Connettiti con Renovato 21

Sorveglianza

Il green pass è per marchiarvi

Pubblicato

il

 

Che il green pass non servisse a controllare il contagio era ormai chiaro da mesi: le persone vaccinate sono contagiose ma ottengono un pass permanente senza dover sostenere tamponi.

 

Anzi, il pass potrebbe per questo motivo addirittura essere controproducente.

 

Ma una questione ancora più incredibile torna alla luce: una persona vaccinata in possesso del green pass – qualora si ammali – continua ad avere il green pass valido.

 

Una persona vaccinata in possesso del green pass – qualora si ammali – continua ad avere il green pass valido

Cioè, nonostante il  nome «green pass» suggerisca un sistema di semafori per regolare il traffico dei contagi, abbiamo che per i vaccinati (anche malati)  il semaforo rimane sempre verde.

 

Ebbene, non si tratta di un bug (cioè di un difetto, come nei sistemi informatici) o di una grossolana svista; si tratta piuttosto di un limite intrinseco allo strumento di marchiatura.

 

Pochi riconoscono che la tecnologia con cui il pass è stato progettato non è pensata per monitorare, bensì soltanto per marchiare.

 

D’altra parte ce lo hanno anche detto esplicitamente: il green pass serve a rendere la vita impossibile a coloro che non si vaccinano.

 

Lo scopo dunque non è  – per adesso – controllare le persone in tempo reale, ma forzarle a ricevere il vaccino.

 

Pochi riconoscono che la tecnologia con cui il pass è stato progettato non è pensata per monitorare, bensì soltanto per marchiare

In altri termini, la tecnologia con cui è stato implementato il green pass dimostra che lo scopo non è mai stato quello di monitorare il contagio, ma semplicemente quello di marchiare i cittadini.

 

Il green pass non è una semaforo, è una marchiatura del bestiame. Lo si può capire dagli strumenti tecnici su cui è stato implementato.

 

Per spiegare la tecnologia con cui funziona la marchiatura del green pass conviene descrivere brevemente che cosa non è. Per farlo citeremo come esempio il sistema di assicurazioni automobilistiche della Svizzera.

 

Nella Confederazione Elvetica la motorizzazione gestisce il controllo delle assicurazioni sui veicoli. Quando un cittadino sottoscrive una polizza (obbligatoria) con una certa compagnia assicurativa , questa lo comunica alla motorizzazione, la quale associa la polizza alla targa del veicolo.

 

Ce lo hanno anche detto esplicitamente: il green pass serve a rendere la vita impossibile a coloro che non si vaccinano

Se alla motorizzazione non risulta la copertura assicurativa attiva per un veicolo, la polizia si reca a sequestrare il veicolo entro poche settimane dalla mancata assicurazione. Viceversa, quando si paga, scatta il dissequestro. In Svizzera fate attenzione a non pagare le polizze RC auto in ritardo: il semaforo diventa rosso in tempo reale.

 

Veniamo ai controlli. Quando la polizia elvetica ferma per strada un veicolo con targa svizzera, prende la targa e interroga il database centrale della motorizzazione, la quale risponde in tempo reale sullo stato assicurativo del veicolo.

 

Se la polizia non avesse la connessione internet o il telefono, il controllo non potrebbe essere svolto, dato che non ci sarebbe modo di accedere alla informazioni aggiornate della motorizzazione.

 

Quindi c’è un controllo che interroga un database centrale per verificare lo stato di qualcosa (nel nostro caso lo stato assicurativo del veicolo).

 

La tecnologia con cui è stato implementato il green pass dimostra che lo scopo non è mai stato quello di monitorare il contagio, ma semplicemente quello di marchiare i cittadini

Ora, il sistema green pass non è stato pensato per verificare lo stato di qualcosa in tempo reale, ma solo per attestare che qualcosa è avvenuto in passato. Si tratta, pertanto, di una marchiatura.

 

Il marchio imprime in modo più o meno permanente su un oggetto il fatto che un certo evento si è verificato. Nel caso del bestiame, l’evento del passaggio di proprietà  viene impresso col fuoco sulla pelle dell’animale venduto.

