Vaccini
«Siamo nel mezzo di una grande catastrofe biologica». Parla il dottor McCullough
In una recente conferenza tenutasi in Michigan lo scorso 24 settembre, il cardiologo statunitense Peter McCullough ha parlato della consapevolezza, che ritiene oramai condivisa, del fatto che stiamo vivendo un’era oscura.
«Ve lo sto dicendo, non siamo gli unici a rendersi conto che siamo nel mezzo di una grande catastrofe biologica», ha detto il dottor McCullough.
Il medico ha raccontato che di recente è stato chiamato da almeno un capo di stato, da due individui «abbastanza in alto in Vaticano» e da individui della Federal Reserve, la banca centrale degli USA.
«Ve lo sto dicendo, non siamo gli unici a rendersi conto che siamo nel mezzo di una grande catastrofe biologica»
Il cardiologo ha quindi esibito al pubblico una lettera dell’American Board of Internal Medicine (l’associazione di medicina interna statunitense) che minacciava di revocare la sua licenza medica. Ha quindi affermato che le commissioni mediche stanno per dare la caccia ai medici come lui.
«La domanda è: fino a che punto arriveranno e quanto perderemo?»
«Posso dirvi, personalmente, che sono disposto a perdere tutto».
McCullough ha avvertito che se gli americani non si attivano ora, il futuro riserva gli stessi lockdown, oppressione e violenza che sono avvenuti in Australia.
«Posso dirvi, personalmente, che sono disposto a perdere tutto».
«Ci sono forze potenti in atto che vogliono che ciò accada, forze molto potenti», ha detto.
«La sfida è spezzarli, e l’unico modo per spezzare queste potenti forze è semplicemente dire “no”».
Tucker Carlson, lucido conduttore di Fox News, ha chiesto a McCullough cosa c’è dietro questa crisi. Per rispondere l’eminente dottore ha promosso un nuovo libro di Peter e Ginger Breggin intitolato COVID-19 and the Global Predators: We are the Prey. Si tratta di un libro di 690 pagine di recentissima uscita che McCullough definisce «meticoloso». Peter Breggin è un dottore noto per la sua battaglia contro gli psicofarmaci.
Il libro, dice McCullogh «in gran parte ti dirà chi sta traendo profitto da questo e dalla rete di parti interessate e cosa lo sta guidando. Non penso che sia la causa principale, ma penso che sia molto di quello che sta succedendo dipenda da chi c’è dietro. Posso dirvi che tutto quello che stiamo vivendo in questo momento è stato pianificato».
«Posso dirvi che tutto quello che stiamo vivendo in questo momento è stato pianificato»
McCullough confessa di essere così schietto perché non sa cos’altro fare. «Non posso salvare ogni persona che mi chiama, ma se posso davvero aiutare voi e aiutare gli altri e aiutare tutti quelli che entrano nel mio circolo, possiamo ottenere un po’ di consapevolezza e risveglio”».
«Stiamo entrando in un momento davvero brutto. Abbiamo pochissimo tempo per essere attivi, voglio dire davvero attivi».
Il cardiologo è stato tra i pochi a scagliarsi contro la «collusione globale» atta a «causare tutti i danni e le morti possibili» ignorando, ad esempio, l’uso dell’ivermetctina.
McCullough ha di recente fatto un’appello a formare una «resistenza indistruttibile» per impedire l’estensione della vaccinazione ai bambini.
Il dottore ha inoltre indicato che il cancro e l’infertilità potrebbero essere conseguenze della vaccinazione mRNA, e che le morti legate alle vaccinazioni sarebbero dieci volte il numero ufficiale.
In un’intervista con Robert Kennedy jr. McCullough ha detto che «i vaccini stanno fallendo». Sua è la definizione del vaccino COVID come «bioterrorismo per iniezione».
Immagine di darkaku via Deviantart pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)
Vaccini
Vaccini COVID e diabete, casi clinici
Un recente rapporto riguardante un caso clinico ha documentato un caso di diabete mellito di nuova insorgenza a seguito della somministrazione del vaccino mRNA COVID. Non sarebbe l’unica volta che il fenomeno si è verifica.
