Intelligenza Artificiale
Meta ha fatto un enorme investimento in una società di intelligenza artificiale molto oscura
Il colosso Meta ha appena fatto un enorme investimento in una società di Intelligenza Artificiale ritenuta «oscura». Lo riporta Futurism.
Lo sviluppo dell’IA di Meta non sta procedendo secondo i desideri dello Zuckerberg. Partito con i favori del pronostico in quella gara per accrescere le potenzialità dell’intelligenza artificiale, ha subìto fallimenti tecnici e battute d’arresto.
Ora, si dice che stia cercando un team di circa 50 ricercatori di intelligenza artificiale per un oscuro «gruppo di superintelligence». Per fare ciò, ha messo da parte circa 15 miliardi di dollari per una quota del 49% in Scale.ai.
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L’obiettivo di Zuckerberg, secondo il New York Times, è quello di essere il primo a sviluppare il sistema di Intelligenza Artificiale che supera le capacità del cervello umano, un sogno che la maggior parte dei ricercatori dell’IA ancora pensa sia «molto improbabile».
Scale.ai è probabilmente il più grande giocatore nel gioco di etichettatura dei dati, assumendo lavoratori del terzo mondo per fare il laborioso compito di scrivere, raschiare e catalogare i dati per le aziende per addestrare i loro sistemi di Intelligenza Artificiale. Meta è stata recentemente sorpresa a immagazzinare oltre sette milioni di libri protetti da copyright per nutrire Llama, portando a una grande causa di class action.
«Questo è come l’equivalente AI del Piano Marshall», ha scritto il critico tecnologico Ed Zitron, riferendosi allo schema post-seconda guerra mondiale che ha reso gli Stati Uniti la dinastia globale che è oggi. Meta «sta esaurendo i dati di formazione (se non lo hanno già fatto) e tutto ciò che hanno lasciato è una società che lo genera usando il lavoro del negozio di sudore. Mi chiedo perché anche questo lotto di soldi».
Secondo Bloomberg, l’iniziativa «superintelligence» è il più grande investimento esterno di Meta fino ad oggi. Come parte di questo sforzo economico, il co-fondatore di Scale.ai Alexandr Wang è pronto a unirsi alla società segreta di Zuckerberg degli sviluppatori di AI.
Zuckerberg ha evidenziato il flusso di entrate pubblicitarie di Meta, suggerendo che gli sviluppatori di intelligenza artificiale sarebbero liberi dal controllo degli investitori se fossero venuti a lavorare per lui, stando sempre a quanto riportato da Bloomberg. Il creatore di Facebook ha anche sottolineato che aveva abbastanza denaro nascosto per erigere un «datato multi-gigawatt», tra i più potenti del mondo.
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Al momento non è noto chi altro si unirà alla mischia di Meta AI, anche se la società sta offrendo potenziali reclute da sette a nove cifre per aderire. Se Alexandr Wang (imprenditore miliardario americano che è stato nominato Chief AI Officer di Meta nel 2025) è un’indicazione, la scrivania di Zuckerberg sarà sicuramente affiancata da una equipe di personalità tecnologiche che attirano i titoli.
Lo Wang è considerato da alcuni come una sorta di «tesoro» dell’industria della difesa degli Stati Uniti negli ultimi tempi. Un famigerato falco anticinese, gli accordi accoglienti di Wang con il Pentagono si affiancano a drastiche escalation nella retorica di Washingtone contro Pechino, dichiarando una «guerra AI» a tutto campo con la nazione.
Sarà una risorsa importante per Zuckerberg, la cui collaborazione con l’apparato militare degli Stati Uniti è ben nota sin dalle origini, e si è intensificata negli ultimi mesi. Il miliardario tecnologico ha precedentemente dato al governo federale carta bianca per spiare e censurare gli utenti attraverso i dati estrapolati da Facebook.
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Intelligenza Artificiale
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Intelligenza Artificiale
Un trilione di dollari a Musk se piazza sul pianeta milioni di robot umanoidi: la sua «legione»?
Gli azionisti di Tesla hanno ratificato un pacchetto retributivo record per l’amministratore delegato Elon Musk, che potrebbe raggiungere i 1.000 miliardi di dollari nel prossimo decennio al raggiungimento di obiettivi estremamente ambiziosi.
Il piano prevede la concessione a Musk di circa 423,7 milioni di azioni in 12 tranche distinte, ciascuna vincolata al conseguimento di traguardi quali la consegna di 20 milioni di veicoli elettrici, l’attivazione di 1 milione di robotaxi e robot umanoidi e il raggiungimento di 400 miliardi di dollari di EBITDA e di una capitalizzazione di mercato di 8,5 trilioni di dollari.
La presidente di Tesla, Robyn Denholm, ha ammonito in una recente lettera agli azionisti che il rifiuto del piano rischierebbe di privare l’azienda del «tempo, del talento e della visione» di Musk.
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Sebbene oltre il 75% dei votanti abbia appoggiato l’accordo, persiste una forte opposizione istituzionale. Il fondo sovrano norvegese, principale investitore pensionistico in Tesla, ha respinto pubblicamente il pacchetto, citando timori di diluizione azionaria, «rischio legato a figure chiave» e indipendenza del consiglio di amministrazione.
