Bizzarria
Scandalo in Belgio: ospiti di un ministro orinano su un’auto della polizia
Il ministro della Giustizia belga Vincent Van Quickenborne si è scusato con le forze di polizia nel mezzo di uno scandalo durato settimane dopo che ospiti ubriachi della festa del suo cinquantesimo compleanno hanno urinato su un veicolo della polizia.
Giovedì il ministro si è presentato davanti al parlamento per spiegare cosa sapeva dello scandalo che da allora è stato soprannominato «pipì-gate» o, in inglese, «pee-gate» in inglese.
Durante il suo discorso, il Quickenborne – già Young Global Leader del World Economic Forum di Klaus Schwab – si è scusato con l’intera forza di polizia del Paese, insistendo tuttavia sul fatto che egli non era responsabile dell’incidente.
«Capisco perfettamente che questo li ha indignati. Ciò è assolutamente inaccettabile», ha aggiunto, sostenendo di non essere a conoscenza dell’incidente la notte in cui è accaduto.
«Mi vergogno che le persone che ho invitato a casa mia abbiano pisciato contro un furgone della polizia, non una, ma tre volte. È disgustoso, soprattutto considerando il motivo per cui il furgone è lì», ha detto il ministro. Van Quickenborn, di fatto, è protetto 24 ore su 24 dalla polizia dopo che un gruppo criminale ha tentato di rapirlo l’anno scorso.
Una delle prove chiave dello scandalo è il filmato delle telecamere a circuito chiuso che presumibilmente raffigura Van Quickenborn che scherza sull’incidente e imita un movimento di urina mentre più tardi nella notte di festa ride con un altro ospite.
Il ministro ha affermato di non ricordare di aver fatto il gesto incriminato, ma ha suggerito che forse si trattava di una performance di «air guitar» (il mimare le schitarrate delle canzoni), visto che l’alto funzionario si autodefinisce un «metallaro».
«Alcuni dicono che queste immagini mi mostrano nell’atto di mimare l’atto della pipì. La persona che accompagnavo pensa… che sia un assolo di air guitar… Ammetto che a volte suono l’air guitar… È possibile, sinceramente non lo so», ha detto.
Come riportato da Renovatio 21, l’air guitar ha in Finlandia un suo campionato mondiale. Va detto che il Quickenborno non si classificherebbe nemmeno agli ultimi posti, tuttavia il discorso non si pone, perché potrebbe trattarsi di una patetica giustificazione.
Il Van Quickenborn ha sottolineato che la procura ha aperto un’indagine sull’incidente e che ha invitato tre dei suoi amici, sospettati di essere i colpevoli, a costituirsi.
I sindacati di polizia e i politici dell’opposizione si sono tuttavia indignati per l’incidente e, nonostante il rifiuto della denuncia da parte di Van Quicknborn, chiedono le dimissioni del ministro.
Anche il primo ministro belga Alexander de Croo era uno degli ospiti del partito, ma ha dichiarato di non aver assistito a nulla di inappropriato e di non aver appoggiato le richieste di dimissioni del suo ministro.
È d’uopo a questo punto ricordare che uno dei monumenti più noti di Bruxelles è il Manneken Pis (in fiammingo, «il ragazzo che piscia»), la fontana in cui un bambino ignudo orina senza fine. Tale effigie di puer mingens dovrebbe rappresentare lo spirito di indipendenza dei cittadini della città nota per la grande presenza massonica e delle sedi di NATO e UE.
Ricordiamo altresì quando, a seguito dei brutti momenti passati dalla polizia belga dopo gli attentati islamici del novembre 2015, in una caserma alcuni poliziotti e alcuni soldati belgi avrebbero scatenato un’orgia sfrenata. Secondo quanto riportato all’epoca, la caserma protagonista della presunta ammucchiata degli agenti delle forze dell’ordine belghe si troverebbe peraltro vicino al quartiere di Molenbeek, dove in quei giorni erano stati pure effettuati alcuni raid.
Immagine di World Economic Forum via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-NC-SA 2.0)
Bizzarria
Adolf Hitler vince ma cambia nome
Adolf Hitler Uunona, 59 anni, consigliere regionale namibiano da venti anni in carica, ha annunciato che rinuncerà ufficialmente al secondo nome «Hitler» dopo essere stato rieletto per il quinto mandato consecutivo nel distretto di Ompundja (regione di Oshana).
Membro del partito al potere Swapo, Uunona ha sempre goduto di un largo consenso locale nonostante il nome che, a livello internazionale, genera inevitabilmente sconcerto. Gli elettori della sua circoscrizione lo hanno costantemente premiato per il suo impegno nella lotta anti-apartheid e per i risultati concreti ottenuti sul territorio.
«Ho già provveduto a cancellare “Hitler” dai miei documenti ufficiali», ha dichiarato ai media namibiani. «D’ora in poi voglio essere chiamato semplicemente Adolf Uunona».
Il lettore di Renovatio 21 sa che la faccenda dell’Hitler negro è risalente.
