Persecuzioni
Continuano le persecuzioni anticristiane nel Vietnam comunista
Cina, Corea del Nord e Vietnam sono, senza dubbio, i Paesi comunisti più perseguitati del pianeta, inclusa Cuba. È vero che negli ultimi dieci anni il Vietnam ha mostrato alcuni segnali incoraggianti, come la restituzione alla Chiesa delle proprietà confiscate o l’apertura di una nunziatura prevista ad Hanoi.
Ma questi gesti molto puntuali non impediscono al governo di controllare eccessivamente la vita cattolica: ammissione dei seminaristi per la loro formazione – che può avvenire solo ogni due anni; le ordinazioni sacerdotali, che non possono essere effettuate senza l’approvazione delle autorità; ammissione delle monache; controllo dei pellegrinaggi, per citare solo i più visibili.
Ecco perché decine di seminaristi che hanno terminato la loro formazione aspettano il via libera del governo per essere ordinati, o perché molte suore sono «clandestine», non indossano l’abito e non possono emettere la professione religiosa.
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Un nuovo presidente e leader del Partito Comunista
Il precedente presidente, Vo Van Thuong, era considerato piuttosto «moderato», ma si è dimesso il 21 marzo 2024. È stato sostituito da To Lam, che è stato anche nominato presidente del Partito Comunista Vietnamita (PCV), e che è diventato il più persona importante del paese.
Il sito Radio France Internationale (RFI) spiega che To Lam «ha dato forma alla sua fulminea ascesa nei ranghi della polizia di Stato, attraverso repressioni denunciate dai difensori dei diritti umani». La scelta dell’ex ministro della Pubblica Sicurezza «non ha sorpreso gli specialisti».
Infatti, «sotto la copertura della lotta alla corruzione, To Lam manovra da anni per rimuovere i suoi rivali dalla corsa» al potere. E affermare di aver «mobilitato gli onnipotenti mezzi di ordine pubblico in quella che ha rappresentato la più importante epurazione nella storia del Vietnam indipendente, prendendo di mira, tra gli altri, due presidenti, ministri e leader economici».
L’articolo prosegue: «L’ordine e il mantenimento dell’ordine sono al centro del progetto politico di To Lam, che governa sulle orme di uno dei suoi predecessori Nguyen Phu Trong, anche se il suo percorso differisce da quello del suo anziano, ideologo conservatore alleato di Pechino».
Va notato che il Vietnam è guidato da un collettivo chiamato «i quattro pilastri»: il segretario generale del partito, il presidente, il primo ministro e il presidente dell’Assemblea nazionale. Si ritiene che il segretario generale abbia il ruolo più potente. La Lam oggi occupa queste quattro funzioni…
Il gruppo International Christian Concern ha espresso profonda preoccupazione. L’organizzazione teme che sotto la sua guida i cristiani, in particolare quelli appartenenti a minoranze etniche, si troveranno ad affrontare una crescente repressione religiosa. Una preoccupazione non infondata.
Con questo nuovo uomo forte, ci sono poche possibilità di vedere migliorare la libertà della Chiesa in Vietnam. È più probabile che la sua azione non sia nemmeno limitata, poiché l’ossessione di To Lam per il controllo è così pervasiva in tutto ciò che ha realizzato finora.
Il tempo dirà cosa succede.
Articolo previamente apparso su FSSPX.news.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Persecuzioni
La Turchia espelle i cristiani perché minacciano la sicurezza nazionale
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Persecuzioni
Ultras rumeni espongono lo striscione «Difendiamo i cristiani nigeriani» durante le qualificazioni ai Mondiali
In un gesto significativo per attirare l’attenzione globale sulla persecuzione dei cristiani in Nigeria, i tifosi della nazionale di calcio rumena hanno esposto un grande striscione con la scritta «DIFENDETE I CRISTIANI NIGERIANI» durante una partita di qualificazione alla Coppa del Mondo a Bucarest.
Questa dimostrazione di solidarietà si inserisce nel contesto dei continui e brutali attacchi, spesso mortali, compiuti da gruppi terroristici islamici contro le comunità cristiane nel Paese africano.
‘Defend Nigerian Christians’
Fans of the Romanian national football team unfurled a banner before their Worlld Cup Qualifier pic.twitter.com/asTnmvuV1l
— Catholic Arena (@CatholicArena) October 15, 2025
La persecuzione anticristiana in Nigeria si è aggravata dopo il 1999, quando 12 stati del Nord hanno adottato la sharia. L’ascesa di Boko Haram nel 2009 ha segnato un’ulteriore escalation, con il gruppo noto per il rapimento di centinaia di studentesse nel 2014, di cui 87 risultano ancora disperse.
Recentemente, attacchi nel Paese hanno incluso rapimenti e omicidi di sacerdoti e seminaristi cattolici. A luglio, la diocesi di Auchi, nello Stato di Edo, ha riferito che uomini armati hanno attaccato il Seminario Minore dell’Immacolata Concezione, uccidendo una guardia e rapendo tre seminaristi.
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Come riportato da Renovatio 21, rapporto pubblicato quest’estate dalla Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha evidenziato numerosi attacchi sponsorizzati dallo Stato contro i cristiani in Nigeria.
La situazione è deteriorata al punto che il rapporto 2025 della Lista Rossa di Global Christian Relief (GCR) ha indicato la Nigeria come uno dei luoghi più pericolosi per i cristiani. Nella primavera del 2023, la Società Internazionale per le Libertà Civili e lo Stato di Diritto ha riferito che oltre 50.000 persone sono state uccise nel Paese per la loro fede cristiana dal 2009.
Nel suo rapporto del 2025, l’USCIRF ha esortato il governo statunitense a designare la Nigeria come «paese di particolare preoccupazione», esprimendo delusione per la lentezza, e a volte apparente riluttanza, del governo nigeriano nel rispondere a questa violenza, creando un clima di impunità per gli aggressori.
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Immagine di TUBS via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine modificata
Persecuzioni
Spagna, l’islamo-sinistra non riesce a imprigionare un prete
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