Spirito
Mons. Viganò: la ballata della sinodalità porterà alla dissoluzione, alla radicalizzazione di ogni crimine

Monsignor Carlo Maria Viganò ha affidato a Twitter alcune sue considerazioni sull’ordine del cose e sul Sinodo.
«Il Titanic venne costruito come sfida prometeica alla potenza di Dio: mentre il transatlantico solcava le onde verso l’iceberg contro cui si sarebbe schiantato, l’orchestra a bordo della nave continuava a suonare, perché i passeggeri non si accorgessero della tragedia incombente» scrive l’arcivescovo.
«Il mondo odierno, in preda allo stesso delirio di onnipotenza, si sta per schiantare contro la realtà dei suoi conflitti, delle sue ingiustizie, dei suoi crimini esecrandi e soprattutto contro la sfida a Dio. Nel frattempo, l’orchestrina di Bergoglio strimpella i suoi motivetti penosi – la ballata della sinodalità – per distrarre i fedeli dalla catastrofe imminente» continua Monsignore.
«Sprofonderanno nell’abisso, e di questi suonatori complici della follia mondialista e dell’ideologia woke rimarrà l’imbarazzante ricordo in qualche vecchia foto sbiadita».
In un post successivo, il già nunzio apostolico negli Stati Uniti parla del Sinodo in corso – anzi, come ha modo di definire, la «frode sinodale».
Qui monsignor Viganò commenta le parole del cardinale Victor Fernández, da poco eletto prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, che su Facebook ha pubblicato un testo in cui si è scagliato contro «una violenza verbale che portava troppo presto a giudicare duramente gli altri, senza timore di ferirli e di distruggere la loro autostima. Si diceva: “adulteri”, “sodomiti”, “figli illegittimi”, “degenerati”, “peccatori”, etc.».
Il titolo del testo, «Abuso, clericalismo e sinodalità», potrebbe far pensare che chi utilizza queste parole possa essere un «abusatore clericale», anche perché «tutte le persone che hanno autorità hanno la tendenza ad abusare».
«Questo ci permette di capire perché Papa Francesco afferma che la causa principale degli abusi nella Chiesa è il clericalismo, piuttosto che la sessualizzazione della società» scrive il cardinale bergogliano, che continua, forse riferendosi a qualche altro cardinale, che bisogna «collocare l’autorità in un contesto che impedisca abusi di qualsiasi tipo e assicuri il rispetto religioso della dignità delle persone».
«La storia della Chiesa ci mostra ampi esempi dell’assenza di questo rispetto di fronte all’ostentazione di una sana dottrina e di una rigida moralità» assicura il Fernandez.
Viganò parte da qui per parlare di una prospettiva di «radicalizzazione di ogni crimine» e di «cancellazione del peccato» nutrita dai bergogliani.
«La dissoluzione dell’autorità tramite la frode sinodale è la premessa alla radicalizzazione di ogni crimine, perché dove non vi è un’autorità, non vi è chi sanzioni i delitti e punisca chi li compie. Nullum jus sine pœna, recita l’adagio».
Il brocardo latino – letteralmente, «niente diritto senza pena» – sta a significare che non vi è diritto senza sanzione espressa dalla legge. Si tratta di un principio giuridico noto sul quale si base l’intero sistema legale, anche chiamato «principio di legalità penale».
Esso, a quanto pare, non vale per la moralità neocattolica che gli occupanti del Soglio stanno elaborando
«La setta bergogliana crea le basi ideologiche per l’anarchia e la cancellazione del peccato, della colpa e della pena non per aiutare i peccatori, ma per sprofondarli nell’abisso della dannazione e vanificare la Redenzione» scrive Viganò.
Seguire la neochiesa porta, quindi, alla dannazione?
Bioetica
Vescovo sostiene l’aborto

Un triste episodio ha appena messo in luce la perdita di fede sempre più evidente tra i dignitari ecclesiastici tedeschi. Il vescovo Georg Bätzing, presidente della Conferenza episcopale, ha sostenuto la legge tedesca sull’aborto nel tentativo di difendere una candidata alla Corte Costituzionale che era stata respinta, in particolare a causa del suo radicale sostegno all’aborto.
L’avvocatessa Frauke Brosius-Gersdorf, del partito SPD (socialdemocratico), nota per il suo sostegno all’aborto, si era candidata alla Corte costituzionale, ma fu attaccata dal clero, dall’Associazione federale per la vita assistita, da diversi giudici o ex giudici della Corte costituzionale e la sua candidatura fu infine annullata.
Va detto che la signora Brosius-Gersdorf sostiene posizioni a dir poco divisive. È favorevole alla messa al bando del partito Alternativa per la Germania (AfD), accusato di essere di «estrema destra», che ha ottenuto oltre il 20% dei voti alle ultime elezioni. Ha sostenuto la vaccinazione obbligatoria durante la pandemia.
