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Decine di migliaia di cattolici tradizionalisti alla processione da Parigi a Chartres: le immagini

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Si è tenuta anche quest’anno la usuale processione che a Pentecoste porta migliaia di pellegrini legati alla Santa Messa Tradizionale da Parigi a Chartres, un percorso di una sessantina di chilometri percorso a piedi.

 

Il pellegrinaggio prevede la celebrazione della Messa antica (detta talvolta anche, un po’ impropriamente, «Messa in latino») in ogni giornata del percorso, più una Santa Messa vetus ordo celebrata nel finale nella famosa Cattedrale di Nostra Signora di Chartres, capolavoro del gotico.

 

Quest’anno pare vi siano stati numeri semplicemente incredibili: c’è chi parla di almeno 20 mila pellegrini da tutto il mondo.

 

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Secondo l’Associazione «Notre-Dame de Chrétienté» («Nostra Signora della Cristianità»), che organizza l’evento, il pellegrinaggio ha origine nel XII secolo, interrotto occasionalmente dalle guerre. Quest’anno siamo giunti al 42° anno da quando la tradizione è stata ripresa stabilmente.

 

 

 

La scorsa settimana Jean De Tauriers, il presidente dell’associazione, ha dichiarato alla testata americana Detroit Catholic che l’attuale pellegrinaggio è stato creato come «parte di un desiderio di resistenza culturale e religiosa» dopo che la Chiesa cattolica ha subito una trasformazione radicale in seguito al Concilio Vaticano II.

 

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Il De Tauriers ha parlato di un’esplosione dei numeri in questa edizione, con pellegrini provenienti dalla Gran Bretagna, USA e Germania. Un numero considerevole di pellegrini non frequenta regolarmente la Messa antica, e secondo de Tauriers quest’anno poco più della metà sono partecipanti regolari delle cerimonie in rito antico. «I nostri pellegrini includono anche un numero crescente di persone non praticanti o di coloro che ritornano alla fede», ha detto al Detroit Catholic. «Vengono, grazie agli amici, perché hanno delle domande. Vogliono vedere un prete, parlare», ha detto.

 

 

De Tauriers ha sottolineato che dopo l’attuazione del Novus Ordo Missae, la nuova Messa in lingua volgare di Papa Paolo VI, dopo il Concilio Vaticano II, «molti segni concreti (…) ​​tutte quelle abitudini di pratica religiosa che sostenevano la fede, sono state trascurate». «Ciò ha contribuito al collasso della pratica religiosa e della frequenza del catechismo, i cui contenuti erano stati notevolmente ridotti», ha aggiunto. Al contrario, vede la Santa Messa tradizionale offerta durante il pellegrinaggio come un lavoro di «missione», definendola il «carisma» del pellegrinaggio.

 

Tradizionalmente, i pellegrini partivano dalla Cattedrale di Notre Dame, finché un incendio dai contorni ancora poco chiari non ha distrutto la guglia centrale medievale. Ora, il viaggio di tre giorni inizia presso la Chiesa di Saint Sulpice, la chiesa più grande di Parigi, a pochi isolati dalla Cattedrale di Notre Dame.

 

 

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Tra i presenti, è stata notata Marion Maréchal-Le Pen, la figura politica francese che ha per zia Marine Le Pen e per nonno Jean-Marie Le Pen. Marion è nota da sempre per le sue posizioni vicine al tradizionalismo cattolico d’Oltralpe.

 

 

Su Twitter circolano inoltre foto di Luigi XX di Borbone, che alcuni vogliono ritenere essere l’attuale re di Francia.

 

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Tuttavia, l’attenzione del pubblico internazionale sembra essere stata rapita da Candace Owens, la commentatrice di colore americana convertitasi poche settimane fa al cattolicesimo con una cerimonia a Londra.

 


Candace, notissima in Francia per aver recentemente portato all’attenzione l’incredibile storia secondo cui la consorte di Macron sarebbe un’altra persona, aveva postato su Twitter un video dell’evento scrivendo «Siamo davvero tornati. Christus Rex est».

 

 

Nella sua conversione alla fede cattolica, Owens ha seguito le orme di suo marito, George Farmer, anch’egli convertito cattolico, figlio di un Lord inglese miliardario. Il Farmer, che è vicino al tradizionalismo, è stato CEO del defunto social media Parler, censurato da governo e Big Tech all’indomani dei moti del 6 gennaio 2021 al Campidoglio di Washington.