 

I green pass sono dei certificati digitali che sono timbrati digitalmente dallo Stato, così da non poter essere contraffatti. A meno che non si entri illegalmente in possesso dei timbri digitali (chiavi crittografiche private) che usa lo Stato.

 

Le applicazioni su smartphone che verificano il green pass non interrogano nessuna anagrafe centrale, bensì verificano che il timbro digitale contenuto nel QR code sia autentico. 

 

Il green pass non è una semaforo, è una marchiatura del bestiame. Lo si può capire dagli strumenti tecnici su cui è stato implementato

Le app di controllo infatti non devono essere collegate a internet per effettuare il controllo, ma devono solo avere dei pezzi del timbro digitale (chiavi pubbliche) che lo Stato ha usato per firmare tutti i green pass emessi.

 

Dunque, le app di controllo dei QR code devono collegarsi a internet soltanto una volta ogni 24 ore per scaricare i pezzi dei timbri digitali nuovi (chiavi pubbliche)  e riconoscere anche i certificati rilasciati il giorno precedente: lo Stato ogni 24 ore cambia il timbro digitale con cui sigilla i nuovi green pass.

 

Per capire in dettaglio facciamo un parallelo con le banconote di grosso taglio. Il QR code di un green pass contiene una specie di filigrana al suo interno. Lo Stato aggiorna la filigrana ogni giorno sulle nuove banconote emesse. Le applicazioni di controllo sono aggiornate per riconoscere l’autenticità delle filigrane usate dall’inizio fino all’ultimo giorno.

 

Come nel caso di una banconota però, il green pass – una volta emesso –  è di per sé valido al portatore senza possibilità di revoca.

 

Hanno implementato un sistema di controllo del contagio (che dovrebbe essere in tempo reale – e al massimo grado) su una tecnologia che da un punto di vista logico-funzionale non consente la revoca sui singoli oggetti, cioè i certificati

Provate a pensarci, se avete in mano una banconota da 100 euro potete spenderla ovunque; come farebbero a revocare la validità di una banconota da 100 euro? Dovrebbero revocare la validità della filigrana di tutte le banconote emesse in un certo lotto. I dispositivi per il controllo delle banconote infatti leggono la filigrana, e quella risulterebbe sempre valida. Quindi, una volta che qualcuno vi consegna 100 euro, voi potrete spenderli in qualsiasi momento. A meno che, daccapo, non venga revocata la validità della filigrana di un certo lotto di banconote. Cosa impraticabile per ovvi motivi.

 

Ci sarebbe solo un modo per rendere non spendibile la vostra singola banconota: segnalare il numero di serie sulla stessa. Peccato che le macchinette anti contraffazione non siano pensate per leggere il numero di serie delle banconote, ma solo la filigrana. Senza considerare il fatto che sarebbe demenziale che ogni singolo dispositivo di contraffazione dovesse contenere la lista aggiornata di tutte le banconote segnalate in Italia.

 

Per quanto demenziale possa essere, tuttavia è l’unico modo che ora possono usare per mettere una toppa al limite intrinseco del green pass: 

 

«Rispetto ad agosto – racconta l’esperto di sicurezza informatica Mattea Flora – è cambiata solo una cosa: l’app, da circa un mese, è abilitata per avere una revocation list, ma solo per i pass falsi. I famosi certificati a nome Hitler o Topolino sono stati revocati, ma solo perché eliminare un falso non crea alcun problema di privacy». (Il Fatto Quotidiano, 10 dicembre)

 

Con un sistema di marchiatura come il green pass la pattuglia potrebbe verificare la validità del vostro documento anche in assenza di telecomunicazioni.

Per farla breve, hanno implementato un sistema di controllo del contagio (che dovrebbe essere in tempo reale – e al massimo grado) su una tecnologia che da un punto di vista logico-funzionale non consente la revoca sui singoli oggetti, cioè i certificati.

 

Ci chiediamo se sia possibile che questa sia una svista.