«Sono stati segnalati molteplici casi di eventi avversi correlati al sistema immunitario post-vaccinazione. Presentiamo, con la presente, un paziente che si è presentato con diabete mellito di tipo 1 (DM) di nuova insorgenza dopo la vaccinazione con RNA messaggero (mRNA) contro il COVID-19», scrive il paper comparso online su AACE Clinical Case Reports.
Il rapporto del caso riguarda un uomo sano di 38 anni che ha ricevuto la sua seconda dose di COVID. Il paziente ha manifestato un’improvvisa insorgenza di poliuria (produzione di grandi quantità di urina diluita), polidipsia (grande sete, spesso associata al diabete) e visione offuscata. In seguito gli è stato diagnosticato il diabete mellito. Il diabete è l’incapacità dell’organismo di produrre o rispondere all’ormone insulina.
Iscriviti al canale Telegram
Non si tratta dell’unico uomo ad aver sviluppato il diabete dopo la vaccinazione anti-COVID. Nel rapporto del caso sono elencati altri 18 casi documentati di diabete rilevato dopo la vaccinazione.
Sono state avanzate diverse teorie patologiche su come la tecnologia della terapia genica a mRNA contenuta nel vaccino COVID possa aver causato tale disturbo.
«I meccanismi ipotizzati per lo sviluppo del diabete mellito di tipo 1 dopo la vaccinazione con mRNA contro il COVID-19 includono il mimetismo molecolare, la sindrome autoimmune/infiammatoria indotta dagli adiuvanti e la possibile interazione tra il recettore dell’enzima di conversione dell’angiotensina-I-2 sulle cellule beta e l’mRNA virale», si legge nella sezione di «Discussione» del rapporto.
Non si tratta del primo documento di ricerca sull’argomento.
Un paper comparso nel giugno 2023 su World J Diabetes intitolato «Correlazione tra vaccinazione COVID-19 e diabete mellito: una revisione sistematica» concludeva che «esiste una relazione complessa tra vaccinazione e diabete con un effetto bidirezionale. La vaccinazione può contribuire al rischio di peggioramento della glicemia nei pazienti diabetici e i pazienti diabetici possono avere una risposta anticorpale inferiore dopo la vaccinazione rispetto alla popolazione generale».
In particolare, prima della distribuzione del vaccino anti-COVID, altri vaccini erano stati associati all’insorgenza del diabete. Sei anni fa era emerso che il lievito Sacccharomyces cerevisiae utilizzato in molti vaccini, tra cui l’epatite B, che viene somministrato a quasi tutti i neonati negli Stati Uniti prima che compiano un giorno di vita, potrebbe essere legato all’insorgenza di malattie autoimmuni.
«La ricerca sull’immunizzazione si è basata sulla teoria secondo cui i benefici dell’immunizzazione superano di gran lunga i rischi derivanti da eventi avversi ritardati e quindi non è necessario eseguire studi sulla sicurezza a lungo termine» scriveva ancora nel 1999 il ricercatore finlandese J.B. Classen in un paper intitolato «Vaccinazioni e diabete mellito di tipo 1: esiste un collegamento?»
«Quando si esamina il diabete, solo un potenziale evento avverso cronico, abbiamo scoperto che l’aumento della prevalenza del diabete potrebbe più che compensare il previsto declino delle complicazioni a lungo termine della meningite da H influenzae. Pertanto il diabete indotto dal vaccino non dovrebbe essere considerato un raro potenziale evento avverso».
