Persecuzioni
Medvedev: la repressione della più grande chiesa dell’Ucraina è «satanismo a tutti gli effetti»
I sostenitori occidentali di Kiev stanno appoggiando la repressione «satanica» della Chiesa Ortodossa Ucraina (UOC), ha affermato venerdì l’ex presidente russo Demetrio Medvedev. Lo riporta il sito governativo russo RT.
Martedì, il parlamento ucraino ha approvato una legge che proibisce le organizzazioni religiose «collegate alla Russia». La UOC autogovernata, che ha legami storici e spirituali con la Chiesa Ortodossa Russa (ROC), è ritenuta il bersaglio principale della legislazione. Medvedev, che è vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha affermato di ritenere il leader ucraino Volodymyr Zelens’kyj responsabile della repressione.
Petro Poroshenko, predecessore dello Zelens’kyj, ha causato un importante scisma religioso in Ucraina quando ha orchestrato la creazione della cosiddetta Chiesa ortodossa ucraina alla fine del 2018 come parte della sua fallita campagna di rielezione, ha sottolineato Medvedev. Sotto Zelens’kyj, tuttavia, «è iniziata la distruzione della fede ortodossa in Ucraina e la persecuzione dei cristiani per la loro fede», culminata nella nuova legge, ha sostenuto l’ex leader russo.
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Zelens’kyj «non ha identità religiosa» e la repressione è «un satanismo a tutti gli effetti» sostenuto da persone del suo governo, ha affermato Medvedev. «L’Occidente civilizzato» ha sostenuto sia lo stratagemma di Poroshenko sia la persecuzione in corso «per infliggere il massimo danno alla Russia e ai suoi cittadini», ha aggiunto.
L’Ucraina «sarà distrutta, come lo furono Sodoma e Gomorra, e i demoni cadranno inevitabilmente», ha detto Medvedev, riferendosi alla storia dell’Antico Testamento di due città annientate dall’intervento divino per la loro malvagità. Ha aggiunto una citazione biblica che descrive la conquista ebraica di Canaan e la punizione che Giosuè esigeva dai leader delle tribù conquistate.
Viktor Elensky, il capo del servizio ucraino per la politica etnica e la libertà di coscienza, ha affermato giovedì che la nuova legge «ha il legittimo obiettivo di fermare le attività sovversive della Chiesa ortodossa russa in Ucraina». Kiev non ha intenzione di costringere i chierici e i fedeli ad unirsi a un’altra confessione, ma se la Chiesa ortodossa russa desidera esistere, deve rispettare le nuove regole e rinnegare qualsiasi legame con Mosca, ha aggiunto il funzionario.
Clement, il vescovo della UOC che funge da portavoce della chiesa, si è chiesto se i leader scismatici avrebbero dovuto superare barriere burocratiche per dimostrare la loro lealtà. Tra le altre cose, la legge richiede la pubblica affermazione da parte dei chierici ucraini di aver tagliato tutti i legami con la chiesa russa.
La UOC «continuerà a vivere come una vera chiesa riconosciuta dalla maggioranza dei credenti ucraini praticanti e dalle chiese ortodosse indipendenti del mondo», ha detto ai media. Ogni tentativo di vietarla non farà altro che macchiare la reputazione delle persone che la spingono, ha sostenuto Clement.
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Immagine di Troitse-Sergieva Lavra via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
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Persecuzioni
Una chiesa canadese va a fuoco per la terza volta in una settimana
Un enorme incendio ha ridotto in cenere una chiesa canadese per la terza volta in meno di una settimana.
Notre-Dame-des-Sept-Allégresses, una chiesa cattolica francescana centenaria a Trois-Rivières, Quebec, è stata quasi totalmente distrutta dopo un incendio scoppiato giovedì. Lo riporta LifeSite.
La chiesa, costruita nel 1914, non era in uso. Era stata venduta a degli immobiliaristi, che avevano pianificato di costruire 40 piccoli appartamenti all’interno con unità aggiuntive nella parte posteriore dell’edificio.
A massive fire has destroyed the historic Notre Dame des Sept Allégresses Church in Trois-Rivières, Canada.
Since 2021, over 100 churches in Canada have been burned or vandalized. pic.twitter.com/U7C5qfwbvj
— Harrison Faulkner (@Harry__Faulkner) October 4, 2024
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Tuttavia, l’ incendio della storica chiesa si è propagato rapidamente e i vigili del fuoco non sono riusciti a contenere completamente le fiamme, che hanno causato ingenti danni all’edificio, tra cui il crollo di uno dei suoi campanili.
Nonostante non si trattasse di una chiesa attiva, 11 frati francescani alloggiavano in un edificio collegato al retro della chiesa, ma sono riusciti a uscire in tempo prima che l’incendio diventasse incontrollabile.
Secondo padre Guylain Prince, responsabile della congregazione francescana locale, l’incendio ha costretto i suoi 10 confratelli ad abbandonare la scena.