 

A questo punto conta infatti osservare che: la funzionalità di revoca è la prima domanda che sarebbe venuta in mente a qualsiasi informatico che ha implementato l’architettura del sistema green pass. Certo, sempre che lo Stato non abbia commissionato un sistema di marchiatura che debba funzionare al meglio anche senza connessione internet.

 

Sorge un dubbio abissale: non è che prevedono che internet venga spenta? O che vi sia un blackout totale?

 

In tal caso si spiegherebbe molto bene perché abbiano implementato un sistema di identità digitale che non richiede controlli centralizzati.

 

Sorge un dubbio abissale: non è che prevedono che internet venga spenta? O che vi sia un blackout totale?

Come vi sarete accorti negli anni, quando vi fermano a un posto di blocco l’autenticità dei vostri documenti viene verificata dalla pattuglia consultando un’anagrafe centrale. Questa operazione richiede la presenza di telecomunicazioni funzionanti.  Mentre con un sistema di marchiatura come il green pass la pattuglia potrebbe verificare la validità del vostro documento anche in assenza di telecomunicazioni.

 

Vuoi vedere che forse non sono così fessi come sembrano?

 

 

Gian Battista Airaghi







 

Epidemie

La Casa Bianca di Biden firma un nuovo piano di sorveglianza pandemica finanziato da Gates

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 paesi per «combattere le future pandemie» e un nuovo Fondo pandemico, finanziato finora da 27 contributori, tra cui alcuni associati alla Fondazione Bill & Melinda Gates, ha riferito la giornalista Kim Iversen.

 

Martedì la Casa Bianca di Biden ha annunciato una nuova partnership di 50 Paesi per «combattere le future pandemie» identificando e rispondendo alle epidemie di malattie infettive, ha riferito il giornalista Kim Iversen in un recente episodio di «The Kim Iversen Show».

 

L’amministrazione ha pubblicato un documento di 64 pagine che descrive nei dettagli il programma, che mira a rafforzare la «sicurezza sanitaria globale» e a «prevenire, individuare e rispondere efficacemente alle minacce biologiche ovunque emergano».

 

«Sappiamo esattamente cosa significa», ha detto la Iversen. «Daranno la caccia alla Malattia X, come l’ha definita il [World Economic Forum] durante l’incontro di Davos, dove dicono: ‘Dobbiamo essere preparati per la Malattia X, perché la Malattia X è ci prenderà tutti».

Sostieni Renovatio 21

L’amministrazione Biden ha affermato di sostenere già 50 paesi e di essersi impegnata a sostenerne altri 50, principalmente in Africa e Asia, per sviluppare migliori test, sorveglianza, comunicazione e preparazione per “prevenire pandemie” come l’epidemia di COVID-19.

 

«Pensavi che il trattato sulla salute pandemica , che rinuncia alla nostra sovranità, fosse spaventoso?» ha chiesto, riferendosi alla proposta di accordo pandemico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che sarà votata dagli Stati membri il mese prossimo. «Beh, questo è quasi altrettanto brutto».

 

Diverse agenzie governative statunitensi, tra cui l’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, il Dipartimento della difesa statunitense, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie e il Dipartimento per la sicurezza interna degli Stati Uniti, attueranno il programma.

 

Iversen legge dal documento strategico della Casa Bianca:

 

«La pandemia di COVID-19 ha avuto – e continua ad avere – un profondo impatto sulla nostra Nazione e sul mondo. Più di un milione di americani hanno perso la vita e quasi sette milioni di americani sono stati ricoverati in ospedale, lasciando le famiglie in lutto e le comunità cambiate per sempre».

 

«Abbiamo vissuto la peggiore crisi economica dai tempi della Grande Depressione, quando sono emerse le debolezze delle nostre catene di approvvigionamento, le piccole imprese hanno faticato a rimanere a galla e 20 milioni di americani hanno perso il lavoro».

 

«E abbiamo visto come questa sfida sanitaria globale abbia causato conseguenze locali per i nostri ospedali, le nostre scuole e le nostre comunità. Nessun settore dell’economia e della società ne è rimasto immune».

