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Reazioni avverse

«Le morti legate alle vaccinazioni sono dieci volte il numero ufficiale»: parla il dottor McCullough

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«In realtà abbiamo più morti al giorno per il vaccino, che per la malattia virale, di gran lunga»

 

Come riportato la scorsa settimana da Renovatio 21, l’11 giugno, il dottor McCullough, cardiologo, professore di medicina ed editore di due importanti riviste mediche, ha rilasciato una densa intervista all’avvocato internazionale tedesco Reiner Fuellmich, in cui ha parlato di «bioterrorismo a iniezione».

 

 «In realtà abbiamo più morti al giorno per il vaccino, che per la malattia virale, di gran lunga»

«Credo che siamo sotto l’applicazione di una forma di bioterrorismo che è in tutto il mondo, [e] sembra che sia stato pianificato da molti anni » aveva detto il medico.

 

Secondo il medico, questa forma di bioterrorismo di Stato si è realizzata in due fasi, con una «fase I» che consisteva in un «virus respiratorio che si è diffuso in tutto il mondo e ha colpito relativamente poche persone, circa l’uno per cento di molte popolazioni, ma ha generato grande paura», seguita da una «fase II», che, nelle parole di McCollough, coinciderebbe con l’accettazione da parte della popolazione – isolata ed impaurita – del vaccino mRNA.

 

La rimozione del trattamento precoce era strettamente correlata allo sviluppo di un vaccino… l’intero programma di bioterrorismo di fase I… mirava davvero a mantenere la popolazione nella paura e nell’isolamento e prepararla ad accettare il vaccino che sembra essere la fase II di un’operazione di bioterrorismo»

La censura da parte dei grandi media elettronici e non di ogni possibile cura precoce del COVID è stata rimossa.

 

«Quello che abbiamo scoperto – dice il dottor McCullough – è che la rimozione del trattamento precoce era strettamente correlata allo sviluppo di un vaccino… E l’intero programma di bioterrorismo di fase I… mirava davvero a mantenere la popolazione nella paura e nell’isolamento e prepararla ad accettare il vaccino che sembra essere la fase II di un’operazione di bioterrorismo».

Secondo il dottor McCullough, il numero di decessi legati alla vaccinazione anti-COVIDè dieci volte superiore alle cifre ufficiali

 

Il dottor McCullough nel video ha trattato anche il tema delle statistiche delle reazioni avverse.

 

Lo specialista dice che «oggi abbiamo 800 casi di giovani che sviluppano miocardite, o infiammazione del cuore. E poiché sono un cardiologo, ho una posizione di autorità clinica qui, e penserò che, poiché non c’è alcun beneficio clinico nei giovaninel fare il vaccino, anche un caso è troppo ».

 

Secondo il dottor McCullough, il numero di decessi legati alla vaccinazione anti-COVIDè dieci volte superiore alle cifre ufficiali.

 

«Pensiamo di avere 50.000 americani morti. 50.000 . Quindi in realtà abbiamo più morti al giorno per il vaccino, che per la malattia virale, di gran lunga».

«Sapevamo dai dati di Harvard nel 2016 che il Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) riporta solo circa il 10% di ciò che accade effettivamente. Quindi abbiamo dovuto ottenere un’altra fonte di dati. E abbiamo delle persone dentro. Ora abbiamo un informatore all’interno del CMS e abbiamo due informatori all’interno del CDC…»

 

«Pensiamo di avere 50.000 americani morti. 50.000 . Quindi in realtà abbiamo più morti al giorno per il vaccino, che per la malattia virale, di gran lunga».

 

I dati più recenti del sistema americano di farmacovigilanza VAERS  pubblicati venerdì scorso rivelano segnalazioni di un totale di 411.931 eventi avversi negli Stati Uniti a seguito di iniezioni di vaccini sperimentali di terapia genica COVID-19, inclusi 6.985 decessi e 34.065 lesioni gravi, tra il 14 dicembre 2020 e 25 giugno 2021.

