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Si oppone ai vaccini COVID: l’inventore della tecnologia mRNA rimosso da Wikipedia
Wikipedia rimuove le informazioni riguardo al dottor Robert Malone, l’inventore della tecnologia mRNA usata nei vaccini anti-COVID, dopo che egli ha apertamente e pubblicamente attaccato l’uso della tecnologia mRNA nei vaccini anti-COVID.
Malone ha partecipato a varie situazioni pubbliche, tra cui il podcast Dark Horse del biologo evoluzionista Eric Weinstein, sostenendo il pericolo dei vaccini creati con la tecnologia di cui lui stesso è il padre riconosciuto.
Nel podcast, ora divenuto celeberrimo, Malone aveva sollevato numerosi problemi di sicurezza sui vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna, che utilizzano entrambi la tecnologia mRNA da lui inventata
Nel podcast, ora divenuto celeberrimo, Malone aveva sollevato numerosi problemi di sicurezza sui vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna, che utilizzano entrambi la tecnologia mRNA. Aveva quindi messo in guardia sui futuri problemi autoimmuni causati dalle proteine spike all’interno delle iniezioni di mRNA.
Il podcast di Weinstein è stato censurato da YouTube (che ha inoltre demonetizzato il canale, mandando per aria le finanze della famiglia di Weinstein), ma Malone ha continuato ad avvertire del pericolo del vaccino mRNA in altre trasmissioni, come per esempio sul canale Fox News con il conduttore Tucker Carlson, doveva aveva ulteriormente fornito avvertimenti sui vaccini, sostenendo che il loro contenuto è contrario alla promozione delle iniezioni da parte dei media mainstream. L’inventore dell’mRNA ha dichiarato che non c’erano ancora dati sufficienti per consentire a chiunque di prendere una decisione informata sulla ricezione dei vaccini.
Malone in questi giorni ha anche messo in guardia contro le iniezioni fatte ai giovani: «Ho un pregiudizio che i benefici probabilmente non superino i rischi in quella coorte. Ma, sfortunatamente, l’analisi rischio-beneficio non viene fatta».
«Ho un pregiudizio che i benefici probabilmente non superino i rischi in quella coorte. Ma, sfortunatamente, l’analisi rischio-beneficio non viene fatta»
Il dottor Malone aveva scoperto la trasfezione dell’RNA e, mentre era al Salk Institute di San Diego nel 1988, aveva inventato i vaccini per l’mRNA. La sua ricerca continuò l’anno successivo al Vical e tra il 1988 e il 1989 Malone scrisse le divulgazioni sui brevetti per i vaccini mRNA.
Ora sulla pagina in inglese di Wikipedia la sua opera e la sua figura stanno venendo rimosse.
Pochi giorni dopo la pubblicazione del Podcast, censurato la voce di Wikipedia relativa al vaccino a RNA è stata modificata, rimuovendo lui e il suo ruolo dall’articolo. Il che significa, seguendo una certa tattica, rimuovere l’autorevolezza che i suoi avvertimenti sulla nuova tecnologia vaccinale possono avere su persone in cerca di informazioni sulla materia.
Ora sulla pagina in inglese di Wikipedia la sua opera e la sua figura stanno venendo rimosse. In pratica, l’orma di una vera campagna di disinformazione online, a partire da uno degli artifici più usati in retorica, cioè l’inquinamento delle fonti
In pratica, l’orma di una vera campagna di disinformazione online, a partire da uno degli artifici più usati in retorica, cioè l’inquinamento delle fonti: e Wikipedia, per il mondo intero, è una grande fonte.
Una versione archiviata della voce wikipediana del 14 giugno 2021 elenca chiaramente Malone come creatore e primo ricercatore della tecnologia.
In un altro cambiamento, la voce aveva subito un’altra modifica sostanziale, dove si citava l’antico collaboratore di Malone Jon Wolff (che lavorava con lui nel 1990) e gli si attribuiva il merito principale per la ricerca sull’mRNA.
