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Miliziano del Battaglione Azov onorato a Disneyworld dal Pentagono e dal comico Jon Stewart

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Il sergente IGor Galushka di prima classe, un veterano del reggimento Azov, è stato onorato a Disneyworld, parco a tema di Orlando, Florida, in un evento concepito dal Dipartimento della Difesa USA con il comico TV Jon Stewart. Lo riporta il sito americano Grayzone.

 

L’occasione sono stati i «Warrior Games» sponsorizzati dal Pentagono, dove i veterani feriti competono in gare atletiche. Il comico di sinistra Stewart ha assegnato al veterano dell’Azov Igor Galushka il premio «Heart of the Team» per «aver ispirato la sua squadra» con il suo «esempio personale».

 

Galushka «ispira la sua squadra con il suo esempio personale e il suo senso dell’umorismo unico» e dicendo che «incarna lo spirito e la determinazione che sono il cuore del Team Ukraine».

 

Una foto mostra l’ex combattente sul podio con la medaglia d’oro mentre indossa una t-shirt del battaglione Azov.

 

Scrive Grayzone che «Galushka era un membro del battaglione neonazista Azov, armato dagli Stati Uniti e integrato nella Guardia nazionale ucraina». L’uomo «indossava una manica sul braccio sinistro mentre accettava il premio, presumibilmente per coprire il suo tatuaggio del Sonnenrad nazista, o Sole Nero».

 

Come riportato da Renovatio 21, il simbolo del Sonnenrad fa parte dei cascami naziesoterici-SS importati dal Battaglione Azov, e non solo. Il Sonnenrad è spuntato anche nello zibaldone di un active shooter stragista americano di pochi mesi fa, nonché, poche ore fa, nelle foto del presunto attentatore di Cristina Kirchner, il quale dalle foto dei social sembrerebbe anche lui avere un Sole Nero tatuato sul gomito.

 

Il Galushka è stato nel battaglione Azov da settembre 2014 e ha servito per quasi tre anni prima di essere ferito a Maryinka, non lontano da Donetsk, in Donbass.

 

Emerge quindi che l’Ucraina invia truppe ferite agli «Invictus Games» semestrali britannici dal 2017 e agli annuali «Warrior Games» del Dipartimento della Difesa USA dal 2021: si tratta con evidenza di truppe delle forze armate ucraine ferite nella lotta contro cittadini ucraini di etnia russa nel Donbass dal colpo di stato del 2014.

 

I «Warrior Games» di quest’anno includevano solo due paesi stranieri oltre a quello ospitante, gli Stati Uniti: Canada e Ucraina.

 

Gli Invictus Games britannici sono stati fondati dal principe Enrico, duca del Sussex, che trovò l’ispirazione dopo aver visto un’edizione dei Warrior Games. Dal momento che la squadra ucraina ai Warrior Games del mese scorso ha partecipato anche agli Invictus Games del principe Windsor, è più che probabile che lo Galushka sia stato accolto dal principino Londinese, il quale, come ricordano i rotocalchi, di fascette e simboli nazisti al braccio ne sa qualcosa.

 

Di fatto, agli Invictus Games tenutisi quest’anno all’Aia ad aprile, il Galushka ha esibito senza problemi una bandiera del Battaglione Azov.

 


 

A differenza dei dati reperibili da Warrior Games, una pagina archiviata degli Invictus Games riporta che il Galushka ha «dal 5 settembre 2014 al 10 aprile 2017, ha partecipato alle battaglie per Maryinka, Shyrokyne, Vodyane, Talakivka, Lebedynske e Pavlopil come parte dell’unità di autodifesa “Azov”».

 

Video con la squadra di ex combattenti ucraini nel parco Disney sono stati caricati sul canale dei Warrior Games del Dipartimento della Difesa USA.

 

 

Il presentatore che ha assegnato i premi è Jon Stewart, mercuriale comico televisivo ritiratosi dalla scene, che per qualche ragione ora si sta occupando dei veterani, pur non capendoci più di tanto, come dimostra un video di una protesta a Washington dove prima urla e insulta contro l’attivista Jack Posobiec, per poi chiedere scusa ed ammettere di non aver compreso bene il discorso.

 

Il fatto che il Pentagono e un comico abbiano onorato un neonazista Azov in un Parco Disney è stata ripreso anche da altre testate para-mainstream come The Hill.

 

Bisogna ammettere che la foto che sta circolando che mostra il Galushka sorridente in un letto di ospedale tra il suo tatuaggio del Sole Nero nazista e un pelouche di Topolino è piuttosto forte.

 

 

Non possiamo evitarci vertigini semiotiche se pensiamo al Battaglione Azov assieme ai personaggi Disney, e dentro la Disenyland della Florida.