 

 

«Vedere le guglie della cattedrale, i cittadini francesi di questa piccola città in fila sui loro prati sventolando le loro bandiere, applaudendo per salutarci, tenendo in braccio i loro figli e unendosi alla preghiera latina è qualcosa che non dimenticherò mai», ha scritto la Owens su X martedì mattina.

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La Santa Messa in Cattedrale è stata officiata dal cardinale Gerardo Mueller.

 

 

 

 

Nella sua omelia nella cattedrale di Chartres, il cardinale Müller ha detto ai pellegrini cattolici: «gli eroi del cristianesimo non sono, come nella storia secolare, imperatori e generali, ma guerrieri per la verità e per la fede».

 

Una traduzione della predica del porporato sarà pubblicata a breve da Renovatio 21.

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Immagine screenshot da Twitter

 

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Spirito

Ennesimo tabernacolo rubato. Quanti casi così?

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Un prete cattolico spera che una ricompensa in denaro possa incentivare un ladro a restituire un tabernacolo dipinto in oro che contiene il Santissimo Sacramento.   Padre Ignacio Llorente della parrocchia di San Michele Arcangelo a Portland, Oregon, ha detto all’affiliato della CBS KOIN-6 che il filmato della telecamera di sicurezza ha ripreso un ladro che faceva irruzione nella chiesa dopo mezzanotte all’inizio di questo mese.   «Sono saliti attraverso le scale fino al campanile… e poi sono entrati in una specie di zona uffici», ha detto Llorente. «Alle 4 del mattino entrò nella nostra cappella e prese quello che nella fede cattolica viene chiamato il tabernacolo».   Il video della rapina suggerisce che l’uomo fosse afroamericano e che l’abbia rubato forse pensando che fosse oro puro.

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«Non mi interessa la bicicletta, né l’altoparlante, né le altre cose che sono state rubate, ma sì, recuperare il tabernacolo e, più precisamente, l’Ostia Santa che è dentro il tabernacolo», ha osservato Llorente.   La parrocchia San Michele ha affisso in tutta la zona volantini con una ricompensa di 1.000 dollari per la restituzione del tabernacolo e dell’ostia consacrata al suo interno. KOIN-6 afferma che la polizia ha effettuato un arresto, ma il sospettato è stato rilasciato.   Quella di San Michele non è l’unica chiesa cattolica della diocesi di Portland ad essere stata presa di mira negli ultimi mesi.   La sera prima della messa della domenica mattina del 28 aprile, le porte e il marciapiede di San Patrizio, nel nord-ovest di Portland, sono stati dipinti con vernice spray con il messaggio femminista ed abortista «Il mio corpo, la mia scelta».   Secondo quanto riferito, la chiesa è stata attaccata due volte in precedenza, una nel giugno 2021 e un’altra nel luglio 2021 durante un’ondata di criminalità perpetrata contro quattro chiese cattoliche a Portland nell’arco di sei settimane quell’estate.   Padre Llorente è stato parroco di San Patrizio dal 2012 al 2014. Nato in Ispagna, è membro della Saint John Society. Attualmente studia presso il Seminario del Sacro Cuore per la Licenza in Sacra Teologia.   CatholicVote.org ha riferito che ci sono stati oltre 400 attacchi contro chiese cattoliche negli Stati Uniti dal 2020 e che San Patrizio è stato il 252° da maggio 2022.   Il «Violence Tracker» di CatholicVote afferma che solo nel 2024 si sono verificati 27 attacchi e solo 25 la percentuale dei casi si conclude con un arresto.   Il sito web ha inoltre rilevato che i primi 10 stati con il maggior numero di attacchi contro le chiese cattoliche sono California (55), New York (46), Pennsylvania (25), Texas (22), Colorado (17), New Jersey (17), Ohio (16), Florida (16), Massachusetts (16) e Oregon (15).   Come riportato da Renovatio 21, nel quartiere di Brooklyn, Nuova York, un tabernacolo sparì dalla chiesa di Sant’Agostino nel maggio 2022.