 

Riguardo le reazioni avverse a lungo termine, che pure le farmaceutiche dotate di scudo penale ammettono di non conoscere, possiamo solo pregare.

E si tratta solo degli effetti collaterali a breve termine.

 

Riguardo le reazioni avverse a lungo termine, che pure le farmaceutiche dotate di scudo penale ammettono di non conoscere, possiamo solo pregare.

 

Perché i casi, in quel caso, invece che con i milioni, si potrebbero contare con le decine o le centinaia di milioni – o forse pure, trattandosi della realizzazione di quella «vaccinazione universale» vagheggiata dalla massoneria nell’Ottocento – si potrà contare nell’ordine dei miliardi di malati.

 

 

 

 

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Eutanasia

Eutanatizzato uomo danneggiato da vaccino COVID

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Un uomo della provincia canadese dell’Ontario è stato soppresso per «sindrome post vaccinazione COVID-19». Lo riporta LifeSite.

 

Secondo un articolo pubblicato dalla testata canadese National Post, un uomo anonimo dell’Ontario sulla quarantina sarebbe morto tramite eutanasia dopo che i medici hanno stabilito che i danni riportate in seguito all’iniezione di COVID lo rendevano idoneo al suicidio assistito o «assistenza medica al suicidio» (MAiD), secondo il regime di eutanasia canadese.

 

«Tra i suoi molteplici specialisti, non è stata confermata alcuna diagnosi univoca», hanno rilevato i rapporti pubblicati da un comitato di revisione dei decessi del MAiD composto da 16 membri.

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Tuttavia, i medici «hanno ritenuto che la diagnosi più ragionevole per la presentazione clinica del signor A (grave declino funzionale) fosse una sindrome post-vaccino, in linea con la sindrome da stanchezza cronica».

 

L’uomo ha sperimentato «sofferenza e declino funzionale» dopo tre dosi di vaccino sperimentale contro il COVID.

 

Soffriva anche di una serie di malattie mentali, tra cui depressione, disturbo post-traumatico da stress, ansia e disturbi della personalità. Era stato ricoverato in ospedale due volte «mentre gestiva i suoi sintomi fisici» con pensieri di suicidio.

 

Alla fine gli è stata diagnosticata la «sindrome post vaccinazione COVID-19», che al momento non è inclusa nell’attuale sistema di segnalazione dei vaccini del Canada.

 

In particolare, il programma canadese per risarcire i feriti dai cosiddetti vaccini COVID «sicuri ed efficaci» ha speso 14 milioni di dollari, ma la stragrande maggioranza delle richieste di risarcimento rimane non pagata.

 

La sua morte è ulteriormente complicata dal fatto che diversi specialisti non sono riusciti a concordare sulla sua diagnosi, con molti che si chiedono se le sue condizioni soddisfino i criteri per una condizione «irrimediabile», che è richiesta per richiedere l’eutanasia in Canada. Molti si sono anche chiesti se la sua salute mentale lo squalificasse dal sottoporsi al suicidio assistito.

 

La morte dell’uomo è considerata di «Traccia 2», fa parte di un gruppo di persone che non sono «malate terminali» e la cui morte naturale non è ragionevolmente prevedibile.

 

Secondo Health Canada, nel 2022, 13.241 canadesi sono morti a causa delle iniezioni letali MAiD. Ciò rappresenta il 4,1% di tutti i decessi nel paese per quell’anno, con un aumento del 31,2% rispetto al 2021.  «Anche se i numeri per il 2023 devono ancora essere pubblicati, tutte le indicazioni indicano una situazione ancora più cupa di quella del 2022» scrive il sito prolife canadese.

 

Di fatto, un canadese ogni 25 viene oggi ucciso dall’eutanasia. L’aumento negli ultimi anni è stato semplicemente vertiginoso. E la classe medica, oramai totalmente traditrice di Ippocrate e venduta all’utilitarismo più sadico e tetro, insiste che va tutto bene.

