Razzismo
USA, nuovo caso di ragazzo di colore pestato a morte dalla polizia: però i poliziotti sono tutti neri
L’amministrazione della città americana di Memphis, nel Tennessee, ha pubblicato venerdì diversi video che mostrano il brutale pestaggio del 29enne Tire Nichols da parte della polizia. Nichols, un giovane lavoratore FedEx nero di 29 anni che era stato fermato per guida pericolosa, è morto per le ferite riportate all’indomani delle botte ricevute dai poliziotti.
L’incidente mostrato da vari filmati ora resi pubblici è avvenuto il 7 gennaio.
Nella prima clip, l’incidente sembra iniziare con diversi veicoli della polizia che circondano l’auto di Nichols, e gli agenti lo trascinano fuori urlandogli di uscire dalla macchina.
Dopo essere stato messo a terra con la forza, il sospetto si libera e fugge lungo la strada, con un agente che tenta senza successo di colpirlo con il taser, strumento in forze alle polizie USA in grado di dare scosse elettriche paralizzanti.
Un altro video di circa dieci minuti dopo mostra Nichols bloccato dalla polizia. Gli agenti lo colpiscono ripetutamente con pugni, calci e manganelli, Usano poi pure lo spray al peperoncino.
Lanzamiento del video del segundo ángulo de #TireNichols pic.twitter.com/eNVuo963Zl
— pensaresgratis (@p3ns4r3sgr4t1s) January 29, 2023
VIDEO GRÁFICO DE ADVERTENCIA: el video muestra a cinco policías rodeando y golpeando a Tire Nichols mientras parece estar colapsado en el suelo. @CBKNEWS121 pic.twitter.com/aXjSuGFoib
— Enrique Porta San Agustin (@EnriquePortaSa1) January 28, 2023
Colpisce la sensibilità dello spettatore che durante il pestaggio, Nichols invochi sua madre: «Mamma! Mamma!» urla ad un certo punto mentre è steso a ricevere i colpi dei poliziotti. Dopo diversi colpi in faccia, il ragazzo tace.
Gente en las calles luego de conocerse las imágenes#MEMPHIS POR TIRE NICHOLS
Tire Nichols, 29 años, hospitalizado después de la paliza que le dio la policía el 7 de enero, murió tres días después, 5 policías fueron despedidos.
Impresionante como llama a su mamá.😪@motoreco_ok pic.twitter.com/kwyv6smYcM— lanavecomunica3 (@lanavecomunica3) January 28, 2023
Dopo essere stato ammanettato, Nichols viene appoggiato a un’auto della polizia, accasciandosi di tanto in tanto al suo fianco. Circa mezz’ora dopo, i paramedici sembrano arrivare e scaricare un per trasportare Nichols. È morto tre giorni dopo in ospedale.
Il filmato ha suscitato una massiccia protesta pubblica. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di essere «indignato e profondamente addolorato» per questo «orribile» incidente, aggiungendo che questo è un altro esempio della «profonda paura e trauma, dolore e stanchezza che gli americani neri e marroni sperimentano» ogni giorno.
I video hanno scatenato numerose proteste negli Stati Uniti. L’incidente ricorda, ovviamente, la morte di George Floyd, assassinato da un agente delle forze dell’ordine a Minneapolis nel 2020, che ha portato a proteste di massa contro la brutalità della polizia e alimentando il controverso movimento Black Lives Matter.
Alcuni sono andati ancora più indietro con la memoria, realizzando il famigerato pestaggio del cittadino afroamericano Rodney King da parte di agenti della polizia di Los Angeles: all’assoluzione in tribunale per quest’ultimi si scatenò una rivolta che mise a ferro e fuoco intere parti della città.
Tuttavia, questa volta c’è un importante distinguo da fare: i cinque agenti di polizia coinvolti nell’incidente, già stati licenziati e arrestati per omicidio di secondo grado e altre accuse, sono tutti afroamericani.
Five Black Memphis cops brutally beat Tyre Nichols on Jan 7.
Nichols died from his injuries on Jan 10.
After an investigation, Memphis PD terminated the 5 officers on Jan 20.
They should be charged with murder.
PD’s should keep this same energy when the officers are white. pic.twitter.com/YOqwbS5evl
— Bishop Talbert Swan (@TalbertSwan) January 25, 2023
In pratica, si tratta di un cosiddetto crimine black on black: violenza afroamericana su altri afroamericani. Non solo erano neri i poliziotti accusati: è nera anche il capo della polizia, Cerelyn CJ Davis. Nella città di Memphis, il 64,41% della popolazione è afroamericano.