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Il furto di tabernacoli, e le annesse profanazioni, è un fenomeno che interessa anche l’Italia.   Lo scorso mese a L’Aquila è stato ritrovato un antico tabernacolo rubato durante il grande terremoto che travolse gli Abruzzi nel 2009.   A gennaio ladri erano entrati in chiese a Portomaggiore, provincia di Ferrara, rubando anche le ostie.   A febbraio vi era stata una condanna per ricettazioni a seguito del caso di un tabernacolo rubato nella chiesa di San Lorenzo in Guinza di Mercatello sul Metauro, in provincia di Pesaro Urbino.   A marzo era stata profanata la chiesa di Santa Maria a Nives presso Bovalino Superiore, città metropolitana di Reggio Calabria, con le ostie sparse a terra per la Chiesa.   A inizio 2023 venne recuperato nel veronese un tabernacolo esempio di arte popolare lombarda di fine Ottocento.   A fine 2023 in una parrocchia venne trafugato il tabernacolo a Galatina, provincia di Lecce.   Maggio 2023, San Lorenzo a Parma: tabernacolo forzato ed ostie buttate a terra.   Nel 2022 a Cecina, provincia di Livorno, vi è stato la sparizione del tabernacolo della cappella dell’Ospedale.   Analogo furto sacrilego alla cappella dell’Ospedale di Maria di Avola, a Siracusa.   Nel 2020 è stato rubato il tabernacolo della chiesa di San Sebastiano a Brescia.   Nel 2017 venne portato via il tabernacolo della chiesa del Murialdo a Viterbo.   Stesso anno, identico furto presso l’Opera Salesiana di Corigliano Calabro, provincia di Cosenza   Stesso anno, pochi mesi dopo medesima situazione nella chiesa di San Vincenzo Ferrar di Trebisacce, sempre in provincia di Cosenza.

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Nel 2014 era stato restituito a Pedavena (provincia di Belluno) un tabernacolo rubato nella vicina Norcen nel maggio 1999.   Sempre nel 2014 era stato trafugato un tabernacolo dalla cappella di un oratorio di Milano.   Nel 2013 fu rubato il tabernacolo della chiesa di Sant’Ampelio a Bordighera, in provincia di Imperia.   Nel tardo 2020 vi fu la profanazione di un tabernacolo, con furto della pisside, a Irsina, in provincia di Matera.   Sempre nel materano, nel 2010 quattro minorenni furono denunciati per il furto di un tabernacolo.   Come riportato da Renovatio 21, due chiese francesi sono state profanate lo scorso mese.   Possiamo andare avanti per ore con la lista, ma prima o poi bisognerà rispondere alla domanda: come mai vandali, ladri e ricettatori sembrano concentrarsi proprio su tabernacolo?

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Immagine del tabernacolo nella Cattedrale di Sant’Olavo, Oslo   Immagine di Cnyborg via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
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Arte

Bergoglio incontra i comici goscisti, abortisti, omotransessualisti e vaccinari

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Papa Francesco incontrerà comici di spicco, tra cui Stephen Colbert, Whoopi Goldberg e Jimmy Fallon – tutti personaggi pro-aborto, pro-omotransessualismo e pro-vaccino – in un evento a cui parteciperà anche l’attivista LGBT gesuita padre James Martin.

 

Lo scorso sabato, il Vaticano ha annunciato che l’evento si svolgerà nel Palazzo Apostolico il 14 giugno alle 8:30. L’incontro «mira a stabilire un legame tra la Chiesa cattolica e gli artisti comici».

 

Il Vaticano ha sottolineato nel suo annuncio le parole di Francesco tratte da un’intervista televisiva del 2016 con il canale cattolico italiano TV2000. «Il senso dell’umorismo è una grazia che chiedo ogni giorno, e prego quella bella preghiera di San Tommaso Moro: “Dammi, Signore, il senso dell’umorismo”, che io sappia ridere di una battuta… è bella quella preghiera, vero?» aveva detto il sommo pontefice. «È un atteggiamento umano, ma è il più vicino alla grazia di Dio».

 

L’evento è co-organizzato dal Dicastero per la Cultura e l’Istruzione e dal Dicastero per la Comunicazione.

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L’ elenco di 105 comici provenienti da 15 paesi include nomi noti dell’industria dell’intrattenimento statunitense, tra cui Stephen Colbert, Jimmy Fallon, Whoopi Goldberg, Conan O’Brien. Si tratta di nomi molto conosciuti in USA, magari per i loro programmi notturni con talk show e battute, oggi però considerati da una vasta parte della popolazione americana – in ispecie quella che sostiene Trump – come puri propalatori della propaganda di Washington e dei suoi valori corrotti.

 

Soprattutto, molti in America riconoscono che questi «artisti» della comicità oltre ad aver venduto l’anima al Deep State e alla Cultura della Morte sono divenuti di fatto incapaci di far ridere.

 

È previsto che partecipi anche il gesuita filo-omotransessualista padre Martin, precedentemente soprannominato il «cappellano» del volgare e di sinistra «The Colbert Report» di Stephen Colbert ed è stato indicato come «artista» da Vatican News.

