Geopolitica
Siria e Israele tengono colloqui senza precedenti a Parigi, mediati dagli Stati Uniti

La Siria ha confermato un incontro tra il suo ministro degli Esteri e uno stretto confidente di Benjamin Netanyahu a Parigi, segnando il primo annuncio ufficiale di colloqui diretti tra Damasco e Tel Aviv. Lo riporta The Cradle.
In precedenza, si era appreso che il ministro degli Esteri siriano Asaad al-Shaibani avrebbe incontrato il ministro israeliano per gli Affari Strategici Ron Dermer a Parigi.
«Shaibani ha incontrato oggi nella capitale francese, Parigi, una delegazione israeliana per discutere diverse questioni relative al «rafforzamento della stabilità» nella regione e nella Siria meridionale. Le discussioni si sono concentrate sulla de-escalation e sulla non ingerenza negli affari interni siriani, sul raggiungimento di intese a sostegno della stabilità nella regione, sul monitoraggio del cessate il fuoco nel governatorato di As-Suwayda e sulla riattivazione dell’accordo del 1974», ha riferito martedì l’agenzia di stampa statale siriana SANA.
«Queste discussioni si stanno svolgendo con la mediazione degli Stati Uniti nell’ambito degli sforzi diplomatici volti a rafforzare la sicurezza e la stabilità in Siria e a preservarne l’unità e l’integrità territoriale», ha aggiunto.
Sostieni Renovatio 21
Non si è trattato del primo incontro tra Dermer e Shaibani. L’inviato statunitense in Siria, Tom Barrack, ha dichiarato il 24 luglio di aver incontrato a Parigi funzionari siriani e israeliani per «dialogo e de-escalation». Shaibani e Dermer erano entrambi in visita nella capitale francese in quel momento.
L’annuncio di Barrack è arrivato dopo la fine dei violenti scontri tra le forze filogovernative e le fazioni druse siriane locali nella città meridionale di Suwayda e nelle sue campagne, che hanno provocato numerosi massacri di civili.
Israele è intervenuto con una serie di violenti attacchi aerei contro Damasco e altre aree della Siria meridionale, con il pretesto di «proteggere» la minoranza drusa. Secondo quanto riportato, i negoziati siro-israeliani, in corso dall’inizio dell’anno, sono ripresi rapidamente dopo gli attacchi, dopo una breve pausa.
Dalla caduta del governo di Bashar al-Assad, avvenuta lo scorso anno, le forze israeliane hanno instaurato un’ampia occupazione militare nella Siria meridionale.
Le forze di occupazione continuano ad espandere la loro presenza nel Sud del Paese, lanciando regolarmente raid, incursioni e attacchi aerei. Israele afferma di voler smilitarizzare l’intero sud, proteggere la minoranza drusa dalle persecuzioni e impedire a «forze ostili» di stabilirvi una presenza.
Damasco ha ripetutamente dichiarato di non voler rappresentare una minaccia per Israele. Anche il presidente siriano ad interim Ahmad al-Sharaa, precedentemente noto come Abu Mohammad al-Jolani, avrebbe incontrato funzionari israeliani.
Il mese scorso una fonte ha riferito ai media siriani che il Jolani avrebbe incontrato il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano Tzachi Hanegbi ad Abu Dhabi il 7 luglio.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di OPCW via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Lavrov all’ONU parla di rinazificazione tedesca: «hanno lo stesso obiettivo di Hitler»

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Geopolitica
Falliscono i colloqui Siria-Israele

