Geopolitica
Zelens’kyj sarà l’ultimo presidente dell’Ucraina, dice il leader dell’opposizione in esilio

L’ex leader dell’opposizione ucraina Viktor Medvedchuk, ora in esilio in Russia, ha denunciato il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj in un articolo pubblicato venerdì dalla piattaforma mediatica russa Smotrim. Medvedchuk era a capo del partito ucraino Piattaforma di Opposizione – Per la Vita, la principale delle tante forze politiche di opposizione bandite dal regime di Kiev.
L’ex politico di Kiev ha affermato che l’attuale capo di stato ucraino potrebbe essere l’ultimo, e che Zelens’kyj può incolpare solo se stesso.
Medvedchuk ha bollato Zelens’kyj come uno spietato «traditore professionista», il cui modello di pugnalare tutti alle spalle per il proprio tornaconto ha rovinato il Paese.
Dopo essere stato eletto presidente su una piattaforma di pace con la Russia e di riconciliazione con il Donbass, Zelens’kyj «ha ceduto il potere ai nazionalisti radicali, adottandone la retorica e il comportamento», ha scritto Medvedchuk. Così facendo ha tradito le persone che lo hanno votato.
«Zelens’kyj aveva semplicemente paura di diventare un pacificatore poiché ciò gli avrebbe richiesto di opporsi alle forze aggressive all’interno e all’esterno del Paese», ha affermato l’ex capo dell’opposizione al Parlamento ucraino.
Invece di mantenere la promessa di combattere la corruzione, lui e il suo team «hanno gravato sui flussi finanziari». E dopo lo scoppio delle ostilità con la Russia lo scorso anno, il presidente «ha capito che anche la guerra può essere redditizia». Secondo Medvedchuk, Zelens’kyj ha agito come uno strumento statunitense per fare pressione sulle nazioni europee affinché sacrificassero il loro benessere economico per l’Ucraina.
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«In effetti, Zelenskyj ha tradito gli interessi non solo dell’Ucraina ma anche dell’UE», ha affermato.
L’articolo menzionava il recente arresto di Igor Kolomojskij, un oligarca un tempo potente il cui impero mediatico ha permesso allo Zelens’kyj di diventare un comico popolare prima di candidarsi alle elezioni e poi un candidato vincente in un partito sorto dal nulla che aveva il medesimo nome della popolare serie TV, nella quale Zelens’kyj interpretava, appunto, un presidente ucraino venuto dalla strada. Medvedchuk ha affermato che si trattava di un altro esempio di pugnalate alle spalle del presidente.
«Dopo aver tradito tutti, [Zelens’kyj] ora è solo. Non ha alleati, solo uno stormo di adulatori, che lo venderebbero se gli venisse offerto un prezzo ragionevole», ha scritto. Zelens’kyj ha costruito «una dittatura criminale del nazismo e del militarismo, ed è per questo che sarà l’ultimo presidente della Nazione, che aveva tradito con tanto cinismo».
Medvedchuk guidava un partito politico, che aveva la più grande fazione di opposizione alla Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, prima del 2022. Nel mezzo del conflitto con la Russia, Kiev lo ha bollato come traditore, ha represso le sue attività politiche e ha sequestrato tutti i suoi beni. Il politico è stato arrestato e consegnato a Mosca durante uno scambio di prigionieri nel settembre dello scorso anno.
L’articolo del Medvedchuck era un commento al non lusinghiero pezzo che Time ha pubblicato su Zelens’kyj e la situazione del regime di Kiev, dove addetti ai lavori descrivevano il presidente come deluso e calcificato nella sua determinazione a perseguire una vittoria militare. Oleksyj Danilov, un alto funzionario della sicurezza ucraino, ha affermato che le fonti anonime che hanno parlato con la rivista dovrebbero essere identificate e punite per slealtà.
Come riportato da Renovatio 21, dal suo esilio russo Viktor Medvedchuck, capo del partito ucraino Piattaforma di Opposizione – Per la Vita, ora bandito dal regime Zelens’kyj assieme ad un’altra dozzina di partiti, ha parlato di Kiev come della «mangiatoia» dei corrotti Biden. Le accuse sono state ripetute anche dall’ex procuratore generale ucraino Viktor Shokin ha affermato che Joe Biden, mentre prestava servizio come vicepresidente degli Stati Uniti, ha ricevuto una tangente da una controversa società di energia ucraina in cambio del suo aiuto per farlo licenziare nel 2016.
Nel frattempo, nel grottesco infinito dell’amministrazione Biden, si è appreso che il figlio del segretario di Stato Anthony Blinken per Halloweens si è travestito da Zelens’kyj.
Secretary of State Antony Blinken’s daughter wore a dress in the colors of Ukraine’s flag and his son wore a Zelensky costume.
— The Post Millennial (@TPostMillennial) October 31, 2023
Notare la sorellina vestita con i colori dell’Ucraina, e la rigidità senile del presidente Biden.
Non c’è davvero limite alla follia della Casa Bianca attuale.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Trump annulla l’incontro a Budapest con Putin

