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San Teodoro Studita: difensore delle icone e della vita mistica

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San Teodoro nacque a Costantinopoli nel 759, in una famiglia di alti funzionari. Ricevette un’accurata educazione. Intorno al 780 seguì, con tutta la sua famiglia, lo zio Platone, in Bitinia, per diventare monaco. Vi fondarono un nuovo monastero. Rifondò il monastero di Stoudion – da cui il nome Studita – nella stessa Costantinopoli, intorno all’800. Combatté poi contro l’imperatore iconoclasta Leone V l’Armeno, e fu più volte esiliato e vessato. Morì nell’826.

 

 

San Teodoro Studita ebbe una forte influenza: riunì al monastero di Stoudion più di mille monaci, che furono preziosi ausiliari nella lotta per le immagini sante, lo spirito di penitenza e la vita mistica, davanti a un clero sottomesso al potere civile. San Teodoro ha svolto un ruolo considerevole nella letteratura mariana. Ecco due testi dalla sua penna.

 

 

Maria, il nuovo mondo preparato ad accogliere il nuovo Adamo

Prima di formare il primo uomo, Dio gli aveva innalzato il magnifico palazzo della creazione. Posto nel paradiso, l’uomo ne fu scacciato dalla sua disubbidienza, e divenne con tutta la sua discendenza preda della corruzione.

 

Ma Colui che è ricco di misericordia ebbe pietà dell’opera delle sue mani, e decise di creare un nuovo cielo, una nuova terra, un nuovo mare per servire da dimora all’Incomprensibile, desideroso di riformare il genere umano. Cos’è questo nuovo mondo, questa nuova creazione?

 

La Beata Vergine è il cielo che mostra il sole della giustizia, la terra che produce la spiga della vita, il mare che porta la perla spirituale… Com’è magnifico questo mondo! Com’è mirabile questa creazione, con la sua bella vegetazione di virtù, con i fiori profumati della verginità!

 

Cosa potrebbe essere più puro, cosa potrebbe essere più irreprensibile della Vergine? Dio, luce sovrana e tutta immacolata, trovò in lei tanto fascino che si unì a lei sostanzialmente, per la discesa dello Spirito Santo. Maria è una terra su cui non è cresciuta la spina del peccato. Al contrario, ha prodotto la propaggine con cui il peccato è stato sradicato.

 

È una terra che non è stata maledetta come la prima, fertile in spine e di cardi, ma sulla quale è scesa la benedizione del Signore, e il suo frutto è benedetto, come dice l’oracolo divino.

 

 

Contemplazione di Maria in gloria

Ora, in possesso della beata immortalità, eleva a Dio, per la salvezza del mondo, quelle mani che hanno portato Dio…

 

Bianca e pura colomba, levata nel suo volo verso l’alto del cielo, non smette mai di proteggere il nostro mondo quaggiù. Ci ha lasciato nel corpo, ma nello spirito è con noi; entrata nei cieli, mette in fuga i demoni, facendosi nostra mediatrice presso Dio.

 

Un tempo la morte, introdotta nel mondo da Eva, lo stringeva sotto il suo aspro dominio; oggi, prendendo la beata figlia di una madre colpevole, ne è stata espulsa; e la sua sconfitta è venuta da dove un tempo veniva il suo potere…

 

O Vergine, ti vedo addormentata più che morta; sei stata trasportata dalla terra al cielo, eppure non smetti di proteggere il genere umano…

 

Madre, sei rimasta vergine, perché «era Dio, che hai partorito». Ed è anche questo che rende la vostra «morte vivente» tanto diversa dalla nostra: solo, e per giustizia, avete incorruttibilità del corpo e dell’anima.

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news

 

 

 

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I funerali di mons. Huonder

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Secondo il suo desiderio, espresso più volte, mons. Vitus Huonder è stato sepolto nel seminario di Ecône, «vicino al vescovo che ha tanto sofferto per la Chiesa», ha detto. La messa funebre pontificia è stata celebrata nella chiesa del seminario da mons. Bernard Fellay. Successivamente nella cripta del seminario furono deposte le spoglie del vescovo emerito di Coira.

 

Un lungo corteo ha accompagnato il feretro del vescovo Huonder dalla cripta alla chiesa dove è stato celebrato il pontificale, dove è stata vegliata tutta la notte dopo il canto dell’Ufficio dei Morti. Il corteo lo accompagnerà poi alla tomba dove furono resi gli ultimi onori al vescovo Huonder e dove troverà la sua ultima dimora.

 

Erano presenti, infatti, 150 sacerdoti e seminaristi, una trentina di suore e circa 900 fedeli tra cui i 150 studenti della scuola Wangs, dove mons. Huonder ha concluso santamente e felicemente i suoi giorni.

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news.

 

Immagini da FSSPX.news

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Malesia, condanna a punizioni corporali per una donna applicando la sharia

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Una mamma single è stata ritenuta recidiva nel peccato di «khalwat» (vicinanza) in uno Stato governato dal partito islamista. La sentenza – che rappresenta una prima volta – dovrebbe essere eseguita nella prigione di Marang il 6 maggio. Una vicenda destinata a offrire un termometro dei rapporti di forza con i fondamentalisti nella Malaysia di Anwar Ibrahim

 

In Malaysia nello Stato nord-orientale di Terengganu, governato dagli islamisti del Partito Islamico della Malesia (PAS), una donna è stata condannata alle percosse per rapporti inappropriati con un uomo, applicando la sharia, la legge islamica. Se eseguita si tratterebbe del primo caso di questo tipo nello Stato.

