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Immigrazione

Zemmour vuole fermare completamente l’immigrazione in Francia: «non sono il Babbo Natale dell’umanità»

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Il candidato alla presidenza francese Eric Zemmour, che vuole fermare completamente l’immigrazione, in quanto egli non è «il Babbo Natale dell’umanità».

 

Lo scrittore e giornalista, in salita nei sondaggi, ha detto quindi di essere «qui per salvare il popolo francese e la Francia… non qui per salvare il mondo».

 

 

Durante un dibattito trasmesso dall’emittente francese BMF-TV ha chiesto a Zemmour quali sarebbero i criteri affinché migranti e rifugiati possano ottenere asilo in Francia. Zemmour ha risposto dicendo che il migrante dovrebbe fare appello nel suo Paese e che se fosse arrivato in Francia prima di farlo, dovrebbe essere arrestato e deportato.

 

Il candidato ha quindi espresso la sua idea riguardo alla concessione dell’asilo politico.

 

«In origine, il diritto di asilo spetta ai combattenti per la libertà come Victor Hugo, Solzhenitsyn, etc.», ha detto Zemmour.

 

«Non è molto», ha osservato l’ospite della trasmissione.

 

«Sono d’accordo, justement, ci fermeremo qui», ha ribattuto sicuro Zemmour.

 

 

 

Zemmour ha quindi chiesto se in studio sapessero quanti diritti di asilo ha concesso nel 2019-2020 il Giappone: «42».

 

«Negli anni Cinquanta in Francia, ho guardato le cifre, erano 300» dice il candidato.

 

L’ospite procede con il chiedergli riguardo il caso umano dell’ora presente: le donne afghane.

 

«Le donne afghane non sono combattenti per la libertà, non le accetto, restano a casa loro», ha risposto, aggiungendo: «Non sono il Babbo Natale dell’umanità».

 

«Le persone appartengono ai popoli, hanno delle storie, hanno delle culture… non sono qui per dare né lezioni morali a sei o sette miliardi di uomini, né per accogliere tutta la miseria e l’infelicità del mondo».

 

In seguito gli è stato chiesto se avrebbe naturalizzato un immigrato che ha salvato un bambino da un edificio in fiamme.

 

«Avrebbe naturalizzato quest’uomo?» chiede l’anchorman TV.

 

«No» risponde Zemmour.

 

«Quindi quest’uomo salva un bambino…»

 

«Molto bene».

 

«E lei lo rispedisce a Bamako in aereo?»

 

«Assolutamente» replica Zemmour.

 

Che aggiunge: «ho un dovere di umanità verso il popolo francese, non ho un dovere di umanità verso il mondo intero».

 

«Sono qui per salvare il popolo francese e la Francia, non sono qui per salvare il mondo», ha quindi dichiarato, avvertendo che l’immigrazione di massa starebbe «cambiando il volto della Francia» e che i migranti starebbero «colonizzando» il Paese.

 

Al suo primo comizio due mesi fa Zemmour è stato aggredito, è l’evento si è trasformato in una mega-rissa.

 

Una delle prime mosse dopo la sua candidatura è stata andare in Armenia in visita ad un monastero, per poi farsi fotografare mentre guarda il confine turco e il monte Ararat, un gesto con chiaro significato anti-islamico.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel discorso di candidatura Zemmour ha stranamente lasciato fuori i temi della dittatura sanitaria e del Grande Reset socio-economico in corso. Curiose omissioni per un candidato dell’antigonismo odierno.

 

Molte voci girano sulle origini del personaggio e sui padrini più o meno occulti della sua discesa in campo, che di certo nuocerà all’eterna candidata Marine Le Pen, giovando alla possibilità di una rielezione di Macron.

 

 

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Immigrazione

«Allahu akbar» e investe i pedoni nell’isola francese

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Cinque persone sono rimaste ferite, due in modo grave, dopo che mercoledì un uomo ha travolto con la propria auto pedoni e ciclisti sull’isola francese di Oléron, hanno comunicato le autorità locali. L’autista avrebbe urlato «Allahu Akbar» al momento dell’arresto.

 

L’aggressione, protrattasi per 35 minuti, si è consumata lungo le strade che uniscono i comuni di Dolus-d’Oléron e Saint-Pierre-d’Oléron, capoluogo dell’isola atlantica. Il ministro dell’Interno Laurent Nunez ha confermato che cinque pedoni e ciclisti sono stati investiti prima che il conducente venisse fermato.

 

La polizia ha neutralizzato il sospettato con un taser dopo che questi aveva dato fuoco al veicolo. All’interno dell’auto sono state rinvenute diverse bombole di gas, ha reso noto la procura di La Rochelle, precisando che l’uomo aveva ripetutamente gridato «Allahu Akbar» durante l’arresto.

 

La procura antiterrorismo francese non è coinvolta nell’indagine per tentato omicidio. Stando a quanto riportato dal quotidiano Le Parisien, il sospettato è un 35enne del villaggio di pescatori di La Cotinière, con precedenti per reati minori e legati alla droga, ma privo di collegamenti noti a gruppi terroristici organizzati. Avrebbe riferito agli inquirenti di essersi «auto-radicalizzato online» circa un mese fa – dichiarazione che gli investigatori stanno al momento verificando.

 

Secondo recenti notizie trapelate, sarebbe un francese europeo anarchico convertitosi all’islam

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Negli ultimi anni la Francia è stata teatro di numerosi attacchi con veicoli a motore. Il più letale risale al 2016, quando un estremista islamista ha falciato con un camion la folla in festa per la Bastiglia a Nizza, causando 86 morti e oltre 450 feriti prima di essere abbattuto dalla polizia.

