Politica
R2020: Movimento spontaneo o ennesimo «gatekeeper»?
Che l’esperimento di R2020 ideato dall’On. Sara Cunial, da Ivan Catalano e da Davide Barillari sia stato già in partenza un disastro è un fatto appurato.
Basta andare sulla pagina della deputata facente parte del Gruppo Misto e leggere i commenti ai suoi post per capire che l’autogol generato dalla scelta di avere fra gli ospiti d’onore, addirittura per una performance live, alcuni «artisti» particolari, sia pressoché irrimediabile.
Non occorre spendere grandi commenti su alcuni degli «artisti» e sul genere da loro interpretato, nonché sullo spettacolo stesso: ci pare tutto piuttosto palese, e il richiamo ad una evocazione di sapore quantomeno occultista – ma molti invece vedono accenti «satanisti» – è stata percepita da moltissimi — o quantomeno da tutte le persone di buon senso e aventi una certa sensibilità.
Quando si invoca un mondo occulto, simbolico si tende inevitabilmente la mano a tutto ciò contro il quale la Cunial e compagnia si proponevano di combattere, dal globalismo imperante ad ogni genere di poteri forti, che fanno sempre rima con ciò che è occulto, nascosto, malefico, nel senso vero della parola.
Quando si invoca un mondo occulto, simbolico – un qualcosa che a noi richiama anche certo mondo massonico – si tende inevitabilmente la mano a tutto ciò contro il quale la Cunial e compagnia si proponevano di combattere, dal globalismo imperante ad ogni genere di poteri forti, che fanno sempre rima con ciò che è occulto, nascosto, malefico, nel senso vero della parola.
Qualcuno, a nostro avviso esageratamente, si è persino chiesto se vi sia qualche collegamento fra la scelta artistica della Cunial e il fatto che nella sua foto profilo della pagina ufficiale ella sia intenta a baciare un capretto nero, spesso riconducibile al simbolismo diabolico ed utilizzato, peraltro, nelle messe nere. Questa è decisamente un’esagerazione da complottisti della domenica.
Ma la domanda vera è: la Cunial ci è o ci fa? Possibile che non si sia resa conto, con largo anticipo, che quello spettacolo e quegli artisti avrebbero scontentato più o meno tutto il parterre di persone che avevano riposto fiducia o quantomeno interesse in questo nuovo progetto politico e sociale?
Possibile che non si sia resa conto, con largo anticipo, che quello spettacolo e quegli artisti avrebbero scontentato più o meno tutto il parterre di persone che avevano riposto fiducia o quantomeno interesse in questo nuovo progetto politico e sociale?
Non abbiamo la risposta. Certo è che, come Renovatio 21, mai e poi mai abbiamo riposto anche solo un briciolo di fiducia in chi è nato con la pasta del MoVimento 5 Stelle.
I tre fuoriusciti, d’altronde, non sono altro che grillini della prima ora. Sono rimasti lì, a quel già, dalla radice, viziato genere pentastellato dove la politica è fatta di virtualità e dove la «rete» (non a caso R2020 trae il nome dallo stesso concetto) è il dogma fondamentale a cui rendere culto.
L’idea di un simbolismo oscuro, a tratti indecifrabile e quasi spaventoso, era già nell’idea del Nuovo Ordine Mondiale che si esponeva attraverso il famoso video della Casaleggio Gaia, the Future of Politics.
L’idea di un simbolismo oscuro, a tratti indecifrabile e quasi spaventoso, era già nell’idea del Nuovo Ordine Mondiale che si esponeva attraverso il famoso video della Casaleggio Gaia, the Future of Politics.
Non è cambiato nulla in quella mentalità, e anzi i tre fuoriusciti, attraverso le loro scelte artistiche che codificano un taglio ben preciso rispetto al loro nuovo progetto, ne sono la lampante riprova. L’arte, infatti, esprime l’inclinazione morale, umana, politica e sociale.
Il senso del grottesco e dell’oscuro ha fatto da padrone in tutto lo spettacolo, non solo nelle sue immagini ma anche nella scelta delle musiche frastornanti e confuse, tipiche di quella sensibilità moderna che massacra le idee e le generazioni di giovani attraverso il rincoglionimento delle menti.
Il senso del grottesco e dell’oscuro ha fatto da padrone in tutto lo spettacolo, non solo nelle sue immagini ma anche nella scelta delle musiche frastornanti e confuse, tipiche di quella sensibilità moderna che massacra le idee e le generazioni di giovani
C’è poi chi, comprensibilmente, si è posto delle domande circa il luogo scelto per questo ritrovo: la Città dell’Altra Economia, sito scelto per l’evento di R2020, è all’interno del Campo Boario dell’ex Mattatoio, uno dei più grandi di Roma.