Come riportato da Renovatio 21, nei giorni scorsi la protesta degli antifa aveva travolto Atlanta, nello Stato della Georgia. Alcuni sostengono che questo tipo di proteste, parimenti a quelle del 2020, abbiamo un’origine politica: lungi dall’essere spontanee, sono cioè «attivate» da attori politici di primo piano al fine di un’agenda politica precisa.
Se nel 2020 mettevano a ferro e fuoco le città per scalzare Trump dalla Casa Bianca, ora si sospetta che le proteste siano scatenate per convincere Biden a non ricandidarsi – volontà dello Stato profondo che sarebbe dietro anche agli strambi ritrovamenti di documenti secretati nelle case dei Biden e nelle sedi di enti legati al presidente.
Il caso di Nichols poteva costituire un innesco ulteriore: tuttavia, il fatto che tutti i poliziotti siano di colore, va decisamente contro la narrazione goscista propalata da istituzioni e media: l’idea per cui il vero problema degli USA sono i bianchi suprematisti, o anche i bianchi tout court.
Razzismo
Biden molla l’idea di bandire le sigarette al mentolo per non irritare l’elettorato nero
La Casa Bianca ha rinviato a tempo indeterminato i piani per vietare le sigarette al mentolo, dopo che i sondaggi hanno mostrato un drastico calo del sostegno afroamericano al presidente Joe Biden prima delle elezioni di novembre. Lo riporta il Wall Street Journal.
Circa l’81% dei fumatori neri utilizzava sigarette al mentolo nel 2020, anno in cui Biden ha ottenuto il 91% dei voti neri. Tuttavia, recenti sondaggi hanno mostrato che solo il 68% degli afroamericani intende sostenere il democratico questa volta.
«È chiaro che ci sono ancora molte conversazioni da tenere, e ciò richiederà molto più tempo», ha detto venerdì il segretario alla Salute e ai servizi umani Xavier Becerra, rilevando il feedback che la proposta di divieto ha ricevuto dai gruppi per i diritti civili e per la riforma della giustizia penale.
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Il divieto è stato proposto per la prima volta nell’aprile 2021, come parte dell’iniziativa «Cancer Moonshot» di Biden. La Casa Bianca ha sostenuto che la messa al bando delle sigarette al mentolo aiuterebbe le «persone di colore» a migliorare i risultati in termini di salute. Le sigarette al mentolo rappresentano oltre il 30% di tutte le sigarette vendute ogni anno negli Stati Uniti e sono i più popolari tra i fumatori neri e ispanici.
Il piano, tuttavia, ha finito per dividere drasticamente la base elettorale democratica. L’ex consigliere di Biden per le politiche interne, Susan Rice, ha sostenuto che ritardare il divieto «mette a rischio più vite nere», mentre la National Association for the Advancement of Colored People (NAACP) ha approvato il divieto dei prodotti del tabacco aromatizzati come una «questione di giustizia sociale».
L’American Civil Liberties Union (ACLU) ha ribattuto che il divieto creerebbe un mercato nero per le sigarette al mentolo e aumenterebbe le interazioni negative tra polizia e afroamericani, che «avrebbero un impatto sproporzionato sulle persone di colore, oltre a dare priorità alla criminalizzazione rispetto alla salute pubblica e alla politica di riduzione del danno».
In pratica, anche se nessuno lo dice, si teme l’emergere di un nuovo tipo criminale: lo spacciatore nero di sigarette al mentolo. Un ulteriore stereotipo razzista che nessuno può permettersi.
Anche Altria Group e Reynolds American, i due maggiori produttori di sigarette statunitensi, hanno esercitato pressioni contro il divieto.
Il Canada ha effettivamente vietato le sigarette al mentolo nel 2018 e l’UE ha fatto lo stesso nel 2020. Uno studio dell’Università di Waterloo in Canada, basato su tali divieti, prevedeva che la proposta della Casa Bianca avrebbe fatto sì che 1,3 milioni di fumatori smettessero entro due anni, di cui circa 380.000 Afroamericani.
«La scienza è chiara sul fatto che ci sarà un enorme beneficio per la salute dall’eliminazione delle sigarette al mentolo», ha affermato Mitch Zeller, ex direttore del Centro per i prodotti del tabacco della Food and Drug Administration (FDA). Zeller ha suggerito che dietro la decisione dell’amministrazione Biden ci fossero considerazioni politiche.
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Secondo la FDA, è «probabile che le sigarette al mentolo rappresentino un rischio per la salute pubblica superiore a quello osservato con le sigarette senza mentolo».
