Bizzarria
Piscina COVID dice ai nuotatori di espirare sott’acqua, di non guardare gli altri o parlare loro

Una lunga serie di regole COVID-19 imposte dagli operatori di una piscina a Londra include la richiesta ai nuotatori di espirare sott’acqua e di non guardare o parlare con gli altri. Lo riporta Summit News.
Le regole sono state pubblicate su Twitter in risposta a un tweet del rapper Zuby in cui afferma: «I paesi del terzo mondo’sono ora più liberi dei ‘paesi del primo mondo».
«I paesi del terzo mondo’sono ora più liberi dei ‘paesi del primo mondo»
«Quando hai bisogno di riposare, distogliere lo sguardo dagli altri nuotatori e mantenere il distanziamento sociale», dice la nuova carta degli obblighi.
«Quando nuoti, espira sott’acqua quando puoi». E ringraziate che non vi hanno chiesto, invece che espirare, di respirare sott’acqua. Credete che non ne siano capaci?
«Quando nuoti, espira sott’acqua quando puoi»
Seen at the pool this morning pic.twitter.com/rth4xL2DQo
— Toby (@Tobytheredhead) May 3, 2021
Il dorso è ora proibito, così come ogni altro stile dove «non è possibile mantenere le distanze sociali».
Il dorso è ora proibito, così come ogni altro stile dove «non è possibile mantenere le distanze sociali».
Ai nuotatori viene anche detto di evitare di parlare tra loro quando l’allontanamento sociale non è possibile. Addio chiacchierate in piscina, piacevole ammazza-allenamento che ha fatto felici tanti di noi.
Non che ci sia da stupirsi: hanno proposto le montagne russe con il divieto di urla, figuriamoci se ci lasciavano stare la piscina.
Le regole sono così severe nonostante Londra ora registri zero morti per COVID e casi in rapida diminuzione in tutto il Paese.
Le regole sono così severe nonostante Londra ora registri zero morti per COVID e casi in rapida diminuzione in tutto il Paese
I nuotatori in Spagna sono stati colpiti da obblighi draconiani di mascherina acquatica dopo che il governo aveva approvato la legislazione che imponeva copertura rino-buccale non solo sulla spiaggia, ma mentre mentre si nuota al mare.
Un bizzarro video emerso all’inizio di questo mese mostrava anche un uomo che indossava una mascherina mentre nuotava sott’acqua.
E l’Italia? Non sta messa meglio. In zona gialla le riaperture delle piscine sono previste per il 15 maggio: tuttavia ci capita di vedere che, oltre all’abolizione delle docce, al nuotatore è chiesto, in un «nuovo regolamento» da noi visionato, di «non soffiarsi il naso in acqua».
E in Italia? In un «nuovo regolamento» da noi visionato, c’è l’obbligo di «non soffiarsi il naso in acqua»
Lasciamo questo comandamento grottesco alla riflessione del lettore. Noi francamente ci abbiamo perso la voglia.
Bizzarria
Ecco il raduno degli orrendi puffi

Una piccola cittadina francese è riuscita nel suo terzo tentativo di stabilire un record mondiale Guinness, ospitando un raduno di 3.076 persone vestite da Puffi.
La città di Landerneau, nella regione francese della Bretagna, aveva già tentato due volte di stabilire il record mondiale per il maggior numero di persone vestite da Puffi, ma non era riuscita a raggiungere il record di 2.762 persone, stabilito in Germania nel 2019.
La città ha fatto il suo terzo tentativo domenica, con il sostegno ufficiale della Paramount Pictures, in vista dell’uscita del film I Puffi, prevista per il 18 luglio.
L’evento si è rivelato come uno dei più inquietanti episodi di cosplay di massa della storia recente.
I Puffi furono creati dal fumettista belga Pierre Culliford, detto Peyo, nel 1958. In francese vengono chiamati «Schtroumpfs». Da allora tormentano generazioni di bambini con le loro storie cretine – ma c’è da considerare anche il danno dell’antica sigla cantata da Cristina d’Avena, con quel ritornello «noi puffi siam così… lalalalalà» che fatto ascoltare ripetutamente in un luogo chiuso potrebbe essere usato come strumento di tortura, per cui dovrebbe essere proibito alla luce della legge sul reato di tortura introdotta dal governo Gentiloni (legge n.110/2017).
Come perorato da Renovatio 21, anche il cosplay andrebbe proibito per legge anche in Italia, così come ha fatto la Cina di Xi Jinpingo.
Vi sono teorie secondo cui lo scandaloso uomo blu che durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi sembrava prendersi gioco di Cristo nell’ultima cena non aveva tale colorazione per assomigliare al dionisiaco Shiva, ma per ricordare proprio un puffo.
A quel punto Renovatio 21 ricordò le possibili origini massoniche degli orrendi gnometti celesti. Anni fa lo studioso sardo Antonio Soro scrisse in un libro che la storia degli strani ometti blu (alti su per giù / tre mele o poco più) altro non è se non una metafora della massoneria. Le prove a carico della tesi non sono poche: I puffi fanno la loro prima comparsata in una pubblicazione del 1958, dove sono alla ricerca di un flauto magico, che come noto è il titolo dell’opera iper-massonica di Wolfgango Amedeo Mozart.
In questa visione, il Grande Puffo altro non è che il Gran Maestro, mentre «Gargamella prete/rabbino è implacabile cacciatore della sapienza massonica, perché la sua tradizione non possiede più quella conoscenza capace di rinnovare l’uomo, di trasfigurare la banale realtà ilica in dorata realtà pleromatica. Egli combatte la massoneria ma allo stesso tempo ne ha bisogno, deve carpirne i segreti da tradurre in una pastorale, per non perdere la base dei fedeli».
C’è qui un tema omo-esoterico da non sottovalutare: Gargamella, scrive il saggio I Puffi, la «vera» conoscenza e la massoneria (2015), cerca di distruggere la loggia puffesca dall’interno rompendone l’equilibrio originale fondato sull’androginia – o meglio, sull’assenza della donna. Tutti sappiamo, del resto, che sull’omosessualità dei puffi, questa comunità di soli maschi che girano a petto nudo, esistono barzellette, anche divertenti. Gargamella reintroduce la dicotomia sessuale naturale nell’Eden puffesco: inventa puffetta e la manda a destabilizzare, con la natura dei due sessi, una società puramente omofila.
I lettori di Renovatio 21 conoscono le teorie riguardo a quanto accade in Francia, con la storia secondo cui l’omotransessualismo sarebbe stato favorito per volere dell’élite massonica, legata al mito templare e quindi alla figura androgina del Bafometto, che alcuni dipingono come un caprone a cui dovevan baciare iniziaticamente il membro.
I puffi, si dirà, non sono francesi, sono belgi. Ma qui, davanti alla vastità di cose che potremmo dire sul terreno sui cui sorge la capitale UE, ci fermiamo.
Ma tanto basta per detestare le malefiche creature blu sempre di più, e la rima non è voluta, ma guai a chi la rifiuta.
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Immagine screenshot da YouTube
Animali
Ecco la gara di imitazione del verso del gabbiano. Aspettando il Ruttosound

