Stragi
Otto anni dalla strage degli italiani in Bangladesh. Ma i terroristi reclutano ancora online
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
Furono 22 le vittime dell’attacco terroristico al caffè Holey Artisan. Dopo i massicci arresti in Bangladesh non vi sono state più stragi di questa portata. Le organizzazioni jihadiste stanno però provando a strutturarsi di nuovo: secondo gli inquirenti il leader del JMB starebbe conducendo attività organizzative via web dalla Turchia, prendendo di mira soprattutto i più giovani.
Otto anni fa, verso le 20.45 dell’1 luglio 2016, un gruppo terroristico armato faceva irruzione al ristorante Holey Artisan di Gulshan, diffondendo caos e terrore, fino ad uccidere 22 persone. Allora come ora in Bangladesh non è estinta l’ombra del fondamentalismo islamico.
Il triste anniversario della strage rivendicata dall’ISIS – il cui commando fu ucciso dopo che aveva preso in ostaggio numerose persone – è l’occasione per ricordare che nel Paese le attività delle organizzazioni messe al bando non sono cessate. Si sviluppano oggi online e prendono di mira soprattutto gli adolescenti. Fonti delle forze dell’ordine indicano che i militanti reclutano giovani di età compresa tra i 18 e i 20 anni, nonché studenti e insegnanti nelle madrasse.
Tra le vittime dell’attacco al caffè di Gulshan di otto anni fa si contarono nove italiani, sette giapponesi, un indiano, un americano, due cittadini del Bangladesh e due agenti di polizia. In aggiunta sei militanti vennero uccisi dalla polizia e dall’esercito, intervenuti per neutralizzare i terroristi, che misero in salvo 32 cittadini e cittadine stranieri.
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Oggi, funzionari di varie ambasciate in Bangladesh hanno reso omaggio alle vittime dell’attacco terroristico al ristorante situato in un’area residenziale di Dhaka. Le chiese cattoliche di tutto il Paese pregano per le anime delle 22 vittime.
Nonostante il passare degli anni, di quelle brutali azioni rimane una profonda traccia in Bangladesh. Recentemente, gli investigatori hanno arrestato cinque membri di un’organizzazione chiamata As Shahadat a Cox’s Bazar: la vicenda ha portato alla luce come i militanti riescano ad eludere i controlli comunicando anche dal carcere.
Non si tratta di un caso isolato. Asaduzzaman, capo del commissariato e dell’unità antiterrorismo e crimine transnazionale (CTTC), nonché commissario aggiunto di polizia di Dhaka, ha dichiarato che il gruppo militante islamista Ansar Al Islam rappresenta ancora oggi una minaccia. Le attività sono monitoriate, ma una sfida non indifferente è rappresentata dal loro strutturassi nel cyberspazio, utilizzando differenti applicazioni.
Dall’1 luglio 2016 i vertici delle organizzazioni vietate sono stati arrestati uno dopo l’altro nel Paese e diversi leader sono stati uccisi. La polizia in questi anni ha arrestato complessivamente circa 4.000 miliziani. Ma persistono le attività di reclutamento. Secondo fonti dell’unità CTTC della polizia e della squadra di intelligence del RAB – l’unità anticrimine e antiterrorismo della polizia del Bangladesh – l’attuale leader del JMB, Mahadi Hasan John, sta conducendo attività organizzative online dalla Turchia.
I primi a essere presi di mira sono i giovani, che si lasciano facilmente influenzare da travisamenti. I militanti hanno tenuto incontri segreti con questi membri in vari momenti, in strutture religiose, case e altri luoghi. Ancora il 27 giugno, il RAB ha arrestato tre membri attivi dell’organizzazione militante vietata Ansar Al Islam a Choufaldandi.
