Nucleare
Crescono le tensioni nucleari nella penisola coreana

Le tensioni nella penisola aumentano mentre gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno rafforzato le loro relazioni nucleari in nome della «dissuasione» verso la Corea del Nord.
Il Nord Corea l’altro giorno ha lanciato un missile balistico che è atterrato nel Mare dell’Est. Si è trattato del secondo lancio di questo tipo in meno di 12 ore, dopo che Pyongyang ne aveva lanciato uno anch’esso in direzione del Mare dell’Est domenica scorsa, 17 dicembre.
Il missile ha volato per circa 570 km prima di atterrare in acqua, hanno affermato i capi di stato maggiore congiunti della Corea del Sud. Il missile di questa mattina ha percorso circa 1000 chilometri, dopo essere salito su una traiettoria alta.
Le autorità sudcoreane hanno affermato che si tratta di «una chiara provocazione» che viola le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, ha conferito con i suoi omologhi sudcoreani e giapponesi. «I consiglieri per la sicurezza nazionale hanno condannato il test, che è una flagrante violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite», si legge nel comunicato della Casa Bianca.
Il 18 dicembre il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha chiesto alla sua squadra di sicurezza nazionale una «risposta immediata e potente a qualsiasi provocazione nordcoreana» in seguito al lancio di quello che ha definito essere un missile balistico intercontinentale.
Sostieni Renovatio 21
In una riunione del Consiglio di sicurezza nazionale convocata poche ore dopo il lancio di prova, il presidente Yoon ha affermato che la cooperazione a tre con gli Stati Uniti e il Giappone sarà rafforzata con lo schema di dati missilistici nordcoreani in tempo reale che sarà attivato presto, ha riferito il quotidiano Korea Herald.
Tuttavia i test missilistici nordcoreani non sono arrivati dal nulla. Sono stati preceduti da una riunione del gruppo consultivo nucleare USA-Corea del Sud (NCG) il 15 dicembre e dall’arrivo ieri nel porto di Busan, in Corea del Sud, dell’USS Missouri, un sottomarino d’attacco a propulsione nucleare di classe Virginia.
«Gli Stati Uniti hanno riaffermato il loro fermo impegno a fornire un’estesa deterrenza alla [Corea del Sud], sostenuti dall’intera gamma di capacità statunitensi, compreso il nucleare», si legge in una dichiarazione della Casa Bianca rilasciata dopo l’incontro. «Qualsiasi attacco nucleare da parte della Corea del Nord contro gli Stati Uniti o i suoi alleati è inaccettabile e porterà alla fine del regime di Kim».
In risposta, il Ministero degli Esteri nordcoreano ha rilasciato una dura dichiarazione in cui accusava gli Stati Uniti e la Corea del Sud, «che hanno aggravato la situazione nella penisola coreana con le loro sconsiderate provocazioni militari come il dispiegamento di mezzi di attacco nucleare e azioni congiunte su larga scala». Le esercitazioni militari durante quest’anno si concluderanno alla fine dell’anno con l’anteprima di una guerra nucleare».
La dichiarazione sul programma USA-Sud Corea con le linee guida «su come scoraggiare e rispondere alle minacce nordcoreane l’anno prossimo» è «una dichiarazione aperta sullo scontro nucleare per fare uso di armi nucleari contro la Corea del Nord, un fatto compiuto in caso di emergenza ed esaminare le procedure operative per la sua attuazione in un clima di vera guerra».
La dichiarazione nordcoreana si concludeva con questo avvertimento: «Qualsiasi tentativo delle forze ostili di usare le forze armate contro la D.P.R.K. dovrà affrontare una reazione preventiva e mortale».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Nucleare
Conferenza mondiale sulla fusione nucleare in Cina

Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Nucleare
«Non c’è vittoria nella guerra nucleare»: parla l’esperto in armamenti del MIT

