Internet
Allattano i figli per mostrare il seno su Instagram come su Onlyfans
Gli utenti di Instagram hanno iniziato a lamentarsi dell’algoritmo della piattaforma che mostra un numero crescente di video di «allattamento al seno» nei feed consigliati, sottolineando che molte delle donne in queste clip sembrano essere modelle OnlyFans che cercano di pubblicizzare i loro contenuti a pagamento.
Sebbene Meta, proprietaria di Instagram e Facebook, non consenta contenuti espliciti o nudità sulle sue piattaforme, le linee guida della community fanno un’eccezione per immagini e video relativi a «momenti dell’allattamento al seno, del parto e del dopo-parto, situazioni legate alla salute (ad esempio, post-mastectomia, consapevolezza del cancro al seno o intervento chirurgico per la conferma del genere) o un atto di protesta».
Tuttavia, gli utenti di Instagram hanno segnalato un recente afflusso di «contenuti disturbanti» pubblicati nei loro feed, come video fetish e modelle OnlyFans che promuovono i loro canali mentre «allattano» quelli che sembrano essere bombolotti.
Sostieni Renovatio 21
«Non ci sono filmati educativi» in questi video, ha detto un utente di Reddit, riferendo di aver bloccato circa 20 account promozionali di OnlyFans in un solo giorno.
THIS IS THE 10TH FUCKING VIDEO I'VE SEEN SOMEONE USING BREASTFEEDING AS AN EXCUSE TO SHOW THEIR TITS. @instagram DO SOMETHING YOU INCOMPETENT DUMBASSES. pic.twitter.com/vm5IPUMXX7
— Christopher Coinage (@LVMisesSupport) February 26, 2024
Onlyfans whores on Instagram are so disgusting.
Using children so they can post their tits knowing Instagram will mark it as "breastfeeding" and won't take it down.
Imagine using a child to promote your porn career.
But then again @instagram seems to support and allows that. pic.twitter.com/tsLfxE1QOc
— Odar (@OdarGm) February 26, 2024
Anche altri utenti hanno condiviso esperienze simili, descrivendo video di donne che allattano bambole e bambini finti con didascalie come «allattamento al seno di 18 anni» o «tutorial sull’allattamento al seno».
Un utente di Reddit ha affermato di aver contattato uno dei creatori di questi video, criticandola per aver pubblicato video sull’allattamento al seno, a cui la modella avrebbe risposto affermando che «le persone stanno reagendo in modo completamente esagerato».
Aiuta Renovatio 21
«Non è un bambino vero ed è semplicemente un oggetto di scena utilizzato per smascherare la scappatoia di Instagram. Infine, nella settimana in cui ho iniziato a pubblicare questi video, i miei guadagni OnlyFans sono saliti a 60.000 al mese, quindi chiaramente non tutti sono d’accordo con te”, avrebbe detto il modello OnlyFans senza nome.
Molti utenti hanno inoltre affermato che la segnalazione di tali contenuti o l’utilizzo della funzione «non interessato» di Instagram non sembra avere alcun effetto sull’algoritmo, che continua a consigliare video indesiderati.
Una soluzione per evitare che questi video compaiano nel feed, come raccomandato da diversi utenti, è stata quella di regolare le impostazioni sulla privacy dell’app per mostrare contenuti meno sensibili, inserire nella lista nera determinate parole chiave in «parole e frasi specifiche» e mettere «Mi piace» e cercare contenuti divertenti per addestrare l’algoritmo.
L’atto dell’allattamento è perfettamente tollerato nella società occidentale, in ogni luogo, ed anzi, è considerato problematico, inaccettabile, che qualcuno si lamenti di una madre che allatti il bambino in pubblico. Tuttavia in altre società non è così.
I colossi dei social in passato hanno censurato immagini di seni perfino in opere d’arte come la Venere di Botticelli.
Il carattere turgido ed ipertrofico dei seni delle donne durante l’allattamento dovrebbe a molte donne l’idea che la forma superiore di bellezza che pare attirare i maschi – generando la filiera della chirurgia mastoplastica da miliardi di dollari – viene esattamente dalla maternità, culmine assoluto della femminilità, anche da un punto di vista di estetica biologica.
Era tra gli aneddoti del sistema della moda e dello spettacolo la storia per cui alcune modelle approfittano del periodo di allattamento per scattare servizi fotografici di intimo ed affini – una sorta di doping per il lavoro di modella (beninteso, non di mannequin per la moda milanese, dove gli stilisti paiono imporre donne prive di forme femminili, con le classiche conseguenti polemiche sull’anoressia).
Vi sono, tuttavia, anche casi contrari, dove invece la donna cessa, per qualche ragione, l’allattamento. È il caso di Chiara Ferragni, che nel 2018 in un’intervista a Vanity Fair disse: «io avrei voluto allattare il più lungo possibile ma, già dopo due settimane, su consiglio del medico, ho dovuto inserire il latte artificiale. Sapendo che avrei dovuto tornare presto a lavorare, in capo a due mesi ho rinunciato del tutto all’allattamento naturale. L’idea di maternità che ho io è che non ci si deve annullare per un figlio».
La polemica per queste parole fu, strano a pensarsi, inferiore a quella sul pandoro che ha, dicono alcuni, forse concluso la carriera dell’influencer cremonese.
