Sorveglianza
Video dallo Sri Lanka: codici QR usati per fare benzina
Renovatio 21 aveva pubblicato un articolo sull’argomento mesi fa, il 5 agosto scorso, per la precisione: in Sri Lanka, Paese martoriato da una crisi economica e politica senza precedenti, è stato introdotto l’uso dell’ID digitale per il razionamento della benzina imposto dal governo.
Ora in rete a cominciato a circolare un altro video, brevissimo, che ne mostra l’uso divenuto oramai comune..
Il nuovo programma di razionamento del carburante era arrivato meno di due anni dopo che l’agricoltura biologica, era stata resa obbligatoria in Sri Lanka, vietando l’uso di fertilizzanti sintetici e portando l’intera Nazione nella carestia – con vera scarsità di cibo – e nel collasso economico.
Sri Lanka, QR code per fare benzina. Un’altra crisi che termina con un pass a identità digitale. Ma che strano. pic.twitter.com/LkkOcYbd66
— Renovatio 21 (@21_renovatio) October 20, 2022
Come riportato da Renovatio 21, nei giorni della crisi alle pompe di benzina vi furono anche morti nei calpestamenti.
Il video che sta spopolando in rete mostra che il sistema digitale di pass «premiale» è già arrivato al comparto energetico: senza pass, niente benzina. Senza QR, non ti muovi.
Se pensate che assomigli molto al green pass, è perché in effetti ci somiglia: anzi è la stessa cosa.
L’introduzione è dovuta al governo di Ranil Weckremisinge, che ha preso il posto dei Rajapaksa, fratelli costantemente al potere messi in fuga dalla rivolta civile. Come riportato da Renovatio 21, Weckremesinghe è un «Agenda Contributor» del World Economic Forum.
Wickremesinghe, che era il primo ministro e aveva fatto parte anche del precedente governo Sirisena, è così diventato il nuovo presidente dell’isola. Wickremesinghe ha dato pubblica visibilità alla sua partecipazione al World Economic Forum di Davos da tanti anni. I piani del club di Schwab nei confronti dell’agricoltura sono noti.
Il governo del cingalese di Davos, invece di essere un esecutivo di pacificazione, sembra aver optato per la repressione delle protesta col pugno di ferro, al punto che la polizia la scorsa era nelle chiese cattoliche in cerca del sacerdote.
L’idea della riforma dell’agricoltura in senso «biologico» era stata discussa a Davos, di cui il Weckemesinghe è un assiduo frequentatore. Qui e in altre sedi annunciò la volontà di fare del suo Paese un esempio, rendendogli un punteggio ESG (l’idea di valutare Stati e aziende a seconda del loro impatto socio-ambientale) altissimo.
Ci è riuscito. A costo, ovviamente, della devastazione del suo Paese.
Nonostante l’impatto devastante delle politiche sui fertilizzanti, che sono un aspetto integrante dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile, il governo dello Sri Lanka non ha ancora dato alcuna indicazione che intenda revocare le politiche causando danni immensi alla loro popolazione, con rivolte per la fame e blackout elettrici
Ribadiamo quanto già scritto da Renovatio 21: un ID digitale totalizzante era in stato di attuazione in Ucraina poco prima della guerra, con evento pubblico di Zelens’kyj per lanciarlo.
Abbiamo visto ovunque una spinta per attuarlo, dai banchieri canadesi (che ammettono di essere «ispirati» dal WEF) all’appena rieletto Macron, al nostro ministro dell’innovazione Vittorio Colao, ex numero uno del colosso telefonico Vodafone, alla sorta di sistema di «credito sociale» sperimentato a Bologna.
In ultima analisi, la vera cifra dello scontro presente è tra l’élite che vuole imporre la piattaforma di controllo bioelettronico e coloro che lo rifiuteranno, mentre le masse saranno indotte ad aderirvi con il meccanismo di premialità visto con il green pass (e rilanciato con i sensori di cui si parla apertis verbis a Davos): lascia perdere i tuoi diritti, ti comporti bene e ti diamo dei soldi (elettronici), ti consentiamo di uscire, di accedere alla piscina, etc.
La piattaforma digitale è quindi lo strumento del grande processo di sottomissione che si para dinanzi.
Essa si rafforzerà indicibilmente con l’introduzione, a brevissimo, di sistemi come il danaro digitale, per il quale l’Europa farà da apripista con il suo «inevitabile» Euro digitale. La sua piattaforma esisteva prima della pandemia, ed è ora materialmente usata, appunto, per «gestirla» con l’implementazione del del green pass.
Lo Sri Lanka è solo la zona di esperimento di questa radicale trasformazione della società umana, che qualcuno vuol far entrare definitivamente nella sua fase post-democratica, post-costituzionale, post-umana.
Sorveglianza
La nuova legge di Berlino consente alla polizia di installare spyware nelle case
La polizia di Berlino potrà introdursi clandestinamente nelle abitazioni private per installare spyware, dopo che giovedì il Parlamento regionale (Abgeordnetenhaus) ha approvato a larga maggioranza una drastica revisione della legge sulla polizia della capitale.
Il testo, sostenuto dalla grande coalizione CDU-SPD e votato a favore anche dall’AfD, attribuisce alle forze dell’ordine poteri di sorveglianza fisica e digitale senza precedenti.
Tra le novità più invasive: se l’accesso remoto non è tecnicamente impossibile, gli agenti potranno forzare fisicamente l’ingresso in casa di un sospettato per collocare software spia; sarà inoltre consentito l’hacking legale di smartphone e computer per intercettare le comunicazioni in tempo reale. Le bodycam potranno essere attivate anche all’interno di abitazioni private qualora si ritenga che una persona sia in pericolo grave e imminente.