 

 

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Il disegno di legge sulla coscrizione avanza nel Parlamento tedesco

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Il Parlamento tedesco ha presentato un disegno di legge per passare in Germania a un modello di coscrizione volontaria e iniziare i controlli fisici obbligatori per tutti i cittadini maschi che raggiungono la maggiore età. Lo riporta Defense News.

 

In base alla nuova legislazione, le forze armate della Bundeswehr saranno legalmente vincolate al loro obiettivo di aumentare il numero di personale attivo e riservisti fino a un totale di 470.000 soldati, di cui 270.000 in servizio attivo entro il 2035

 

Il 5 dicembre, la Bundeswehr ha dichiarato di avere circa 184.330 effettivi attivi, con un aumento dell’1,5%, ovvero 2.750 soldati, rispetto all’anno precedente.

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Attualmente non ci sono piani per la coscrizione obbligatoria, ha dichiarato la Bundeswehr in una dichiarazione dopo l’approvazione del disegno di legge. «Se ciò non bastasse, non avremo altra scelta che introdurre la coscrizione parziale», ha dichiarato il ministro della Difesa Boris Pistorius a margine del voto parlamentare.

 

Il disegno di legge include una disposizione per il servizio militare obbligatorio in base alle necessità, ma richiederebbe un ulteriore voto parlamentare per l’attivazione. Mentre i legislatori votavano, si sono verificate proteste contro la nuova misura in diverse città tedesche, tra cui la capitale Berlino.

 

Contemporaneamente, si è verificato uno sciopero parziale degli studenti contro la coscrizione obbligatoria. L’ampliamento della Bundeswehr è diventato una necessità, a causa «della situazione di minaccia e dei piani della NATO», hanno affermato i militari. «In caso di una situazione di difesa, che vogliamo prevenire a tutti i costi, lo Stato deve sapere chi è pronto ad agire», ha affermato Pistorius. «Questo Paese, questa democrazia, se lo merita».

 

Come riportato da Renovatio 21, il cancelliere Friedrich Merz ha dichiarato due mesi fa che la Germania «è già in conflitto» con la Russia. Secondo stime del capo del servizio medico della Bundeswehr, in caso di conflitto con la Russia si prevede la cifra di 1000 feriti al giorno.

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Come riportato da Renovatio 21, mentre la polizei reprime e picchia quanti protestano contro la rimilitarizzazione, la leva militare obbligatoria sta tornando in Germania sotto forme grottesche come la lotteria della naja (definita dalla deputata Sajra Wagenknecht come il «casinò della guerra»), con strategie per utilizzare gli adolescenti per colmare la mancanze di reclute.

 

Molti altri Paesi europei stanno tornando alla naja più o meno obbligatoria. Negli ultimi giorni il presidente francese Emmanuel Macron si appresta a lanciare un nuovo programma di servizio militare volontario. Come riportato da Renovatio 21, il generale Fabien Mandon  negli scorsi giorni ha destato scalpore dichiarando che il popolo francese dovrebbe essere pronto a «perdere i propri figli».

 

La Polonia ha introdotto un servizio base volontario e retribuito; la Germania ha approvato un modello che potrebbe evolvere in coscrizione selettiva se i volontari calassero (con una grottesca lotteria annessa); i Paesi Bassi dibattono sul ritorno della leva obbligatoria. Lettonia e Croazia l’hanno già ripristinata, mentre la Danimarca l’ha estesa alle donne. Il Belgio ha invitato due settimane fa 149.000 adolescenti al servizio volontario. La Svezia vuole innalzare l’età minima per il richiamo militare a 70 anni.

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Giappone e Cina si scambiano le accuse dopo lo scontro tra jet sul Pacifico

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Tokyo e Pechino si sono lanciate reciproche recriminazioni in seguito a due episodi ravvicinati in cui i loro caccia militari hanno rischiato di scontrarsi durante manovre navali cinesi.   È stato il Giappone a denunciare per primo l’episodio, spiegando che sabato i jet cinesi J-15 hanno puntato i loro radar di tiro su aerei da combattimento giapponesi F-15J in almeno due circostanze. L’incidente si è verificato in acque internazionali a sud-est di Okinawa, secondo il dicastero degli Esteri nipponico.   «Queste illuminazioni radar sono un atto pericoloso che va oltre quanto necessario per la sicurezza del volo degli aerei», ha dichiarato domenica ai giornalisti il primo ministro giapponese Sanae Takaichi, precisando che Tokyo aveva già sporto un formale reclamo per quelle che ha definito azioni «estremamente deplorevoli».   Pechino ha rigettato le imputazioni, sostenendo che gli apparecchi giapponesi si sono accostati in più riprese e hanno importunato la flotta cinese mentre questa svolgeva addestramenti con la portaerei nella zona, debitamente preavvisati.