«È stata l’unica parrocchia attiva (nella zona) per più di 100 anni da parte dei francescani, quindi siamo stati noi a costruirla. Conteneva affreschi di San Francesco, vetrate colorate. È una chiesa superba, una chiesa straordinaria», ha detto Prince, secondo i media locali, che hanno riferito che il proprietario della chiesa è ancora «sotto shock» per quanto accaduto.
«Ci siederemo con le autorità cittadine per vedere cosa possiamo fare. Questo non è un edificio standard, è un edificio molto speciale», ha detto Georges Mouradian, il nuovo proprietario della chiesa.
La causa ufficiale dell’incendio non è del tutto nota. La polizia locale non si pronuncia su una possibile causa.
Nel giro di una settimana, Notre-Dame-des-Sept-Allégresses è la terza chiesa a essere incendiata in Canada. Secondo quanto riferito dal sito prolife canadese LifeSiteNews, anche una chiesa cattolica ed una anglicana sono state distrutte in questi giorni.
Dalla primavera del 2021, in Canada 112 chiese, la maggior parte delle quali cattoliche, sono state rase al suolo, vandalizzate o profanate.
Gli incendi delle chiese sono iniziati nel 2021 dopo che i media tradizionali e il governo federale hanno diffuso affermazioni provocatorie e dubbie secondo cui centinaia di bambini erano stati seppelliti e ignorati da preti e suore cattolici che gestivano alcune delle scuole residenziali ora chiuse.
Il parlamentare del Partito conservatore canadese (CPC) Jamil Jivani ha sollecitato il sostegno dei suoi oppositori politici per un disegno di legge che prevede pene più severe per gli incendiari sorpresi a bruciare chiese, affermando che la recente ondata di distruzione è un «problema molto serio» che rappresenta un «attacco» diretto alle famiglie e alla «libertà religiosa in Canada».
Ad agosto, il governo del primo ministro Giustino Trudeau ha dichiarato che amplierà un fondo multimilionario destinato a documentare le affermazioni secondo cui centinaia di bambini sarebbero morti e sarebbero stati sepolti clandestinamente in scuole residenziali ora chiuse, alcune delle quali gestite dalla Chiesa cattolica.
La scorsa settimana che Leah Gazan, parlamentare del Nuovo Partito Democratico, ha presentato un nuovo disegno di legge che mira a criminalizzare la negazione dell’affermazione non provata secondo cui il sistema delle scuole residenziali un tempo operativo in Canada fosse un «genocidio».
Le scuole residenziali per gli indigeni canadesi, gestite dalla Chiesa cattolica e da altre chiese cristiane, furono istituite dal governo federale e rimasero aperte dalla fine del XIX secolo fino al 1996. La narrazione non provata delle «fosse comuni» ha portato a un diffuso sentimento anticattolico dal 2021.
La visita apostolica di Bergoglio di quell’anno, dove partecipò tra le altre cose ad un rito negromantico con gli indigeni First Nation in mondovisione, certo non ha aiutato.
Secondo recenti sviluppi, nella scuola residenziale di Kamloops, che fu al centro dello scandalo, non è stato trovato alcun resto umano. Lo scandalo anticlericale in realtà già smontato come bufala da tempo.
Secondo calcoli statistici, sarebbe il Canada a guidare la classifica delle chiese bruciate nel mondo, con oltre 100 casi dalla primavera 2022.
Otto mesi fa era stato filmato un uomo mascherato intento a cospargere di benzina la parrocchia del Santissimo Sacramento a Regina, nella provincia canadese del Saskatchewan.
Another church been burned by some scum.
This is the historic Blessed Sacrament Parish church in Regina, Saskatchewan.
That’s over 80 churches in Canada now. pic.twitter.com/Quw4cVKDpE
— Kirk Lubimov (@KirkLubimov) February 11, 2024
Come riportato da Renovatio 21, anche la Francia sta vivendo un’impennata di chiese bruciate, a partire dalla sua cattedrale principale, Notre Dame a Parigi, dove il mistero continua: l’estate scorsa al mistero dell’incendio di Notre Dame si è aggiunta la storia del capo della ristrutturazione, Jean-Louis Georgelin, trovato morto vicino a un passo di montagna nel Sud-Est della Francia. Il decesso dell’uomo è stato definito come «incidente».
Poche settimane fa è stato il turno della cattedrale gotica di Rouen, andata a fuoco come tanti altri luoghi di culto, talvolta apertamente attaccati, talvolta finiti in fiamme senza che vi sia prova di dolo.
Il calcolo fatto è che la Francia stia perdendo un edificio religioso ogni due settimane.
In India, un altro luogo in cui i roghi delle chiese sono meno misteriosi di quelli francesi, solo negli scorsi mesi sono stati bruciati più di 15 luoghi di culto cristiano. Chiese bruciate sono state registrate anche in Pakistan negli ultimi giorni. In Birmania l’esercito brucia regolarmente le chiese dei villaggi ritenuti ribelli. L’esercito della giunta si è distinto per far divorare dalle fiamme i luoghi del culto cattolico, cosa lamentata anche dagli arcivescovi locali.
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Immagine screenshot da Twitter
Persecuzioni
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