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A processo quelli che hanno detto che Brigitte Macron sarebbe un uomo

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Un tribunale francese ha valutato il caso di dieci imputati accusati di aver propagato online la incredibile diceria secondo cui Brigitte, moglie del presidente Emmanuel Macron, sarebbe nata maschio, in un processo che ha ravvivato una teoria da tempo smentita dalla première dame francese. Lo riporta Politico.

 

Nel dibattimento di due giorni a Parigi, dove gli imputati sono chiamati a rispondere di cyberbullismo, ha deposto la figlia di Brigitta, Tiphaine Auzière, nata dal suo primo matrimonio, in assenza della madre.

 

Gli accusati – tra cui un informatico e un disabile «che passa molto tempo su Twitter» – sono stati incriminati per aver pubblicato messaggi che deridevano il presunto genere sessuale di Brigitta, sostenendo che fosse nata con il nome del fratello e diffondendo teorie su un occultamento mediatico. In aula hanno invocato la libertà di espressione, definendo i post come satira o contributo al dibattito pubblico.

 

Auzière è stata l’unica testimone, affermando che la madre non poteva ignorare le voci incessanti e che le accuse le avevano reso «impossibile» una vita normale. La première fille ha aggiunto che Brigitte era diventata guardinga nelle apparizioni pubbliche.

 

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Le voci sulla Macronna sono affiorate nel 2021, diffuse da due donne francesi, una giornalista indipendente e un’autoproclamata medium. I loro post su Facebook e un’intervista su YouTube avevano fatto presa, lanciando l’hashtag #JeanMichelTrogneux, che i sostenitori di tale teoria indicavano come il vero nome di Brigida. Jean-Michel Trogneux è in realtà suo fratello. In aula la Auzière ha detto di averlo visto di recente e che stava «molto bene».

 

L’anno dopo Brigitta ha querelato le due donne per diffamazione e violazione della privacy, ottenendo un risarcimento.

 

Durante il processo è stata citata anche la commentatrice americana Candace Owens: diversi imputati hanno ammesso di aver condiviso i suoi video o di esserne stati influenzati. La Owens è stata citata in giudizio dai coniugi Macron in un caso separato nel Delaware per analoghe affermazioni online. Candace mesi fa ha rivelato che lo stesso presidente americano Donaldo Trump, prima per tramite di Charlie Kirk poi con una telefonata personale diretta, le aveva chiesto di smetterla di parlare del caso Brigitta, una richiesta che gli avrebbe fatto di persona lo stesso Macron.

 

La sentenza sul caso parigino è attesa per martedì sera.

 

Emmanuel e Brigitte Macron sono sposati dal 2007 e hanno più volte alimentato dubbi sulla loro relazione. Si sono conosciuti quando lui era studente al liceo La Providence di Amiens, dove lei insegnava. Brigida, di 24 anni più anziana del presidente, ha tre figli da un precedente matrimonio e sette nipoti.

 

Come riportato da Renovatio 21, la scorsa primavera aveva suscitato scalpore il video di Brigitta che schiaffeggiava il presidente francese sull’aereo che li aveva portati in visita in Vietnammo.

 

Un mese fa gli avvocati di Brigitta hanno dichiarato che forniranno prove scientifiche e fotografiche per confutare le affermazioni secondo cui sarebbe transgender e biologicamente maschio.

 

Nel frattempo una giornalista francese che ha seguito il caso ha chiesto asilo in Russia, mentre Xavier Poussard, la cui ricerca è la base dichiarata del lavoro della Owens, vive in Italia, dove sarebbe stato raggiunto settimane fa dalle forze dell’ordine dietro la querela per «ciberbullismo» da parte di Brigitta.

 

Il Poussard nelle scorse ore ha reagito alle notizie dal processo scrivendo su X.

 


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«Oggi, in Francia, undici cittadini francesi anonimi sono sotto processo per “cyberbullismo” per aver semplicemente ripubblicato su X, in un modo o nell’altro, pubblicazioni ispirate a “Divenire Brigitte”, la mia biografia non autorizzata di Brigitte Macron, che non è mai stata condannata (né processata) per diffamazione e le cui conclusioni non sono mai state contestate» scrive il Poussardo.