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«Chiediamo solennemente alla parte giapponese di cessare immediatamente di diffamare e infangare e di limitare rigorosamente le azioni in prima linea», ha affermato il colonnello Wang Xuemeng, portavoce della marina di Pechino, ammonedo che la Cina «prenderà le misure necessarie… per salvaguardare con risolutezza la propria sicurezza e i propri legittimi diritti e interessi».   I rapporti tra Pechino e Tokyo hanno intrapreso una traiettoria discendente da quando la Takaichi – prima donna a guidare il governo nipponico e nota per il suo conservatorismo rigido – ha assunto la carica alla fine di ottobre.   La premier nipponica ha dichiarato che qualsivoglia ricorso alla forza da parte di Pechino per la riunificazione con Taiwan, entità autonoma, potrebbe configurarsi come una «situazione di minaccia alla sopravvivenza», che autorizzerebbe una reazione armata in base alla legislazione giapponese. Tali parole hanno provocato da parte cinese accuse di intromissione negli affari sovrani.   Pechino ha inoltre stigmatizzato le sue affermazioni come «estremamente malevole» e «palesemente provocatorie», asserendo che calpestano il principio della «Una sola Cina», che considera Taiwan come porzione inscindibile del territorio nazionale. La questione taiwanese rappresenta una faccenda interna alla Cina e qualsiasi velleità di intervento nipponico equivarrebbe a «un atto di aggressione» con conseguenti ritorsioni feroci, ha avvertito Pechino.   Taiwan esercita di fatto un’autogoverno dal 1949, pur senza aver mai proclamato l’indipendenza formale. La Cina ha reiterato che il suo fine ultimo è la «riunificazione pacifica», ma ha chiarito che non esiterebbe a impiegare la forza nel caso in cui l’isola optasse per una separazione ufficiale.   Come riportato da Renovatio 21, due settimane fa il Giappone ha censurato la Cina per aver evocato una clausola della Carta ONU che autorizza azioni contro le ex potenze dell’Asse senza il consenso del Consiglio di Sicurezza, ribadendo che tale disposizione è superata e priva di attualità.  

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La Germania riceve un sistema missilistico israeliano

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Israele ha trasferito alle forze di difesa tedesche della Bundeswehr il primo impianto del sistema missilistico Arrow 3, in occasione di una solenne cerimonia svoltasi presso una base aerea nei dintorni di Berlino.

 

Tale consegna si colloca nel contesto dell’impegno crescente della Germania nella promozione dell’armamento europeo, motivato dal presunto «pericolo russo» – una narrazione che Mosca ha rigettato con fermezza, ribadendo l’assenza di qualsivoglia intento aggressivo nei confronti dell’Unione Europea o della NATO.

 

Tbilisi e Berlino hanno sottoscritto l’accordo intergovernativo poco più di due anni or sono, in un’intesa che Israele ha qualificato come il più rilevante contratto di esportazione bellica della sua storia, per un importo superiore ai 3,6 miliardi di euro.

 

Secondo le autorità israeliane, la transazione segna la prima occasione in cui un altro Stato otterrà un’autonomia operativa su questa tecnologia militare di vertice.

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L’Arrow 3 è concepito per neutralizzare vettori balistici extra-atmosferici, agendo a quote eccedenti i 100 km  e con un raggio d’azione di circa 2.400 km. L’apparato stazionario integra i presidi aerei a breve gittata veicolari, come Patriot e IRIS-T.

 

«Come figlio di sopravvissuti all’Olocausto, mi trovo qui profondamente emozionato: un sistema di difesa balistica, forgiato dalle menti ebraiche più brillanti dell’industria aerospaziale israeliana per mera sopravvivenza, ora tutelerà la Germania», ha dichiarato durante il rito di consegna Amir Baram, direttore generale del ministero della Difesa israeliano, i cui genitori scamparono all’olocausto perpetrato dalla Germania nazista.

 

La Repubblica Federale Tedesca, partner storico di Israele, ha avallato l’operazione militare israeliana in replica all’assalto di Hamas del 7 ottobre. Il conflitto susseguente ha causato decine di migliaia di vittime palestinesi, stando alle autorità sanitarie. Il mese scorso, Berlino ha riavviato le forniture d’armamenti a Tel Aviv.

 

L’Arrow 3, sviluppato in cooperazione tra Israele e Stati Uniti, sarà operativo presso l’aeroporto di Holzdorf, a 120 km a sud della capitale tedesca, con ulteriori installazioni programmate nel nord-occidentale e meridionale del Paese. Si vocifera che il dispositivo sia tarato per contrastare missili balistici a medio raggio come l’Oreshnik russo, a potenziale nucleare.

 

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