 

Come riportato da Renovatio 21, qualche mese fa un’altra veterana dell’esercito, divenuta disabile, ha riportato che alcuni funzionari statali avevano risposto alla sua richiesta di avere in casa una rampa per la sedie a rotelle offrendole invece la possibilità di accedere al MAiD – cioè di ucciderla.

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Ma non è il caso più folle del degrado assassino raggiunto dallo Stato canadese: ecco l’ecologista che chiede di essere ucciso per la sua ansia cronica riguardo al Cambiamento Climatico, ecco i pazienti che chiedono di essere terminati perché stanchi di lockdown, ecco le proposte di uccisione dei malati di mente consenzienti, e magari pure dei neonati. Il tutto, ovviamente, con il corollario industriale, della predazione degli organi, di cui il Paese ora detiene il record mondiale.

 

Il Canada del governo Trudeau – dove il World Economic Forum regna, come rivendicato boriosamente da Klaus Schwab – è il Paese dell’avanguardia della Necrocultura. Se lo Stato può ucciderti, ferirti, degradarti, lo fa subito, e legalmente. Magari pure con spot mistico propalato da grandi società private in linea con il dettato di morte. L’anno scorso in Canada un decesso ogni 25 era dovuto all’eutanasia, che viene servita anche alle pompe funebri.

 

A febbraio l’eutanasia è stata offerta anche ad una signora riconosciuta come danneggiata da vaccino COVID.

 

Secondo alcuni, l’eutanasia in Canada – che si muove verso i bambini – sta divenendo come una sorta di principio «sacro» dello Stato moderno.

 

Come abbiamo ripetuto tante volte: lo Stato moderno è fondato sulla Cultura della Morte. La Necrocultura è, incontrovertibilmente, il suo unico sistema operativo. Aborto ed eutanasia (e fecondazione in vitro, e vaccinazioni, anche e soprattutto geniche) sono quindi sue primarie linee di comando.

 

Il Canada, che è all’avanguardia anche grazie alla potente penetrazione nel suo gabinetto pure rivendicata dal World Economic Forum, è quindi un vero esempio dello Stato basato sempre più sull’eugenetica – cioè sul dominio totale sull’essere umano e l’annientamento della sua dignità di creatura figlia di Dio.

 

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Oligarcato

Bill Gates sarà processato nei Paesi Bassi per la causa sui danni causati dal vaccino COVID

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.   La scorsa settimana un tribunale olandese ha stabilito che Bill Gates può essere processato nei Paesi Bassi, in un caso che coinvolge sette persone ferite dai vaccini COVID-19. Tra gli altri imputati ci sono Albert Bourla, CEO di Pfizer, e lo Stato olandese.   La scorsa settimana un tribunale olandese ha stabilito che Bill Gates può comparire in giudizio nei Paesi Bassi in un caso che coinvolge sette persone ferite dai vaccini anti-COVID-19.   Secondo il quotidiano olandese De Telegraaf, i sette «scettici del coronavirus» hanno fatto causa a Gates lo scorso anno, insieme all’ex primo ministro olandese e neo-nominato segretario generale della NATO Mark Rutte e a «diversi membri» dell’«Outbreak Management Team» del governo olandese per il COVID-19.   Tra gli altri imputati figurano il dottor Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, e lo Stato olandese.   «Poiché la fondazione di Bill Gates era coinvolta nella lotta alla pandemia di coronavirus, anche lui è stato convocato», ha riferito De Telegraaf.

