Spirito
Alti funzionari USA con la croce di cenere sulla fronte

Mentre tornava dal confine tra Stati Uniti e Messico il mercoledì delle Ceneri, il vicepresidente degli USA JD Vance, convertito al cattolicesimo, ha ricevuto le ceneri sulla fronte da un prete cattolico.
Vari organi di stampa erano sul posto per catturare il momento, che ha avuto luogo pochi secondi prima che Vance salisse a bordo dell’Air Force Two. L’identità del prete non è nota.
U.S. Vice President JD Vance received ashes on his forehead before departing Texas following his visit to the Southern Border🙏 pic.twitter.com/QDdcDNbtIi
— CatholicVote (@CatholicVote) March 6, 2025
Il filmato dello scambio di battute è diventato virale sui social media, e molti hanno elogiato Vance per la sua aperta dimostrazione di fede cattolica.
Anche il Segretario di Stato Marco Rubio aveva delle ceneri sulla fronte mercoledì.
Erano particolarmente visibili durante un’apparizione mediatica che ha fatto su Fox News mentre discuteva degli ultimi sviluppi nei colloqui di pace tra Russia e Ucraina, facendo l’incredibile ammissione (era ora) sulla natura del conflitto ucraino come guerra di procura tra USA e Mosca.
— Elon Musk (@elonmusk) March 6, 2025
La croce di cenere sulla fronte, fortemente visibile, è un segno che contraddistingue il cattolicesimo americano: durante il Mercoledì delle Ceneri i cattolici si distinguono così dalle altre confessioni religiose, portando tutto il giorno sulla fronte la cenere ricevuta dopo la Santa Messa. In Europa il segno è molto meno vistoso.
All’inizio di questa settimana, la Casa Bianca ha rilasciato una dichiarazione firmata dal presidente Donald Trump e dalla first lady Melania Trump, augurando ai cristiani degli Stati Uniti un felice inizio di Quaresima.
La breve dichiarazione ricorda che «i seguaci di Cristo portano croci di cenere sulla fronte, un sacro promemoria della nostra mortalità e del nostro bisogno perenne dell’infinita misericordia e dell’amore redentore di Cristo».
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha notato che mentre i coniugi Trump fanno gli auguri per la Quaresima, la gerarchia episcopale cattolica pare impegnata a imbastire l’equiparazione con il Ramadan dei maomettani.
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Immagine screenshot da Twitter
Spirito
Il vescovo Schneider: i cattolici devono adorare Cristo, non l’ideologia LGBT o l’agenda climatica

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Storm Heaven! Pray and share the full text of the Act of Reparation for the “LGBTQ+ Pilgrimage” in St. Peter’s Basilica, lead by Bishops Schneider, Strickland, Elenganti and Mutsaerts at the Catholic Identity Conference in Pittsburgh, PA, on October 4, 2025: Act of Reparation… pic.twitter.com/oYirVZj2jc
— Michael J. Matt (@Michael_J_Matt) October 5, 2025
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Spirito
Andorra, la Chiesa affronta la proposta di legge sull’aborto