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L’ex Hitler ha spiegato che ilpadre gli impose quel nome decenni fa senza conoscerne il peso storico né i crimini associati al dittatore nazista; per lui, all’epoca, era semplicemente un nome tedesco abbastanza diffuso nell’ex colonia dell’Africa sud-occidentale tedesca (1884-1915). Solo crescendo il consigliere prese coscienza del macabro retaggio e cominciò a dissociarsene pubblicamente.
«Ho sempre chiarito di non condividere in alcun modo l’ideologia nazista», ha ribadito il già Hitler. «Il mio impegno politico è radicato nella liberazione della Namibia e nello sviluppo delle nostre comunità rurali». In privato, familiari e collaboratori lo chiamano da tempo soltanto «Adolf», un’abitudine che ora desidera estendere a ogni contesto ufficiale.
Il caso richiama la complessa eredità coloniale tedesca in Namibia, dove nomi di origine teutonica restano relativamente comuni. Proprio in quel periodo (1904-1908) le truppe tedesche perpetrarono il genocidio degli Herero e dei Nama, un capitolo storico ancora poco noto a livello globale. Tuttavia, il fatto che esistano nel Paese africani bambini chiamati come il famigerato dittatore nazionalsocialista prova che forse la storia degli orrori coloniali non è esattamente conosciuta, o sentita, dalle popolazioni indigine.
Nonostante l’attenzione mediatica internazionale, lo Hitler namibiano continua a dominare le urne: nelle recenti elezioni locali ha nuovamente stravinto a Ompundja con un margine schiacciante. Per i suoi elettori, il curriculum di vent’anni di servizio concreto – strade, acqua, scuole e sostegno alle famiglie – pesa infinitamente più di un nome che il consigliere ha deciso di lasciarsi definitivamente alle spalle.
Renovatio 21 ritiene che si tratti di un caso in cui qualcuno potrebbe gridare alla frode elettorale: uno vota Hitler, e poi si trova uno qualsiasi, anzi un Uunona. È giusto?
Il cittadino sincero-democratico deve porsi a questo punto la domanda: se la democrazia vuole Hitler, perché toglierlo? Cioè, non è che lo si toglie, semplicemente, gli si cambia nome…
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L’enigma dell’italofonia delle bici giapponesi
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Corrispondente di Renovatio 21 da Tokyo
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Arte
Bibita col DNA di Ozzy Osbourne disponibile con pagamento a rate
Una nuova partnership kitsch tra John «Ozzy» Osbourne e Liquid Death, il marchio di acqua in lattina, ha lanciato sul mercato una serie limitata di lattine di tè freddo infuso con il DNA del «reverendo rock».
Ovviamente il prodotto è andato subito a ruba ed è esaurito. Le lattine sono state tutte tracannate e schiacciate da Osbourne in persona, lasciando «tracce di DNA della sua saliva che ora potete possedere», secondo il sito web di Liquid Death.
Ma diciamoci la verità, non si compra lo scarto salivare di una rockstar per dissetarsi: lo si compra per fare necro-collezionismo probabilmente. Le leggende attorno al personaggio sono molteplici: si diceva che Ozzy fosse un mutante genetico, capace di resistere a secchiate di droga, alla rabbia per aver morso un pipistrello vivo e a un incidente quasi mortale in quad.
«Ozzy Osbourne è 1 su 1», recita il testo pubblicitario del sito, «ma stiamo vendendo il suo vero DNA così potrete riciclarlo per sempre».
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Ogni lattina viene consegnata in un «barattolo per campioni sigillato in laboratorio», etichettato con il nome del donatore, il numero del campione (su dieci) e la data del prelievo. Ozzy ha persino firmato il contenitore, apparentemente dando un assegno in bianco per qualsiasi futura clonazione.
«Ora, quando la tecnologia e la legge federale lo consentiranno, potrete replicare Ozzy Osbourne e godervi la sua musica per centinaia di anni nel futuro», si legge sul sito web. I pezzi disponibili sono solo 10 e sono stati venduti a 450 dollari ciascuno, anche in comode rate.
Vista la rarità del prodotto, il «bagarinaggio online» non poteva mancare: su eBay ce ne sono state due in vendita, ciascuna a migliaia di dollari.
Sui social media, i fan erano entusiasti della partnership di Ozzy con il suo brand, anche se il prezzo ha fatto storcere il naso a qualcuno. «Accidenti, avrei dovuto salvare il tuo DNA quando mi hai sputato addosso nell’84 durante un concerto alla LB Arena», ha scritto un fan su X.
Ozzy Osbourne, che da giovane sul palco aveva pure mangiato un pipistrello, è perito quattro mesi fa. Il fatto che fosse stato iniettato col vaccino COVID, che ci dicono venire da un chirottero di Wuhano, lo rende in qualche modo un personaggio simbolico della pandemica, e non solo di quella: alcuni hanno ipotizzato che la morte, avvenuta dopo una «lunga battaglia» (in genere dicono per qualche ragione così) contro il morbo di Parkinson, potrebbe costituire un caso di eutanasia.
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Carlos Varela via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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