«Si tratta di un piano basato sul buon senso che avrebbe potuto salvare centinaia di migliaia di vite», ha affermato la deputata Robin Kelly, una democratica dell’Illinois che presiede l’Health Braintrust del Congressional Black Caucus.
Le sigarette al mentolo sono attualmente vietate in due stati degli Stati Uniti, California e Massachusetts, e in oltre 100 comuni in tutto il Paese.
La popolazione nera americana è vittima di ulteriori stereotipi riguardo il loro consumi: è il caso del pollo fritto e dell’anguria, pietanze verso le quali gli afroamericani sono aneddoticamente, ingiustamente, illegalmente accusati di avere predilezione. È difficile, tuttavia, che in vista delle cruciali elezioni di novembre, l’amministrazione Biden legifererà contro cocomeri ed alette impanate.
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Razzismo
Shakespeare ha reso il teatro «troppo bianco, maschilista, nazionalista, cisgender»: studio pagato dal governo britannico
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Razzismo
I bianchi esclusi da un teatro di Londra
Ai bianchi è stato detto di non assistere a due imminenti spettacoli di un’opera teatrale sul razzismo e la sessualità nel West End di Londra. L’ufficio del primo ministro Rishi Sunak ha condannato la mossa come «sbagliata e divisiva».
Scritto da Jeremy O’Harris, che è nero, Slave Play debutta al Noel Coward Theatre di Londra a giugno e durerà fino a settembre. Due rappresentazioni dello spettacolo – il 17 luglio e il 17 settembre – sono annunciate come serate «Black Out», i cui biglietti saranno venduti solo a un «pubblico che si identifica completamente con i neri».
«L’idea di una serata Black Out è dire che questa è una notte in cui invitiamo specificamente le persone di colore a riempire lo spazio, a sentirsi al sicuro con molte altre persone di colore in un luogo dove spesso non si sentono al sicuro», ha dichiarato lo Harris alla BBC.
Nonostante abbia chiesto esplicitamente solo ai neri di assistere agli spettacoli, Harris ha poi affermato che «nessuno sta dicendo che invitando il pubblico nero qui [i bianchi] non saranno invitati».
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Il giorno seguente, in un apparente ripensamento, Harris ha scritto su Twitter che i neri «possono portare i loro amici o amanti bianchi se lo desiderano».
L’ufficio del premier Sunak, che è indiano, ha tuttavia condannato il piano. «Chiaramente, limitare il pubblico sulla base della razza sarebbe sbagliato e creerebbe divisioni», ha detto giovedì un portavoce del primo ministro. Alla domanda della BBC se il governo prenderebbe in considerazione la possibilità di togliere i finanziamenti pubblici ai teatri che praticano tale discriminazione, il portavoce non ha offerto una risposta definitiva sì o no.
«È una dichiarazione di principio che chiaramente le arti dovrebbero essere inclusive», hanno detto. «E penso che particolari contribuenti si aspetterebbero che ciò avvenga soprattutto quando sono coinvolti finanziamenti pubblici».
Slave Play racconta la storia di tre coppie interrazziali che si dedicano a fantasie sessuali dell’era degli schiavi per salvare le loro relazioni. Lo spettacolo teatrale debuttato a Broadway nel 2019 ottenendo recensioni entusiastiche da parte della critica di sinistra e 12 nomination ai Tony Award, ma è stato ferocemente criticato dai conservatori, con la scrittrice americana Peachy Keenan che lo ha definito «il più grande pezzo gay di spazzatura razziale mai concepito».
Il Noel Coward Theatre non è la prima istituzione britannica a subire reazioni negative per aver ospitato un evento «Black Out».
L’estate scorsa, il Theatre Royal Stratford East di Londra è stato criticato per aver raccomandato ai bianchi di non assistere a due spettacoli di «Tambo & Bones» del drammaturgo americano Dave Harris.
Il commissario per la polizia e la criminalità del Bedfordshire Festus Akinbusoye, il primo uomo di colore a ricoprire la sua carica, ha descritto l’evento come un «errore» che «crea un brutto precedente».
Gli eventi proibiti ai bianchi si moltiplicano in tutta l’anglosfera, anche a livello istituzionale.
Come riportato da Renovatio 21, si è scoperto che il sindaco di Boston, di origine cinese, organizza, in un vero revival dell’apartheid ma in senso rovesciato, party natalizi «bianchi esclusi». La legalità di simili eventi nel contesto americano, trattandosi di emanazioni della cosa pubblica, è discussa, ma i neorazzisti avanzano comunque con le loro gozzoviglie teatrali, politiche o festaiole che siano.
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