 

N. A. N., che ha 37 anni ed è madre di un figlio, è stata accusata ai sensi della sezione 31 (b) del Syariah Criminal Offences (Takbir) (Terengganu) (Amendment) Enactment 2022, per essere stata da sola con un uomo di 40 anni che non era suo marito in una casa nel distretto di Kemaman, il 31 gennaio scorso.

 

N. A. si è dichiarata colpevole del reato. Il giudice Rosli Harun l’ha quindi condannata a sei colpi di bastone e a una multa di 4.000 ringgit (785 euro), oltre a otto mesi di carcere.

 

L’imputata era già stata condannata per un reato simile nel 2018 ed era stata multata. Il giudice ha anche consigliato a N. A. di sposarsi immediatamente per evitare di commettere nuovamente un reato simile. «In precedenza hai detto che ti saresti sposata, ma non è successo. Non c’è rimorso in te», ha detto il giudice alla donna raccomandandole anche di non sposarsi nella città di confine di Golok, in Thailandia, dove le coppie musulmane contraggono matrimoni clandestini.

 

Il PAS governa gli Stati nord-orientali di Terengganu e Kelantan dal 2018. Ideologicamente incentrato sul fondamentalismo islamico, la sua base elettorale è in gran parte concentrata sulle quattro coste rurali e orientali della Malesia peninsulare, compreso il nord conservatore, in particolare nel Kelantan, Terengganu, Perlis e Kedah.

 

Con queste vittorie, il PAS ha spinto per inasprire le punizioni ai sensi della legge islamica attraverso il codice penale della Sharia di ogni Stato. Il partito deve però fare i conti con nuovi attori ora dopo il governo di Najib Razak, che sosteneva l’agenda del PAS, ha perso il suo mandato elettorale.

 

In passato, l’ex primo ministro Mahathir Mohamed aveva bloccato i tentativi del PAS di approvare le leggi islamiche nel Kelantan e nel Terengganu.

 

Il National Trust Party (Amanah), un partito scissionista del PAS che ora fa parte della coalizione di governo sotto il «governo di unità» del primo ministro Anwar Ibrahim, dovrebbe bloccare i tentativi del PAS di spingere per l’attuazione della sharia. Tuttavia, il PAS e la coalizione di cui fa parte oggi – Perikatan Nasional – hanno ottenuto buoni risultati nelle ultime elezioni.

 

Il partito islamista ha ottenuto il maggior numero di seggi e il patto Perikatan Nasional ha riaffermato il suo controllo su quattro governi statali dall’agosto 2023. Questo ha portato molti osservatori a suggerire che un’ondata «verde» o «islamista» sta trasformando il panorama politico della Malaysia.

 

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Il cardinale Fernandez vittima di se stesso

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La dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della Fede, Fiducia supplicans (18 dicembre 2023) che autorizza la benedizione delle coppie irregolari o omosessuali, è molto più di una semplice dichiarazione. Col tempo, ci rendiamo conto che la sua ambizione è quella di introdurre un nuovo modo di pensare e agire in tutti gli ambiti, ben oltre le coppie irregolari o dello stesso sesso.   Inventando una benedizione non liturgica, ma «pastorale, spontanea e breve», il cardinale Victor Manuel Fernández ha stabilito una prassi che intende applicare a molte situazioni. Potremo così presto vedere un’ordinazione delle donne che non sia liturgica, ma «pastorale, spontanea e breve». Un riconoscimento dei liberi muratori che non è dottrinale, ma «pastorale, spontaneo e breve». E così via.   Comprendiamo facilmente come questa spontaneità e brevità pastorale siano mezzi appositamente inventati per liberarsi dalla dottrina e dalla morale cattolica, pur affermando – puramente per forma – che non sono in alcun modo messe in discussione.

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Di fronte a simili inganni è inutile discutere all’infinito. In modo più semplice ed efficace, dobbiamo applicare al cardinale Fernández il suo stesso metodo. Chiaramente il prefetto deve essere fiducializzato. Ciò significa concretamente che ogni documento emanato dal suo dicastero, che non sia conforme alla tradizione, deve essere considerato come:   – una dichiarazione «pastorale», quindi non dottrinale e perfino antidottrinale;   – una decisione «spontanea», quindi sconsiderata e perfino irrazionale;   – un’indicazione «breve», quindi non durevole, caduca, biodegradabile.   Questo è il valore dell’insegnamento dell’attuale prefetto del Dicastero per la dottrina della fede. Né più né meno.   In sostanza, applicare il metodo Fiducia supplicans al cardinale Fernández equivale a sfruttare quello che gli anglofoni chiamano self-refuting system, un metodo che confuta se stesso.   Parafrasando il filosofo britannico Roger Scruton, potremmo dire: «un prelato che afferma che non esistono verità, o che ogni verità è “semplicemente relativa” perché conta solo la pastorale, ti chiede di non crederci. Quindi non farlo».   Don Alain Lorans

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