Aiuta Renovatio 21
In un articolo del 2001 su Medical Hypotheses, sempre il Classen aveva delineato i meccanismi «attraverso i quali i vaccini possono influenzare l’insorgenza del [diabete di tipo 1] o di altri disturbi indotti dal sistema immunitario». Tra i meccanismi considerati erano citati il mimetismo molecolare (un fenomeno innescato dagli antigeni estranei nei vaccini, che inducono anticorpi che reagiscono in modo incrociato agli autoantigeni), la sovrastimolazione del sistema immunitario (che stimola il rilascio di proteine note per causare il diabete di tipo 1), l’alterazione dell’equilibrio tra immunità Th1 mediata dalle cellule (la prima linea di difesa del corpo) e immunità Th2 mediata dagli umori (responsabile della stimolazione degli anticorpi), la stimolazione dei macrofagi (cellule immunitarie innate che sono attori chiave sia nel diabete di tipo 1 che in quello di tipo 2); l’attivazione dell’autoimmunità «soffocante» (subclinica) attraverso l’azione di potenti alluminio e altri adiuvanti; e la replicazione e il rilascio di virus (come quello della rosolia) noti per causare il diabete di tipo 1.
Nell’articolo del 2001 intitolato «Vaccini e rischio di diabete insulino-dipendente (IDDM): possibile meccanismo d’azione» il Classen scriveva:
«Gli studi sui vaccini hanno etichettato un vaccino come sicuro se provoca pochi eventi avversi in un gruppo di studio solitamente piccolo seguito per non più di 30 giorni dopo l’immunizzazione. I dati che collegano i vaccini a un aumento di un’ampia varietà di malattie immunologiche come il diabete mellito insulino-dipendente di tipo I (…) hanno delineato l’urgente necessità di rigorosi studi sulla sicurezza dei vaccini a lungo termine. Sta diventando sempre più chiaro che l’effetto dei vaccini sul sistema immunitario è molto più complicato di quanto si pensasse in origine, sottolineando l’inadeguatezza degli attuali studi sulla sicurezza, perché i vaccini differiscono dalle infezioni che prevengono e hanno effetti diversi sul sistema immunitario».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Vaccini
I vaccini COVID scatenano tempeste citochiniche mortali e anafilassi: studio giapponese
Iscriviti al canale Telegram
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Epidemie
La Russia sviluppa un vaccino contro il Marburg
Un vaccino per la prevenzione della malattia da virus di Marburg, sviluppato dal Centro scientifico statale di virologia e biotecnologia Vector, è in fase di preparazione per le sperimentazioni cliniche, ha annunciato l’ufficio stampa del Rospotrebnadzor servizio federale per la supervisione della tutela dei diritti dei consumatori e del benessere umano.
«I dipendenti del Centro Ricerca del Rospotrebnadzor hanno sviluppato un vaccino per la prevenzione della febbre di Marburg. Lo sviluppo ha già superato le sperimentazioni precliniche, dimostrandone la sicurezza e l’efficacia», si legge nella dichiarazione di martedì.
Il vaccino è ora prossimo all’essere pronto per le sperimentazioni cliniche; un lotto di produzione è attualmente in fase di preparazione, è stato comunicato . È in corso la finalizzazione della documentazione per ottenere l’approvazione per condurre i test.
Iscriviti al canale Telegram
I sistemi sanitari di tutto il mondo stanno intensificando i loro sforzi per controllare la diffusione del virus Marburg in risposta all’escalation dell’epidemia in Ruanda.
Come riportato da Renovatio 21, il Kazakistan ha iniziato lo screening negli aeroporti per individuare possibili casi di arrivi di persone infette dal Marburg.
Ora anche le autorità sanitarie statunitensi hanno annunciato che i viaggiatori in arrivo dal Paese dell’Africa orientale devono sottoporsi a misure di screening all’ingresso negli Stati Uniti.
«A partire dalla settimana del 14 ottobre, il CDC [l’ente epidemiologico statunitense, ndt] inizierà lo screening sanitario pubblico all’ingresso dei viaggiatori che entrano negli Stati Uniti e che sono stati in Ruanda negli ultimi 21 giorni», si legge in una dichiarazione del Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti.
Nel tentativo di fermare la diffusione della malattia, il Ruanda ha lanciato una campagna di vaccinazione domenica. Il Paese ha ricevuto 700 dosi dell’inoculazione Marburg dal Sabin Vaccine Institute americano. Gli operatori sanitari e i contatti stretti dei casi confermati sono stati considerati prioritari per l’immunizzazione. Attualmente, il vaccino è stato testato solo su adulti di età pari o superiore a 18 anni.
