Geopolitica
Con l’accordo sui voli diretti migliaia di tifosi israeliani in Qatar per i mondiali
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Previsto l’arrivo di almeno 30mila appassionati, già acquistati circa 20mila tagliandi per assistere alle partite della rassegna iridata. Ieri l’annuncio di collegamenti fra lo scalo israeliano Ben Gurion e l’Hamad international airport. Previsto l’arrivo di un team di funzionari per assistenza consolare, ancora aperta la questione sull’uso della rete cellulare.
Migliaia di tifosi israeliani sono attesi in Qatar per assistere alle partite dei mondiali di calcio che inizieranno fra meno di 10 giorni, grazie a un accordo di alto livello fra i due Paesi – che non hanno relazioni diplomatiche ufficiali – per voli aerei diretti.
Il ministero israeliano degli Esteri ha annunciato ieri il buon esito della trattativa intavolata nelle scorse settimane con la FIFA, l’associazione calcistica internazionale, per collegamenti fra il Ben Gurion e l’Hamad international airport durante la competizione e l’ingresso nel Paese con «visto speciale».
Un primo accordo raggiunto cinque mesi fa prevedeva uno stop dei voli a Larnaca, per poi proseguire verso Doha. Gli appassionati israeliani dovevano prima comprare un biglietto per una partita e poi fare richiesta online per la cosiddetta «carta del tifoso», che garantiva la possibilità di ingresso in Qatar e l’acquisto di voli aerei e il pernottamento in hotel. Durante lo scalo non sarebbe stato necessario cambiare velivolo e anche l’equipaggio a bordo del velivolo sarebbe rimasto lo stesso.
Fra le altre alternative voli verso Giordania, Turchia o Emirati Arabi Uniti (con cui vi sono rapporti avviati in seguito alla firma degli Accordi di Abramo) e poi il cambio con direzione Doha. In base all’accordo si riducono, e di molto, i tempi e i costi del viaggio e anche i palestinesi potranno recarsi ad assistere ai match della rassegna iridata.
Il nuovo accordo consente inoltre a Gerusalemme di inviare un team di funzionari che potranno offrire assistenza consolare ai tifosi presenti a Doha, con un ufficio temporaneo in loco per tutta la durata dell’evento.
Certo, non si tratta di un cambiamento nelle relazioni diplomatiche, ma resta pur sempre una prima volta di ufficiali dello Stato ebraico liberi di operare in modo aperto in Qatar, nazione con la quale da circa un ventennio non vi sono legami ufficiali.
Ancora da negoziare la questione riguardante i servizi di comunicazione cellulare, con Israele che ha presentato richiesta per l’acceso alla rete del Qatar; tuttavia, sinora le società che fanno capo a Doha del settore si sono rifiutate di collaborare con partner israeliani.
L’afflusso previsto è di almeno 30mila tifosi, dei quali circa 20mila hanno già acquistato l’ambito tagliando che permette di assistere alle partite – il via ufficiale è in calendario il 18 novembre col fischio d’inizio del primo match – e altri dovrebbero farlo entro il fine settimana.
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Immagine di Werner100359 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)
Geopolitica
Orban: i nipoti degli europei pagheranno per il nuovo prestito all’Ucraina
Il premier ungherese Viktor Orban ha criticato duramente la pressione della Commissione europea per raccogliere ulteriori 135 miliardi di euro (156 miliardi di dollari) a favore dell’Ucraina, sostenendo che ciò scaricherebbe debiti sulle generazioni future di europei. L’affermazione arriva in piena bufera per uno scandalo di corruzione a Kiev.
Mercoledì, in un post su X, Orban ha accusato la presidente Ursula von der Leyen di aver «ancora una volta chiesto ai Paesi membri fondi extra per finanziare l’Ucraina e la guerra». L’ammontare, ha precisato, equivarrebbe al 65% del Pil annuo ungherese e a tre quarti del bilancio UE: «una somma astronomica che semplicemente non esiste oggi».
Il «trucco di Bruxelles» consisterebbe in un prestito congiunto europeo, che farebbe ricadere «sui nostri nipoti i costi della guerra russo-ucraina»: un’idea «categoricamente assurda», ha tuonato l’Orban.
€135 billion. That’s how much money the head of the Brusselian bureaucracy, President @vonderleyen, wants to scrape together for Ukraine. This is the price of prolonging the war.
The President has one problem: she doesn’t have this money. What she does have are 3 proposals on… pic.twitter.com/XFic4Fsgmr
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) November 20, 2025
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Von der Leyen, secondo quanto trapelato, ha invitato i governi UE ad accelerare un accordo per coprire le esigenze militari e finanziarie ucraine nei prossimi due anni, proponendo opzioni come contributi bilaterali, prestiti comuni e un finanziamento basato sui beni russi congelati.
