Politica
Messaggio di Trump: «Dio soltanto ha impedito che l’impensabile accadesse»

A poche ore dal suo tentato assassinio, Donald Trump ha postato una seconda dichiarazione sul suo social, Truth.
«Grazie a tutti per i vostri pensieri e le vostre preghiere di ieri, poiché è stato Dio solo a impedire che accadesse l’impensabile. Non avremo paura, ma rimarremo invece resilienti nella nostra fede e ribelli di fronte alla malvagità».
«Il nostro affetto va alle altre vittime e alle loro famiglie. Preghiamo per la guarigione di coloro che sono rimasti feriti e conserviamo nei nostri cuori il ricordo del cittadino che è stato così orribilmente ucciso. In questo momento, è più importante che mai restare uniti e mostrare il nostro vero carattere di americani, rimanendo forti e determinati e non permettendo al male di vincere».
«Amo veramente il nostro Paese e amo tutti voi, e non vedo l’ora di parlare alla nostra grande nazione questa settimana dal Wisconsin».
Il messaggio termina con l’emoji delle mani giunte in preghiera e la firma «DJT»
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In una dichiarazione separata, sua moglie Melania Trump ha descritto l’attentatore come «un mostro» che vedeva suo marito come «una macchina politica disumana».
«Mi congratulo con quelli di voi che sono riusciti ad andare oltre il divario politico – grazie per aver ricordato che ogni singolo politico è un uomo o una donna con una famiglia amorevole».
La dichiarazione di Trump sull’intervento divino fa eco a tanti commenti che si registrano in queste ore in rete.
Come riportato da Renovatio 21, anche monsignor Carlo Maria Viganò, in una dichiarazione ufficiale affidata a X, ha detto che «Nostro signore ha salvato questo coraggioso guerriero».
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Immagine screenshot da Twitter
Politica
Il Giappone elegge una donna conservatrice come primo ministro

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Politica
Elezioni in Bolivia, il Paese si sposta a destra

Domenica si è svolto in Bolivia il ballottaggio per le elezioni presidenziali, che ha visto contrapporsi due candidati di destra: il senatore centrista Rodrigo Paz Pereira e l’ex presidente conservatore Jorge Quiroga.
I risultati preliminari indicano che Paz ha ottenuto il 54,6% dei voti, mentre Quiroga si è fermato al 45,4%. Sebbene sia prevista un’analisi manuale delle schede, è improbabile che il risultato definitivo differisca significativamente dal conteggio iniziale, basato sul 97% delle schede scrutinate.
Le elezioni segnano la fine del ventennale dominio del partito di sinistra Movimiento al Socialismo (MAS), che ha subito una pesante sconfitta nelle elezioni di fine agosto. Il presidente uscente Luis Arce – che ha recentemente accusato gli USA di controllare l’America latina sotto la maschera della «guerra alla droga» – non si è ricandidato, e il candidato del MAS, il ministro degli Interni Eduardo del Castillo, ha raccolto solo il 3,16% dei voti, superando di poco la soglia necessaria per mantenere lo status legale del partito.
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Nel primo turno, la destra ha dominato: Paz ha ottenuto il 32,1% dei voti e Quiroga il 26,8%. Il magnate di centro-destra Samuel Doria Medina, a lungo favorito nei sondaggi, si è classificato terzo con il 19,9% e ha subito appoggiato Paz per il ballottaggio.
Entrambi i candidati hanno basato la loro campagna sullo smantellamento dell’eredità del MAS, differendo però nei metodi. Paz ha promesso riforme graduali, mentre Quiroga ha sostenuto cambiamenti rapidi, proponendo severe misure di austerità per affrontare la crisi.
Il MAS non si è mai ripreso dai disordini del 2019, quando l’ex presidente Evo Morales fu deposto da un colpo di Stato subito dopo aver ottenuto un controverso quarto mandato. In precedenza, Morales aveva perso di misura un referendum per modificare la norma costituzionale che limita a due i mandati presidenziali e vicepresidenziali. Più di recente, Morales ha accusato tentativi di assassinarlo ed è entrato in sciopero della fame, mentre i suoi sostenitori hanno dato vita ad una ribellione. Il Morales, recentemente accusato anche di stupro (accuse che lui definisce «politiche»), in una lunga intervista aveva detto che dietro il suo rovesciamento nel 2019 vi erano «la politica dell’impero, la cultura della morte» degli angloamericani.
Il colpo di Stato portò al potere la politica di destra Jeanine Áñez, seconda vicepresidente del Senato. Tuttavia, il MAS riconquistò terreno nelle elezioni anticipate dell’ottobre 2020, mentre Áñez fu incarcerata per i crimini commessi durante la repressione delle proteste seguite al golpe.
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Il passaggio storico è stato definito da alcuni come la prima «guerra del litio», essendo il Paese ricco, come gli altri Stati limitrofi, della sostanza che rende possibile la tecnologia di computer, telefonini ed auto elettriche.
Come riportato da Renovatio 21, un tentato colpo di Stato vi fu anche l’anno scorso quando la polizia militare e veicoli blindati hanno circondato il palazzo del governo nella capitale La Paz.
Sotto il presidente Arce la Bolivia si era avvicinata ai BRICS e aveva iniziato a commerciare in yuan allontanandosi dal dollaro.
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Politica
Sarkozy sarà messo in cella di isolamento

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