Secondo quanto riportato dai media, la secondogenita sarebbe stata invece allattata al seno.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine su licenza Envato
Internet
Google nega di aver scansionato le email e gli allegati degli utenti con il suo software AI
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Internet
Meta avrebbe chiuso un occhio sul traffico sessuale: ulteriori documenti del tribunale
Ulteriori documenti giudiziari appena desecretati rivelano che Meta, la casa madre di Facebook, avrebbe tollerato per anni la presenza di account coinvolti nel traffico sessuale di minori, applicando una politica incredibilmente permissiva che permetteva fino a 17 violazioni prima di sospendere un profilo.
L’accusa emerge da una maxi-causa intentata in California da oltre 1.800 querelanti – tra cui distretti scolastici, minori, genitori e procuratori generali di vari Stati – che imputano ai colossi dei social (Meta, YouTube, TikTok e Snapchat) di aver perseguito «una crescita a ogni costo», ignorando deliberatamente i danni fisici e psicologici inflitti ai bambini dalle loro piattaforme.
L’ex responsabile della sicurezza di Instagram, Vaishnavi Jayakumar, ha testimoniato sotto giuramento di essere rimasta sconcertata nello scoprire la regola interna dei «17 avvertimenti»: un account poteva violare fino a 16 volte le norme su prostituzione e adescamento sessuale prima di essere sospeso alla diciassettesima infrazione. «È una soglia altissima, fuori da ogni standard di settore», ha dichiarato.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
I documenti dimostrano che Meta era pienamente consapevole di milioni di contatti tra adulti sconosciuti e minori, dell’aggravamento dei problemi mentali negli adolescenti e della presenza diffusa (ma raramente rimossa) di contenuti su suicidio, disturbi alimentari e abusi sessuali su minori.
Solo dopo le denunce Meta ha annunciato a USA Today di aver abbandonato la politica dei 17 avvertimenti, passando a una regola di «una sola segnalazione» con rimozione immediata degli account coinvolti nello sfruttamento umano.
L’azienda è sotto pressione crescente negli Stati Uniti: all’inizio dell’anno, dopo le rivelazioni sui chatbot AI di Meta che intrattenevano conversazioni sessuali con minori, sono state introdotte nuove restrizioni per gli account adolescenti, consentendo ai genitori di bloccare le interazioni con i bot.
A livello globale la situazione è altrettanto critica: la Russia ha bollato Meta come «organizzazione estremista» nel 2022; nell’UE l’azienda affronta una raffica di procedimenti, tra cui una multa antitrust da 797 milioni di euro per Facebook Marketplace e numerose cause per violazione di copyright, protezione dati e pubblicità mirata in Spagna, Francia, Germania e Norvegia.
Come riportato da Renovatio 21, negli anni si sono accumulate varie accuse e rivelazioni su Facebook, tra cui accuse di uso della piattaforma da parte del traffico sessuale, fatte sui giornali ma anche nelle audizioni della Camera USA.
Aiuta Renovatio 21
Due anni fa durante un’audizione al Senato americano era stato denunciato da senatori e testimoni come i social media ignorano le reti pedofile che operano sulle loro piattaforme.
Secondo il Wall Street Journal, che già in passato aveva trattato l’argomento, Meta avrebbe un problema con i suoi algoritmi che consentono ai molestatori di bambini sulle sue piattaforme. La cosa stupefacente è il fatto che ai pedofili potrebbe essere stato concesso di connettersi sui social, mentre agli utenti conservatori no,
Le accuse sono finite in una storia udienza a Washington di Mark Zuckerberg, che è stato indotto dal senatore USA Josh Holloway a chiedere scusa di persona alle famiglie di bambini danneggiati dal social. Lo Stato del Nuovo Messico ha fatto causa a Meta allo Zuckerberg per aver facilitato il traffico sessuale minorile.
L’ultima tornata di documenti del tribunale aveva mostrato anche che Meta avrebbe insabbiato le ricerche sulla salute mentale degli utenti Facebook.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Minette Lontsie via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Internet
Meta ha insabbiato la ricerca sulla salute mentale di Facebook: documenti in tribunale
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Spirito1 settimana faGiovane convertita esorta papa Leone a non andare all’inferno
-



Scuola2 settimane faScuola: puerocentrismo, tecnocentrismo verso la «società senza contatto». Intervento di Elisabetta Frezza al convegno di Asimmetrie.
-



Geopolitica2 settimane faCandace Owens afferma che il governo francese ha dato il «via libera» al suo assassinio
-



Salute2 settimane faIl malori della 47ª settimana 2025
-



Bioetica1 settimana faMons. Viganò loda Alberto di Monaco, sovrano cattolico che non ha ratificato la legge sull’aborto
-



Spirito2 settimane faIl cardinale Zen mette in guardia dalla sinodalità: «Non è forse questo il suicidio della Chiesa cattolica?»
-



Immigrazione1 settimana faLe ciabatte degli immigrati e l’anarco-tirannia
-



Morte cerebrale1 settimana faLe ridefinizioni della morte da parte dell’industria della donazione di organi minacciano le persone viventi