 

«Ecco perché, fin dal primo giorno, mi sono impegnato a garantire che la nostra nazione sia preparata per una futura pandemia e tutte le minacce biologiche, compreso il rafforzamento e gli investimenti nella sicurezza sanitaria globale».

 

La Iversen ha osservato che la risposta del governo al virus COVID-19 – “non il virus vero e proprio” – è stata responsabile delle sfide a cui ha fatto riferimento il presidente Joe Biden. Questo nuovo programma, ha detto, permetterebbe al governo di provocare nuovamente quel tipo di caos.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Il nuovo Fondo pandemico del governo: offerto da Bill Gates?

Nell’ambito dell’annuncio di martedì, Biden ha anche affermato di aver creato un Fondo pandemico con supporto bipartisan «che ha già catalizzato 2 miliardi di dollari in finanziamenti da 27 contributori, tra cui paesi, fondazioni e organizzazioni filantropiche, per costruire più forti capacità di sicurezza sanitaria globale».

 

«Chi sono questi contributori?» la Iversen ha chiesto: «Vuoi indovinare che la Bill Gates Foundation è grande donatore?»

 

Secondo il sito web del Pandemic Fund, i fondi vengono convogliati attraverso 13 organizzazioni governative e non governative, comprese organizzazioni finanziate da Gates come l’OMS, la Coalizione per le innovazioni di preparazione all’epidemia (CEPI); Gavi, l’Alleanza per i Vaccini; e il Fondo globale per la lotta all’AIDS, alla tubercolosi e alla malaria.

 

La Fondazione Bill & Melinda Gates finanzia progetti simili anche attraverso altre partnership. Ad esempio, Gates e la DARPA, la Defense Advanced Research Projects Agency del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, hanno finanziato il lancio del sistema Sentinel.

 

Sentinel è un «sistema di allarme precoce» brevettato, basato sulla tecnologia di modifica genetica CRISPR, pensato per rilevare agenti patogeni mortali in Africa prima che si diffondano.

 

Organizzazioni come la Fondazione Gates, ha affermato la Iversen, hanno i propri programmi che possono portare avanti attraverso tali partenariati. Gates, ha detto, «vuole vedere i vaccini per tutti e la sorveglianza delle malattie al fine di attuare vaccini per tutti».

 

Offrendo ingenti finanziamenti ai Paesi poveri, ha detto Iversen, gruppi come la Fondazione Gates acquistano la capacità di manipolare o controllare la politica. Questo tipo di potere, ha detto, è stato fondamentale per imporre mandati di vaccini e passaporti per i vaccini in tutto il mondo.

 

Ha citato un recente rapporto del giornalista investigativo Paul D. Thacker, il quale ha riferito che un funzionario dell’OMS ha testimoniato che il governo finlandese era ben consapevole che i vaccini COVID-19 non hanno fermato la trasmissione quando il paese ha imposto i passaporti vaccinali.

Aiuta Renovatio 21

La dottoressa Hanna Nohynek, presidente del gruppo strategico di esperti sull’immunizzazione dell’OMS, ha affermato di aver informato il governo che i passaporti non sarebbero efficaci e non sarebbero necessari.

 

«Sapevano che era una truffa assoluta, ma l’hanno fatto comunque», ha detto Iversen. «Non era perché fossero davvero preoccupati per la nostra salute. Non era perché fossero davvero preoccupati per la diffusione».

 

Anche questa nuova partnership per la sicurezza sanitaria globale a cui l’amministrazione ha aderito non ha nulla a che fare con la protezione della salute pubblica, ha affermato Iversen.

 

«Sappiamo tutti che si tratta di trovare un modo per sorvegliare le persone, per inserirle nei passaporti, in una sorta di sistema di sorveglianza ed è assolutamente spaventoso».