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Secondo l’agenzia di stampa indipendente olandese Zebra Inspiratie, i querelanti sostengono che Gates, tramite i suoi rappresentanti, li ha deliberatamente tratti in inganno sulla sicurezza dei vaccini anti-COVID-19, nonostante sapesse «che queste iniezioni non erano sicure ed efficaci».   La giornalista indipendente olandese Erica Krikke ha dichiarato al Defender che i sette querelanti, i cui nomi sono censurati nei documenti pubblici della causa, «sono comuni cittadini olandesi, sono stati vaccinati e dopo le punture si sono ammalati».   Krikke ha affermato che dei sette querelanti originari, uno è nel frattempo deceduto, lasciando che gli altri sei continuino la causa.   La causa è stata intentata presso il tribunale distrettuale di Leeuwarden. Secondo De Telegraaf, «Gates si era opposto perché, secondo lui, i giudici non avevano giurisdizione». Di conseguenza, il tribunale «ha dovuto prima pronunciarsi sulla cosiddetta procedura di incidente», ha riferito De Andere Krant.   Zebra Inspiratie ha riferito che l’udienza in questa «procedura di incidente» ha avuto luogo il 18 settembre e che i rappresentanti di Gates hanno contestato la giurisdizione, ma non la richiesta.   Secondo De Andere Krant, Gates era rappresentato dallo studio legale Pels Rijcken, con sede all’Aia, descritto come «il più grande e il principale studio legale specializzato in contenziosi nei Paesi Bassi». Gates non si è presentato all’udienza del 18 settembre, ma gli avvocati di Gates hanno sostenuto che la corte «non aveva giurisdizione su di lui perché vive negli Stati Uniti».   Tuttavia, nella sentenza del 16 ottobre, la corte di Leeuwarden ha stabilito di avere giurisdizione su Gates. De Andere Krant ha riferito che la corte ha trovato «prove sufficienti» che le rivendicazioni contro Gates e gli altri imputati sono «connesse» e basate sullo stesso «complesso di fatti».   Altri imputati residenti fuori dai Paesi Bassi, tra cui Bourla, non hanno contestato la giurisdizione del tribunale.   La corte ha stabilito che Gates dovrà pagare le spese legali e le spese legali aggiuntive per un totale di 1.406 euro (circa 1.520 dollari). L’udienza è prevista per il 27 novembre.

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«Anche se… ti chiami Bill Gates, devi comunque andare in tribunale»

In osservazioni condivise con De Andere Krant, Arno van Kessel, uno degli avvocati dei querelanti, ha accolto con favore la sentenza. «Nel suo verdetto, la corte ha chiaramente registrato la base delle nostre conclusioni di richiesta», ha affermato van Kessel.   L’avvocato olandese Meike Terhorst ha dichiarato a The Defender che è «abbastanza interessante» che i querelanti abbiano intentato la causa a Leeuwarden invece che all’Aia, dove normalmente vengono archiviati tutti i casi contro il governo relativi al COVID-19.   «In generale, i casi giudiziari sul COVID-19 hanno avuto molto poco successo nei Paesi Bassi», ha detto Terhorst. «C’è una piccola possibilità che abbiano successo».   «Penso che la maggior parte dei giudici sostenga l’agenda della vaccinazione contro il COVID-19 e troverà difficile credere che le vaccinazioni abbiano causato danni. Quindi, abbiamo ancora molta strada da fare, indipendentemente dal caso».   Krikke ha condiviso una visione più ottimistica, affermando che la corte ha inviato un messaggio: «anche se sei ricco e ti chiami Bill Gates, devi comunque andare in tribunale».   La giornalista indipendente neozelandese Penny Marie, che ha seguito da vicino il procedimento in questo caso, ha detto a The Defender che spera che la sentenza del 16 ottobre «si spera che crei un precedente e aiuti i querelanti in casi simili in tutto il mondo per quanto riguarda la giurisdizione», nei casi «in cui l’imputato non risiede nel Paese del querelante».   «Per le parti che avanzano rivendicazioni contro coloro che sono coinvolti nell’attuazione del Great Reset e di altre azioni internazionali, come la risposta all’emergenza COVID-19 avviata dal WEF [World Economic Forum] e imposta a tutte le nazioni membri delle Nazioni Unite, spero che questa sentenza offra l’opportunità ad altri di seguire l’esempio», ha aggiunto Marie.