I negoziati tra Israele e Siria hanno subito un «ostacolo dell’ultimo minuto» a causa della richiesta israeliana di stabilire un corridoio sicuro in territorio siriano. Lo riporta l’agenzia Reuters, citando fonti.
Israele aveva proposto l’apertura di un «corridoio umanitario» verso la provincia di Sweida per fornire aiuti, ma Damasco ha rifiutato, considerandola una violazione della sovranità nazionale, ha riportato Reuters venerdì. Le forze israeliane hanno occupato la Siria meridionale dopo la caduta del governo di Bashar Assad a dicembre.
Fonti siriane e statunitensi hanno indicato che la richiesta di Gerusalemme Ovest ha fatto naufragare l’accordo.
Venerdì mattina, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato l’avvio dei colloqui tra i due Paesi. «Le vittorie di Israele sull’asse terroristico iraniano hanno aperto possibilità di pace impensabili due anni fa. Prendiamo la Siria: oggi abbiamo avviato seri negoziati con il nuovo governo siriano», ha dichiarato il premier dello Stato Giudaico.
Sostieni Renovatio 21
Nelle ultime settimane, Damasco e Gerusalemme Ovest erano vicine a un’intesa sui punti principali di un accordo, dopo mesi di trattative mediate dagli Stati Uniti. L’inviato speciale USA per la Siria, Tom Barrack, aveva dichiarato martedì che le parti erano prossime a un accordo di «de-escalation».
Secondo i termini proposti, Israele avrebbe interrotto i suoi attacchi, mentre la Siria si sarebbe impegnata a non dispiegare macchinari o equipaggiamenti pesanti vicino al confine israeliano. Una zona demilitarizzata avrebbe incluso la provincia di Sweida, dove centinaia di drusi sono stati uccisi negli ultimi mesi.
I negoziati si svolgono mentre il presidente ad interim siriano, Ahmed al-Sharaa (precedentemente noto come il terrorista jihaddista al-Jolani, che ha guidato la rimozione di Assad, ha compiuto una visita storica a New York per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Al-Jolani ha espresso la speranza di raggiungere un accordo di sicurezza, sottolineando che Damasco non sta «creando problemi a Israele». «Siamo noi ad avere paura di Israele, non il contrario», ha affermato.
Sharaa-Jolani ha anche ridimensionato le possibilità di un accordo storico che preveda il riconoscimento di Israele da parte della Siria.
Lo Stato Ebraico, che ospita una minoranza drusa di 120.000 persone i cui uomini servono nell’esercito israeliano, ha dichiarato di voler proteggere i drusi in Siria, giustificando i suoi attacchi militari con la necessità di difenderli.
Come riportato da Renovatio 21, Israele arma e finanziai combattenti drusi nella Siria meridionale.
Come riportato da Renovatio 21, ad agosto era stato riportato che Siria ed Israele stavano tenendo colloqui inediti a Parigi, mediati dagli Stati Uniti. Due mesi fa al-Jolani aveva lasciato capire che potrebbe rinunciare alla rivendicazione di sovranità del Paese sulle alture del Golan occupate da Israele in cambio della normalizzazione dei rapporti con lo Stato Ebraico.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Israel Defense Forces via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
La Cina testerà la rotta rapida artica verso l’Europa

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Pensiero2 settimane fa
Charlie Kirk, strategia della tensione e inferno sulla Terra
-
Cancro5 giorni fa
Impronta genetica del vaccino COVID nel DNA di un paziente oncologico: l’mRNA può integrarsi con il genoma umano
-
Misteri7 giorni fa
Storie, misteri ed orrori dal Mostro di Firenze ad Amanda Knox. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-
Vaccini1 settimana fa
Documentario rivela lo studio bomba sul collegamento tra vaccino ed epidemia di malattie croniche
-
Vaccini2 settimane fa
I bambini non vaccinati sono più sani di quelli vaccinati: ricerca mai pubblicata
-
Epidemie2 settimane fa
I lockdown COVID collegati a cambiamenti duraturi nel cervello degli adolescenti
-
Pensiero1 settimana fa
Mons. Viganò: l’élite sovversiva ha infiltrato gli Stati
-
Spazio2 settimane fa
Secondo gli scienziati l’oggetto misterioso che viene verso il sistema stellare è antichissimo