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Immagine screenshot da YouTube
Stragi
Gaza, diecine di morti per gli attacchi israeliani a scuola e moschea
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Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno confermato gli attacchi, ma hanno affermato che i loro aerei da guerra stavano prendendo di mira i «terroristi di Hamas» che operavano all’interno della struttura, che un tempo era una scuola. La moschea di Al-Aqsa, anch’essa bombardata, fungeva da centro di comando e controllo, ha aggiunto.lsraeli warplanes bomb a school in Central Gaza Strip. pic.twitter.com/0PK4P5K7yP
— TIMES OF GAZA (@Timesofgaza) October 6, 2024
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«Questi centri di comando e controllo sono stati utilizzati dai terroristi di Hamas per pianificare ed eseguire attacchi terroristici contro le truppe dell’IDF e lo Stato di Israele», ha affermato l’IDF, aggiungendo che «sono state adottate numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili» prima dell’attacco e che l’incidente è «un ulteriore esempio dell’abuso sistematico delle infrastrutture civili da parte dell’organizzazione terroristica di Hamas».lsraeli warplanes have just bombed a Mosque in Deir Al-Balah killing at least 13 Palestinians. pic.twitter.com/lihQjUaewp
— TIMES OF GAZA (@Timesofgaza) October 6, 2024
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Stragi
Traghetto congolese si rovescia: 78 morti
Almeno 78 persone sono state confermate morte dopo il ribaltamento di un traghetto sul lago Kivu, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, hanno affermato le autorità locali.
L’imbarcazione, con a bordo 278 passeggeri, era salpata da Minova, nel Sud Kivu, ed è affondata giovedì mattina nei pressi di Goma, a poche centinaia di metri dalla sua destinazione.
Un video che circola sui social media mostra la barca che si inclina pericolosamente prima di affondare.
TRAGEDY IN CONGO 🇨🇩
Update: At least 126 people have died and dozens remain missing after a boat sank in Lake Kivu, Democratic Republic of Congo.
The boat, carrying around 450 passengers, sank amid the tragedy. Authorities in North Kivu province report that 45 people have been… pic.twitter.com/nlu7RYoAWI
— Weather monitor (@Weathermonitors) October 4, 2024
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«Ci vorranno almeno tre giorni per avere i numeri esatti, perché non tutti i corpi sono stati ancora ritrovati», ha detto all’agenzia di stampa Reuters il governatore regionale Jean Jacques Purisi.
Tra le vittime ci sono due bambini che sono stati trasportati d’urgenza in ospedale ma non sono stati salvati, secondo l’agenziaAFP. Gli sforzi di soccorso sono stati guidati dai pescatori locali, dalle forze armate congolesi e dalla Southern African Development Community.
«È stata aperta un’indagine sotto l’autorità del vice primo ministro responsabile dei trasporti per stabilire le cause di questo incidente e adottare misure severe affinché una tragedia del genere non si ripeta», ha affermato l’ufficio del presidente congolese Felix Tshisekedi.
Stragi da traghetto si verificano ciclicamente nei Paesi africani.
Un disastro simile si è verificato martedì sera nello Stato settentrionale del Niger, in Nigeria. Almeno 60 persone sono morte quando un’imbarcazione che trasportava principalmente donne e bambini si è capovolta.
I passeggeri stavano tornando da una festa religiosa quando l’imbarcazione di legno, che secondo quanto riferito trasportava circa 300 persone, è affondata in un fiume vicino alla comunità di Gbajibo. Jibril Abdullahi Muregi, presidente dell’area del governo locale di Mokwa, ha confermato che circa 160 persone sono state salvate.
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Come riportato da Renovatio 21, sei mesi fa più di 100 persone, compresi bambini, sono morti e oltre 20 risultano dispersi dopo che un traghetto si era capovolto al largo della costa settentrionale del Mozambico. L’ex colonia portoghese era alle prese con un’epidemia di colera, con i dati governativi che mostrano quasi 15.000 casi e 32 morti registrati dallo scorso ottobre.
Purtroppo, il fatto che non molti in Africa sanno nuotare non aiuta a contenere il numero delle vittime di questi incidenti. Più che telefonini, monopattini elettrici e vestiti eleganti agli immigrati africani in Italia, istituire corsi di nuoto in Africa forse salverebbe più vite.
Vi sono inoltre casi in cui il massacro ha origine animale.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa in Malawi un ippopotamo aveva attaccato con ferocia un’imbarcazione che navigava sul fiume Shire, facendo annegare un bambino e facendo registrare disperse 23 persone.
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Stragi
Cisgiordania, il ritorno dei raid aerei, 18 morti per le bombe israeliane a Tulkarem
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