Politica
Breton fuori dalla Commissione accusa la Von der Leyen: pugnalato alle spalle
Thierry Breton, potente ed iperattivo membro francese della Commissione Europea, si è dimesso lunedì con una lettera infuocata, accusando la presidente Ursula von der Leyen di indebolirlo.
Il Breton era stato nominato dal presidente francese Emmanuel Macron per un secondo mandato come commissario per il mercato interno del blocco a Bruxelles. Tuttavia, Breton ha inaspettatamente staccato la spina, accusando von der Leyen di agire alle sue spalle per cercare di convincere Macron a scaricarlo.
«Qualche giorno fa, nella fase finale dei negoziati sulla composizione del futuro collegio, avete chiesto alla Francia di ritirare il mio nome – per motivi personali che in nessun caso avete discusso direttamente con me», ha scritto Breton, in un messaggio scottante a von der Leyen su X.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Le dimissioni shock arrivano un giorno prima che la presidente della Commissione svelasse la composizione del Collegio dei Commissari, che vuole sia più equilibrato dal punto di vista di genere. I membri più piccoli dell’UE, tra cui Slovenia e Romania, hanno ritirato i candidati maschi sotto pressione di von der Leyen, sostituendoli con donne, secondo Politico.
«Alla luce di questi ultimi sviluppi – ulteriore testimonianza di una governance discutibile – devo concludere che non posso più esercitare i miei doveri nel collegio», ha continuato il Bretone. «Pertanto, mi dimetto immediatamente dal mio incarico di Commissario europeo».
I would like to express my deepest gratitude to my colleagues in the College, Commission services, MEPs, Member States, and my team.
Together, we have worked tirelessly to advance an ambitious EU agenda.
It has been an honour & privilege to serve the common European interest🇪🇺 pic.twitter.com/wQ4eeHUnYu
— Thierry Breton (@ThierryBreton) September 16, 2024
L’ex Commissario ha anche trovato il tempo per fare dell’ironia sul fatto che sarà fuori dalla Commissione.
🚨Breaking news:
My official portrait for the next European Commission term ⤵️ pic.twitter.com/BolWcdYiPU
— Thierry Breton (@ThierryBreton) September 16, 2024
Breton ha poi accusato von der Leyen di aver offerto alla Francia una presenza più influente in Commissione se Macron avesse cambiato candidato, una tattica che avrebbe tentato con i Paesi membri più piccoli dell’UE.
Le tensioni tra Parigi e Bruxelles sulla potenziale presenza della Francia nella prossima Commissione Europea sono aumentate negli ultimi giorni. «La Francia non è soddisfatta dell’ambito del portafoglio assegnato a Thierry Breton», ha detto al sito Politico un alto funzionario francese del partito di Macron, prima di rispondere alle voci secondo cui il commissario designato dall’Italia avrebbe ottenuto un ambito incarico in economia.
Si ritiene che negli ultimi cinque anni Breton e von der Leyen abbiano avuto ripetuti scontri, sia in privato che in pubblico. Solo di recente, era emerso che una lettera di Breton di minaccia a Elon Musk per l’intervista di quest’ultimo a Donald Trump non era stata concordata con la Commissione, che prese le distanze in un raro esempio di vergognosa disunità della compagine al vertice dell’Europa.
Due mesi fa, il Breton aveva annunciato che la Commissione Europea riteneva che X violasse il DSA e intendeva imporre ingenti multe alla società di Musk se non avesse accettato restrizioni su «incitamento all’odio» e «disinformazione».
«La Commissione Europea ha offerto a X un accordo segreto illegale: se avessimo censurato silenziosamente il discorso senza dirlo a nessuno, non ci avrebbero multato», ha rivelato scrivendo Musk in risposta. «Le altre piattaforme hanno accettato quell’accordo. X no».
Aiuta Renovatio 21
Breton ha negato a gran voce l’esistenza di un’offerta del genere, ma Musk ha risposto che si aspettava «una battaglia molto pubblica in tribunale, in modo che i cittadini europei possano conoscere la verità».
Come riportato da Renovatio 21, Musk l’anno passato ha dichiarato che X non si ritirerà dall’Europa nonostante la pressione per la censura.
Quando Musk comprò Twitter dicendo metaforicamente di aver «liberato l’uccello», Breton rispose che «in Europa, l’uccello volerà secondo le nostre regole».
Come riportato da Renovatio 21, la Commissione di Breton, ricordiamo, ha dichiarato l’anno scorso di poter vietare i social media in caso di disordini civili.
Breton è l’uomo dietro al Digital Service Act (DSA), la nuova eurolegge che di fatto regolerà la rete con censure e penalizzazioni, con il rischio di veder sparire tutti quei siti che non appartengono ai colossi Big Tech.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di European Parliament via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Politica
Brigitta Macron contro le femministe: «stupide stronze»
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni
Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.
Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.
Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.
Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».
Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».
Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Tentativo di colpo di Stato in Benin
#Gouvbenin | #Wasexo | #DefenseSecuriteBenin | 🚨📢 Tentative de déstabilisation de l’État et ses Institutions : Le Gouvernement rassure la populationhttps://t.co/QYgsl5eIfS pic.twitter.com/LiG1xJdmKG
— Gouvernement du Bénin 🇧🇯 (@gouvbenin) December 7, 2025
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Salute2 settimane faI malori della 48ª settimana 2025
-



Politica1 settimana faIl «Nuovo Movimento Repubblicano» minaccia i politici irlandesi per l’immigrazione e la sessualizzazione dei bambini
-



Spirito1 settimana fa«Rimarrà solo la Chiesa Trionfante su Satana»: omelia di mons. Viganò
-



Persecuzioni1 settimana faFamosa suora croata accoltellata: possibile attacco a sfondo religioso
-



Pensiero2 settimane faTrump e la potenza del tacchino espiatorio
-



Fertilità2 settimane faUn nuovo studio collega il vaccino contro il COVID al forte calo delle nascite
-



Immigrazione2 settimane faLa realtà dietro all’ultimo omicidio di Perugia
-



Vaccini1 settimana faIl vaccino antinfluenzale a mRNA di Pfizer associato a gravi effetti collaterali, soprattutto negli anziani