 

Gli attacchi a base di grida «Allahu Akbar» sono oramai una costante in Europa e oltre.

 

Come riportato da Renovatio 21, solo tre mesi fa a Dublino si è avuto un accoltellatore allahukbarista. L’anno scorso un uomo ha fatto irruzione con machete in una stazione di polizia di Linz am Rhein, in Germania, col il trito grido islamista. Tre anni fa in Francia un marocchino ha decapitato il padre urlando «Allahu Akbar». Sempre in Francia, sempre tre anni fa, un allahuakbarista ha abbattuto un albero di natale.

 

Il grido allahuakbarico è stato udito, ovviamente, anche durante la rivolta delle banlieue del 2023.

 

Più significativo quando l’anno passato masse di immigrati siriani invasero i mercatini di Natale tedeschi gridando «Allahu akbar», in celebrazione della presa di Damasco da parte degli islamisti anti-Assad. Non è chiaro perché, se sono felici di questo esito politico, non tornino nel loro Paese (scherziamo, è a noi chiarissimo)

 

Al contempo, non è chiaro come gli europei riescano a farsi sputare in faccia in questo modo, persino a Natale. Scherziamo anche qui: sappiamo benissimo perché.

 

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Immagine di Cobber17 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported 

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Immigrazione

Trump: «La gente di Nuova York fuggirà dal comunismo»

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I neoeboraceni presto abbandoneranno la loro città «comunista», ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in seguito all’elezione a sindaco del democratico progressista Zohran Mamdani.   Mercoledì, parlando ai suoi sostenitori a Miami, Trump ha affermato che i democratici avevano «insediato un comunista» al comando della metropoli più grande del Paese e ha aggiunto che il cosiddetto Sunshine State «diventerà presto il rifugio per chi fugge dal comunismo newyorkese».   Mamdani, che si definisce socialista democratico ed è stato eletto martedì, promuove l’edilizia popolare, la proprietà pubblica dei servizi essenziali e la tassazione sul patrimonio. Il suo programma ha suscitato critiche da moderati e repubblicani, che lo accusano di spingere idee «radicali», «comuniste» e populiste, mentre i suoi sostenitori ritengono che le proposte affrontino la crisi abitativa in atto e le disuguaglianze crescenti di Nuova York.

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La scelta di Trump di rilasciare tale dichiarazione proprio a Miami è apparsa intenzionale. La città ospita da decenni vaste comunità cubane e venezuelane, che ne hanno forgiato l’immagine di approdo per chi scappa da regimi socialisti e comunisti.   Lungi dall’essere un uomo del popolo, il Mamdani è un immigrato di lusso figlio di papà. Suo padre è un professore di «studi post-coloniali» di origine ugandese-gujarati e di famiglia sciita, la madre è la regista indiana nota internazionalmente (in particolare, per il film 2001 Monsoon Wedding – Matrimonio indiano), premiata anche al Festival di Venezia nel 1991, Mira Nair. Il secondo nome dato al pargolo, Kwame, fu un omaggio a Kwame Nkrumah, primo presidente del Ghana.   Come riportato da Renovatio 21, Mamdani è è affiliato con organizzazioni che perorano apertis verbis la distruzione della famiglia e progetta addirittura aborti eseguiti in chiesa.  

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Immagine di Bingjiefu He via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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Immigrazione

Accoltellamento di massa in un treno inglese. Silenzio sulle origini immigrate dei massacratori

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Secondo quanto riferito dalla polizia, sabato diverse persone sono state accoltellate su un treno vicino a Cambridge, nell’Inghilterra centrale. Due sospettati sono stati arrestati. I responsabili sarebbero un caraibico e un nero di 32 e 35 anni, ma per ore le autorità non hanno rivelato l’identità dei presunti massacratori.

 

Le ambulanze e le unità armate sono giunte sul posto intorno alle 19:40 ora locale.

 

«Sono intervenuti agenti armati e il treno è stato fermato a Huntingdon, dove due uomini sono stati arrestati. Diverse persone sono state trasportate in ospedale», ha dichiarato la polizia del Cambridgeshire.

 

In seguito la polizia ha dichiarato che dieci persone sono state ricoverate in ospedale, tutte tranne una con ferite gravi in pericolo di vita.

 

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La polizia dei trasporti britannica ha dichiarato che a un certo punto era stato dichiarato un allarme terrorismo, ma che poi è stato revocato. Il sovrintendente capo Chris Casey ha affermato che «non sarebbe appropriato» fare congetture sul movente in questa fase.

 

I video pubblicati sui social media mostrano una massiccia presenza della polizia alla stazione ferroviaria.

 


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Un testimone ha dichiarato a Sky News di aver visto passeggeri «estremamente insanguinati» fuggire dagli aggressori. Il testimone ha aggiunto che un passeggero ha gridato: «Hanno un coltello».

 

Il primo ministro britannico Keir Starmer ha condannato il «terribile incidente» e ha ringraziato i servizi di emergenza per la loro risposta. «I miei pensieri sono con tutte le persone colpite», ha scritto su X.

 

Il ministro degli Interni Shabana Mahmood ha dichiarato di essere «profondamente rattristata» e ha esortato il pubblico a «evitare commenti e speculazioni in questa fase iniziale».

 

Polemiche ora montano sul fatto che le autorità hanno per ore mancato di rivelare le origini immigrate dei presunti massacratori ferroviari.

 

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