Geopolitica
Liz Truss si dice pronta alla guerra atomica e all’«annientamento globale»
A fine agosto, la leader della leadership conservatrice Liz Truss, che sarebbe divenuta premier pochi giorni dopo, aveva detto di essere «pronta» a lanciare una guerra nucleare qualora fosse diventata primo ministro. Lo aveva riportato la testata britannica The Indipendent.
Il ministro degli Esteri ha detto a un evento di partito a Birmingham che era disposta a premere il pulsante nucleare della Gran Bretagna se necessario, anche se questo significasse l’«annientamento globale».
«I suoi ordini al capitano del nostro [sottomarino] Trident sul fatto che tu, primo ministro… possono dare l’ordine di scatenare armi nucleari. Significherebbe l’annientamento globale… Come la fa sentire quel pensiero?» aveva chiesto l’ospite dell’evento John Pienaar.
«Penso che sia un dovere importante del primo ministro e sono pronta a farlo» ha risposto la Truss senza tradire emozione.
Il video è ancora in rete, nonostante vi siano – incredibile – fact checker e siti antibufala che dicono che la notizia non sia vera.
Liz Truss will be the next British prime minister. She told a town hall recently that she’s ‘ready’ to launch a nuclear war. pic.twitter.com/Qo04IVIl9i
— Dave DeCamp (@DecampDave) September 5, 2022
Come riportato da Renovatio 21, quella della guerra atomica inglese non è un’ipotesi così remota.
La possibilità di escalation nucleare tra Federazione Russa e regno Unito era stata raccontata dal generale britannico in pensione Sir Richard Sherriff, ex vice comandante supremo alleato per l’Europa nella NATO: «Il ricatto nucleare, il pensiero nucleare è integrato in ogni aspetto della dottrina militare e della difesa, quindi in questo caso dobbiamo presumere il peggio» aveva detto in una intervista alla BBC.
Lo scontro tra Londra e Mosca prosegue anche su altri fronti, come quello dell’informazione.
La Truss si è impegnata a declassificare più informazioni segrete raccolti dai servizi britannici per esporre più sforzi della Russia per minare l’Occidente.
Scrivendo sul Daily Telegraph in occasione del giorno dell’indipendenza dell’Ucraina, la Truss ha indicato gli attuali tentativi del governo di «contrastare le false narrazioni del Cremlino»: «andrò avanti come primo ministro facendo tutto il possibile – inclusa la declassificazione di più materiale di Intelligence – per esporre il manuale di Putin al mondo».
«Il mio governo utilizzerà strategicamente l’intelligence per rivelare i tentativi del Cremlino di minare e destabilizzare le democrazie amanti della libertà» ha aggiunto l’ora premier del Regno Unito.
La simpatia della Truss per la Russia pare ampiamente ricambiata. I portavoce del governo russo sono stati schietti sulla loro valutazione del nuovo primo ministro britannico.
Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha detto a TASS che il suo atteggiamento «può essere giudicato dalle dichiarazioni che ha fatto quando era ministro degli Esteri e contendente per la posizione di leader del partito. Non ha detto niente di buono su di noi. Inoltre, posso dire con rammarico che le sue dichiarazioni sono state piuttosto aggressive, ostili e poco costruttive».
«Penso che nella situazione in cui le relazioni russo-britanniche sono ora avviate, possiamo sperare solo in una cosa: che non peggiori. Anche se è difficile immaginare quanto peggio potrebbe andare» ha aggiunto Peskov. «Per quanto riguarda un potenziale deterioramento della situazione, non è da escludere. In questo momento non possiamo escludere nulla, ancora una volta, vista l’imprevedibilità dei nostri avversari».
Il 6 settembre è toccato al ministro degli Esteri Lavrov rispondere alle domande dei media di Mosca sull’atteggiamento di Truss nei confronti della Russia:
«Penso che prima che la signora Truss elabori la versione finale della sua posizione ovviamente negativa nei confronti della Russia, trattare con i suoi vicini più stretti sia una priorità più alta. Tra le altre cose, deve finalmente decidere se il presidente Macron è un amico o un nemico… Penso che sia più importante che i vicini risolvano la questione prima di guardare ben oltre i loro confini».