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Il padre del querelante danneggiato dal vaccino ha fatto un «appello emotivo» alla corte

All’udienza del 18 settembre, i querelanti hanno anche rilasciato dichiarazioni. Secondo Zebra Inspiratie, «a una delle vittime, che è molto malata, è stata data anche l’opportunità di dichiarare la sua innocenza. Non era più in grado di parlare ed è stata rappresentata dal padre. È stata una dichiarazione emotiva».   Krikke ha affermato che il padre ha riferito alla corte che sua figlia, precedentemente sana, si è ammalata dopo aver ricevuto il vaccino contro il COVID-19 e non riusciva più a parlare, dicendo al giudice che «vorrebbe davvero parlare direttamente con Bill Gates» per chiedergli cosa fosse successo a sua figlia.   «Dopo di che, il giudice è rimasto davvero in silenzio», ha detto Krikke.   La sentenza del 18 ottobre ha affrontato anche le affermazioni dei querelanti sul ruolo di Gates nel progetto «Great Reset» del WEF.   «La Fondazione Bill & Melinda Gates è anche affiliata al World Economic Forum… un’organizzazione internazionale il cui obiettivo statutario è quello di unire “leader del mondo degli affari, dei governi, del mondo accademico e della società in generale in una comunità globale impegnata a migliorare lo stato del mondo”», afferma la sentenza, aggiungendo:   «Si tratta di un progetto mirato alla riorganizzazione totale delle società in tutti i paesi membri delle Nazioni Unite … come descritto dal [fondatore e presidente esecutivo del WEF Klaus Schwab] nel suo libro COVID-19: The Great Reset».   «Caratteristica di questa ideologia politica è che questo cambiamento forzato e pianificato viene presentato come giustificato fingendo che il mondo stia soffrendo di gravi crisi che possono essere risolte solo da un intervento globale centralizzato e duro. Una di queste presunte grandi crisi riguarda la pandemia di COVID-19».   La sentenza afferma inoltre: «La Fondazione Bill & Melinda Gates è affiliata a “GAVI, the Vaccine Alliance” … una partnership internazionale nel campo delle vaccinazioni tra varie entità pubbliche e private».   Michael Nevradakis Ph.D.   © 22 ottobre, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.   Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Reazioni avverse

Sondaggio: un tedesco su sei ha sperimentato effetti collaterali del vaccino COVID

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Harald Walach, Ph.D., fondatore del Change Health Science Institute in Germania e ricercatore professionista presso l’Università Kazimieras Simonavicius in Lituania, ha dichiarato a The Defender che i risultati del sondaggio probabilmente non mostrano la reale portata dei danni correlati al vaccino contro il COVID-19.

 

Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Neue Osnabrücker Zeitung, uno su sei intervistati in un sondaggio condotto in Germania ha dichiarato di aver manifestato effetti collaterali dopo aver ricevuto il vaccino contro il COVID-19.

 

Il sondaggio, condotto dall’istituto tedesco Forsa per conto del quotidiano e della rivista online Multipolar, ha coinvolto 1.002 persone tra il 7 e l’8 ottobre.

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Secondo The Gateway Pundit, «un significativo 17% degli intervistati ha dichiarato apertamente di non £tollerare bene il vaccino COVID nel complesso”».

 

Commentando la statistica di 1 su 6, Steve Kirsch, fondatore della Vaccine Safety Research Foundation, ha detto a The Defender: «non è un vaccino sicuro. Voglio dire, dovresti chiamare questi ragazzi che stanno promuovendo il vaccino e chiedere loro, con 1 persona su 6 che segnala effetti collaterali, come mai questo è un vaccino sicuro?»

 

Secondo il sondaggio, il 73% degli intervistati non ha segnalato reazioni avverse. Un ulteriore 10% degli intervistati ha dichiarato di non aver ricevuto il vaccino COVID-19.

 

Christof Plothe. dottore osteopatico membro del comitato direttivo del World Council for Health («Consiglio mondiale per la salute»), ha affermato che il sondaggio «chiedeva anche se gli intervistati “conoscevano personalmente” qualcuno che aveva avuto gravi effetti collaterali dopo il trattamento con mRNA. Anche il numero è esplosivo: il 35% ha risposto “sì”».

