Geopolitica
Ulteriori truppe tedesche schierate vicino al confine russo
La Germania ha inviato una squadra militare avanzata in Lituania come parte dei piani per una brigata corazzata a piena forza di stanza permanentemente nello stato baltico, al confine con la Russia. Mosca ha descritto la missione come una minaccia che richiede «misure speciali» in risposta.
Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius è stato tra coloro che hanno salutato 21 militari e impiegati civili partiti lunedì da Berlino a Vilnius. Il ministro ha elogiato lo spiegamento della Bundeswehr come “un chiaro segnale di solidarietà” con il membro della NATO della Germania.
La Brigata lituana, o Panzerbrigade 45, includerà circa 4.800 soldati e 200 dipendenti civili quando diventerà pienamente operativa nel 2027. Sarà ospitata nel campo di addestramento di Rudninkai nel sud-est del paese e vicino alla città di Rukla. Alcune truppe tedesche saranno dislocate a soli 20 km dal confine con la Bielorussia, un alleato chiave della Russia. La Lituania confina anche con l’enclave russa di Kaliningrad.
La Lituania, che da anni aggiorna le infrastrutture necessarie per ospitare le truppe straniere, ha descritto lo schieramento tedesco come storico. L’arrivo della squadra avanzata quattro mesi dopo la firma della tabella di marcia per la missione permanente annuncia «una nuova pagina di un partenariato lituano-tedesco più profondo», ha dichiarato il ministro della Difesa Laurynas Kasciunas dando il benvenuto alle truppe.
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Vilnius ha pubblicizzato la forza tedesca come deterrente contro la Russia, anche se Mosca la percepisce come un’ulteriore prova che la NATO sta invadendo i suoi confini.
«Ciò continua ad aumentare la tensione, la creazione di punti caldi di minaccia ai nostri confini, che richiederanno sicuramente misure speciali per garantire la nostra sicurezza», ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.
Mosca ha accusato Washington di ignorare le sue preoccupazioni sull’allargamento della NATO in Europa, fatto in violazione delle promesse fatte alla leadership sovietica quando accettò l’unificazione tedesca all’inizio degli anni Novanta.
Le attuali ostilità tra Mosca e Kiev, che secondo il blocco militare guidato dagli Stati Uniti richiedono una maggiore presenza nell’Europa orientale e nei Paesi baltici, sono state innescate dalla strisciante espansione della NATO in Ucraina, secondo funzionari russi.
Dal 2017, le truppe tedesche fanno parte del cosiddetto «gruppo tattico di presenza avanzata lituana», una forza multinazionale composta da 1.700 uomini di stanza a Rukla.
Come riportato da Renovatio 21, di un’espansione delle forze tedesche in Lituania si era già parlato l’estate scorsa.
La Germania sta tentando in modo evidente una rimilitarizzazione (fenomeno per evitare il quale, si diceva, era stata creata la NATO) e investimenti in munizioni (22 miliardi entro il 2031), nonostante i problemi di reclutamento e i malumori delle truppe.
Nel 2022 la Germania ha cambiato la Grundgesetz, la Costituzione tedesca, per potere allocare più danaro alle forze armate.
Come riportato da Renovatio 21, vari documenti trapelati alla stampa mostrano come lo Stato tedesco si stia preparando alla Terza Guerra Mondiale.
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Geopolitica
Orban: i funzionari dell’UE «violano la legge»
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha accusato i funzionari dell’UE di «violazione sistematica della legge» per il loro piano di privare gli Stati membri del diritto di veto sul congelamento degli asset russi.
Venerdì pomeriggio la Commissione Europea ha votato una proposta per attivare l’articolo 122 dei trattati UE, una clausola di emergenza che permette di adottare decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità. Tale misura consentirebbe all’Unione di mantenere indefinitamente il blocco dei beni sovrani russi e di destinare i profitti o gli interessi generati a sostegno dell’Ucraina, anche in presenza di opposizioni da parte di singoli Stati membri.
«Con la procedura di oggi, i burocrati di Bruxelles aboliscono con un solo tratto di penna l’obbligo di unanimità, un atto palesemente illegale», ha scritto Orban su X venerdì. «Lo stato di diritto nell’Unione Europea sta giungendo al termine e i leader europei si pongono al di sopra delle regole. Anziché garantire il rispetto dei trattati UE, la Commissione Europea viola sistematicamente il diritto europeo».
Orban ha denunciato che i «burocrati» e i guerrafondai dell’UE stanno spingendo per «protrarre la guerra in Ucraina, un conflitto che è chiaramente impossibile vincere».
Today, the Brusselians are crossing the Rubicon. At noon, a written vote will take place that will cause irreparable damage to the Union.
The subject of the vote is the frozen Russian assets, on which the EU member states have so far voted every 6 months and adopted a unanimous…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 12, 2025
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«Con questo passo, lo stato di diritto nell’UE viene sostituito dal governo dei burocrati. In altre parole, si è instaurata una dittatura di Bruxelles», ha aggiunto. «L’Ungheria protesta contro questa decisione e farà tutto il possibile per ripristinare un ordine legittimo».
Dopo l’escalation del conflitto ucraino nel 2022, i partner occidentali di Kiev hanno congelato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, la maggior parte dei quali depositati presso Euroclear a Bruxelles. Nelle ultime settimane è scoppiata una forte controversia tra i Paesi europei favorevoli all’utilizzo di tali fondi come garanzia per un «prestito di riparazione» a Kiev e quelli contrari, che invocano rischi legali e finanziari.
L’attivazione della clausola di emergenza per un congelamento a tempo indeterminato toglierebbe a Stati oppositori come l’Ungheria la possibilità di veto sul rinnovo semestrale. Secondo il piano, il blocco rimarrebbe in vigore fino al pagamento da parte della Russia delle riparazioni post-conflitto all’Ucraina e fino a quando l’UE non riterrà cessata «una minaccia immediata» ai propri interessi economici derivante da possibili ritorsioni legali.
Mosca ha condannato come illegittimo qualsiasi tentativo di appropriazione dei suoi beni. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha dichiarato questa settimana che la Russia reagirà a ogni espropriazione, aggiungendo che «derubare» il Paese rappresenta l’ultima carta rimasta ai sostenitori europei dell’Ucraina per continuare a finanziare Kiev nel conflitto con Mosca.
L’Ungheria si oppone da tempo a ulteriori aiuti a Kiev: Orban li ha paragonati al «mandare un’altra cassa di vodka a un alcolizzato». Budapest non è tuttavia isolata: anche il Belgio, che custodisce la maggior parte dei fondi, ha criticato duramente il piano, con il primo ministro Bart De Wever che lo ha definito «equivalente a rubare» denaro russo.
I capi di Stato e di governo dell’UE voteranno la proposta al vertice della prossima settimana.
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Immagine di Manfred Weber via Flickr con licenza CC BY-NC-SA 2.0
Geopolitica
Trump fa pressione su Zelens’kyj affinché ceda terreni alla Russia
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