Le tesi più estremiste parlano di un luogo scelto appositamente per via di tutto il sangue animale che ivi è stato versato, con uno spettacolo che ha ricalcato le sembianze di un rituale prolungato: anche qui, sono solo complottismi esagerati.
Più banalmente noi ci chiediamo come si possa scegliere di portare un così folto pubblico composto da tantissime persone vegetariane o vegane, a camminare sopra ad un terreno dove sono stati trucidati milioni di animali. Sarebbe un po’ come portare un animalista ad una sfilata di pellicce: una mancanza di sensibilità e di tatto davvero sconvolgente e priva di qualsivoglia spiegazione logica e sensata.
Il sito scelto per l’evento di R2020 è l’ex Mattatoio. Ci chiediamo come si possa scegliere di portare un pubblico composto da tantissime persone vegetariane o vegane a camminare sopra ad un terreno dove sono stati trucidati milioni di animali
Davvero difficile perciò capire se Cunial &Co. ci sono o ci fanno. Vista la provenienza politica, ci verrebbe da dire che con buona probabilità il tutto sia venuto spontaneamente, goffamente e grottescamente naturale — il ché rimane comunque preoccupante e, auspichiamo, capace di impartire una lezione, una volta per tutte, a chi tenta di riporre speranze negli avanzi della catastrofe pentastellata.
Tuttavia non abbiamo potuto non far caso ad un dettaglio ancora più importante ed inquietante rispetto ai tagli transumanamente artistici con i quali R2020 ha voluto inaugurarsi. Guardando ai dati del sito di r2020.it e all’acquisizione del dominio stesso (basta cliccare a questo link scrivendo nell’apposito spazio r2020.it per leggere con i propri occhi), notiamo che esso è stato acquistato il 13 maggio 2020, precisamente alle ore 18:25, proprio da Sara Cunial.
Notiamo che il dominio r2020.it è stato acquistato il 13 maggio 2020, precisamente alle ore 18:25, proprio da Sara Cunial poche ore prima dello storico discorso alla Camera di Sara Cunial, avvenuto il 14 maggio.
Sarà una banale coincidenza che l’ormai storico discorso alla Camera di Sara Cunial, balzato agli onori di tutta la cronaca nazionale per toni e contenuti e percepito da una certa fetta di popolazione come un lume di speranza e resistenza, sia avvenuto un giorno dopo, esattamente il 14 maggio 2020?
In quel discorso Sara Cunial ha buttato lì, come si addice al classico stile grillino della prima ora — leggermente meno borghese di quello attuale e, quindi, semplicemente più rozzo — nomi, immagini, argomenti — dai vaccini al deep state, passando per Bill Gates —, accuse e termini cari agli ambienti che si oppongono al mainstream.
Perché? La domanda ce la poniamo anche noi, e non riusciamo a non pensare che se il dominio di r2020.it sia stato acquistato esattamente un giorno prima di quel discorso, fosse già tutto stato pianificato ed architettato a dovere.
L’intervento con voce tremante e pieno di contenuti emotivi e finanche sconnessi fra loro, da taluni definito addirittura «eroico», non è servito ad altro se non ad azionare i piloti automatici del sistema, creati apposta per attirare nuovi consensi per poi dividere i resistenti
L’intervento con voce tremante e pieno di contenuti emotivi e finanche sconnessi fra loro, da taluni definito addirittura «eroico», non è servito ad altro se non ad azionare i piloti automatici del sistema, creati apposta per attirare nuovi consensi per poi dividere i resistenti.
Potremmo perfino pensare che la Cunial avesse già il suo bel progetto pronto prima ancora che tutti la imparassero a conoscere realmente.
Il modo maldestro e una buona dose di incapacità politica, poi, ha fatto il resto ed ha probabilmente mandato in frantumi questo progetto, che stiamo vedendo ora naufragare amaramente.
Il problema però resta, almeno fino a quando non si imparerà a discernere fra cosa è costruito ad arte (e che «arte» sia lo abbiamo ben visto) e cosa è spontaneo ma altresì capace di opporsi realmente al sistema per contenuti, carattere, morale e purezza di intenzioni.
Imparare a discernere fra cosa è costruito ad arte e cosa è spontaneo ma altresì capace di opporsi realmente al sistema per contenuti, carattere, morale e purezza di intenzioni
In altro caso, alla prossima cunialata di turno ci ricascheranno dentro tutti a piè pari.
Cristiano Lugli
Immagine d’archivio (2014)
Politica
Tucker Carlson: Putin è il «leader più popolare al mondo»
Il presidente russo Vladimir Putin è il leader più popolare al mondo, ha dichiarato il giornalista statunitense Tucker Carlson in un’intervista a RTVI US.