Ora la voce dell’enciclopedia online segna la biochimica magiara Katalin Karikó come «una scienziata dietro una scoperta chiave nello sviluppo di vaccini mRNA». Come notato dai commentatori in rete, la Karikó è, a differenza di Malone, una pubblica sostenitrice dei vaccini sperimentali, visto che in un virogolettato del Guardian nel novembre 2020 riguardo il vaccino mRNA la ricorda gioire per l’agognato impiego della tecnologia mRNA: «Non ho mai dubitato che avrebbe funzionato». Vale la pena di ricordare al lettore che prima dell’emergenza mai tale tecnologia era stata approvata per uso umano: ora, senza studio di terza fase completo, viene invece iniettata all’intera popolazione mondiale…
Vi era un tempo, vigente nel diritto romano, la damnatio memoriae, una pena inflitta al reo (di solito traditori o agli hostes, nemici del Senato) che consisteva nell’annichilimento di qualsiasi traccia sulla sua vita. In pratica, il condannato alla damnatio memoriae è come se non fosse mai esistita
Soprattutto, la Kariko è oggi vicepresidente senior di BioNTech RNA Pharmaceuticals, dove èin carica dal 2013 ed è a capo delle terapie sostitutive delle proteine dell’RNA. BioNTech collabora con Pfizer per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione del vaccino che per primo è stato implementato sulla popolazione mondiale, il Pfizer-Biontech
Va inoltre notato che mentre Malone ha avvertito che nessuno aveva informazioni sufficienti per poter prendere una decisione informata sull’assunzione del vaccino, la Karikó ha salutato l’mRNA come una potenziale «piattaforma universale» per i farmaci futuri.
Non si tratta solo di YouTube (cioè di Google) e di Wikipedia. Tutto l’universo di Big Tech si muove sincronicamente: anche Linkedin, bonario social network professionale, ha bloccato l’account del dottor Malone. Rammentiamo che Linkedin pochi anni fa è passato di mano, e dai fondatori è stato venduto alla Microsoft di Bill Gates…
Vi era un tempo, vigente nel diritto romano, la damnatio memoriae, una pena inflitta al reo (di solito traditori o agli hostes, nemici del Senato) che consisteva nell’annichilimento di qualsiasi traccia sulla sua vita. In pratica, il condannato alla damnatio memoriae è come se non fosse mai esistita.
«L’efficacia della damnatio memoriae era favorita dalla disponibilità limitata di fonti storiche in età antica» scrive Wikipedia.
Questi, rispetto a Roma, sono tempi barbari: all’epoca almeno ti facevano un processo. Ora ti cancellano e basta. E ti cancellano perché vuoi salvare vite umane: quindi sei un nemico del potere in carica, quello della Necrocultura.
Ebbene, mutatis mutandis, nulla è cambiato: le fonti storiche sono sempre poche – e Wikipedia è appunto una fonte egemone. Ma questi, rispetto a Roma, sono tempi barbari: all’epoca almeno ti facevano un processo. Ora ti cancellano e basta.
E ti cancellano perché vuoi salvare vite umane: quindi sei un nemico del potere in carica, quello della Necrocultura.
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Giovane maggiorata di Onlyfans afferma di essere stata pagata per fare «propaganda politica totale» per Biden
Un’influencer famosa sulla controversa piattaforma parapornografica OnlyFans ha affermato che l’amministrazione Biden voleva assumerla per diffondere contenuti, specificando tuttavia che facesse in modo che non si capisse che era una pubblicità a pagamento.
La giovane Farha Khalidi, nota come tante altre per il seno prorompente, ha descritto il contenuto che le è stato chiesto di promuovere come «propaganda politica totale».
La ragazza, cresciuta in una famiglia musulmana e bisessuale dichiarata, ha anche dichiarato che la multinazionale dell’aborto Planned Parenthood la stava pagando.