The seagull screeching competition, which was born in Belgium, has now expanded to a Europe-wide setting, with competitors from over 13 nations joining in on the fun. pic.twitter.com/iU1TPrlwvM
— The Project (@theprojecttv) April 30, 2025
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Belgium hosted the fifth European Gull Scream Championship, with 70 participants from 13 countries. Anna Brynald from Denmark (the last person shown in the video) won the adult category—she practiced by mimicking seagulls back home pic.twitter.com/HtAt5uXB4c
— interestingasfuck (@int_asf) April 29, 2025
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Cooper Wallace, a nine-year old boy from Derbyshire has won the European gull screeching championship in Belgium pic.twitter.com/GMQkOW3rbZ
— Historic Vids (@historyinmemes) August 22, 2024
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Bizzarria
Scienziati analizzano gli spazzolini da denti e rimangono scioccati dalle centinaia di virus trovati

Alcuni scienziati hanno individuato più di seicento virus diversi dopo aver tamponato gli spazzolini da denti e i soffioni della doccia delle persone, ma fortunatamente la stragrande maggioranza di essi è più utile che dannosa.
La microbiologa della Northwestern University Erica Hartmann, autrice principale di un nuovo studio pubblicato su Frontiers in Microbiomes, ha dichiarato a Gizmodo di essere rimasta allo stesso tempo scioccata e affascinata quando ha scoperto che questi oggetti di uso quotidiano pullulavano di virus mangia-batteri, noti come batteriofagi.
«Ci sono così tante cose del mondo che ci circonda che non comprendiamo, comprese le cose che possono sembrare familiari», ha spiegato. «Abbiamo iniziato a guardare cose come spazzolini da denti e soffioni della doccia perché sono importanti fonti di microbi a cui siamo esposti, ma non sappiamo quali microbi trasportano o quali fattori li influenzano».
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L’ultimo studio è un aggiornamento del progetto del 2021 del team della Northwestern University, denominato «Operation Pottymouth», che prevedeva l’indagine sulle fonti dei batteri presenti sugli spazzolini da denti.
Sebbene ci fosse un’incredibile diversità tra gli oltre seicento campioni di virus avvistati, un tipo che uccide i micobatteri patogeni era leggermente più comune di qualsiasi altro, ha detto la Harmann. Dato che i micobatteri possono causare gravi infezioni come la lebbra e la tubercolosi, è una buona cosa che fossero presenti anche virus che li uccidono.
«Gli spazzolini da denti e i soffioni della doccia ospitano fagi diversi da qualsiasi cosa avessimo mai visto prima», ha detto la microbiologa. «Non solo abbiamo trovato fagi diversi sugli spazzolini da denti e sui soffioni della doccia, ma ne abbiamo trovati diversi su ogni spazzolino da denti e su ogni soffione della doccia».
Negli ultimi anni i fagi sono stati studiati e utilizzati come trattamenti per le infezioni batteriche, in particolare quelle che sono mutate per resistere agli antibiotici. Mentre la Hartmann insiste sul fatto che queste scoperte sono accattivanti di per sé, sapere che potrebbero essere utilizzate in trattamenti medici le rende molto più utili.
«Potrebbe essere che il prossimo grande antibiotico sarà basato su qualcosa che cresce sul nostro spazzolino da denti», ha concluso la scienziata.
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Come riportato da Renovatio21, il mondo rischia di tornare all’era precedente alla scoperta della penicillina con l’aumento di patogeni resistenti agli antibiotici. «Gli antibiotici sono stati la più grande conquista della medicina di sempre», ha affermato la professoressa Yvonne Mast, microbiologa e ricercatrice presso il Leibniz Institute di Braunschweig. «Il fatto che stia emergendo sempre più resistenza e che manchino nuovi antibiotici è una minaccia importante».
Come riportato da Renovatio 21, anche l’ONU ci mette in guardia da questo potenziale pericolo: i batteri resistenti agli antibiotici uccideranno tanto quanto il cancro entro il 2050.
A questo punto qualcuno potrebbe affermare l’utilità dei batteriofagi che sedimentano nei nostri spazzolini da denti, perché non sia mai che ci possano essere d’aiuto nella scoperta di nuovi antibiotici.
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