 

Harald Walach, Ph.D., fondatore e direttore del Change Health Science Institute in Germania e ricercatore professionista presso la Kazimieras Simonavicius University in Lituania, ha dichiarato a The Defender che i risultati del sondaggio probabilmente non mostrano la piena portata degli eventi avversi conseguenti alla vaccinazione contro il COVID-19.

 

«Se le persone o i dottori attribuiscono la causalità dei sintomi alla vaccinazione dipende dal loro atteggiamento», ha detto Walach. «Quindi potrebbe essere il caso che gli effetti collaterali che iniziano più tardi, diciamo sei mesi dopo, come una malattia autoimmune, non siano facilmente attribuibili alla vaccinazione, anche se potrebbe esserlo».

 

Plothe ha osservato che «non ci sono praticamente danni da vaccinazione riconosciuti e il medico continua a dire alle persone che i loro cambiamenti nella salute non sono correlati alla terapia genica. Ma qui, il 17% ha lamentato effetti collaterali avversi, secondo l’indagine, quindi 11 milioni di tedeschi potrebbero aver sperimentato effetti collaterali», ha affermato Plothe.

 

«Si prevede che il numero effettivo, compresi i risultati a lungo termine, sarà ancora più alto», ha aggiunto Plothe.

 

Il Gateway Pundit ha citato i dati del Deutscher IMPF COVID-19 Vaccination Dashboard che mostrano che, ad aprile 2023, il 77,9% della popolazione tedesca aveva ricevuto almeno una dose di vaccino COVID-19, il 62,6% aveva ricevuto almeno un richiamo e il 15,2% aveva ricevuto almeno due dosi di richiamo. I dati mostrano che il 22,1% della popolazione non era vaccinato.

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I risultati del sondaggio «sono solo la punta dell’iceberg»

«Con tutti i meccanismi di danno finora noti, compresi gli effetti della contaminazione del plasmide del DNA e l’integrazione genomica delle iniezioni, stiamo solo grattando la punta dell’iceberg», ha affermato Plothe.

 

Walach ha detto di non essere «affatto» sorpreso dall’esito del sondaggio. «Due anni fa, Andreas Schöfbeck, CEO di una piccola compagnia assicurativa tedesca, BKK ProVita, ha lanciato l’allarme, perché ha visto molti gravi effetti collaterali come conseguenza della campagna di vaccinazione nei suoi dati».

 

«Ha estrapolato che almeno il 5% della popolazione tedesca aveva gravi effetti collaterali», ha detto Walach. Eppure, «nessuno lo ha ascoltato, e lui è stato licenziato».

 

Nel 2022, l’Associazione nazionale tedesca dei medici dell’assicurazione sanitaria obbligatoria ha fornito dati che indicano un aumento di «oltre quattro volte» del numero di persone decedute «improvvisamente e inaspettatamente» nel 2021 e nel 2022 rispetto agli anni precedenti.

 

«È folle», ha detto Kirsch. «Non puoi avere un aumento di quattro volte delle morti improvvise. Ditemi un altro vaccino sicuro che aumenti la mortalità per tutte le cause di quattro volte».

 

Plothe ha affermato che i dati ufficiali in Germania probabilmente sottorappresentano la reale prevalenza di eventi avversi correlati ai vaccini COVID-19.

 

«Finora, i dati del Paul-Ehrlich-Institut tedesco mostrano solo 340.000 effetti collaterali. Ciò contrasta nettamente con i dati di questo sondaggio su 11 milioni di persone che potrebbero averli sperimentati», ha affermato Plothe.

 

Secondo Walach, il Paul-Ehrlich-Institut, l’istituto federale per i vaccini e la biomedicina, ha recentemente smesso di monitorare gli eventi avversi correlati ai vaccini.

