Militaria
Portaerei, sottomarini nucleari, bombardieri: cresce l’attività della NATO nel Mediterraneo orientale. Fregate italiane incluse
Il gruppo d’attacco della portaerei USS Eisenhower è arrivato nel Mar Mediterraneo orientale, unendosi alla USS Ford già di stanza in luogo.
I gruppi d’attacco Eisenhower e Ford hanno completato ieri un’esercitazione congiunta di tre giorni, «una dimostrazione di forza che coincide con una diplomazia di alto livello volta a prevenire una guerra più ampia in Medio Oriente», ha riferito la rivista dell’esercito statunitense Stars & Stripes. Anche la nave comando della sesta flotta USS Mount Whitney e le fregate della Marina italiana Virginio Fasan e Carlo Margottini si sono unite alle esercitazioni, ha detto la Marina americana.
Negli ultimi giorni, secondo quanto riportato da Star & Stripes, gli analisti di Intelligence open source hanno notato circa 48 navi statunitensi e alleate, comprese quelle dello Standing NATO Maritime Group 2, che operano nel Mediterraneo orientale e in Medio Oriente.
In aumento anche l’attività aerea. Il sito web di monitoraggio dei voli Flightradar24 ha mostrato ieri un aereo americano RC-135 dell’intelligence dei segnali che volava avanti e indietro al largo delle coste di Israele e Libano.
I dati di volo mostrano anche che una sorta di ponte aereo di C-17 è in funzione, con un massimo di sette o otto aerei cargo C-17 in un dato momento che volano attraverso l’Europa su una rotta sud-est-nordovest.
Il rafforzamento militare statunitense al largo delle coste israeliane e soprattutto la volontà del Comando Centrale (CENTCOM) di pubblicizzarlo apertamente, è motivo di serio allarme in termini di prospettiva di un ulteriore intervento di Washington in un’altra grande guerra in Medio Oriente.
In una dichiarazione molto rara, il CENTCOM ha annunciato domenica sera che un sottomarino di classe Ohio è arrivato nella regione.
On November 5, 2023, an Ohio-class submarine arrived in the U.S. Central Command area of responsibility. pic.twitter.com/iDgUFp4enp
— U.S. Central Command (@CENTCOM) November 5, 2023
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Il sottomarino statunitense, dotato di propulsione nucleare e in grado di trasportare testate nucleari, è arrivato in una “area di responsabilità” che comprende il Mediterraneo orientale, il Mar Rosso, il Golfo Persico e il Golfo di Oman. Non è noto e non è stato rivelato esattamente quali tipi di armi avanzate stia trasportando.
Si tratta del più sofisticato esistente nell’arsenale della Marina americana, in grado di attraversare i mari senza essere scoperto, senza che nessuna potenza rivale o nemica abbia idea di dove si trovi – ecco perché il Pentagono non rilascia quasi mai dichiarazioni che confermino dove si trova un sottomarino nucleare.
Tuttavia il CENTCOM non si è limitato a rilasciare una dichiarazione, è arrivato al punto di pubblicare una fotografia che pubblicizza apertamente la sua ubicazione più precisa. I media israeliani hanno affermato che questo è chiaramente per inviare un forte «messaggio» all’Iran e ai suoi alleati.
Secondo quanto riportato dai media, la foto pubblicata dalle forze americane dovrebbe rappresentare il sottomarino nucleare che attraversa il canale di Suez.
I sottomarini di classe Ohio sono anche in grado di trasportare fino a 154 missili da crociera Tomahawk se equipaggiati per missili guidati, e fanno parte della cosiddetta «triade nucleare», ossia la capacità di colpire con l’atomo tramite missili con base a terra (IRB; e ICBM), missili nucleari lanciati da sottomarini (SLBM) e missili nucleari lanciati da aerei. Dispongono della triade nucleare completa, oggi, solo tre Paesi: USA, Russia, Cina.
L’esercito americano ha anche messo in mostra le sue risorse significative anche nei cieli del Medio Oriente, con il CENTCOM che ha pubblicato contemporaneamente foto di bombardieri B-1 appena schierati nell’area.
On November 5, 2023, a U.S. Air Force B-1 Lancer begins aerial refueling from a KC-135 Stratotanker assigned to the 912th Expeditionary Air Refueling Squadron while conducting a Bomber Task Force mission over the U.S. Central Command area of responsibility. The mission was… pic.twitter.com/HQQn9EECIS
— U.S. Central Command (@CENTCOM) November 5, 2023
Uno scenario in cui è più probabile che il Pentagono intervenga direttamente militarmente nella situazione di Gaza è se Hezbollah apre un fronte di guerra completo sul confine settentrionale di Israele.
Il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah, in un discorso di venerdì, il primo dall’inizio del conflitto, ha sottolineato che «tutte le opzioni sono aperte sul nostro fronte libanese» e ha affrontato specificamente il concentramento degli Stati Uniti al largo delle coste libanesi e israeliane.
«La vostra flotta nel Mediterraneo non ci spaventa… siamo pronti ad affrontare la flotta con cui ci minacciate» ha tuonato contro gli USA il Nasrallah.