Il Lavrov poi ha scatenato le ironie sul sistema di «elezione» che ha portato la Trussa al 10 di Downing Street:
«Siamo consapevoli del funzionamento interno della democrazia britannica. Solo 160.000 persone presunte membri del Partito conservatore decidono il destino del governo. Si ritiene che se un partito vince le elezioni generali, può nominare il capo all’interno della propria cerchia a porte chiuse. Ad un certo punto ne abbiamo discusso con i nostri colleghi britannici quando hanno criticato il nostro sistema democratico».
«Gli inglesi hanno convenuto che non era l’approccio migliore, ma, dicono, tutti sono abituati a questo stato di cose ed è una tradizione, ecco perché le cose nel Regno Unito rimangono invariate» ha dichiarato Lavrov.
Come riportato da Renovatio 21, sul canale nazionale Rossja 1 era stato mostrata ai russi e al mondo la possibilità di spazzare via la Gran Bretagna con un immane tsunami radioattivo generato dal nuovo drone subacqueo nucleare russo Poseidon.
Immagine di Prime Minister’s Office via Wikimedia pubblicata su licenza Open Government Licence v3.0
Geopolitica
Turchia, effigie di Netanyahu appesa a una gru: «pena di morte»
Un’effigie raffigurante il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stata avvistata appesa a una gru edile nel Nord-Est della Turchia, suscitando forte indignazione in Israele.
Secondo la stampa turca, l’episodio si è verificato sabato in un cantiere nella città di Trebisonda, sul Mar Nero. L’iniziativa sarebbe stata organizzata da Kemal Saglam, docente di comunicazione visiva presso un’università locale. Saglam ha dichiarato ai media turchi che il gesto aveva un intento simbolico, volto a denunciare le violazioni dei diritti umani a Gaza.
Le immagini, diffuse viralmente e riportate anche dal quotidiano turco Yeni Safak, mostrano la figura sospesa alla gru, accompagnata da uno striscione con la scritta: «Pena di morte per Netanyahu».
Il ministero degli Esteri israeliano, tramite un post su X, ha condiviso un video dell’incidente, accusando un accademico turco di aver creato l’effigie «con il fiero sostegno di un’azienda statale». Il ministero ha condannato l’atto, sottolineando che «le autorità turche non hanno denunciato questo comportamento scandaloso».
Turkish academic creates model of hanged 🇮🇱PM Netanyahu, with a “Death Penalty” sign. Proudly aided by a state company.
Turkish authorities have not disavowed this disgraceful behavior.
In Erdoğan’s Turkey, hatred & antisemitism isn’t condemned. It’s celebrated. pic.twitter.com/19MALpzEEW
— Israel Foreign Ministry (@IsraelMFA) October 26, 2025
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Le autorità turche non hanno ancora fornito una risposta ufficiale.
I rapporti diplomatici tra Israele e Turchia sono tesi da anni e si sono ulteriormente deteriorati dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha accusato Netanyahu di aver commesso un «genocidio» a Gaza.
La Turchia, unendosi agli altri Paesi che hanno portato il caso al tribunale dell’Aia, ha accusato Israele di aver commesso un genocidio a Gaza. Il presidente Recep Tayyip Erdogan in precedenza aveva definito il primo ministro Benjamin Netanyahu «il macellaio di Gaza», suggerendo a un certo punto – in una reductio ad Hitlerum che è andata in crescendo, con contagio internazionale – che la portata dei suoi crimini di guerra superasse quelli commessi dal cancelliere della Germania nazionalsocialista Adolfo Hitlerro.
Nel 2023 la Turchia ha richiamato il suo ambasciatore da Israele e nel 2024 ha interrotto tutti i rapporti diplomatici. Mesi fa Ankara aveva dichiarato che Israele costituisce una «minaccia per la pace in Siria». Erdogan ha più volte chiesto un’alleanza dei Paesi islamici contro Israele.