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 18 aprile 2024, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Continua a leggere

Cina

Espianto degli organi, la Cina sta costruendo il più grande database DNA al mondo per facilitare il prelievo forzato

Pubblicato

il

Da

In un’udienza al Campidoglio di Washington alcuni esperti hanno testimoniato riguardo la rimozione sistematica, diffusa e non consensuale di organi umani per trapianti da parte della Cina che starebbe continuando ad espandere il suo vasto database di DNA che consente all’industria medica di individuare rapidamente le corrispondenze perfette. Lo riporta LifeSiteNews.   «Il prelievo forzato di organi su scala industriale in Cina è un’atrocità senza eguali nella sua malvagità: bisogna tornare agli orribili crimini commessi nel 20° secolo da Hitler, Stalin, Mao o Pol Pot per trovare atrocità sistemiche comparabili», ha affermato il deputato repubblicano del New Jersey Chris Smith, capo della Commissione esecutiva del Congresso sulla Cina (CECC) nell’apertura l’udienza.   «Il numero delle persone giustiziate per i loro organi – alcuni anche prima di morire cerebralmente – è sconcertante», ha annunciato Smith. «Il prelievo forzato di organi in Cina equivale a “Crimini contro l’umanità”».

Sostieni Renovatio 21

Il rappresentante Smith, che ha attirato l’attenzione sul prelievo forzato di organi in Cina per più di due decenni, ha raccontato di un funzionario della sicurezza cinese che aveva testimoniato in precedenza che «lui e gli altri suoi agenti di sicurezza stavano giustiziando prigionieri – con medici, ovviamente, e ambulanze – prelevare i loro organi per il trapianto».   «Prove sostanziali indicano che i prigionieri in Cina sono stati sottoposti ad esami del sangue, tenuti in cattività e uccisi su richiesta dei loro organi», ha detto uno dei testimoni nella sua testimonianza scritta. «Questa affermazione è corroborata da prove e ammissioni da parte di funzionari cinesi di alto livello, professionisti medici e pubblicazioni ufficiali. I prigionieri sono qui trattati come una risorsa: una riserva vincolata di scorte di organi da sfruttare secondo necessità».   Secondo quanto detto durante l’udienza, negli anni il bacino dei donatori riluttanti si è ampliato, dai prigionieri ai nemici politici fino a un’enorme popolazione di cittadini comuni.   «Abbiamo avuto diversi sopravvissuti ai campi di detenzione cinesi che hanno condiviso con noi le loro storie potenti», ha raccontato il dottor Tom Oliverson, rappresentante dello Stato del Texas e presidente del Comitato assicurativo, nella sua testimonianza scritta.   «Ci hanno raccontato degli orrori quotidiani dell’essere un prigioniero religioso e politico e di quanto spesso quelli nei campi sparivano all’improvviso – per non essere mai più visti», ha continuato Oliverson. «Hanno parlato dell’orrore di sapere cosa stava succedendo a coloro che erano scomparsi e di non poter fare nulla per fermarci. Hanno condiviso che, a causa del loro stile di vita sano e dell’astinenza dall’alcol, i praticanti di Falun Gong e gli uiguri venivano spesso presi di mira» per il prelievo forzato di organi.   Maya Mitalipova, direttrice del Laboratorio sulle cellule staminali umane presso il Whitehead Institute for Biomedical Research del MIT, ha avvertito il comitato che la Cina non si sarebbe limitata a raccogliere dati sul sequenziamento del DNA all’interno dei propri confini. Sta addirittura accumulando informazioni sul DNA dei cittadini statunitensi.   «Il governo cinese sta costruendo il più grande database del DNA al mondo acquisendo dati di sequenziamento del DNA da aziende cinesi e di tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti», ha affermato la Mitalipova. «Numerose aziende biotecnologiche stanno aiutando la polizia cinese nella creazione di questo database”, ha continuato. “Tra questi figurano la statunitense Thermo Fisher Scientific e la società cinese BGI (Beijing Genome Institute). Il BGI in particolare è pericoloso perché raccoglie dati genetici degli americani e li usa per ricerche con l’esercito cinese».   La scienziata del politecnico bostoniano ha spiegato che la Cina ha già investito miliardi di dollari per sequenziare il DNA di intere popolazioni dello Xinjiang e del Tibet al fine di semplificare i futuri trapianti di organi.   «Quando un paziente richiede un organo in Cina, i dati sequenziati del suo DNA verranno confrontati con i milioni nel database del DNA archiviato nei computer» racconta la Mitalipova. «Entro pochi minuti verrà trovata una corrispondenza perfetta. Se un potenziale donatore di organi non è in prigione o in un campo, le autorità cinesi possono facilmente trovare un motivo per trattenere una persona compatibile e ucciderla su richiesta per i suoi organi».   La Mitalipova ha anche osservato che le autorità cinesi non solo hanno imposto il prelievo di sangue per il test del DNA, ma stanno anche eseguendo controlli ecografici su tutti gli organi interni – un altro probabile passo per semplificare ulteriormente il futuro abbinamento e prelievo di organi.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Matthew Robertson, coautore di «Execution by Organ Procurement: Breaching the Dead Donor Rule in China» («Esecuzione mediante prelievo di organi: violazione della regola del donatore deceduto in Cina») pubblicato sull’American Journal of Transplantation, ha iniziato la sua sostanziale testimonianza scritta su un caso avvenuto nel 1978 «quando una giovane prigioniera politica, secondo quanto riferito, aveva avuto il suo reni estratti sul luogo dell’esecuzione mentre era ancora viva».   «Con le riforme economiche cinesi, anche il sistema dei trapianti di organi è diventato soggetto alle forze del mercato. A partire dal 2000, l’attività del settore dei trapianti di organi in Cina è esplosa. Migliaia di chirurghi specializzati in trapianti sono stati formati e centinaia di ospedali iniziarono a offrire i trapianti come terapia di routine. Il complesso medico-militare è stato fortemente coinvolto nell’attività e nella ricerca sui trapianti. I tempi di attesa per il trapianto sono passati da molti mesi a solo settimane, giorni e talvolta ore. Il trapianto di organi è passato da una terapia specialistica rivolta principalmente ai quadri del partito a un trattamento di routine disponibile in tutto il paese. Gli ospedali hanno iniziato a pubblicare la disponibilità degli organi e i listini prezzi sui siti web, e i turisti che effettuano trapianti da tutto il mondo sono volati in Cina per ricevere gli organi nelle date prestabilite (il che significa che i tempi dell’esecuzione del donatore devono essere stati pianificati in anticipo)».   «Fonti in lingua cinese rivelano che i due cambiamenti chiave nel settore dei trapianti in Cina a partire dal 2000 sono stati i volumi e i tempi di attesa: decine di migliaia di trapianti venivano eseguiti ogni anno, molti su richiesta, in coincidenza con un calo graduale e poi improvviso delle procedure giudiziarie. esecuzioni. L’uso di prigionieri politici come fonte di organi, in particolare di aderenti al Falun Gong incarcerati in massa dal luglio 1999, è l’unica spiegazione plausibile per questo risultato».   «Documenti medici e aneddoti di chirurghi cinesi supportano ulteriormente l’affermazione del prelievo di organi dai prigionieri su richiesta», ha detto Robertson. «In un caso, i medici hanno trasportato un donatore in Tibet per un’estrazione del fegato, garantendo la rimozione simultanea del fegato del ricevente per mantenere la vitalità dell’organo trapiantato».   «Ciò costituisce un’ammissione di tratta di esseri umani a scopo di omicidio e prelievo di organi, dato che hanno espressamente trasportato un donatore forzato vivente in un luogo diverso, solo per poi procedere all’esecuzione e al prelievo di organi», ha spiegato.   «L’assenza di una responsabilità significativa, sia a livello nazionale che internazionale, invia un segnale che la riforma è facoltativa piuttosto che imperativa», ha osservato Robertson. «Senza conseguenze tangibili, la Cina ha pochi incentivi a modificare radicalmente le sue pratiche di approvvigionamento di organi».   Come riportato da Renovatio 21, in questi anni è emerso che i medici cinesi starebbero espiantando gli organi non solo a vittime di incidenti stradali ma anche a pazienti con danni cerebrali – in pratica, in Cina si farebbe a meno, con una certa mirabile sincerità, della balla stragista della «morte cerebrale».

