Gender
Trump promette di porre fine all’obbligo vaccinale e alla «follia del gender» nelle scuole
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso che, se rieletto questo novembre, taglierà le scuole che promuovono contenuti «inappropriati» per i bambini come l’identità di genere e Critical Race Theory, la teoria penetrata nell’istruzione americana che vede nell’uomo bianco il colpevole di ogni male.
Si è anche impegnato a togliere i finanziamenti federali alle scuole che impongono vaccini e mascherine, oltre a vietare agli uomini di partecipare agli sport femminili.
Trump ha affermato che l’istruzione è una delle principali priorità della sua campagna presidenziale, sostenendo che il sistema necessita di essere revisionato. In precedenza aveva delineato i piani per «smantellare» il Dipartimento dell’Istruzione, modificare il curriculum scolastico e consentire l’elezione dei presidi scolastici.
«Il primo giorno firmerò un nuovo ordine esecutivo per tagliare i finanziamenti federali a qualsiasi scuola che promuova la teoria critica della razza, la follia transgender e altri contenuti razziali, sessuali o politici inappropriati nella vita dei nostri figli», ha dichiarato il probabile candidato repubblicano alla presidenza lo scorso sabato la Casa Bianca davanti alla folla esultante della «Convenzione del popolo» di Turning Point Action, nello Stato del Michigan.
«E non darò un centesimo a nessuna scuola che abbia un obbligo per i vaccini o un obbligo per le mascherine», ha continuato l’ex inquilino della Casa Bianca, aggiungendo che «terrò gli uomini fuori dagli sport femminili» e «sosterrò pienamente il Secondo Emendamento, che protegge il diritto degli americani di poter detenere e portare armi».
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«Proteggeremo vite innocenti e ripristineremo una cosa chiamata libertà di parola, poiché ci viene portata via da questi delinquenti radicali», ha promesso Trump dopo aver annunciato di aver ricevuto il pieno appoggio dal gruppo di difesa dei diritti delle armi della National Rifle Association.
Accusando i democratici di forzare «l’indottrinamento liberale della gioventù americana», ha promesso di invertire una nuova espansione da parte dell’amministrazione del presidente Joe Biden del Titolo IX – che limita le scuole finanziate a livello federale dall’impedire agli studenti transgender di utilizzare bagni, spogliatoi e pronomi in linea con le loro identità.
Si è inoltre impegnato a bloccare i medici che forniscono cure volte ad affermare il genere, oltre a vietare alle agenzie federali di promuovere «il concetto di sesso e transizione di genere a qualsiasi età».
«La follia del gender della sinistra che viene imposta ai nostri figli è un atto di abuso sui minori. Molto semplice. Ecco il mio piano per fermare la mutilazione chimica, fisica ed emotiva dei nostri giovani», ha detto Trump in un video discorso a gennaio, in cui ha dettagliato una serie di politiche progettate per frenare la promozione dell’agenda LGBTQ.
Come riportato da Renovatio 21, Trump si sta spendendo anche per far cessare una volta per tutte la questione dei maschi che competono nelle gare sportive di categoria femminile.
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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Gender
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Gender
Il transgenderismo è in declino tra i giovani americani: «una moda in declino»
Un recente rapporto indica un calo nell’identificazione transgender tra i giovani americani, dopo il picco registrato durante l’amministrazione Biden.
Il rapporto, intitolato «The Decline of Trans and Queer Identity among Young Americans», redatto dal professor Eric Kaufmann, analizza i dati di studenti universitari negli Stati Uniti attraverso sette fonti.
I risultati mostrano che l’identificazione transgender è scesa a circa la metà rispetto al massimo raggiunto nel 2023, passando dal 7% al 4%.
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Tra il 2024 e il 2025, meno studenti universitari del primo anno si sono identificati come «trans o queer» rispetto agli studenti dell’ultimo anno, invertendo la tendenza osservata nel 2022-2023.
Anche l’identificazione come «non binario» (né uomo né donna) è diminuita della metà in tre delle cinque fonti di dati dello studio. L’identificazione eterosessuale è in aumento, pur rimanendo inferiore rispetto al 2020, mentre quella gay e lesbica è rimasta stabile.
«Questo suggerisce che la non conformità di genere/sessuale continuerà a diminuire», ha scritto Kaufmann su X, commentando i risultati, definendo l’identità transgender e queer una «moda» ormai in declino.
«Il calo delle persone trans e queer sembra simile allo svanire di una tendenza», ha affermato, sottolineando che tale cambiamento è avvenuto indipendentemente dalle variazioni nelle convinzioni politiche o nell’uso dei social media, ma con un ruolo significativo del miglioramento della salute mentale.
«Gli studenti meno ansiosi e, soprattutto, meno depressi [sono] associati a una minore percentuale di identificazioni trans, queer o bisessuali», ha aggiunto.
Come riportato da Renovatio 21, gennaio, il presidente Trump – che prima di rientrare alla Casa Bianca aveva promesso di fermare la «follia transgender» dal primo giorno della sua presidenza –ha firmato un ordine esecutivo per vietare al governo federale di finanziare o promuovere la transizione di genere nei minori. «Questa pericolosa tendenza sarà una macchia nella storia della nostra nazione e deve finire», ha dichiarato.
Sono seguiti interventi dell’amministrazione Trump contro il reclutamento di trans nell’esercito (nonché la cacciata dei già recluati) e la partecipazione di transessuali maschi alle gare sportive delle donne. «la guerra allo sport femminile è finita» ha dichiarato il presidente americano.
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Secondo il Williams Institute, il 76% delle persone transgender (circa 2,8 milioni) ha meno di 35 anni, di cui il 25% (724.000) è tra i 13 e i 17 anni. Il rapporto evidenzia che la composizione razziale delle persone transgender riflette quella degli Stati Uniti. Circa un terzo si identifica come donna, un terzo come uomo e un terzo come non binario.
Dal 2022, il Williams Institute stima che il numero di persone transgender sia cresciuto da 1,6 milioni a 2,8 milioni, un aumento del 75% in tre anni.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa uno studio dell’ente americano Public Religion Research Institute (PRRI) aveva rivelato che più di un americano su quattro (28%) di età compresa tra 18 e 25 anni, nota come Generazione Z, si è identificato come LGBT.
La «moda» ora può essere finita. Tuttavia, ci chiediamo: quale ne è stato il prezzo?
Quanti ragazzi castrati per sempre? Quante ragazze mutilate dei seni? Quanti adolescenti intossicati di steroidi sintetici? Quante famiglie lacerate e distrutte?
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