Quanto all’aborto, vorrebbe che le donne potessero abortire dopo le 22 settimane di gravidanza previste dalla legge, senza essere condannate. Ha affermato: «a mio avviso, ci sono buone ragioni per cui la garanzia della dignità umana si applica solo dalla nascita», e respinge la giurisprudenza della Corte Costituzionale Federale, che lo consente fin dal concepimento.
Ha persino scritto che «il presupposto che la dignità umana esista dove c’è vita umana è un errore biologico e naturalistico», in una pubblicazione accademica del 2024. Ha infine sostenuto che la dignità umana e la tutela della vita sono «concetti giuridicamente distinti».
L’annuncio della sua candidatura ha suscitato una forte reazione da parte di vescovi come il vescovo Rudolf Voderholzer di Ratisbona, il vescovo Stefan Oster di Passavia e, inizialmente, l’arcivescovo Herwig Gössl di Bamberga. Tuttavia, quest’ultimo ha poi ritrattato la sua dichiarazione, sostenendo di essere stato «disinformato» dopo aver parlato con l’avvocata stessa.
Il vescovo di Limburgo rompe il silenzio
Il vescovo Georg Bätzing della diocesi di Limburgo, presidente della Conferenza episcopale tedesca e promotore del Cammino sinodale tedesco, ha recentemente difeso Frauke Brosius-Gersdorf. In un’intervista all’Augsburger Allgemeine , ha deplorato il «danno» causato alla candidata dalla controversia e si è rifiutato di unirsi alle critiche degli altri prelati.
Ma è andato oltre, difendendo la legge sull’aborto – che lo depenalizza a determinate condizioni – definendola un «equilibrio intelligente» tra i diritti della madre e la tutela della vita del nascituro. Ha anche criticato l’AfD, accusandola di strumentalizzare il dibattito per interessi etno-nazionalisti. «Non voglio dare all’AfD una piattaforma o contribuire alla divisione», ha affermato.
Il vescovo Bätzing ha insistito sul fatto che la nomina di Brosius-Gersdorf a giudice costituzionale fosse «una questione personale che deve essere risolta politicamente» e ha definito lo scontro che ne è derivato un Kulturkampf. «Non abbiamo bisogno di questa guerra culturale. Troppe persone ne traggono profitto», ha aggiunto.
Se seguiamo il ragionamento del vescovo di Limburgo, per timore che l’AfD possa trarre profitto da questo episodio della vita politica tedesca, dobbiamo arrivare a dichiarare che una legge che consente l’aborto – l’omicidio di un bambino – fino alla dodicesima settimana di gravidanza è «intelligente». Nessuno sa dove si trovi tale intelligenza, poiché è contraria all’Intelligenza divina.
La Chiesa tedesca, guidata da tali prelati, si sta separando sempre più dalla Chiesa cattolica e si sta crogiolando in uno scisma che presto diventerà eresia. È auspicabile che reagisca prima di allora.
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Immagine di Martin via Wikimedia pubblicata su licenza CC BY-SA 4.0
Spirito
Il vescovo Schneider chiede a papa Leone di «liberare la Messa in latino»

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Spirito
Cardinale Burke: il messaggio di Fatima mette in guardia dall’«apostasia pratica del nostro tempo»

Il messaggio di Fatima è legato all’«apostasia pratica del nostro tempo», ha affermato questo fine settimana il cardinale Raymond Burke. Lo riporta LifeSite.
Celebrando la messa di domenica per commemorare il 108° anniversario della terza apparizione della Madonna di Fatima, il cardinale Burke ha tenuto un’omelia sull’importanza della devozione del primo sabato e sulla portata del messaggio di Fatima per i tempi attuali.
«Il messaggio parla dell’apostasia pratica del nostro tempo, che consiste nell’allontanamento da Cristo di così tante persone nella Chiesa e nella violenza e nella morte che ne sono il frutto», ha affermato.
Cardinal Burke: Fatima “speaks about the practical apostasy of our time that is the going away from Christ by so many in the Church, & the violence & death which are its fruit”
Many “embrace the confusion, lies, & violence of contemporary culture. Their lives contradict the most… pic.twitter.com/OPKhNEji75
— Michael Haynes 🇻🇦 (@MLJHaynes) July 14, 2025
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«Molti, anche se non sposano direttamente insegnamenti eretici, nella pratica rifiutano la verità e l’amore che fluiscono incessantemente e incommensurabilmente dal glorioso cuore trafitto di Gesù attraverso il Cuore Immacolato di Maria» ha aggiunto il porporato americano. «Invece, abbracciano la confusione, le menzogne e la violenza della cultura contemporanea. Le loro vite contraddicono le verità più fondamentali della fede».
