Politica
Netanyahu deve andarsene, dice il leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e gli «estremisti» che lo sostengono devono essere estromessi dal governo delPaese, ha detto il leader dell’opposizione Yair Lapid.
Lapid, ex giornalista ora a capo del partito centrista Yesh Atid, che l’anno scorso è stato per breve tempo primo ministro israeliano, ha lanciato l’appello in una serie di post su Twitter giovedì. La sostituzione di Netanyahu consentirebbe al Paese di creare una coalizione ampia e stabile in Parlamento, guidata dal partito di destra del Primo Ministro, il Likud. Insieme ai suoi partner minori di estrema destra, il Likud controlla attualmente 64 dei 120 seggi parlamentari.
«È giunto il momento: dobbiamo istituire un governo di ricostruzione nazionale. Il Likud lo guiderà, Netanyahu e gli estremisti saranno sostituiti, oltre 90 membri della Knesset saranno partner della coalizione per la guarigione e la riconnessione», ha suggerito Lapid.
Il Lapid ha respinto le preoccupazioni secondo cui non era il momento di sostituire Netanyahu nell’attuale conflitto a Gaza, innescato dall’attacco a sorpresa lanciato da Hamas contro Israele il 7 ottobre. «Sento dire che non è il momento. Abbiamo aspettato 40 giorni, non c’è più tempo. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è un governo che si occupi solo di sicurezza ed economia», ha insistito l’ex primo ministro, sottolineando le osservazioni fatte mercoledì durante un discorso televisivo.
«L’anello debole è il governo, e soprattutto il primo ministro. I fondi della coalizione continuano ad affluire, il trattamento degli sfollati e dei feriti è un fallimento vergognoso, nessuno si preoccupa di chiudere gli uffici governativi non necessari, è un disastro in corso», ha detto il politico nel suo discorso televisivo.
Netanyahu ha dovuto affrontare crescenti critiche sia in patria che all’estero su varie questioni, che vanno dall’approccio estremamente pesante all’operazione a Gaza al permettere che l’attacco di Hamas avvenisse in primo luogo. Il crescente dissenso è stato ulteriormente aggravato dalle osservazioni controverse fatte dallo stesso Netanyahu e dal suo gabinetto.
Verso la fine di ottobre, ad esempio, il primo ministro ha fatto un tentativo fallito di attribuire l’attacco di Hamas all’Intelligence del Paese, sostenendo di non essere stato avvertito in tempo. Poco dopo, però, ha dovuto ritrattare le affermazioni e scusarsi.
Un altro grande scandalo è scoppiato la settimana scorsa, quando il ministro del partito sionista Otzma Yehudi Amichai Eliyahu ha suggerito di nuclearizzare Gaza. La dichiarazione esplosiva suscitò critiche diffuse e il ministro finì per essere sospeso.
Secondo quanto riportato dai media, Netanyahu avrebbe offerto anche a Lapid di entrare nel governo per la risposta agli attacchi del 7 ottobre, ma questi avrebbe declinato citando la sua incompatibilità con gli estremisti.
Lapid, una carriera da corrispondente per il giornale dell’esercito israeliano, è ricordato anche per la partecipazione ad un film drammatico israeliano del 1991, Me’ever Layam («Oltre il mare»), che gli israeliani candidarono all’Oscar, senza però venire inserito nella selezione finale dell’Academy.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Politica
Orban dice che l’UE potrebbe andare al «collasso» e chiede accordi con Mosca

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Il passo indietro di Ishiba: nuovo capitolo nella lunga crisi del centro-destra giapponese

Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Il primo ministro giapponese ha annunciato ieri le dimissioni dopo settimane di tensioni con i membri del Partito Liberaldemocratico, in difficoltà di fronte alla perdita di consenso tra gli elettori conservatori. Diversi candidati si sono già fatti avanti segnalando la volontà di succedere a Ishiba nella presidenza del partito, ma resta il nodo della guida del governo senza la maggioranza in parlamento.
A meno di un anno dal suo insediamento, il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha annunciato ieri le dimissioni, aprendo una nuova fase di incertezza politica. La decisione è una conseguenza delle crescenti pressioni all’interno del suo stesso partito, il Partito Liberaldemocratico (LDP), che alle ultime elezioni ha subito significative sconfitte, arrivando a perdere la maggioranza in entrambe le Camere.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Ishiba si è assunto la responsabilità per i pessimi risultati dell’LDP alle elezioni della Camera dei Consiglieri a luglio e ha sottolineato che le sue dimissioni servono a prevenire un’ulteriore spaccatura all’interno del partito. Già a luglio, il quotidiano giapponese Mainichi aveva per primo riportato che Ishiba si sarebbe dimesso, basandosi su informazioni raccolte tra il premier e i suoi più stretti collaboratori.
Le prime indiscrezioni indicavano che i preparativi per la corsa alla presidenza dell’LDP sarebbero iniziati entro agosto. Ishiba, tuttavia, aveva pubblicamente smentito queste notizie e nelle sue affermazioni aveva sottolineato l’importanza di portare a termine le trattative sui dazi con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che aveva imposto il primo agosto come scadenza ultima.
Nel suo discorso di ieri, Ishiba ha spiegato che l’annuncio delle dimissioni a luglio avrebbe indebolito la posizione del Giappone: «chi negozierebbe seriamente con un governo che dice “ci dimettiamo”?», ha detto.
Ishiba ha poi cercato di placare le pressioni interne all’LDP minacciando di sciogliere la Camera dei Rappresentanti e indire elezioni anticipate, una mossa che ha esacerbato le divisioni e spinto il principale partner di coalizione, il partito Komeito, a ritenere inaccettabile la decisione. Secondo l’agenzia di stampa Kyodo, l’ex primo ministro Yoshihide Suga e il ministro dell’Agricoltura Shinjiro Koizumi entrambi tenuto colloqui con il premier sabato, evitando una scissione all’interno del partito e aprendo la strada all’annuncio delle dimissioni di ieri.
Ora l’attenzione si sposta sulla scelta del prossimo leader dell’LDP, che potrebbe assumere anche la carica di primo ministro se ci fosse una qualche forma di sostegno o di accordo anche con le opposizioni. Tra i principali contendenti ci sono membri del partito che avevano già sfidato Ishiba in passato, tra cui Sanae Takaichi, ex ministra per la sicurezza economica, che ha ricevuto il 23% dei consensi in un recente sondaggio di Nikkei. Takaichi fa parte dell’ala conservatrice e ha una forte base di sostegno tra i fedelissimi dell’ex primo ministro Shinzo Abe, di cui è considerata l’erede, soprattutto per quanto riguarda le politiche economiche, che potrebbero favorire una ripresa dei mercati azionari. Takaichi ha inoltre la reputazione di andare d’accordo con il presidente Donald Trump.
Anche Shinjiro Koizumi, attuale ministro dell’Agricoltura e figlio dell’ex leader Junichiro Koizumi, è un altro papabile candidato, dopo essere riuscito ad abbassare i prezzi del riso appena entrato in carica. Il sondaggio di Nikkei ha registrato un 22% dei consensi nei suoi confronti.
Altri membri del partito hanno segnalato la volontà di candidarsi, tra cui Yoshimasa Hayashi, attuale segretario capo del Gabinetto e portavoce principale del governo Ishiba, che si è classificato quarto nella corsa per la leadership del partito del 2024. Tra gli altri contendenti figurano Takayuki Kobayashi, un altro ex ministro per la sicurezza economica che gode di un maggiore sostegno all’interno dell’ala centrista, e Toshimitsu Motegi, ex segretario generale dell’LDP e il più anziano tra i candidati con i suoi 69 anni.
L’LDP oggi si trova in una posizione di forte debolezza. Molti elettori conservatori alle ultime elezioni hanno preferito il partito di estrema destra Sanseito anche a causa dell’allontanamento di Ishiba dall’ala conservatrice.
Iscriviti al canale Telegram
Secondo un sondaggio di Kyodo, condotto prima che fossero riportate le dimissioni di Ishiba, l’83% degli intervistati ha dichiarato che un chiarimento pubblico del partito sulle ultime sconfitte non avrebbe comunque aumentato la fiducia degli elettori. È chiaro, quindi, che il compito del prossimo presidente di partito sarà quello di ripristinare la credibilità del centrodestra.
Chiunque verrà scelto si troverà davanti a un’importante decisione: se indire elezioni anticipate per cercare di riconquistare la maggioranza alla Camera bassa o rischiare di perdere il potere del tutto. Quest’ultima scelta rischierebbe di aprire una nuova fase di instabilità politica senza precedenti, che richiederebbe la ricerca di sostegno anche tra i partiti dell’opposizione per approvare le leggi e i bilanci.
Secondo diversi commentatori, il prossimo leader dovrà prima di tutto godere di una genuina popolarità sia all’interno che all’esterno del partito per affrontare sfide come l’invecchiamento della società, la forza lavoro in calo, l’inflazione e i timori che gli Stati Uniti possano abbandonare il loro ruolo di garanti della sicurezza nella regione asiatica.
Invitiamo i lettori di Renovatio 21 a sostenere con una donazione AsiaNews e le sue campagne.
Renovatio 21 offre questo articolo per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Politica
Il governo francese collassa

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Spirito2 settimane fa
Vescovo messicano «concelebra» la messa con una «sacerdotessa» lesbica anglicana «sposata» che ha ricevuto l’Eucaristia
-
Armi biologiche1 settimana fa
I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio
-
Spirito1 settimana fa
Leone punisca l’omoeresia: mons. Viganò sull’udienza papale concessa a padre Martin
-
Vaccini1 settimana fa
Vaccino COVID, mentre Reuters faceva «fact-cheking sulla «disinformazione» il suo CEO faceva anche parte del CdA di Pfizer
-
Spirito2 settimane fa
Don Giussani, errori ed misteri di Comunione e Liberazione. Una vecchia intervista con Don Ennio Innocenti
-
Gender2 settimane fa
Transessuale fa strage in chiesa in una scuola cattolica: nichilismo, psicofarmaci o possessione demoniaca?
-
Salute2 settimane fa
I malori della 35ª settimana 2025
-
Geopolitica2 settimane fa
Mosca conferma attacchi missilistici ipersonici contro l’Ucraina