Come riportato da Renovatio 21, anche il ministero degli Esteri iraniano ha anche rilasciato una dichiarazione di possibile rappresaglia in cui avverte che se un cessate il fuoco a Gaza non verrà raggiunto presto e se gli attacchi israeliani contro i civili continueranno a intensificarsi, gli americani nella regione saranno «colpiti duramente».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Militaria
Ex generale NATO: l’Occidente deve negoziare con la Russia, altrimenti l’Ucraina subirà una «catastrofica sconfitta militare»
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Geopolitica
Macron dice che con l’Ucraina sconfitta i missili russi minacceranno la Francia. Crosetto parla di «spiralizzazione del conflitto»
Una vittoria totale della Russia sull’Ucraina, nella quale l’intero paese venisse sconfitto, sarebbe dannosa per la sicurezza europea e della NATO, poiché potrebbe consentire a Mosca di piazzare missili alle porte dell’UE, ha affermato il presidente francese Emmanuel Macron.
Sabato, in un’intervista al quotidiano francese La Tribune, Macron, che notoriamente ha rifiutato di escludere l’invio di truppe occidentali in Ucraina, ha ancora una volta sostenuto una politica di «ambiguità strategica» nei confronti della Russia, sostenendo che l’idea chiave alla base di tale approccio è per proiettare forza «senza fornire troppi dettagli».
Descrivendo la Russia come «un avversario», il presidente francese ha sottolineato che stabilire «limiti a priori» sarebbe interpretato come debolezza. «Dobbiamo togliergli ogni visibilità, perché è ciò che crea la capacità di deterrenza», ha sostenuto.
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Macron ha inoltre sottolineato che l’Ucraina è fondamentale per la sicurezza della Francia perché si trova a soli 1.500 chilometri dai suoi confini. «Se la Russia vince, un secondo dopo, non ci sarà più alcuna sicurezza in Romania, Polonia, Lituania e nemmeno nel nostro Paese. La capacità e la portata dei missili balistici russi ci espongono tutti», ha affermato.
I commenti del presidente arrivano dopo che, il mese scorso, aveva suggerito che le nazioni occidentali «dovrebbero legittimamente chiedersi» se dovrebbero inviare truppe in Ucraina «se i russi dovessero sfondare la linea del fronte, e se ci fosse una richiesta ucraina».
Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha risposto definendo la dichiarazione del Macron «molto importante e molto pericolosa», aggiungendo che è un’ulteriore testimonianza del coinvolgimento diretto di Parigi nel conflitto. Anche la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha avvertito che delle forze NATO «non rimarrà nulla» se verranno inviate in prima linea in Ucraina.
Alcune nazioni occidentali si sono espresse contro l’invio di truppe in Ucraina, compreso il Regno Unito, uno dei più convinti sostenitori di Kiev. Il ministro degli Esteri britannico David Cameron ha insistito venerdì sul fatto che, mentre Londra continuerà a sostenere l’Ucraina, i soldati della NATO nel Paese «potrebbero costituire una pericolosa escalation».
Il presidente russo Vladimir Putin, tuttavia, ha ripetutamente respinto l’ipotesi secondo cui Mosca potrebbe attaccare la NATO come «una sciocchezza», affermando che il suo Paese non aveva alcun interesse a farlo.
Nel frattempo, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha attaccato Macron per i suoi commenti continui su possibili forze occidentali in Ucraina.
Crosetto ha affermato al Corriere della Sera che, se personalmente non può giudicare il presidente di un «Paese amico come la Francia», allo stesso tempo non riesce a comprendere «la finalità e l’utilità di queste dichiarazioni, che oggettivamente innalzano la tensione».
Il ministro ha inoltre escluso la possibilità che l’Italia invii le proprie forze per intervenire direttamente nel conflitto ucraino, perché «a differenza di altri, noi abbiamo nel nostro ordinamento il divieto esplicito di interventi militari diretti, al di fuori di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione». «Possiamo prevedere interventi armati solo su mandato internazionale, ad esempio in attuazione di una risoluzione dell’ONU» ha continuato il capo del Dicastero della Difesa.
«Quello ipotizzato in Ucraina non solo non rientrerebbe in questo caso, ma innescherebbe una ulteriore spiralizzazione del conflitto che non gioverebbe soprattutto agli stessi ucraini. Insomma, non esistono le condizioni per un nostro coinvolgimento diretto».
Anche il ministro degli Esteri dell’Ungheria – che è Paese NATO – Peter Szijjarto ha condannato le osservazioni del presidente francese, spiegando che se un membro della NATO «impegna truppe di terra, ci sarà uno scontro diretto NATO-Russia e sarà allora la Terza Guerra Mondiale».
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Il primo ministro della Slovacchia – pure nazione NATO – Robert Fico ha anche sottolineato che la NATO non ha alcuna giustificazione per inviare truppe in Ucraina perché il paese non è uno Stato membro e ha promesso che «nessun soldato slovacco metterà piede oltre il confine slovacco-ucraino».
Come riportato da Renovatio 21, le minacce francesi hanno invece trovato terreno fertile in Finlandia, Paese appena divenuto membro della NATO.
Il presidente francese si è spinto fino al punto di immaginare un ritorno della Crimea all’Ucraina. Putin ha sostenuto che truppe di Stati NATO già stanno operando sul fronte ucraino, e che l’Occidente sta flirtando con la guerra nucleare e la distruzione della civiltà.
Gli stessi francesi, secondo un sondaggio, sono contrari all’idea di soldati schierati su territorio ucraino proposta da Macron, il quale, bizzarramente, ha poi chiesto un cessate il fuoco per le Olimpiadi di Parigi della prossima estate.
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Immagine di EU2017EE Estonian Presidency via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Militaria
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