 

«Quello che è un enorme scandalo è il fatto che il Paul-Ehrlich-Institut… abbia chiuso il suo database di eventi avversi con l’argomento che tutto finirà nel database europeo. Quindi, non abbiamo dati, non solo nessun dato affidabile, nessun dato. E delle poche indagini, come questa, è difficile dire quanto siano affidabili.

 

«Nei pochi casi giudiziari in cui i funzionari del Paul-Ehrlich-Institut hanno dovuto rispondere, è diventato chiaro che erano sopraffatti, non avevano il personale necessario e avevano ricevuto ordini ufficiali dal Ministero della Salute di non proseguire con la questione».

 

Secondo Albert Benavides, fondatore di VAERSAware.com, che tiene traccia delle segnalazioni di eventi avversi presentate al VAERS, il Vaccine Adverse Event Reporting System gestito dal governo statunitense, «la Germania supera tutti gli altri paesi al mondo per quanto riguarda le segnalazioni di eventi avversi gravi esteri nel VAERS».

 

«Per popolazione e proporzione, la Germania è al primo posto in quasi tutti i parametri e detiene anche la posizione n. 1 con 2.681 segnalazioni», ha affermato Benavides.

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Da novembre 2022, la Germania e altri Paesi europei non segnalano più i dati al VAERS «a causa della richiesta arbitraria dell’Agenzia europea per i medicinali e dell’Agenzia di regolamentazione dei medicinali e dei prodotti sanitari del Regno Unito di nascondere i campi di dati critici sulla base della premessa della riservatezza del paziente», ha affermato Benavides.

 

«Dato che solo una frazione dei report viene effettivamente inoltrata al VAERS dalla Germania tramite EudraVigilance, posso solo immaginare che ci debbano essere gravi danni umani in Germania», ha aggiunto Benavides. «A questo punto, con la soppressione dei dati in tutto il mondo, chi può sapere se la Germania è un punto di riferimento o la norma?»

 

Il tossicologo tedesco Helmut Sterz, in precedenza ricercatore per importanti aziende farmaceutiche, ha dichiarato a The Defender che «estrapolando dal comportamento del Dr. Karl Lauterbach e del Robert Koch Institute, l’istituto tedesco di sanità pubblica, non riesco a vedere la volontà di rendere disponibili dati ufficiali per la Germania».

 

Il Robert Koch Institute (RKI) è l’equivalente tedesco dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie.

 

Plothe ha affermato che vale la pena ricordare che Lauterbach, ministro federale della Salute tedesco, ha descritto i vaccini COVID-19 come «sicuri ed efficaci» e, per lungo tempo, «privi di effetti collaterali». Lauterbach «è ancora in carica», ha affermato Plothe.

 

Nel marzo 2023, Lauterbach ha ammesso che gli eventi avversi del vaccino contro il COVID-19 sono diffusi e le vittime vengono ignorate, dopo aver negato pubblicamente che i vaccini contro il COVID-19 fossero collegati a eventi avversi.

 

A luglio, un informatore anonimo in Germania ha diffuso quelli che sono diventati noti come «RKI Files», dimostrando che la risposta della Germania alla pandemia di COVID-19 si basava su obiettivi politici, con il governo che ha implementato contromisure che spesso contraddicevano le prove scientifiche e l’opinione degli scienziati governativi.

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«L’intera comunità medica dovrebbe chiedere la sospensione di questi vaccini»

Il sondaggio ha anche mostrato che il 40% degli intervistati ha sostenuto l’avvio di un’inchiesta governativa ufficiale sulle politiche del governo tedesco in materia di COVID-19 e sulla distribuzione del vaccino. Solo il 29% degli intervistati ha affermato di sostenere «indagini legali con conseguenze appropriate» per «i politici responsabili» di queste politiche.

 

Walach ha affermato di non aspettarsi che la Germania avvii un’indagine del genere.

 

«Sono sotto una pressione enorme per un sacco di cattiva politica, essendo il COVID principalmente l’eredità del governo precedente», ha detto Walach. «Quindi, cercheranno di evitare ulteriore pubblicità se possono».

