Bioetica
Dichiarazione di mons. Strickland sul voto della Camera dei Comuni del Regno Unito per consentire l’aborto fino alla nascita

Renovatio 21 pubblica questa dichiarazione del vescovo emerito di Tyler, Texas, Giuseppe Edoardo Strickland apparsa su LifeSite.
Con profonda indignazione, condanno il voto della Camera dei Comuni del Regno Unito di consentire l’aborto fino al momento della nascita: una decisione così barbara, così priva di coscienza, che sfida la nozione stessa di civiltà.
Questa non è legislazione, è un massacro legalizzato. È il freddo e calcolato permesso di strappare bambini innocenti dal grembo materno alle soglie della vita. Che tipo di nazione, che tipo di popolo, considera un bambino completamente formato e lo definisce sacrificabile? Che tipo di parlamento dichiara aperta la caccia ai più vulnerabili e lo definisce «scelta»?
Siamo assolutamente chiari: questo è omicidio. Gli eufemismi non possono purificare questo male. Il voto di Westminster è una grave offesa a Dio Onnipotente, una discesa morale nella depravazione e il segno di una società che ha perso la sua anima.
San Giovanni Paolo II ci ha avvertito:
«L’accettazione dell’aborto nella mentalità, nel costume e nella stessa legge è segno eloquente di una pericolosissima crisi del senso morale, che diventa sempre più incapace di distinguere tra il bene e il male». (Evangelium vitae, n. 58)
E il profeta Isaia grida ancora ai nostri giorni:
«Guai a voi che dite male il bene e bene il male, (…) che giustificate l’empio per un regalo, e negate al giusto la giustizia!». (Isaia 5, 20, 23)
Ai fedeli del Regno Unito: dovete resistere con ogni forza spirituale e morale a vostra disposizione. Tacere ora significa essere complici. Ai sacerdoti e ai vescovi: dovete predicare, dovete agire, dovete proteggere i più piccoli! Nessuna scusa, nessun ritardo.
La misura di una nazione non è la sua ricchezza, ma la sua misericordia. E una nazione che massacra i suoi nascituri sull’altare della convenienza ha scelto la morte.
Che Dio abbia pietà del Regno Unito. Che il sangue di questi innocenti gridi al Cielo e che i fedeli non cessino mai di difenderli, finché questa oscurità non sarà dissipata.
Joseph E. Strickland
Vescovo
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Immagine screenshot da Youtube
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Bioetica
L’OMS aggiunge la pillola abortiva alla lista dei «medicinali essenziali»

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha aggiunto la pillola abortiva alla sua lista di «medicinali essenziali» poche settimane dopo la morte di un’adolescente canadese in seguito a un aborto chimico.
Il 5 settembre l’OMS ha pubblicato la 24a edizione del suo Elenco modello dei farmaci essenziali, che ora include una sezione sui farmaci abortivi, tra cui il mifepristone e il misoprostolo, utilizzati per porre fine chimicamente alla vita dei bambini nel grembo materno.
«I farmaci essenziali sono quelli che soddisfano i bisogni sanitari prioritari di una popolazione», ha scritto l’OMS nell’introduzione al nuovo elenco. «Sono selezionati tenendo in debita considerazione la prevalenza della malattia e la rilevanza per la salute pubblica, le prove di efficacia e sicurezza e il rapporto costo-efficacia comparativo».
L’elenco modello dei farmaci essenziali è stato istituito nel 1977 e comprende un lungo elenco di analgesici, vaccini e farmaci antimalarici. Ora, l’elenco include due farmaci pericolosi che pongono fine alla vita dei feti: il mifepristone (che va anche sotto il nome di RU486) e il misoprostolo.
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In un aborto chimico, la prima pillola, il mifepristone, tenta di far morire di fame il bambino che si sta sviluppando nell’utero bloccando l’ormone della gravidanza, il progesterone. Tuttavia, dopo aver assunto la prima pillola, una donna può ancora cambiare idea. Può sottoporsi a procedure d’urgenza per invertire gli effetti della prima pillola. A condizione che non abbia assunto la seconda pillola, il suo bambino può spesso essere salvato attraverso questo processo, noto come inversione della pillola abortiva.
Il secondo farmaco richiesto in un aborto chimico è il misoprostolo, che viene assunto 24-48 ore dopo, solitamente a casa. Il misoprostolo provoca la contrazione dell’utero, espellendo il bambino. Questo può causare crampi, sanguinamento e spesso richiede cure mediche. Il bambino poi, di solito viene espulso nel water di casa, quindi dopo lo sciacquone il piccolo si troverà nelle fogne dove verrà divorato da ratti, pesci, insetti, anfibi ed altre creature infime.
Gli aborti chimici, letali per i feti quando hanno successo, sono spesso dolorosi per le madri e possono causare infezioni o emorragie che possono richiedere cure d’urgenza. Tra il 2000 e il 2011, 14 donne negli Stati Uniti sono morte per complicazioni successive ad aborti chimici.
L’aggiunta dei farmaci da parte dell’OMS arriva poche settimane dopo la morte di una diciannovenne canadese a causa di un’infezione in seguito a un aborto chimico. Casi di donne morte dopo l’aborto chimico sono comuni in tutto il mondo, compresa l’Italia. Nel 2014 una donna incinta morì in un ospedale di Torino dopo la somministrazione. I parlamentari sedicenti cattolici, una pattuglia in teoria all’epoca nutrita in tutti gli schieramenti, non dissero una parola, forse mezza.
La menzogna della pillola feticida come «sicura ed efficace» (ricordate questo slogan?) è stata dimostrata in uno studio pubblicato mesi fa. Cinque anni fa in Gran Bretagna erano trapelate sconvolgenti email sui suoi esiti letali.
Attualmente diversi Stati americani hanno vietato questi farmaci pericolosi. Ben 22 procuratori generali statali americani chiedono una revisione dei pericoli del mifepristone e sollecitano l’amministrazione Trump a ripristinare le restrizioni sulla pillola abortiva. A inizio anno il segretario alla salute USA Roberto F. Kennedy aveva confermato che lo stesso presidente Donaldo Trump gli aveva chiesto di studiare i pericoli della pillola abortiva.
Come riportato da Renovatio 21, specularmente, due anni fa emerse una lettera pro-pillola figlicida firmata da 200 dirigenti delle multinazionali farmaceutiche, tra cui il CEO di Pfizer Albert Bourla.
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In Italia invece, ai tempi del governo pandemico, il ministro della Salute Roberto Speranza aveva iniziato l’iter per rendere sempre più facile l’uso della pillola abortiva. La cultura degli aborti fai-da-te si sta moltiplicando ovunque, con immenso inquinamento delle riserve idriche. Non si tratta della prima volta che vengono lanciati gli allarmi sull’inquinamento dei fiumi da parte della pillola abortiva RU486, detta anche «pesticida umano». È noto che anche la pillola anticoncenzionale, che è uno steroide sintetico, ha un effetto devastante sui fiumi e sulla fauna ittica, e in particolare starebbe facendo diventare i pesci transessuali.
Se il fine dell’OMS fosse davvero la salute umana, allora dovrebbero essere considerati farmaci salvavita quei farmaci come il progesterone che, se presi in tempo, possono neutralizzare l’effetto feticida dell’aborto chimico, salvando il bambino.
Ma sappiamo che il fine dell’OMS non è la vita. È, incontrovertibilmente, la morte.
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