondo del cinema hanno condannato le parole.   La segretaria nazionale dei Verdi, Marine Tondelier, le ha definite «estremamente gravi»; la senatrice LR Agnès Evren le ha giudicate «profondamente sessiste». Persino l’ex presidente François Hollande ha criticato la scelta lessicale della first lady. L’attrice Judith Godrèche, divenuta simbolo della lotta contro le violenze sessuali nel cinema francese dopo aver denunciato abusi subiti da minorenne, ha chiesto la fine di questi comportamenti nel settore culturale e ha pubblicato un breve messaggio su Instagram contro le dichiarazioni di Brigitte Macron. Il collettivo Nous Toutes ha poi trasformato la frase in un hashtag virale sui social.   Brigitta Macron era già finita al centro dell’attenzione nei mesi scorsi per una lunga vicenda giudiziaria legata alle teorie complottiste che la descrivono come transgender. Una sentenza di quest’anno ha condannato e multato le due donne che avevano diffuso la falsa notizia, riaccendendo il dibattito sulle molestie online contro le figure pubbliche.   Il caso aveva avuto risonanza internazionale dopo che la commentatrice americana Candace Owens ne aveva ripreso le accuse, per poi dichiarare che i Macron avessero ordinato il suo assassinio.   Come riportato da Renovatio 21, Macron aveva chiesto personalmente a Trump di intercedere con la Owens per farla smettere di parlare dell’incredibile teoria per cui la Brigitta sarebbe nata uomo.  

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Mélanie Praquin via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Continua a leggere

Politica

Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni

Pubblicato

il

Da

Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.

 

Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.

 

Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.

 

Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».

 

Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».

 

Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr

Continua a leggere

Politica

Tentativo di colpo di Stato in Benin

Pubblicato

il

Da

Un gruppo di militari del Benin, paese dell’Africa occidentale, ha proclamato la propria ascesa al potere attraverso la tv di stato SRTB. Tuttavia, diverse fonti hanno indicato che un assalto alla residenza presidenziale è fallito.   I soldati hanno sfruttato la rete televisiva per annunciare la sospensione delle istituzioni nazionali e della Costituzione beninese, ordinando la chiusura di tutte le frontiere aeree, terrestri e marittime. Hanno designato il tenente colonnello Pascal Tigri come presidente del Comitato Militare per la Rifondazione (CMR), «a partire da oggi». In seguito, il segnale del canale è stato tagliato.   Il ministro degli Esteri del Benin, Olushegun Adjadi Bakari, ha riferito all’agenzia Reuters che «un piccolo gruppo» di militari ha orchestrato un tentativo di golpe, ma le truppe leali al presidente Patrice Talon sono al lavoro per ristabilire la normalità. «C’è un tentativo in corso, ma la situazione è sotto controllo… La maggior parte dell’esercito rimane fedele e stiamo riprendendo il dominio della faccenda», ha precisato.   Il governo ha poco fa diffuso un video in lingua francese per spiegare l’accaduto. A parlare è Sig. Alassane Seidou, ministro dell’Interno e della Pubblica Sicurezza del Paese.  

Aiuta Renovatio 21

«Cari concittadini, Nelle prime ore del mattino di domenica 7 dicembre 2025, un piccolo gruppo di soldati ha scatenato un ammutinamento con l’obiettivo di destabilizzare lo Stato e le sue istituzioni. Di fronte a questa situazione, le Forze Armate del Benin e i loro vertici, fedeli al giuramento, rimasero fedeli alla Repubblica».   «La loro risposta ha permesso loro di mantenere il controllo della situazione e di sventare la manovra. Di fronte a questa situazione, le Forze Armate del Benin e i loro vertici, fedeli al giuramento, rimasero fedeli alla Repubblica. Pertanto, il Governo invita la popolazione a continuare a svolgere le proprie attività come di consueto».   A Cotonou, la principale città del Benin, si sono sentiti spari sin dalle prime ore di domenica, sebbene le voci di un colpo di stato non siano ancora verificate, ha dichiarato Maxim Meletin, portavoce dell’ambasciata russa nel paese africano, all’agenzia African Initiative.   «Dalle 7 del mattino, abbiamo rilevato colpi d’arma da fuoco e detonazioni di granate nei dintorni della residenza presidenziale. Stando a indiscrezioni non confermate, militari beninesi si sono presentati alla tv nazionale per proclamare la destituzione del presidente», ha proseguito Meletin.   Una fonte vicina a Talon, interpellata da Jeune Afrique, ha raccontato che uomini in divisa hanno provato a irrompere nella residenza presidenziale intorno alle 6 del mattino ora locale, con il capo dello Stato ancora all’interno. L’incursione sarebbe stata sventata dalle guardie di sicurezza, e il presidente sarebbe illeso.   Tuttavia, questi dettagli non hanno ricevuto conferme indipendenti da canali ufficiali. Unità dell’esercito fedeli al regime in carica hanno risposto con una controffensiva. Si parla di elicotteri che pattugliano Cotonou, mentre varie zone del centro urbano risultano bloccate.   Talon è al timone del Benin dal 2016; il suo secondo e ultimo mandato scadrà nel 2026. La Carta Costituzionale ammette soltanto due quinquenni presidenziali, e le urne per il dopo-Talon sono in programma il 12 gennaio 2026.   Nell’agosto 2025, la maggioranza al governo ha sostenuto la corsa alla presidenza del ministro dell’Economia e delle Finanze, Romuald Wadagni.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine da Twitter
Continua a leggere

Più popolari