La messa di Burke si è svolta presso la sede centrale della Blue Army di Nostra Signora di Fatima nel New Jersey, nell’ambito delle celebrazioni annuali organizzate dal movimento mariano per commemorare le apparizioni della Madonna ai tre giovani veggenti di Fatima nel 1917: i santi Francesco e Giacinta Marto e la venerabile Lucia dos Santos. La Blue Army («Armata blu»), fondata nel 1947, è un importante organismo internazionale dedito alla promozione del messaggio di Fatima e nel 2010 è stata riconosciuta dal Vaticano come Associazione Pubblica Internazionale di Fedeli.
La messa di domenica è servita a mettere in risalto in modo particolare l’apparizione della Madonna ai tre bambini, avvenuta il 13 luglio, durante la quale mostrò loro una visione dell’inferno e comunicò loro il triplice segreto.
Spiegando ai bambini la visione dell’inferno, la Madonna di Fatima disse:
«Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre».
«Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace».
Anche Burke, che ora ha 77 anni, è da tempo un sostenitore delle apparizioni di Fatima, dei messaggi ivi trasmessi e della devozione dei primi sabati.
I temi del terzo segreto e della Consacrazione della Russia hanno segnato un particolare elemento di conflitto nella vita della Chiesa. Nel 2000, la Congregazione per la Dottrina della Fede dell’allora cardinale Joseph Ratzinger pubblicò quella che descrisse come la «totalità» del Terzo Segreto di Fatima, un punto fortemente contestato da numerosi studiosi e chierici di Fatima.
Più di recente, nel 2016, padre Ingo Dollinger, amico personale di Ratzinger, ha dichiarato a Maike Hickson di LifeSite che Ratzinger gli aveva detto nel 2000 che “c’è di più di quello che abbiamo pubblicato”.
Dollinger riferì di aver ricevuto da Ratzinger l’informazione che la parte pubblicata del Segreto era autentica e che la parte non pubblicata del Segreto parlava di «un cattivo concilio e di una cattiva Messa» che si sarebbero verificati nel prossimo futuro. Il Vaticano, in un raro intervento, rilasciò una dichiarazione , a quanto pare dell’allora papa emerito Benedetto, che contraddiceva l’affermazione di Padre Dollinger e dichiarava che «la pubblicazione del Terzo Segreto di Fatima è completa».
Simili peculiari comportamenti del Vaticano si sono manifestati anche in merito alla consacrazione della Russia, che i papi hanno ripetutamente rifiutato di fare nonostante le ripetute richieste della Madonna di Fatima.
La richiesta fu fatta dalla Madonna nel 1917, poi ripetuta nel 1929. Nonostante ciò, i papi non la ascoltarono. Sebbene Papa Pio XII avesse consacrato la Chiesa e l’umanità al Cuore Immacolato, non esaudì la richiesta specifica, nonostante si trovasse di fronte alla catastrofe globale e allo spargimento di sangue della Seconda Guerra Mondiale.
Suor Lucia ricevette una rivelazione dal Signore nel 1943, in risposta a questo atto di Papa Pio XII: «a causa dell’atto di consacrazione compiuto da Sua Santità, Egli [Cristo] promette che la guerra finirà presto. Ma poiché è stata incompleta, la conversione della Russia è rinviata».
In particolare, la famosa consacrazione del 1984, difesa da molti come la definitiva adempimento della richiesta, in realtà non menzionava la Russia. Il cardinale Paul Josef Cordes ha confermato nel 2017 che nel 1984 Giovanni Paolo II «si trattenne dal menzionare esplicitamente la Russia perché i diplomatici vaticani gli avevano chiesto con insistenza di non menzionare questo Paese, altrimenti sarebbero potuti sorgere conflitti politici».
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Intervenendo a una conferenza a Fatima nel 2017, Burke commentò – come hanno sostenuto molti studiosi – che, pur non dubitando delle intenzioni di Giovanni Paolo II, «è evidente che la consacrazione non è stata eseguita nel modo richiesto dalla Madonna».
Bergoglio ha notoriamente consacrato Russia e Ucraina, una consacrazione che Burke ha difeso come conforme ai requisiti. Parlando dopo la consacrazione del 2022, Burke ha affermato:
«Ora, lui [Francesco] non ha mai fatto menzione di Fatima e non ha mai affermato di stare cercando di realizzare ciò che la Madonna ci ha chiesto a Fatima; ma ciononostante, credo che la preghiera sarà ascoltata e Nostro Signore risponderà».
Il dibattito, tuttavia, è continuato e altri prelati – come il vescovo Joseph Strickland e il vescovo della Fraternità San Pio X Bernard Fellay – hanno attestato che la consacrazione del 2022 non soddisfaceva i requisiti. Anche alcuni esperti di Fatima si sono uniti a questo numero, esortando Papa Leone XIV a compiere una consacrazione come richiesto.
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Immagine screenshot da Twitter
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