Geopolitica
Il figliastro del nuovo massimo generale ucraino sostiene la Russia e indossa una t-shirt con la Z
Il generale Aleksandr Syrsky è il comandante in capo delle forze armate ucraine, ma il suo figliastro sembra appoggiare la Russia. Il giovane Syrsky è stato filmato martedì mentre indossava una maglietta con la «Z» al consolato russo a Sydney.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha nominato Syrsky all’inizio di questo mese in sostituzione del generale Valery Zaluzhny, con il quale ha avuto disaccordi politici. Mentre Zaluzhny ha goduto di una notevole popolarità tra i ranghi, Syrsky è meno apprezzato – e meno probabile che venga visto come un rivale di Zelenskyj, secondo diversi media ucraini.
«Gloria alla Russia», ha dichiarato Ivan, indossando un berretto da cosacco e una maglietta con la lettera Z, simbolo associato alla parte russa nel conflitto ucraino. Ha anche esortato la Russia a «filtrare» meglio i «traditori», in quella che è stata interpretata come una frecciata al suo patrigno.
L’evento è stato organizzato da Simeon «Aussie Cossack» Boikov, un attivista molto noto per essere stato perseguitato per le sue posizioni contrarie alle restrizioni pandemiche durante il biennio COVID. «Aussie Cossack» (cioè «cosacco australiano») è nato a Sydney ed ha recentemente ricevuto la cittadinanza russa, citando la sua persecuzione da parte delle autorità australiane.
Il Boikov detto al giovane Syrsky che i cosacchi lo «proteggeranno» da qualsiasi attacco filo-ucraino.
⚡️BREAKING: The stepson of Ukraine's top General Syrsky has just visited the Russian Consulate in Sydney to say "Glory to Russia".
🤣Next level trolling. pic.twitter.com/C7Sl7vC7RJ
— Aussie Cossack (@aussiecossack) February 20, 2024
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Secondo la testata russa KP, Ivan e il fratellastro Anton sono arrivati in Australia con la madre, che aveva divorziato dal generale. Anton è il figlio biologico di Syrsky, mentre Ivan è nato da un precedente matrimonio.
La comunicazione con il generale si è interrotta nel 2014, quando Syrsky ha scelto di prendere parte all’ «operazione antiterrorismo» lanciata da Kiev contro le repubbliche del Donbass.
Boikov afferma che Ivan Syrsky ha partecipato a numerose attività filo-russe dal 2014 e che vorrebbe anche ottenere la cittadinanza russa.
Il video mostrava Boikov, Syrsky e i «cosacchi» riuniti che applaudivano la recente presa da parte della Russia di Avdeevka, la roccaforte ucraina pesantemente fortificata da cui le forze di Kiev avevano bombardato la città di Donetsk per quasi un decennio.
In un dettaglio che confonde la narrativa mainstream che prevede una separazione storica persistente nei secoli tra russi e ucraini, il generale Syrsky è nato nell’attuale Russia e ha prestato servizio nell’esercito sovietico fino al 1991, quando l’Ucraina ha dichiarato l’indipendenza. Suo fratello, suo padre e sua madre vivono ancora in Russia e, secondo quanto riferito, hanno avuto pochi contatti con lui negli ultimi anni.
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Ex consigliere capo britannico: l’Ucraina è uno «Stato mafioso corrotto»
L’ex consigliere capo di Downing Street Dominic Cummings afferma che l’Ucraina è uno «Stato mafioso corrotto» e che l’Occidente «non avrebbe mai dovuto entrare in tutta questa stupida situazione».
Cummings, stratega politico conservatore di lungo corso, ha fatto questi commenti mentre svelava i piani per un nuovo «Partito Start-Up» che mira a sostituire i conservatori.
Il Cummings è noto per essere il principale architetto della Brexit. Il suo ruolo centrale nella campagna Vote Leave che ha portato il Regno Unito fuori dalla UE è stato rappresentato anche nel film Brexit: The Uncivil War (2019), dove è interpretato dall’attore inglese Benedict Cumberbatch. È stato uno dei consiglieri chiavi del premier Boris Johnson fino alle sue dimissioni nel novembre 2020.
L’ex consigliere del Johnson si è chiesto perché il governo fosse così pedissequamente impegnato a sostenere l’Ucraina. «Questo non è un replay del 1940 con lo squallido Zelens’kyj nei panni dello sfavorito churchilliano», ha affermato.
«Tutto questo Stato mafioso corrotto ucraino ci ha praticamente truffati tutti e di conseguenza verremo tutti fregati. Stiamo venendo fregati adesso, vero?» ha dichiarato, per poi arrivare ad offendere volgarmente il Paese europeo orientale parlando di «corrupt shithole that doesn’t matter at all», ossia un «posto di m***a che non conta per niente».
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Secondo l’ex consigliere del primo ministro, le sanzioni occidentali sono state «più un disastro» per l’UE che per la Russia, facendo aumentare il costo della vita e avvicinando Mosca e Pechino. Tutto ciò che l’Occidente è riuscito a fare è stato entrare in una guerra di logoramento con la Russia, «che abbiamo spinto ad allearsi con la più grande potenza manifatturiera del mondo».
Tra il regime delle sanzioni e il tentativo degli Stati Uniti di impossessarsi dei beni russi congelati, l’Occidente sta incoraggiando l’emergere di sistemi finanziari globali alternativi, ha spiegato.
Cummings ha quindi affrontato la questione secondo cui il presidente russo Vladimir Putin aveva bisogno di «imparare una lezione» sull’invasione dei vicini.
«La lezione che abbiamo insegnato a Putin è che siamo un gruppo di fottuti burloni», ha detto. «Voglio dire, Putin lo sapeva già prima della guerra. Ma questo ha sottolineato e fatto capire al mondo intero che razza di pagliacci siamo… Questo non insegna a Putin alcuna lezione, solo che siamo degli idioti».
Il Cummings ha criticato Johnson – con il quale non parla più – per aver utilizzato il conflitto ucraino per «mettere in atto le sue fantasie churchilliane», così come il Parlamento, che «ha ingoiato tutte le sue stronzate sull’Ucraina e in realtà ha preso sul serio».
Come riportato da Renovatio 21, molteplici testimonianze uscite in questi anni indicano che il Johnson è stata la figura chiave che ha convinto Kiev a respingere un accordo di pace con la Russia nell’aprile 2022.
Putin aveva mostrato l’accordo di pace firmato e poi mollato dall’Ucraina dopo la visita dell’inglese durante un meeting con politici africani a San Pietroburgo lo scorso anno. Il presidente russo ha raccontato anche che la colonna di carri armati lunga decine di chilometri che stazionava fuori da Kiev nel marzo 2022 fu ritirata su richiesta di Kiev per andare al tavolo della pace.
Il biondo ex premier britannico ha negato il suo ruolo nel far naufragare i colloqui, definendo il resoconto «totale assurdità e propaganda russa». Tuttavia, ha confermato di aver detto a Zelens’kyj che il Regno Unito lo avrebbe sostenuto «al mille per cento» e che qualsiasi accordo con Mosca sarebbe negativo.
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Immagine screenshot da YouTube.
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