Lunedì, il Ministero della Salute del Ruanda ha confermato 56 casi di virus di Marburg, con 36 pazienti sottoposti a isolamento e trattamento e 12 decessi registrati. Il primo focolaio di febbre emorragica virale in Ruanda è stato identificato a fine settembre.
Il virus Marburg, una malattia altamente infettiva della stessa famiglia dell’Ebola, provoca sintomi quali nausea, vomito, mal di gola e forti dolori addominali, spesso causando una perdita di sangue fatale. Il virus si diffonde attraverso il contatto con i fluidi corporei di individui infetti o superfici contaminate, tra cui la biancheria da letto.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha segnalato che i tassi di mortalità nelle precedenti epidemie di Marburg sono variati dal 24% fino all’88%, rendendolo uno degli agenti patogeni più letali conosciuti dall’umanità.
Sostieni Renovatio 21
Il virus Marburg è stato identificato per la prima volta nel 1967 in seguito a epidemie simultanee a Marburg, in Germania, e a Belgrado, in Serbia. Queste epidemie erano collegate a ricerche che coinvolgevano scimmie verdi africane importate dall’Uganda e hanno portato a 31 infezioni e sette decessi.
Il virus ha colpito varie regioni dell’Africa negli ultimi anni. Nel 2023, Tanzania e Guinea Equatoriale hanno segnalato focolai di Marburg, mentre il Ghana ha sperimentato un focolaio nel 2022 e l’Uganda ha registrato tre decessi a causa del virus nel 2017.
Come riportato da Renovatio 21, un falso allarme per persone possibilmente affette dal virus ha bloccato la stazione di Amburgo pochi giorni fa.
La Russia anche in questo caso sembra voler prendere il largo con la sua risposta vaccinale, come avvenuto all’altezza della pandemia COVID con il vaccino Sputnik, realizzato in tempi record dall’istituto Gamaleja di Mosca. La creazione del siero a vettore virale – che, ricordiamo, è prodotto a partire da cellule di feto abortito della linea HEK-293 – permise alla Russia di sottrarsi alla geopolitica vaccinale dettata dal blocco NATO, che ha cercato di imporre ovunque la siringa mRNA.
Come riportato da Renovatio 21, nonostante la grande propaganda sul vaccino di Stato – provato in una dose ulteriore di tipo nasale sperimentale dallo stesso presidente Vladimiro Putin – la Russia non ha imposto l’obbligo vaccinale, con la popolazione che sembra di fatto aver rifiutato di vaccinarsi per il morbo di Wuhano.
Un paio di scienziati che hanno lavorato al siero russo sono morti mesi – in un caso, quello del dottor Andrej Botikov, trovato strangolato in casa – in circostanze drammatiche.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di NIAID via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
-
Ambiente1 settimana fa
Naufragio di nave militare neozelandese, fuoriuscita di petrolio «altamente probabile»: accuse in rete alla comandante lesbica
-
Essere genitori1 settimana fa
Vaccino Pfizer, studio su 1,7 milioni di bambini e adolescenti rileva la miopericardite solo nei vaccinati
-
Vaccini2 settimane fa
Nuovo studio trova un collegamento tra vaccini COVID e gravi problemi cardiaci
-
Bioetica2 settimane fa
Feto sorride dopo aver sentito la voce del papà durante l’ecografia
-
Sanità2 settimane fa
L’ONU approva il «Patto per il futuro»: vaccini intelligenti, più censura, ma nessun nuovo potere di emergenza
-
Spirito1 settimana fa
Mons. Viganò contro la cerimonia azteca per la nuova presidente messicana: «Tutti gli dèi dei pagani sono demoni»
-
Vaccini1 settimana fa
La Von der Leyen andrà a processo per i vaccini
-
Gender1 settimana fa
Squadra di calcio transgender sconfitta 19-0 nella partita d’esordio