Durante un’intervista podcast, la curvacea fanciulla– che evidentemente nella prospettiva neorazzista della sinistra americana deve etichettarsi come non-bianca – ha affermato che la Casa Bianca le ha chiesto di dire ai suoi seguaci che si sentiva rappresentata dall’allora giudice Ketanji Brown Jackson dopo che Biden l’aveva nominata alla Corte Suprema degli Stati Uniti. La Jackson, nera con le treccine, rimane alla storia per non aver saputo rispondere, durante le udienze di conferma della nomina, alla semplice domanda «che cos’è una donna». La donna replicò oscuramente che non era una biologa.
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La Khalidi, che ha anche milioni di follower su TikTok, ha osservato: «la cosa divertente è che dicono, “non rivelare che questa è una pubblicità” perché, sai, dicono, “tecnicamente non è un prodotto, quindi tu non c’è bisogno di rivelare che si tratta di un annuncio”».
An OnlyFans influencer claims that the Biden Administration wanted to pay her to spread ‘political propaganda,’ asking her to say that as a ‘person of color’ she ‘felt reflected.’ She says they wanted her to hide the fact it was a paid for ad. Full report: https://t.co/jWdDfDhmNc pic.twitter.com/8C85ms3UHY
— m o d e r n i t y (@ModernityNews) April 30, 2024
«Penso che volessero solo che una ragazza di colore d’avanguardia lo dicesse alla gente – quando hanno nominato Ketanji Brown Jackson, hanno detto, “puoi dire come persona di colore, che ti senti rappresentata?”», ha aggiunto la popputa ragazzina dell’internetto, apparentemente realizzando gli intenti razzisti della situazione.
Notando che l’amministrazione aveva impiegato una società di media di terze parti per contattarla, Khalidi ha detto di non averlo fatto perché non si sentiva rappresentata.
«Ed è una donna bianca che mi ha mandato un’e-mail e mi sta dando questa sceneggiatura. E io dico, no, mi piacerà parlare delle novità a riguardo. Ma non permetterò che una persona bianca mi dica di dire: “Sai, è così che mi sento come persona di colore”». A quanto sembra, il complesso neorazzista è installato anche nella mente della tettonica ragazzetta che lo lamenta.
«Il fatto che gli assistenti di Biden sappiano anche chi è Farha Khalidi la dice lunga di per sé» nota Modernity News.
Come riportato da Renovatio 21, l’alleanza combinata tra Biden e influencer – per lo più trans, fluidi, o giù di lì – di TikTok e social vari ha già prodotto esiti allucinanti e fortemente lesivi per la reputazione della Casa Bianca: pensiamo alle clip con influencer LGBTQ che, dal palazzo presidenziale, invitavano alla vaccinazione.
In alcuni casi, si è scoperto che dietro i gruppi di produttori di contenuti filo-Biden vi erano i finanziamenti di Giorgio Soros.
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La Florida vieta i social media ai minori di 14 anni
La Florida ha appena approvato una nuova legge che vieta ai bambini sotto i 14 anni di avere account sui social media indipendentemente dal consenso dei genitori.
Secondo la legge che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025, le società di social media devono chiudere gli account che ritengono siano utilizzati da minori di età inferiore a 14 anni e devono cancellare gli account su richiesta dei genitori o dei minori. Tutte le informazioni contenute nei conti dovranno poi essere cancellate, riferisce il Wall Street Journal.
I minori di 14 o 15 anni potranno ottenere un account sui social media con il consenso dei genitori. Se un genitore non acconsente, gli account già appartenenti ad adolescenti compresi in quella fascia di età dovranno essere cancellati.
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«Essere sepolti in quei dispositivi tutto il giorno non è il modo migliore per crescere, non è il modo migliore per ottenere una buona istruzione», ha detto lunedì il governatore Ron DeSantis durante un evento per celebrare la firma del disegno di legge.
La nuova legge non specifica a quali piattaforme si applica, tuttavia i siti di social media che fanno affidamento su funzionalità come avvisi di notifica e video a riproduzione automatica sono soggetti ad essa.