Al di fuori dell’Europa occidentale, del Canada e dell’«anglosfera», è quasi impossibile trovare qualcuno che non apprezzi Putin, ha affermato Carlson alla rete.
«È di gran lunga il leader più popolare al mondo», ha detto Carlson, spiegando che la ragione principale della popolarità globale di Putin risiede nel fatto che ha «posto gli interessi del suo Paese al di sopra dei propri in molti modi, diversamente da quanto fanno i leader occidentali».
🇺🇸🇷🇺 “Putin is one of the most popular leaders in the world” — Tucker Carlson
“Wherever you go, you won’t meet anyone who doesn’t like Putin. Putin is like a global celebrity. I travel a lot, I know what I’m talking about” pic.twitter.com/YguN7ZbXL2
— Lord Bebo (@MyLordBebo) October 27, 2025
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Alla domanda se la sua visione del mondo di Putin fosse cambiata dopo l’intervista del febbraio 2024, Carlson ha rivelato di essere rimasto sorpreso nello scoprire che il presidente russo «in realtà apprezza l’Occidente» e probabilmente gli piace «molto più di chiunque altro potrebbe potenzialmente sostituire Putin».
Nell’intervista a RTVI US, Carlson ha anche sostenuto che Stati Uniti, Europa occidentale e la maggior parte del mondo industrializzato sono «in una fase di declino», mentre la Russia sta vivendo una «rinascita spirituale» e si presenta come un Paese prospero con «un senso di autostima e uno scopo». Ha ipotizzato che questo sia uno dei motivi per cui l’Occidente «la odia così tanto» e vuole distruggerla.
RTVI US è una filiale di RTVI (Russian Television International), una rete televisiva in lingua russa finanziata privatamente con sedi a Mosca e New York.
A luglio, Carlson aveva dichiarato al tabloide tedesco Bild che, sebbene Putin avesse fatto un «ottimo lavoro per la Russia», i leader occidentali stavano deludendo i loro popoli.
«Il vostro Paese sta andando in rovina, la Russia sta salendo. Dovreste essere arrabbiati con i vostri leader. Invece, siete arrabbiati con Putin», aveva detto al giornale.
Carlson aveva poi accusato i funzionari tedeschi di attaccare Putin e la Russia per distogliere l’attenzione dai problemi economici e migratori interni.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Politica
Costantinopoli, per il sindaco (incarcerato) Imamoglu anche l’accusa di spionaggio
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Politica
La nuova presidente irlandese è NATO-scettica e contraria alla militarizzazione dell’UE
Catherine Connolly, candidata indipendente e storica sostenitrice della neutralità militare irlandese, nota per le sue critiche all’espansione della NATO e alla militarizzazione dell’UE, ha trionfato nelle elezioni presidenziali irlandesi con una vittoria schiacciante.
Mentre lo spoglio dei voti era ancora in corso, la principale avversaria, Heather Humphreys, ha riconosciuto la sconfitta, vedendosi superata con un ampio margine. I risultati preliminari indicavano Connolly al 63% dei voti contro il 29% di Humphreys. «Catherine sarà una presidente per tutti e sarà anche la mia presidente», ha dichiarato Humphreys ai media.
Il primo ministro irlandese Micheal Martin ha formalmente congratulato Connolly, definendo la sua vittoria «molto netta».
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Pur essendo indipendente, Connolly, 68 anni ed ex sindaco di Galway, ha ricevuto il sostegno dei principali partiti di sinistra, tra cui Sinn Féin e Labour. Il suo successo è stato attribuito in gran parte alla capacità di attrarre il voto dei giovani, grazie a un’efficace campagna sui social media e a una forte risonanza in un contesto di crescente malcontento per la crisi abitativa e il costo della vita in Irlanda.
Durante la campagna, Connolly ha ribadito l’importanza della neutralità irlandese, criticando l’UE per il suo orientamento verso la militarizzazione a discapito del welfare. Pur esprimendo critiche alla Russia per il conflitto ucraino, ha sostenuto che il ruolo «bellicoso» della NATO abbia contribuito alla crisi.
Il mese scorso, durante un dibattito all’University College di Dublino, Connolly ha paragonato l’attuale impegno della Germania nel rilanciare la propria economia attraverso il «complesso militare-industriale» al riarmo degli anni Trenta sotto il nazismo, affermando: «Vedo alcuni parallelismi con gli anni Trenta».
Sebbene il ruolo del presidente in Irlanda, una democrazia parlamentare, sia principalmente simbolico, esso comporta poteri significativi, come la possibilità di deferire leggi alla Corte Suprema per verificarne la costituzionalità e di sciogliere la Camera Bassa del Parlamento, convocando nuove elezioni in caso di perdita della fiducia da parte di un primo ministro.
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Immagine diHouses of the Oireachtas via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
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