Aiuta Renovatio 21

Secondo quanto raccontato da Epoch Times, testata legata al movimento religioso Falung Gong, represso in Cina e molto concentrato sul tema, vi sarebbe nella Repubblica popolare una vera e propria «industrializzazione» della predazione degli organi.   «Al rumore degli spari, i prigionieri caddero a terra senza vita» aveva raccontato un ex agente cinese. «I loro corpi, ancora caldi, sono stati trasportati in un vicino furgone bianco dove li attendevano due medici vestiti di bianco. A porte chiuse, sono stati tagliati aperti, gli organi estratti per la vendita sul mercato dei trapianti».   «L’espianto di organi dei prigionieri del braccio della morte era un segreto di Pulcinella» aveva raccontato l’ex ufficiale di pubblica sicurezza della città di Zhengzhou, capitale della provincia dell’Henan nella Cina centrale, che ora vive negli USA, confessando di essere stato un partecipante inconsapevole a una catena di approvvigionamento «industrializzata» che convertiva esseri umani viventi in prodotti da vendere nel commercio di organi.   Due anni fa era emerso che potrebbero esservi stati casi di prigionieri nigeriani uccisi per l’espianto degli organi.   La stessa Repubblica Popolare Cinese ha incarcerato nel 2020 diverse persone per traffico illegale di organi, prelevandoli da vittime di incidenti stradali e a pazienti con gravi danni cerebrali. Leggi specifiche sono state promulgate da Pechino, senza tuttavia riuscire a fermare il traffico illegale di organi – che rappresenterebbe, crediamo, pur sempre la punta dell’iceberg della predazione cinese, che, dai prigionieri in giù, costituisce un processo istituzionale.   Renovatio 21 ricorda ai suoi nuovi lettori che l’espianto degli organi avviene per lo più a cuor battente.   Rammentiamo inoltre che la cosiddetta «morte cerebrale» è nient’altro che una convenzione, che pure varia da Paese a Paese, inventata per aumentare questo ulteriore business sanitario e farmaceutico (pazienti abbonati ai farmaci anti-rigetto per tutta la vita, a spese della Sanità di Stato, magari) e radicare nelle nostre vite questa ulteriore variante del sacrificio umano.   In realtà, la Cina è solo leggermente più smaliziata di quanto non faccia, tra incentivi e pubblicità progresso, tutta la sanità occidentale – compresa quella accanto a casa vostra.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
   
Continua a leggere

Sorveglianza

Il sindaco massone di Nuova York rivela che «sistemi elettromagnetici di rilevamento di armi» arriveranno nella metropolitana cittadina

Pubblicato

il

Da

Il sindaco di Nuova York Eric Adams ha annunciato giovedì che la Grande Mela utilizzerà presto apparecchiature elettromagnetiche ad alta tecnologia per monitorare la presenza di armi all’interno delle stazioni della metropolitana.

 

«Sono orgoglioso di annunciare che stiamo compiendo un ulteriore passo avanti nei nostri continui sforzi per rendere le nostre metropolitane ancora più sicure e garantire che i newyorkesi si sentano più sicuri nel sistema di trasporto pubblico», ha affermato l’Adams durante una conferenza stampa.

 

«Oggi, in accordo con il Post Act per l’uso di tecnologia da parte del Dipartimento della polizia di Nuova York, pubblicheremo la politica di impatto e di uso per i sistemi elettrici, elettronici ed elettromagnetici di rilevamento di armi qui nella città di Nuova York».

 

Successivamente, Adams ha spiegato che la polizia di Nuova York esaminerà da quali aziende acquisterà la tecnologia nell’arco di novanta giorni.

 

Dopo novanta giorni, ha dichiarato il primo cittadino massone della Grande Mela, la città installerà «sistemi elettromagnetici di rilevamento di armi» in tutta New York.