 

«Per aver ritwittato battute su Brigitte Macron, questi undici cittadini francesi, la maggior parte dei quali scelti a caso – tra cui una persona con disabilità all’80% – sono stati sottoposti a mesi di stretta sorveglianza da parte della polizia, le loro abitazioni sono state perquisite e sono stati posti in stato di fermo nell’ambito di un’operazione guidata dalla Presidenza da Patrice Faure, ex membro della DGSE (la CIA francese), ora capo dello staff di Emmanuel Macron. Sotto processo da ieri, rischiano tre anni di carcere e una multa di 45.000 euro (48.700 dollari)».

 

«Messaggio al mondo: non lasciate più che Emmanuel Macron o la Repubblica francese vi facciano la predica sulla democrazia» conclude il giornalista.

 

I Macron sono sposati dal 2007. Secondo la narrazione ufficiale sono conosciuti quando lui era studente al Lycée la Providence di Amiens, dove lei insegnava. Su quanti anni avesse ci sono versioni diverse: c’è chi dice 17, chi 15, chi 14 – una differenza che potrebbe essere rilevante. Brigitte, secondo i dati offerti, avrebbe 24 anni più del marito.

 

Qualora le incredibili, deliranti, pazzesche teorie su Brigitta rispondessero al vero, il significato metapolitico e metastorico della questione diviene questione da riflessioni abissali. Tuttavia, dopo aver visto la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi, la costituzionalizzazione dell’aborto e il comportamento di Macron riguardo la guerra atomica, siamo pronti a molte idee pazzesche.

 

Lo scenario oscuro, bisbigliato da molti ostili alla Repubblica nata dalla Rivoluzione, sarebbe quella secondo cui i pedofili e le loro vittime in posizioni di potere, in un allucinante continuum esoterico che è occulto e al contempo pienamente alla luce del sole.

 

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L’Ucraina vuole che l’Occidente paghi le elezioni

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Kiev è disposta a indire elezioni, ma soltanto a patto che vengano soddisfatte diverse condizioni, tra cui il finanziamento occidentale del processo elettorale, ha dichiarato Mikhail Podoliak, consigliere di alto livello del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj.   Il mandato presidenziale di Zelens’kyj è scaduto a maggio 2024, ma egli ha sempre rifiutato di convocare le urne, appellandosi alla legge marziale in vigore. All’inizio della settimana, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che Kiev non dovrebbe più utilizzare il conflitto in corso come pretesto per rinviare il voto.   Mosca ha ripetutamente sostenuto che Zelens’kyj ha «perso la sua legittimità», rendendo così giuridicamente discutibile qualsiasi accordo di pace firmato con lui.   Lo Zelens’kyj ha dichiarato di non voler «aggrapparsi al potere» e, in settimana, si è detto pronto a indire elezioni, purché Stati Uniti e Paesi europei forniscano «garanzie di sicurezza» durante lo svolgimento delle votazioni.   Podoliak ha precisato la posizione venerdì su X, spiegando che Zelensky ha invitato il parlamento a predisporre emendamenti alla Costituzione e alle leggi elettorali. Il consigliere ha tuttavia elencato tre condizioni indispensabili perché il voto possa avere luogo.  

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«Nessun missile o drone deve sorvolare il Paese durante le votazioni. L’unica strada realistica è un cessate il fuoco», ha scritto Podoliak, aggiungendo che i militari al fronte e gli abitanti delle zone di prima linea devono poter «votare ed essere candidati». Ha poi sottolineato che «milioni di sfollati» rendono l’operazione «complessa e costosa».   «Questo onere non può gravare solo sull’Ucraina», ha proseguito il collaboratore dello Zelens’kyj, precisando che Kiev sarebbe «pronta» a procedere solo con finanziamenti esterni e il rispetto delle altre due condizioni.   Non si tratta della prima volta che l’Ucraina chiede danari occidentali pure per il voto.   Come riportato da Renovatio 21, due anni fa, tra i tanti rinvii citanti la legge marziale, Kiev aveva annunciato che le elezioni le avrebbe tenute qualora le avesse pagate l’Europa.  

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Brigitta Macron contro le femministe: «stupide stronze»

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La moglie del presidente francese Emmanuel Macron, Brigitte, ha provocato un’ondata di indignazione dopo aver definito le manifestanti femministe «salles connes», cioè «stupide stronze».

 

All’inizio di questa settimana è emerso un video (poi cancellato) in cui la first lady francese, domenica scorsa, chiacchierava in privato nel backstage con l’attore e comico ebreo sefardita Ary Abittan, in passato accusato di stupro. L’artista 51enne era in tournée per la prima volta dopo che i giudici istruttori avevano archiviato il caso per mancanza di prove.