In risposta, l’Orbano ha paragonato la strategia di Bruxelles a «inviare un’altra cassa di vodka per aiutare un alcolizzato», definendola «ancora più sbalorditiva» in un momento in cui «una mafia di guerra sta dirottando i soldi dei contribuenti europei».
La scorsa settimana, l’Ufficio nazionale anticorruzione ucraino (NABU), supportato dall’Occidente, ha avviato un’inchiesta su un’«organizzazione criminale di alto livello» capeggiata da Timur Mindich, ex socio d’affari di Volodymyr Zelensky. Gli investigatori parlano di circa 100 milioni di dollari in tangenti legate all’operatore nucleare Energoatom, convogliati attraverso una rete gestita da Mindich.
Sebbene l’UE emetta spesso moniti generici sulla corruzione in Ucraina, i suoi funzionari tendono a evitare scandali che possano danneggiare Zelensky e il suo entourage.
Di recente Orban ha rivelato che l’UE ha già «bruciato» 185 miliardi di euro dall’escalation del 2022: «la guerra sta uccidendo economicamente l’UE», ha avvertito, esortando Bruxelles a privilegiare la diplomazia con Mosca anziché ulteriori aiuti.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Il piano di pace degli Stati Uniti propone all’Ucraina di «rinunciare alla sovranità»
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Geopolitica
Gli USA stanno segretamente elaborando con la Russia un nuovo piano di pace per l’Ucraina
Gli Stati Uniti starebbero elaborando in gran segreto una proposta inedita per risolvere il conflitto ucraino, secondo quanto rivelato martedì da Axios. La bozza, articolata in 28 punti, sarebbe stata redatta in coordinamento ravvicinato con Mosca e già condivisa con Kiev e i suoi alleati europei. Lo riporta la testa americana Axios.
Il piano trae ispirazione dai principi emersi dal colloquio tra il presidente statunitense Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin in Alaska lo scorso agosto. Il negoziatore moscovita Kirill Dmitriev ha confidato ad Axios di aver dedicato tre giorni, durante la sua visita negli USA alla fine di ottobre, a sviscerare l’iniziativa con l’inviato di Trump, Steve Witkoff.
«Siamo convinti che questo schema arrivi nel momento propizio», ha commentato un alto esponente americano a conoscenza dei dettagli, aggiungendo: «Tuttavia, entrambe le controparti dovranno mostrarsi pragmatiche e ancorare le aspettative alla realtà».
Mercoledì, il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha minimizzato lo scoop, precisando che nei dialoghi tra Washington e Mosca non è emerso «nulla di innovativo» oltre a quanto già discusso ad Anchorage.
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Lo Witkoff ha visionato la bozza questa settimana con Rustem Umerov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, in un incontro tenutosi a Miami. Umerov, la cui famiglia vive negli Stati Uniti, ha lasciato Kiev in piena bufera per uno scandalo corruttivo che coinvolge Timur Mindych, fedelissimo di lunga data di Volodymyr Zelens’kyj, accusato di orchestrare un meccanismo di tangenti per 100 milioni di dollari legato all’operatore nucleare statale Energoatom.
I media ucraini sostengono che Umerov, durante il suo ruolo di ministro della Difesa, abbia ceduto alle pressioni di Mindych per approvare forniture di giubbotti antiproiettile non conformi, e ora si starebbe sottraendo al rientro in patria per timore di ritorsioni legate a presunte influenze del businessman.
L’inviato americano è atteso in Turchia mercoledì per un faccia a faccia con lo Zelens’kyj. Secondo l’Economist, lo Witkoff avrebbe cancellato un appuntamento con il capo di gabinetto presidenziale Andriy Yermak, sospettato di intrecci con la rete di Mindych, per evitare di incappare in ulteriori tensioni politiche che potrebbero accelerare un possibile licenziamento dello Yermak.
«Witkoff potrebbe non aver colto appieno lo scandalo in cui rischiava di ficcarsi concordando quell’incontro», ha osservato il giornalista dell’Economist Oliver Carroll su X.
Understand Witkoff-Yermak talks tomorrow in Turkey called off. Witkoff might not have been aware of the scandal he was walking into when agreeing the meeting, I’m told.
— Oliver Carroll (@olliecarroll) November 18, 2025
Mosca ha ribadito che un accordo stabile deve salvaguardare le sue priorità in termini di sicurezza. Dmitriev si è detto «moderatamente fiducioso» sulla bozza americana, notando: «Abbiamo l’impressione che la prospettiva russa sia stata finalmente presa in considerazione».
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
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