Alla fine della scorsa settimana, a Berlino si sono tenuti diversi eventi che hanno evidenziato il rischio per la Germania derivante dal dispiegamento di missili a medio raggio e dalla fornitura di tali armi all’Ucraina, considerati come un possibile preludio a una Terza Guerra Mondiale. Lo riporta EIRN.
Uno di questi eventi è stata una presentazione di tre ore, svoltasi il 10 ottobre, tenuta dal professor Ted Postol, rinomato esperto di armi del MIT, organizzata congiuntamente dallo Schiller Institute (ente legato al gruppo Larouche) e dalla Eurasian Society. L’argomento era la minaccia rappresentata dal posizionamento di missili a medio raggio in Germania, accompagnata da un’analisi lucida delle conseguenze di una potenziale guerra nucleare.
Postol ha illustrato l’enorme potenziale distruttivo delle moderne armi nucleari, molto più potenti rispetto a quelle che, nel 1945, causarono tra le 200.000 e le 250.000 vittime in Giappone, confutando l’idea assurda di poter vincere una guerra nucleare, dimostrando che la cosiddetta «vittoria» diventa priva di senso quando il Paese vincitore non ha più sopravvissuti al termine del conflitto.
L’esperto ha quindi smontato il mito della vittoria in una guerra nucleare tattica, spiegando che l’uso di una singola arma nucleare porterebbe, in circa cinque giorni, a una guerra globale che estinguerebbe ogni forma di vita sulla Terra.
Iscriviti al canale Telegram
Riflettendo sulla sua esperienza personale nella pianificazione di una guerra nucleare, Postol ha sottolineato il problema della riduzione del tempo di allerta precoce, dovuto al posizionamento avanzato dei missili, e il rischio di una rapida escalation verso l’uso di armi nucleari, per entrambe le parti, a causa del dilemma «usalo o perdilo».
«Nel 1983, si svolse un war game chiamato Able Archer. In quel war game, i vertici americani simularono, da una prospettiva sociale, psicologica e militare, uno scontro tra il Patto di Varsavia e la NATO, con l’uso di armi nucleari (…) È importante comprendere che gran parte di ciò che avvenne in quel gioco fu guidato da imperativi militari. Il problema, ancora una volta, deriva dalla natura delle armi nucleari. Sono così potenti che, quando una parte inizia a usarle, entrambe si sentono obbligate a contrattaccare e a distruggere il più possibile la capacità offensiva del nemico. Non hai scelta una volta che sei in questo gioco. Non puoi dire “basta”. Perché non sai se l’avversario intensificherà il suo attacco prima che tu ti fermi. Questo dà al nemico l’opportunità di aumentare la sua potenza in modo da causarti danni ancora maggiori. Sei quindi costretto a entrare in un ciclo in cui devi colpire il nemico per tenerlo sotto controllo».
Postol ha spiegato che questa dinamica di attacco e contrattacco è centrale nel pensiero militare sulla guerra nucleare, basato sull’erronea convinzione che si possa combattere e vincere, chiarendo che non esiste vittoria, poiché «i livelli di distruzione sono così elevati che entrambe le parti vengono annientate». Ha aggiunto che l’idea di una guerra nucleare paragonabile a un conflitto convenzionale è fuorviante, poiché i danni sono incomparabilmente più devastanti.
Il professore ha anche criticato la politica autolesionista del governo tedesco, che consente il dispiegamento di queste armi sul proprio territorio, rendendo la Germania, senza alcuna valida ragione, un bersaglio per la distruzione nucleare in caso di conflitto, deplorando inoltre il rapido declino del senso di realtà tra i leader politici occidentali, un fattore che di per sé alimenta il rischio di un confronto nucleare, a causa della loro incapacità di comprendere le conseguenze delle proprie scelte politiche.
Come riportato da Renovatio 21, Postol l’anno scorso aveva condannato l’attacco di droni ucraini contro le stazioni di rilevamento per la guerra atomica Armavir (nota come «Lupi dello Zar») e Orsk, nella Russia meridionale e orientale, parlando di una possibile escalation che da lì poteva partire verso la distruzione nucleare pantoclastica.
Si trattava di attacchi ad una componente componente dell’«ombrello nucleare» della Federazione Russa.
«Gli ucraini hanno ora attaccato un secondo radar strategico di allarme rapido nucleare russo critico a Orsk» aveva avvertito Postol. «Questo radar guarda verso l’Oceano Indiano e ha qualche sovrapposizione con i radar del radar già danneggiato di Armavir. I primi indicatori indicano che l’entità dei danni subiti dall’Orsk è probabilmente limitata, ma non si può escludere che il radar non funzioni per il momento a causa dell’attacco».
«Questa è una situazione molto seria. A differenza degli Stati Uniti, i russi non dispongono di sistemi di allarme satellitare spaziali in grado di rilevare attacchi di missili balistici a livello globale. Ciò significa che la copertura radar persa a causa degli attacchi a questi radar riduce notevolmente il tempo di preavviso contro gli attacchi a Mosca dal Mediterraneo e dall’Oceano Indiano».
Aiuta Renovatio 21
«L’estrema pressione temporale sulla leadership russa potrebbe quindi aumentare significativamente le possibilità di un catastrofico incidente nucleare. Il fatto che Blinken e la sua squadra di sicurezza nazionale abbiano dato il via libera al governo ucraino per attaccare siti russi fuori dall’Ucraina, significa che Blinken ha incautamente detto agli ucraini che possono impegnarsi in tali atti che avrebbero conseguenze potenzialmente catastrofiche per gli Stati Uniti e per l’intero pianeta».
Renovatio 21 rammenta come anche nei discorsi degli strateghi russi sia apparsa, negli scorsi mesi, l’idea di attaccare per primi utilizzando armi atomiche.
Come riportato da Renovatio 21, il noto esperto di relazioni internazionali russo Sergej Karaganov ha scritto interventi molto discussi dove ha parlato apertis verbis della revisione della strategia militare atomica di Mosca, arrivando a ipotizzare la nuclearizzazione di una città europea in risposta al sostegno della guerra ucraina.
Siamo arrivati al punto più prossimo allo sterminio atomico. Mai nella storia, nemmeno nei momenti più caldi della guerra fredda, eravamo giunti così vicino all’abisso pantoclastico, alla prospettiva della distruzione massiva dell’umanità.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Nucleare
Trump reagisce all’offerta di trattato nucleare di Putin

Iscriviti al canale Telegram
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Cancro2 settimane fa
Tutti i vaccini contro il COVID aumentano il rischio di cancro, conclude un nuovo studio
-
Misteri5 giorni fa
La verità sull’incontro tra Amanda Knox e il suo procuratore. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-
Spirito1 settimana fa
Il vescovo Schneider: i cattolici devono adorare Cristo, non l’ideologia LGBT o l’agenda climatica
-
Salute2 settimane fa
Scimmie immortali o quasi: scienziati rovesciano l’invecchiamento con super-cellule staminali
-
Cancro6 giorni fa
Proteine spike da vaccino COVID trovate nelle cellule tumorali di una donna
-
Vaccini1 settimana fa
«Scienza spazzatura» dietro le affermazioni secondo cui i vaccini anti-COVID hanno salvato milioni di persone
-
Sanità2 settimane fa
«Momento spartiacque»: Kennedy rifiuta gli obiettivi sanitari delle Nazioni Unite che «ignorano» l’aumento globale delle malattie croniche
-
Spirito5 giorni fa
Mons. Viganò: «non c’è paradiso per i codardi!»