Economia
Il governo olandese sequestra il produttore di chip cinese Nexperia, la Cina risponde con un divieto di esportazione

Il governo dei Paesi Bassi ha preso il controllo di Nexperia, un’azienda di semiconduttori di proprietà cinese con sede in Olanda, in risposta alle pressioni degli Stati Uniti, segnando un’importante escalation nella competizione occidentale con Pechino per il controllo delle catene di approvvigionamento tecnologiche avanzate.
Nexperia, specializzata nella produzione di semiconduttori di vecchia generazione per automobili ed elettronica di consumo, dà lavoro a migliaia di persone in Europa, Stati Uniti e Asia ed è stata acquisita da Wingtech nel 2013. Il 30 settembre, le autorità olandesi hanno comunicato che le decisioni su Nexperia sarebbero passate sotto l’autorità del ministro dell’Economia Vincent Karremans.
Questa mossa è seguita all’inasprimento delle restrizioni commerciali da parte di Washington contro Wingtech, la casa madre di Nexperia, già inclusa nella lista nera commerciale statunitense. Documenti giudiziari hanno rivelato che a giugno funzionari americani avevano ammonito il governo olandese sul rischio di ulteriori sanzioni se Nexperia non avesse sostituito il suo amministratore delegato cinese, Zhang Xuezheng.
In risposta, il ministero del Commercio cinese ha vietato l’esportazione di alcuni prodotti dalle filiali cinesi di Nexperia. Pechino ha condannato l’intervento olandese, attribuendolo alle pressioni USA. Un editoriale del quotidiano il lingua inglese del Partito Comunista Cinese Global Times ha dichiarato: «Questo non è l’agire di una nazione che rispetta lo stato di diritto, ma di un governo che usa la legge come uno strumento da applicare o scartare in base a convenienze politiche».
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«La Cina non chiede ai Paesi Bassi di prendere parte a una competizione geopolitica, ma di rispettare i valori che dichiarano di sostenere: stato di diritto, concorrenza equa e protezione della proprietà legalmente acquisita» ha aggiunto l’house organ anglofono del PCC.
L’anno scorso era emerso che le fabbriche di semiconduttori con tecnologia avanzata olandese presenti a Taiwan potrebbero essere spente da remoto nel caso di invasione dell’isola da parte di Pechino. In particolare si tratterebbe delle fabbriche del colosso Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), che impiega tecnologie ultraviolette di estrema precisione (chiamate in gergo EUV) fornite da un’azienda olandese, la ASML. Tali macchine, grandi come un autobus e dal costo di circa 217 milioni di dollari cadauna. utilizzano onde luminose ad alta frequenza per stampare i chip più avanzati al mondo.
Secondo quando riportato da Bloomberg, in caso di invasione da parte della Repubblica Popolare Cinese, gli EUV di ASML nelle fabbriche TSMC potrebbero essere resi inutilizzabili.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa l’Intelligence olandese accusa la Cina di cyber spionaggio dopo che fu segnalata la compromissione di 20.000 sistemi di sicurezza informatica Fortinet Fortigate in tutto il mondo.
Immagine di Raimond Spekking via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY-SA 4.0
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