Musk ha bollato i detrattori come «terroristi aziendali» e ha definito «stupidi» i consulenti per deleghe come Institutional Shareholder Services e Glass Lewis.
I fautori dell’accordo sottolineano che esso lega Musk a Tesla per almeno otto-dieci anni, allineando i suoi incentivi a quelli degli azionisti in una fase di espansione verso Intelligenza Artificiale, robotica e mobilità autonoma. Al contrario, i sostenitori della corporate governance avvertono che una remunerazione così elevata potrebbe costituire un precedente pericoloso.
Musk è attualmente la persona più ricca del mondo, con un patrimonio netto di 487,5 miliardi di dollari secondo Forbes. Il pacchetto potrebbe portare la sua quota nella società fino al 29% (dal 15% circa), sebbene il mancato raggiungimento degli obiettivi ridurrebbe sensibilmente il guadagno.
Il futurologo Peter Diamandis ha dichiarato in passato che il primo trilionario sarà un imprenditore spaziale; Elone Musk, pur essendolo, corre il rischio di diventare trilionario anche solo con i business terrestri.
Tuttavia bisogna sottolineare il ruolo che in questo progetto hanno i robot umanoidi. Musk recentemente si è spinto fino a prevedere che il robot Optimus e i veicoli di Tesla «avranno un ruolo importante» nella creazione di basi sulla Luna e su Marte. L’imprenditore ritiene che l’Optimus, che sarà in grado di svolgere mansioni domestiche ed industriali, sarà il più grande prodotto di tutti i tempi.
Dopo l’accettazione del pacchetto trilionario, Musk è stato visto danzare con uno dei suoi automi antropomorfi.
Tesla’s Optimus robots outperformed their fellow robot, Elon in dancing 😂pic.twitter.com/hLBnvZSPuL
— SMX 🇺🇸 (@iam_smx) November 6, 2025
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Riguardo alla questione degli androidi muskiani, Renovatio 21 torna a segnalare un dato specifico.
Nel corso della riunione plenaria di Tesla del primo trimestre del 2025, il CEO Elon Musk ha rivelato che l’azienda si sta preparando con l’obiettivo di iniziare la produzione degli Optimus quest’anno.
🚨ELON MUSK: “This year we hope to make about 5,000 Optimus robots…but even 5,000 robots is the size of a Roman legion FYI. That’s a scary thought, a legion of robots. I think we’ll literally build a legion of robots this year, and maybe 10 legions next year? It’s kind of a… pic.twitter.com/R992X5OA8r
— Autism Capital 🧩 (@AutismCapital) March 21, 2025
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«Quest’anno, speriamo di riuscire a produrre circa 5.000 robot Optimus », ha detto Musk agli investitori Tesla. «Tecnicamente puntiamo ad avere abbastanza componenti per produrne 10.000, forse 12.000, ma dato che si tratta di un prodotto completamente nuovo, con un design completamente nuovo, direi che ci riusciremo se riusciremo a raggiungere la metà dei 10.000 pezzi».
«Ma anche 5.000 robot, sono le dimensioni di una legione romana, per vostra informazione, il che è un pensiero un po’ spaventoso» ha continuato significativamente Elon. «Come un’intera legione di robot, direi “wow”. Ma penso che costruiremo letteralmente una legione, almeno una legione di robot quest’anno, e poi probabilmente 10 legioni l’anno prossimo. Penso che sia un’unità piuttosto interessante, sapete? Unità di legione. Quindi probabilmente 50.000 circa l’anno prossimo».
Il riferimento al concetto di legione e alla storia di Roma (passione nota dell’uomo più ricco del mondo) fa venire in mente altre considerazioni espresse dal Musk negli anni scorsi, peraltro proprio riguardo a Putin.
Quando tre anni fa ancora il suo networth era di circa 240 miliardi (ora è quasi il doppio) fu intervistato per un documentario della testata germanica Welt, dove corresse il giornalista che lo descriveva come l’uomo più ricco della Terra. «Io penso che Putin sia significativamente più ricco di me», alluse Elon. «Sì lo penso davvero. Io non posso andare ad invadere altri Paesi. Credo ci sia una vecchia citazione… forse da Crasso… non sei davvero ricco sino a che non puoi permetterti una legione».
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Ora Musk le legioni se le sta costruendo da sé: legioni di robot che possono combattere, pure nello spazio: il fatto che per primi su Marte arriveranno non gli uomini, ma gli umanoidi automatici di Elon Musk dovrebbe far riflettere, almeno un pochino.
Il personaggio, torna a ripetere Renovatio 21, potrebbe essere l’anticristo: e questo spiegherebbe il fatto che spesse volte vediamo il fascino di quel che fa. L’anticristo, dice la Scrittura, ingannerà tutti, e sarà servito da coloro «il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo» (Ap, 17,8)…
Che San Giovanni stia parlando di legioni di umanoidi robotici? Che stia parlando di esseri umani creati in provetta (altra specialità personale di Musk)?
Decisamente, questa storia è interessante – e probabilmente fondamentale per il nostro futuro.
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