Come riportato da Renovatio 21, i turchi hanno guidato gli sforzi per far sospendere Israele all’Assemblea generale ONU. L’anno scorso il presidente turco aveva dichiarato che le Nazioni Unite dovrebbero consentire l’uso della forza contro lo Stato degli ebrei.
Un anno fa Erdogan aveva ventilato l’ipotesi che la Turchia potesse invadere Israele.
La Turchia ha avuto un ruolo attivo nei recenti negoziati per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, con diversi rapporti che indicano come l’influenza di Ankara su Hamas abbia facilitato il rilascio degli ostaggi nell’ambito del piano in 20 punti del presidente statunitense Donald Trump.
Venerdì, Erdogan ha dichiarato alla stampa che gli Stati Uniti dovrebbero intensificare le pressioni su Israele, anche attraverso sanzioni e divieti sulla vendita di armi, per garantire il rispetto degli impegni presi nel piano di Trump.
Domenica, Netanyahu ha annunciato che Israele deciderà quali forze straniere potranno partecipare alla missione internazionale proposta per Gaza, prevista dal piano di Trump per garantire il cessate il fuoco. La settimana precedente, aveva lasciato intendere che si sarebbe opposto a qualsiasi coinvolgimento delle forze di sicurezza turche a Gaza.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da Twitter; modificata
Droga
Trump punta ad attaccare le «strutture della cocaina» in Venezuela
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
Cambogia e Thailandia hanno siglato un accordo di cessate il fuoco ampliato per porre fine a un violento conflitto di confine scoppiato a inizio anno. La cerimonia di firma, tenutasi domenica, è stata presieduta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva mediato la tregua iniziale.
Le tensioni storiche tra i due Paesi del Sud-est asiatico, originate da dispute territoriali di epoca coloniale, sono esplose a luglio con cinque giorni di scontri armati, che hanno spinto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalla zona di confine. Un incontro ospitato dalla Malesia aveva portato a una prima tregua, segnando l’inizio della de-escalation.
Trump ha dichiarato di aver sfruttato i negoziati commerciali con entrambi i paesi per favorire una riduzione delle tensioni.
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA.
President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
Aiuta Renovatio 21
Durante il 47° vertice dell’ASEAN in Malesia, il primo ministro cambogiano Hun Manet e il primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul hanno firmato l’accordo, che amplia la tregua di luglio.
Il documento stabilisce un piano per ridurre le tensioni e assicurare una pace stabile al confine, prevedendo il rilascio di 18 soldati cambogiani prigionieri da parte della Thailandia, il ritiro delle armi pesanti, l’avvio di operazioni di sminamento e il contrasto alle attività illegali transfrontaliere.
Dopo la firma, il primo ministro thailandese ha annunciato l’immediato ritiro delle armi dal confine e il rilascio dei prigionieri di guerra cambogiani, insieme a un’intesa commerciale congiunta. Il primo ministro cambogiano ha lodato l’accordo, impegnandosi a rispettarlo e ringraziando Trump per il suo ruolo, proponendolo come candidato al Premio Nobel per la Pace del prossimo anno.
Trump ha definito l’accordo «monumentale» e «storico», sottolineando il suo contributo e descrivendo la mediazione di pace come «quasi un hobby». Dopo la cerimonia, ha firmato un accordo commerciale con la Cambogia e un importante patto minerario con la Thailandia.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine da Twitter
-



Pensiero1 settimana faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Sanità1 settimana faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura5 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Salute1 settimana faI malori della 42ª settimana 2025
-



Oligarcato6 giorni faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Politica1 settimana faI vaccini, l’euro, l’OMS e le proteste pro-Palestina. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi
-



Bioetica2 settimane faMorte cerebrale, trapianti, predazione degli organi, eutanasia: dai criteri di Harvard alla nostra carta d’identità