 

Tuttavia, Walach ha affermato che se il governo tedesco dovesse «sottoporsi a ulteriori pressioni», è possibile che «decida di aprire questo vaso di Pandora per evitarne altri, ma è difficile prevederlo».

 

Plothe ha affermato che finora il governo tedesco ha negato la necessità di un’indagine sul COVID-19, ma uno dei maggiori partiti di opposizione del Paese, Alternativa per la Germania (AfD), ha appena chiesto un’udienza.

 

«Nei distretti in cui l’AfD ha ottenuto sufficienti consensi alle ultime elezioni, soprattutto nella Germania orientale, esiste una richiesta di indagine con una massiccia opposizione dei partiti responsabili delle misure anti-COVID», ha affermato Plothe.

 

Walach ha affermato che richieste simili sono state fatte nella regione di Brandenberg, «e ci sono molte più voci che si levano in questi giorni», anche se «i poteri forti stanno cercando di ignorarle».

 

Per Sterz, i risultati del sondaggio mostrano che «la maggior parte delle persone sembra non avere alcun interesse a capire cosa è successo dal 2020 e a scoprire chi è il responsabile». Ha detto che questo ricorda «i primi anni dopo la seconda guerra mondiale [quando] nessuno voleva sapere e discutere perché tutti avevano almeno tollerato il governo criminale nazionalsocialista».

 

«Solo uno tsunami di gravi effetti collaterali potrebbe svegliare la gente», ha detto Sterz.

 

La pubblicazione del sondaggio, e le richieste, da parte di segmenti della popolazione tedesca, di un’indagine nazionale sul COVID-19, giungono mentre un’indagine simile in Slovacchia ha prodotto un rapporto che chiede al governo di quel paese di vietare i vaccini mRNA «pericolosi».

 

Tuttavia, una recente proposta di inchiesta sul COVID-19, avanzata dallo stesso Lauterbach, è stata respinta dal governo di coalizione del Paese, ha riferito il Berliner Zeitung.

 

Le indagini sul COVID-19 in alcuni altri Paesi, tra cui Nuova Zelanda, Regno Unito e Canada, sono state accusate di ignorare i danni causati dai vaccini e le contromisure legate alla pandemia, come i lockdown e gli obblighi di mascherina.

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Kirsch ha suggerito che la Germania e altri paesi, nonché scienziati e dottori, seguano l’esempio della Slovacchia. «L’intera comunità medica dovrebbe chiedere di fermare questi vaccini», ha affermato Kirsch.

 

Il giornalista e autore John Leake ha dichiarato a The Defender che, sebbene «la posizione audace della Slovacchia su ogni genere di importante questione di politica pubblica sia stata sorprendente, la Slovacchia è un paese minuscolo e la sua influenza è limitata» nell’Unione Europea.

 

Plothe ha affermato che i media tedeschi hanno ampiamente ignorato i risultati del sondaggio e le storie relative agli eventi avversi correlati ai vaccini. Ha evidenziato la mancanza di conoscenza pubblica sui “RKI Files” come esempio di questa mancanza di copertura mediatica.

 

«Solo il 28% dei tedeschi ha sentito parlare dei RKI Files. La stragrande maggioranza non ne sa nulla», ha detto Plothe.

 

Sterz ha affermato che i media «sono corresponsabili della catastrofe perché sostengono la campagna di vaccinazione irragionevole e pericolosa e le misure pandemiche, nonché la folle polemica contro le persone non vaccinate, per le quali sono stati sostenuti finanziariamente da Big Pharma».

 

Sterz ha accusato i media tradizionali di essere restii a criticare oggi le politiche relative al COVID-19 perché «potrebbero essere attaccati come parzialmente responsabili delle centinaia di migliaia di vittime di gravi effetti collaterali e decessi».

 

Michael Nevradakis

Ph.D.

 

© 17 ottobre, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

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