Nel Principato di Andorra, un microstato incastonato tra Francia e Spagna, il vescovo Josep-Lluis Serrano Pentinat, vescovo di Urgel, si trova di fronte a una questione delicata: potrebbe, in quanto co-principe di Andorra, firmare entro pochi mesi una legge per depenalizzare l’aborto mantenendone il divieto?
Andorra, con i suoi 80.000 abitanti, è un principato unico nel suo genere. È governato da due capi di stato che portano il titolo di «co-principe»: il presidente della Repubblica francese, attualmente Emmanuel Macron, e il Vescovo di Urgell, diocesi la cui sede è a La Seu d’Urgell, nella Catalogna spagnola.
Questo sistema , ereditato dal XIII secolo, conferisce al vescovo un ruolo sia spirituale che politico, rendendolo una figura chiave nel governo andorrano. Il vescovo Josep-Lluis Serrano Pentinat, nominato vescovo coadiutore di Urgell nel luglio 2024, è succeduto al vescovo Joan-Enric Vives il 31 maggio 2025. Il suo arrivo coincide con un acceso dibattito sulla riforma legislativa dell’aborto.
Il disegno di legge, che dovrebbe essere presentato al Parlamento andorrano nell’autunno del 2025, mira a modificare il codice penale del Paese. Intende eliminare le sanzioni penali per le donne che abortiscono, nonché le sanzioni professionali per i medici e gli operatori sanitari coinvolti.
Tuttavia, questa riforma non legalizzerebbe l’aborto sul suolo andorrano, che rimarrebbe proibito. Il governo sta progettando una legge complementare per mantenere il divieto di aborto in Andorra, consentendo al contempo il finanziamento dei viaggi all’estero – in Francia o Spagna – per le donne che desiderano sottoporsi all’interruzione volontaria di gravidanza (VTP).
Secondo il sito web di informazione religiosa The Pillar, questo compromesso è il risultato di mesi di discrete trattative tra le autorità andorrane e la Santa Sede, durante gli ultimi due anni di regno di papa Francesco. La domanda ora è se il vescovo Serrano, in qualità di co-principe di Andorra, firmerà questa legge, qualora ricevesse, come molto probabilmente, la maggioranza dei voti.
Secondo la Costituzione andorrana, una sola firma di entrambi i coprincipi è sufficiente per l’entrata in vigore di una legge e, tradizionalmente, le questioni controverse sono lasciate alla firma del presidente francese. Pertanto, leggi come quella che autorizza le unioni civili tra persone dello stesso sesso nel 2005 o quella sulla procreazione medicalmente assistita nel 2019 sono state firmate solo dai presidenti francesi dell’epoca, rispettivamente Jacques Chirac ed Emmanuel Macron.
Tuttavia, il coinvolgimento diretto della Santa Sede nei negoziati potrebbe cambiare la situazione. Il cardinale Parolin, durante una visita ad Andorra nel settembre 2023, ha descritto la questione dell’aborto come un «argomento molto delicato e complesso», invocando un approccio improntato a «discrezione e saggezza».
Il Principato è diventato profondamente secolarizzato, in particolare negli anni Novanta: nel 1993, la Chiesa ha ratificato un emendamento costituzionale che definisce Andorra come uno stato «laico». Il culto domenicale è in declino – circa il 20-30% dei fedeli, una percentuale ancora molto invidiabile rispetto al 5% dei praticanti nella Francia continentale – e sono state attuate le consuete riforme sociali, il divorzio nel 1995 e le unioni civili tra persone dello stesso sesso nel 2005.
In questo contesto, è nell’interesse della Chiesa mantenere lo status quo per quanto la riguarda ad Andorra, a rischio di dover accettare compromessi che potrebbero apparire come altrettanti compromessi? Tanto più che lo stesso attuale pontefice sovrano ha ricordato ai politici francesi della diocesi di Créteil, ricevuti in udienza il 28 agosto, la necessità di dire «no, non posso» quando è in gioco la verità, sottolineando una posizione intransigente di fronte ai compromessi morali.
La domanda merita di essere posta, soprattutto perché nel 2023-2024 è stata lanciata una ipotesi di ipotesi sulla possibile creazione di una diocesi indipendente di Andorra, prontamente smentita dalla Segreteria di Stato della Santa Sede. A quanto pare, il Vaticano, cercando un compromesso, sembra voler evitare una crisi costituzionale che potrebbe indebolire l’immagine della Chiesa e aprire la strada alla totale liberalizzazione dell’aborto.
Ma un simile compromesso rimane – radicalmente – impossibile per due ragioni. La prima è che l’evoluzione della depenalizzazione porta alla fine a un «diritto», come è avvenuto in Francia e in molti altri paesi. Consentire la prima sarebbe l’inizio di una lunga discesa che porterà alla liberalizzazione completa, che crediamo di poter evitare giocando d’astuzia con il principe di questo mondo.
La seconda è che è contraddittorio decidere da un lato l’assenza di sanzioni penali e dall’altro la scomunica che colpisce donne e medici colpevoli del reato di aborto. Poiché si tratterebbe della stessa persona, il vescovo Serrano Pentinat, che sarebbe obbligata a ricoprire entrambe le cariche, il discredito della Chiesa sarebbe totale.
E il vescovo dovrebbe essere rinchiuso per schizofrenia.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Spirito
Mons. Viganò: Nostro Signore sostituito da grotteschi surrogati ispirati da Satana

La Chiesa Cattolica Apostolica Romana è fondata sulla Roccia: non sulle sabbie mobili del Vaticano II, non sul pantano della Sinodalità, non sul ghiaccio del “green deal” e della “conversione ecologica”.
La fine inesorabile delle sette – non ultimi gli Anglicani con la loro… pic.twitter.com/b5R3vLq2MC — Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) October 5, 2025
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