 

La sera precedente, il collettivo femminista Nous Toutes («Tutte noi») aveva fatto irruzione nel suo spettacolo di cabaret: alcune attiviste, con maschere raffiguranti il volto dell’attore e la scritta «stupratore», si erano alzate in mezzo al pubblico gridando «Abittan stupratore» prima di essere accompagnate fuori.

 

Nel video trapelato, Abittan scherza sul fatto di sentirsi ancora nervoso, probabilmente temendo il ritorno delle manifestanti. Si sente chiaramente Brigitte Macron rispondere in tono scherzoso: «Se ci sono delle stupide stronze, le cacceremo via».

 

Martedì un portavoce dell’Eliseo ha spiegato che la first lady stava solo cercando di tranquillizzare l’attore e che il suo commento era diretto unicamente ai metodi radicali usati per interrompere lo spettacolo.

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Nonostante la precisazione, le reazioni sono state immediate e trasversali: politici di tutti gli schieramenti, attivisti e personalità del mondo del cinema hanno condannato le parole.

 

La segretaria nazionale dei Verdi, Marine Tondelier, le ha definite «estremamente gravi»; la senatrice LR Agnès Evren le ha giudicate «profondamente sessiste». Persino l’ex presidente François Hollande ha criticato la scelta lessicale della first lady. L’attrice Judith Godrèche, divenuta simbolo della lotta contro le violenze sessuali nel cinema francese dopo aver denunciato abusi subiti da minorenne, ha chiesto la fine di questi comportamenti nel settore culturale e ha pubblicato un breve messaggio su Instagram contro le dichiarazioni di Brigitte Macron. Il collettivo Nous Toutes ha poi trasformato la frase in un hashtag virale sui social.

 

Brigitta Macron era già finita al centro dell’attenzione nei mesi scorsi per una lunga vicenda giudiziaria legata alle teorie complottiste che la descrivono come transgender. Una sentenza di quest’anno ha condannato e multato le due donne che avevano diffuso la falsa notizia, riaccendendo il dibattito sulle molestie online contro le figure pubbliche.

 

Il caso aveva avuto risonanza internazionale dopo che la commentatrice americana Candace Owens ne aveva ripreso le accuse, per poi dichiarare che i Macron avessero ordinato il suo assassinio.

 

Come riportato da Renovatio 21, Macron aveva chiesto personalmente a Trump di intercedere con la Owens per farla smettere di parlare dell’incredibile teoria per cui la Brigitta sarebbe nata uomo.

 

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Trump: Zelens’kyj deve indire le elezioni

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Il presidente statunitense Donald Trump ha invitato l’Ucraina a convocare elezioni, mettendo in dubbio le autentiche prerogative democratiche del Paese in un’intervista a Politico diffusa martedì.   Trump ha lanciato una nuova provocazione a Volodymyr Zelens’kyj, il cui quinquennio presidenziale è terminato a maggio 2024, ma che ha declinato di indire consultazioni elettorali presidenziali, invocando la legislazione di emergenza bellica.   Lo Zelens’kyj era stato scelto alle urne nel 2019 e, a dicembre 2023, ha annunciato che Kiev non avrebbe proceduto a elezioni presidenziali o legislative fintantoché perdurasse lo stato di guerra. Tale regime è stato decretato in seguito all’acutizzazione dello scontro con la Russia a febbraio 2022 e, da allora, è stato prorogato più volte dall’assemblea nazionale.   Trump ha dichiarato a Politico che la capitale ucraina non può più addurre il perdurante conflitto come pretesto per rinviare il suffragio. «Non si tengono elezioni da molto tempo», ha dichiarato Trump. «Sai, parlano di democrazia, ma poi si arriva a un punto in cui non è più una democrazia».   Rispondendo a un quesito esplicito sull’opportunità di un voto in Ucraina, Trump ha replicato «è il momento» e ha insistito che si tratta di «un momento importante per indire le elezioni», precisando che, pur «stiano usando la guerra per non indire le elezioni», gli ucraini «dovrebbero avere questa scelta».   Come riportato da Renovatio 21, il presidente della Federazione Russa Vladimiro Putin ha spesse volte dichiarato di considerare illegittimo il governo di Kiev, sostenendo quindi per cui firmare un accordo di pace con esso non avrebbe vera validità.

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