Geopolitica
Zelens’kyj minaccia i leader mondiali in vista delle celebrazioni del Giorno della Vittoria a Mosca
Il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha avvertito che Kiev non può garantire la sicurezza dei leader mondiali che parteciperanno alle celebrazioni del 9 maggio a Mosca. Ha anche liquidato la proposta russa di un cessate il fuoco per il Giorno della Vittoria, definendola una «produzione teatrale».
Il presidente russo Vladimir Putin aveva annunciato in precedenza una pausa unilaterale di tre giorni nelle operazioni militari a partire dall’8 maggio e per tutta la durata delle celebrazioni del Giorno della Vittoria della Seconda Guerra Mondiale, adducendo ragioni umanitarie.
Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha descritto la mossa come un potenziale «avvio di negoziati diretti con Kiev senza precondizioni». Kiev, tuttavia, ha chiesto un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni.
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Intervenendo alla conferenza stampa di sabato, Zelens’kyj ha ribadito questa posizione. «È impossibile elaborare un piano per i prossimi passi che porteranno alla fine della guerra in due o tre giorni. E quindi non sembra una cosa molto seria… È più una messa in scena teatrale da parte sua», ha detto, riferendosi a Putin, come riportato da Interfax-Ucraina.
«Nessuno aiuterà Putin a giocare questa parte per dargli un’atmosfera soft di fuga dall’isolamento il 9 maggio e per far sentire tutti a proprio agio e al sicuro: quei leader, amici o partner di Putin che verranno in Piazza del Cremlino… O siamo in guerra, o Putin sta dimostrando di essere pronto per un cessate il fuoco», ha aggiunto Zelens’kyj, affermando che Kiev è pronta a dichiarare un cessate il fuoco in qualsiasi momento, a condizione che entrambe le parti concordino che durerà almeno 30 giorni.
A marzo, Russia e Ucraina hanno entrambe concordato un cessate il fuoco parziale di 30 giorni con la mediazione degli Stati Uniti, incentrato sulla sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche. L’Ucraina, tuttavia, ha violato la tregua in più occasioni, secondo il ministero della Difesa russo.
Mosca ha affermato di essere pronta ai colloqui di pace, ma ha ripetutamente avvertito che qualsiasi pausa a breve termine senza un accordo ufficiale verrebbe sfruttata dagli alleati occidentali di Kiev per riarmare l’esercito ucraino. Commentando la richiesta di Kiev di una tregua più lunga, Lavrov ha affermato la scorsa settimana che riflette il peggioramento della posizione dell’Ucraina sul campo di battaglia.
Il governo russo ha esteso gli inviti a numerosi leader mondiali per partecipare alle celebrazioni del Giorno della Vittoria a Mosca, tra cui i leader di Cina, India, Brasile, Venezuela, Vietnam, Slovacchia e Serbia.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0), immagine ingrandita.
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Trump: Zelens’kyj deve essere «realista»
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Geopolitica
Gli Stati Uniti sequestrano una petroliera al largo delle coste del Venezuela
Il procuratore generale statunitense Pam Bondi ha annunciato il sequestro di una petroliera sospettata di trasportare greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran.
L’operazione, condotta al largo delle coste venezuelane, si inserisce in un’escalation delle attività militari americane nella regione, unitamente a raid contro quelle che Washington qualifica come imbarcazioni legate ai cartelli della droga.
«Oggi, l’FBI, la Homeland Security Investigations e la Guardia costiera degli Stati Uniti, con il supporto del Dipartimento della Difesa, hanno eseguito un mandato di sequestro per una petroliera utilizzata per trasportare petrolio greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran», ha scritto Bondi su X mercoledì.
Ha precisato che la nave era stata sanzionata «a causa del suo coinvolgimento in una rete di trasporto illecito di petrolio a sostegno di organizzazioni terroristiche straniere».
Nel video diffuso da Bondi si vedono agenti delle forze dell’ordine, pesantemente armati, calarsi dall’elicottero sulla tolda della nave. Secondo il portale di tracciamento MarineTraffic e vari media, l’imbarcazione è stata identificata come «The Skipper», che batteva bandiera della Guyana. Fonti come ABC News riportano che la petroliera, con una capacità fino a 2 milioni di barili di greggio, era diretta a Cuba.
Today, the Federal Bureau of Investigation, Homeland Security Investigations, and the United States Coast Guard, with support from the Department of War, executed a seizure warrant for a crude oil tanker used to transport sanctioned oil from Venezuela and Iran. For multiple… pic.twitter.com/dNr0oAGl5x
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) December 10, 2025
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Gli Stati Uniti avevano sanzionato la The Skipper già nel 2022, accusandola di aver contrabbandato petrolio a beneficio del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana e del gruppo militante libanese Hezbollah.
Un gruppo di parlamentari statunitensi ha di recente sollecitato un’inchiesta sugli attacchi condotti su oltre 20 imbarcazioni da settembre, ipotizzando che possano configurare crimini di guerra.
Il senatore democratico Chris Coons, intervistato martedì su MSNBC, ha accusato Trump di «trascinarci come sonnambuli verso una guerra con il Venezuela». Ha argomentato che l’obiettivo reale del presidente sia l’accesso alle risorse petrolifere e minerarie del paese sudamericano.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha rigettato le affermazioni di Trump sul presunto ruolo del suo governo nel narcotraffico, ammonendo Washington contro l’avvio di «una guerra folle».
Il Venezuela ha denunciato gli Stati Uniti per pirateria di Stato dopo che la Guardia costiera americana, coadiuvata da altre forze federali, ha abbordato e sequestrato una petroliera sanzionata nel Mar dei Caraibi.
Caracas ha reagito con durezza, definendo l’intervento «un furto manifesto e un atto di pirateria internazionale» finalizzato a sottrarre le risorse energetiche del Paese.
«L’obiettivo di Washington è sempre stato quello di mettere le mani sul nostro petrolio, nell’ambito di un piano deliberato di saccheggio delle nostre ricchezze», ha dichiarato il ministro degli Esteri Yvan Gil.
Il governo venezuelano ha condannato gli «arroganti abusi imperiali» degli Stati Uniti e ha giurato di difendere «con assoluta determinazione la sovranità, le risorse naturali e la dignità nazionale».
Da anni Caracas considera le sanzioni americane illegittime e contrarie al diritto internazionale. Il presidente Nicolas Maduro le ha definite parte del tentativo di Donald Trump di rovesciarlo e ha respinto come infondate le accuse di legami con i narcos, avvertendo che qualsiasi escalation militare condurrebbe a «una guerra folle».
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Immagine screenshot da Twitter
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Putin: la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi nel conflitto ucraino
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