 

La maggior parte di questi eminenti comici statunitensi sono noti per essere favorevoli all’aborto e pro-LGBT. Colbert, un sedicente cattolico che spesso vanta della sua partecipazione in parrocchia, fece un giorno un lungo monologo in cui dichiarava, in chiara violazione dell’insegnamento cattolico che il libero aborto non andava toccato in alcun modo.

 

Il Colberto sostiene fortemente il cosiddetto matrimonio omosessuale, ha promosso una serie Netflix che sessualizzava i bambini e prendeva in giro Gesù, scrive LifeSiteNews. Il personaggio ha dato prova anche di un classismo totalmente divorziato dalla realtà: nella sua trasmissione, tra applausi scroscianti registrati e risate fasulle, aveva dichiarato che l’aumento del costo della benzina – un effetto contestato duramente all’amministrazione Biden – non lo toccava, perché lui aveva una macchina elettrica Tesla.

 

Resterà tuttavia negli annali, magari anche come prova al futuro processo di Norimberga 2.0, il balletto pro-vaccino che Colbert allestì per lo show, in cui siringhe giganti ballavano invitando la gente a sottomettersi alla puntura mRNA. Si tratta di una vetta altissima: quando il cringe può trasformarsi in danno biologico di massa.

 

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Anche Whoopi Goldberg, che Francesco ha incontrato nell’ottobre del 2023, promuove l’aborto e l’ideologia LGBT e sostiene che l’uccisione dei bambini nel grembo materno che ritiene «non è menzionata» nei Dieci Comandamenti. La Goldberg, che in passate interviste ha affermato di essere ebrea, ha rivelato che in un precedente incontro con il Santo Padre gli ha proposto di prendere parte ad un seguito di Sister Act. Considerando i passati impegni di Bergoglio con la Disney, potrebbe trattarsi di una proposta che l’argentino ha valutato seriamente.

 

Presente nella ciurma papale anche Chris Rock, stand-up comedian considerato tra i maestri della scena attuale, pur essendo in pista dagli anni Ottanta. In una recente scenetta comica, Chris Rock ha ammesso che l’aborto uccide un bambino, ma ha detto che crede che le donne «dovrebbero avere il diritto di uccidere i bambini». Il Rock, famoso per aver condotto la notte degli Oscar due anni fa ricevendo un enigmatico schiaffo in diretta dall’attore afroamericano Will Smith, apparirebbe nelle liste di Epstein.

 

Il presentatore e comico Jimmy Fallon ha criticato le politiche pro-vita nel suo programma a tarda notte, riempiendo anche lui il programma di sketch pro-vaccino di infinito cringe. Il Fallon, come altri, è arrivato ad ospitare il plenipotenziario pandemico Anthony Fauci per indottrinare il pubblico su restrizioni ed iniezioni geniche sperimentali

 


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Un’altra «artista» statunitense invitata all’evento vaticano è Tig Notaro, una lesbica che ha contratto un matrimonio monosessuato per poi ottenere due gemelli dalla sua «moglie» attraverso la fecondazione in vitro e la maternità surrogata, che la Chiesa cattolica condanna come gravemente immorali. Il Vaticano aveva anche invitato il comico Jim Gaffigan, che si presenta come un fedele cattolico ma ha portato i suoi figli piccoli alla «parata del orgoglio» LGBT di New York nel 2017.

 

Tutto questo alla faccia del falsi «scoop» sulla condanna papale della «frociaggine» (sic) nei seminari. Come si possa credere ad una «svolta» conservatrice contro il dilagare dei gay in curia, mentre il pontefice incontra questi personaggi e soprattutto padre Martin, non riusciamo a comprenderlo.

 

Papa Francesco ha segnalato il suo sostegno a padre Martin in molti modi nonostante la promozione dell’omosessualità da parte di quest’ultimo, più recentemente scrivendo la prefazione all’ultimo libro di Martin. Il papa lo ha anche nominato e riconfermato consulente per le Comunicazioni vaticane e ha incontrato Martin più volte, lodando le sue iniziative pro-LGBT.

 

Padre Martin ha insistito affinché il termine «oggettivamente disordinato» in riferimento all’orientamento omosessuale fosse rimosso dal Catechismo della Chiesa Cattolica e sostituito con «diversamente ordinato». Il gesuita spesso dichiarazioni scandalose sull’omosessualità che violano l’insegnamento cattolico sulla moralità sessuale. Prelati di alto profilo e personalità cattoliche avvertono che Martin sta portando le persone fuori strada e mettendo a rischio le anime incoraggiando l’attività omosessuale e non chiamando le persone alla castità.