I sostenitori della legge hanno sottolineato studi recenti che collegano l’uso dei social media tra i giovani adulti a un rischio più elevato di depressione e problemi di salute mentale. Può anche renderli vulnerabili al bullismo e ai predatori online.
«Un bambino, nel suo sviluppo cerebrale, non ha la capacità di sapere che viene risucchiato da queste tecnologie che creano dipendenza, di vedere il danno e allontanarsene», ha detto il presidente della Camera della Florida Paul Renner all’evento. lo stesso evento. «E per questo motivo dobbiamo intervenire per loro».
Altri Stati americani hanno visto proposte di leggi simili, tuttavia le leggi si fermano tutte prima del divieto totale della Florida. In Arkansas, un giudice federale ha bloccato una legge sulla verifica dell’età per gli utenti dei social media e il consenso dei genitori per gli account dei minorenni.
In risposta alla legge dell’Arkansas, l’associazione di categoria dei social media NetChoice, di cui fanno parte Meta, TikTok e Snap, società madre di Facebook, ha citato in giudizio lo stato per sospendere la legge. Ha portato sfide legali simili in California e Ohio.
Secondo il vicepresidente di NetChoice e consigliere generale Carl Szabo, la legge della Florida «costringe gli abitanti della Florida a consegnare informazioni personali sensibili ai siti Web o a perdere l’accesso a canali di informazione critici», aggiungendo che «la sua violazione del diritto del Primo Emendamento degli abitanti della Florida di condividere e accedere ai discorsi online (…) Esistono modi migliori per mantenere gli abitanti della Florida, le loro famiglie e i loro dati al sicuro e protetti online senza violare le loro libertà», ha aggiunto, forse non coscio che i dati consegnati a Zuckerberg frequentando la sua piattaforma sono di quantità impressionante (e sempre più approfonditi: Facebook ha lavorato a lungo ad un dispositivo per leggere direttamente la mente dei suoi utenti).
La Florida si aspetta di essere citata in giudizio per la nuova legge, tuttavia il portavoce Renner si dice fiducioso che resisterà al controllo legale. «Li batteremo e non ci fermeremo mai e poi mai», ha detto.
All’inizio del 2023 il Wall Street Journal e ricercatori di due università statunitensi hanno rivelato che gli algoritmi di Instagram aiutavano a connettere account «dedicati alla creazione, all’acquisto e allo scambio di contenuti di sesso minorile». Meta ha risposto istituendo una task force per la sicurezza dei bambini e sviluppando strumenti software per affrontare il problema. Cinque mesi dopo, la società «sta lottando per impedire che i propri sistemi consentano o addirittura promuovano una vasta rete di account pedofili», ha osservato il Journal.
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La cosa impressionante, hanno notato alcuni osservatori, i pedofili potevano prosperare in rete mentre gli account di utenti conservatori (tra cui, magari, molti lettori nostri) venivano bannati o shadowbannati.
Come riportato da Renovatio 21, negli anni si sono accumulate accuse e rivelazioni su Facebook, tra cui accuse di uso della piattaforma da parte del traffico sessuale, fatte sui giornali ma anche nelle audizioni della Camera USA.
Come noto, i social media generano dipendenza e generalmente evidenti danni (come la depressione o l’inclinazione all’anoressia) nella psiche degli utenti. I colossi dei social sono spesse volte stati al centro di casi con gravissimi problemi etici con scoop, scandali e pure di interrogazioni del Congresso USA. Difficile, tuttavia, che cambieranno le loro piattaforme e i loro sistemi di interfaccia, profondamente progettati per far restare le persone incollate allo schermo attraverso la stimolazione della dopamina.
Come riportato da Renovatio 21, il governatore della Florida Ron DeSantis ha ribadito più volte la sua proposta di pena di morte per i pedofili.
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Immagine di Matt Johnson via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons
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