La riforma, approvata giovedì, amplia inoltre la videosorveglianza negli spazi pubblici: raccolta massiva di dati telefonici di tutti i presenti in una determinata area, lettura automatica delle targhe, contrasto ai droni, impiego di riconoscimento facciale e vocale su immagini di telecamere, e utilizzo dei dati reali della polizia per addestrare sistemi di intelligenza artificiale. I critici denunciano il rischio di abusi e una pesantissima compressione della privacy.
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La senatrice SPD agli Interni Iris Spranger ha difeso la norma: «Con la più grande riforma della legge sulla polizia di Berlino degli ultimi decenni, stiamo creando un significativo vantaggio per la protezione dei berlinesi», ha dichiarato. «Stiamo fornendo alle forze dell’ordine strumenti migliori per combattere il terrorismo e la criminalità organizzata».
A Berlino nel 2024 sono stati registrati oltre 539.000 reati, in aumento rispetto all’anno precedente; sono cresciuti anche i delitti violenti, le aggressioni e la violenza domestica. Le autorità segnalano un incremento preoccupante di crimini commessi da giovani e migranti, mentre più della metà dei reati resta senza colpevole identificato.
Dall’approvazione della legge le proteste non si sono fermate. Durante il dibattito parlamentare, il deputato dei Verdi Vasili Franco ha definito il testo «la lista dei desideri di uno Stato autoritario di sorveglianza». Le associazioni per i diritti civili parlano di «un «massiccio attacco alle libertà civili», mentre la campagna NoASOG ha dichiarato: «Ciò che viene spacciato per politica di sicurezza è in realtà l’istituzione di uno stato di sorveglianza autoritario».
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Immagine di Lear 21 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Sorveglianza
Perquisita la casa di un professore tedesco per un tweet che criticava l’ideologia woke
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Sorveglianza
Il nuovo presidente della Bolivia vuole la blockchain per combattere la corruzione
Il presidente eletto della Bolivia, Rodrigo Paz, punta a combattere la corruzione nel governo boliviano attraverso la tecnologia blockchain.
Paz ha sconfitto il rivale Jorge Quiroga con il 54,5% dei voti contro il 45,5% e assumerà la carica l’8 novembre. Con un messaggio centrista e favorevole al mercato, Paz ha vinto il ballottaggio di domenica, ereditando un’economia provata dalla carenza di carburante e dalla limitata disponibilità di dollari statunitensi, come riportato dall’AP. Per gli esperti del settore delle criptovalute, il programma di governo di Paz include due proposte specifiche legate alle risorse digitali e alla blockchain.
La prima proposta prevede l’uso della blockchain e degli smart contract negli appalti pubblici. Il programma ufficiale del Partido Demócrata Cristiano de Bolivia per il 2025 promette l’adozione di tecnologie blockchain e contratti intelligenti per eliminare la discrezionalità negli acquisti statali, con l’obiettivo di ridurre la corruzione automatizzando alcuni processi contrattuali.
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La seconda iniziativa consente ai cittadini di dichiarare le criptovalute in un nuovo fondo di stabilizzazione valutaria, sostenuto da un programma di regolarizzazione delle attività che include esplicitamente le criptovalute. Secondo il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, tali fondi servono a stabilizzare la valuta e a coprire importazioni essenziali in caso di scarsità di dollari. L’inclusione delle criptovalute permette al governo di tassarle o convertirle rapidamente in valuta forte, senza detenere token volatili.
Paz adotta un approccio pragmatico alle criptovalute, senza essere un sostenitore estremo del Bitcoin. La sua piattaforma considera la blockchain uno strumento anticorruzione e le criptovalute dichiarate come parte di un’iniziativa una tantum per capitalizzare un fondo di stabilizzazione valutaria. Non ci sono indicazioni di politiche per adottare il Bitcoin a livello nazionale, conservarlo nelle riserve o legalizzarne l’uso al dettaglio.
A giugno 2024, la Banca Centrale della Bolivia ha revocato il divieto sulle transazioni in criptovalute, autorizzando canali elettronici regolamentati e segnalando una modernizzazione dei pagamenti, scrive Cointelegraph. Nei mesi successivi, il volume medio mensile di scambi di asset digitali è raddoppiato rispetto alla media dei 18 mesi precedenti, secondo la banca.
Il cambiamento si è riflesso nell’economia reale. A ottobre 2024, Banco Bisa ha introdotto la custodia di USDT per le istituzioni, un primato tra le banche boliviane. A marzo, la compagnia petrolifera statale YPFB ha esplorato l’uso di criptovalute per le importazioni di energia, in un contesto di carenza di dollari. A settembre, i distributori locali di marchi automobilistici come Toyota, Yamaha e BYD hanno iniziato ad accettare USDT, segno di una crescente sperimentazione tra i commercianti.
Il 31 luglio, la banca centrale ha firmato un memorandum con El Salvador, definendo le criptovalute un’«alternativa valida e affidabile» alla valuta fiat e impegnandosi a collaborare su strumenti politici e di intelligence per modernizzare i pagamenti e promuovere l’inclusione finanziaria.
La banca ha riportato che i volumi mensili di scambio di criptovalute hanno raggiunto i 46,8 milioni di dollari al mese, con un totale di 294 milioni di dollari da inizio anno al 30 giugno.
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Immagine di Parallelepiped09 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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