 

Come riportato da Renovatio 21, a poche ore dalla pubblicazione della dichiarazione vaticana Fiducia Supplicans, padre Martin aveva benedetto una «coppia» omosessuale nella residenza dei gesuiti a Nuova York.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel novembre 2022 Bergoglio aveva dapprima concesso un’udienza privata al Martin, per poi elogiarlo pubblicamente durante l’assemblea plenaria del Dicastero per le comunicazioni vaticane.

 

Un anno fa, il Martin aveva dichiarato in pratica che la dottrina del catechismo sull’omosessualità uccide, in quanto porterebbe taluni alla morte per suicidio. Il papa la scorsa estate gli scrisse una lettera di incoraggiamento: «Vi incoraggio a continuare a lavorare sulla cultura dell’incontro, che accorcia le distanze e ci arricchisce delle nostre differenze, come ha fatto Gesù, che si è fatto vicino a tutti».

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Spirito

Sinodo: primo incontro per la stesura dell’Instrumentum laboris

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La segreteria generale del Sinodo ha annunciato che, dal 4 al 16 giugno 2024, una ventina di teologi si riuniranno a porte chiuse presso la Curia generale dei gesuiti a Roma, per avviare la stesura dell’Instrumentum laboris – base per le discussioni del Sinodo – il cui la pubblicazione è prevista per la prima decade di luglio.   In questa preparazione minuziosamente calibrata, questo passo mira a individuare il disegno e la struttura di questo strumento di lavoro che sarà utilizzato dai 364 membri del Sinodo dal 2 al 27 ottobre nel corso della seconda sessione, che si terrà un anno dopo la prima.   L’équipe internazionale riunita – composta secondo La Croix da una quindicina di teologi provenienti da tutto il mondo – dovrà lavorare sui documenti già elaborati dall’ultima sessione.   Si tratta anzitutto dei contributi delle diverse Chiese locali «rivolti a Roma durante i primi mesi del 2024 attraverso le conferenze episcopali» che hanno prodotto la sintesi prima di inviarla alla Segreteria del Sinodo.   Ma altri organismi sono stati chiamati a preparare la documentazione da fornire ai teologi che hanno iniziato il loro lavoro. Così, università, associazioni di fedeli, ma anche comunità o singoli individui hanno potuto inviare il loro rapporto.   Bisogna aggiungere anche «le relazioni presentate dai sacerdoti che hanno partecipato all’incontro “Parroci per il Sinodo”, organizzato a Roma dal 29 aprile al 2 maggio», specifica cath.ch. E infine i cinque gruppi «formati a metà marzo, per riflettere sul governo della Chiesa», ricorda La Croix.

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I lavori si sono concentrati, secondo il documento costitutivo della Segreteria Generale del Sinodo, sul «volto sinodale missionario della Chiesa locale (I), dei gruppi ecclesiali (II) e della Chiesa universale (III), nonché sul metodo sinodale (IV) e infine sul “posto” della Chiesa sinodale nella missione (V)». Il primo punto riguarda i vescovi, il secondo lo statuto delle conferenze episcopali e il terzo il ruolo della Curia, dell’ecumenismo e delle Chiese d’Oriente.   Il cardinale Mario Grech, riferisce cath.ch, ha spiegato che il gruppo di esperti (dogmatica, ecclesiologia, teologia pastorale, diritto canonico), analizza tutto il materiale: «Non lasciamo nulla al caso. Ogni documento deve essere letto attentamente con l’obiettivo di proporre, al termine del processo, un testo che rifletta il lavoro, le domande e le idee preconcette di base».   Ma, spiega padre Giacomo Costa, gesuita, sempre secondo gli stessi media, che non si tratta ancora di redigere l’Instrumentum laboris, ma piuttosto di effettuare una «prima analisi dei rapporti e delle buone pratiche messe in atto da parte delle comunità locali», e di un discernimento comune, al fine di preparare il terreno per la stesura del documento.   In ogni caso, due cose sono abbastanza evidenti: degli elementi annunciati come non da discutere – come la benedizione delle coppie irregolari – o su cui il Papa si è recentemente espresso – come il diaconato femminile – sono registrati in numerosi documenti inviato a Roma. Che dire di questi elementi? Verranno discussi?   Se sì, gli annunci non hanno alcun valore. In caso contrario, perché non ascoltare la base? In ogni caso, sorgono costantemente contraddizioni. Del resto è evidente, soprattutto alla luce dei Sinodi precedenti, che il Papa sa dove va, qualunque cosa faccia l’Assemblea sinodale, che diventa solo pretesto per la sua “politica”.   Chi vivrà vedrà… Ma la catastrofe, insita in questo tipo di processo che può solo portare a problemi, è ormai sulla buona strada.   Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

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