Sostieni Renovatio 21

Secondo documenti sul sito della città, «i sistemi di rilevamento delle armi elettromagnetiche possono distinguere le armi dagli oggetti personali. A differenza dell’uso dei metal detector tradizionali, gli individui non hanno bisogno di essere separati dai loro averi o di rallentare il passo mentre attraversano il sistema»

 

«Il Dipartimento di Polizia della città di Nuova York (NYPD) ha prodotto questa bozza di politica sull’impatto e sull’uso perché intende condurre un programma pilota utilizzando un sistema di rilevamento di armi elettromagnetiche dotato di videocamere per impedire alle persone di introdurre armi nel sistema di trasporto. Le videocamere fanno parte di un sistema di allarme assistito da immagini in tempo reale che indica la presenza di una potenziale arma al personale della polizia».

 

«Il sistema elettromagnetico di rilevamento di armi funziona in modo simile ad altri sistemi di rilevamento automatizzato di armi ad alto traffico già utilizzati da stadi e arene sportive, luoghi di intrattenimento e ospitalità e strutture sanitarie. Il sistema emette impulsi elettromagnetici a frequenza ultrabassa; la frequenza rientra nello stesso intervallo dei sistemi antifurto ampiamente utilizzati negli ambienti di vendita al dettaglio per la prevenzione dei furti. Questi impulsi passano attraverso gli oggetti che si muovono attraverso il sistema di rilevamento delle armi elettromagnetiche. I sensori del sistema elaborano le informazioni trasmesse e il sistema di rilevamento delle armi elettromagnetiche utilizza questi dati per determinare se rileva una potenziale arma».

 

«Il sistema elettromagnetico di rilevamento delle armi è dotato di telecamere. Se il sistema rileva una potenziale arma o armi indossate o trasportate da un individuo, il sistema catturerà un’immagine fissa e un video di circa tre secondi dell’individuo che si muove attraverso il sistema. Il sistema avviserà la polizia di Nuova York che è stata rilevata una potenziale arma e trasmetterà in modalità wireless l’immagine fissa e il video a un tablet monitorato da un ufficiale della polizia di New York. Un cubo apparirà sia sull’immagine fissa che sul video clip, indicando la posizione della potenziale arma indossata o trasportata dall’individuo».

 

«Le persone possono portare con sé normali oggetti personali durante il processo di screening, nonché borse e zaini personali. Se un individuo cammina a un ritmo normale, l’intero processo di scansione richiede meno di tre secondi. A causa della loro composizione e forma, alcune non-armi potrebbero essere rilevate come potenziali armi. Se il sistema avvisa la polizia di New York di una potenziale arma, ma l’arma non viene trovata nell’area indicata dal cubo, all’individuo sarà consentito entrare nel sistema di transito».

 

«Il sistema di rilevamento delle armi elettromagnetiche preso in considerazione dalla polizia di New York non utilizza tecnologie di misurazione biometrica. Non utilizza tecnologie di riconoscimento facciale e non può condurre un’analisi del riconoscimento facciale».

L’annuncio arriva poche settimane dopo che la governatrice democratica non eletta di New York, Kathy Hochul, ha schierato centinaia di soldati della Guardia Nazionale e agenti di polizia nella metropolitana di New York per controllare i bagagli dei viaggiatori.

 

Aiuta Renovatio 21

Come riportato da Renovatio 21, il sindaco Adams – massone di alto grado incappato recentemente in speciose accuse di legami con la Turchia – l’anno passato aveva deciso per l’implementazione di robocani poliziotto per combattere il crimine nella città autoproclamatasi «santuario» per gli immigrati illegali filtrati dal confine meridionale USA lasciato spalancato dall’amministrazione Biden.

 


L’anno scorso, in uno strano momento di sincerità, l’Adams si era lasciato scappare che «gli immigrati distruggeranno Nuova York».

 

I recenti scandali che hanno investito l’Adams, tra cui un’accusa di molestie sessuali (per la verità, immancabile nella politica neoeboracena, come insegna anche il recentissimo caso Cuomo, classico golpe del sistema locale) hanno portato al sequestro di telefono ed iPad del massonico primo cittadino della megalopoli.

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

 

 

Continua a leggere

Più popolari