Utero in affitto
«Maternità surrogata forzata»: casi in Gran Bretagna
Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
Un ente di beneficenza britannico che lavora con le vittime della schiavitù moderna ha riferito di aver ricevuto per la prima volta tre segnalazioni di «maternità surrogata forzata».
Unseen ha affermato che le chiamate alla sua hotline anti-schiavitù nel 2023 hanno raggiunto il livello record: 11.700 contatti. Il numero delle potenziali vittime nel settore sanitario è aumentato di quasi un terzo.
Unseen ha definito la «maternità surrogata forzata» come il forzare o costringere una donna a portare avanti una gravidanza per un altro individuo.
«I criminali stanno trovando modi nuovi e sorprendentemente spietati per sfruttare le vittime», ha affermato il commissario anti-schiavitù, Eleanor Lyons. «In modo allarmante, per la prima volta abbiamo assistito alla segnalazione di casi di maternità surrogata forzata».
Non sono stati rilasciati dettagli per il timore di identificare le vittime della tratta.
Nel 2023 Unseen ha notato tre tipi emergenti di schiavitù moderna: maternità surrogata, prelievo di organi e truffe. Sebbene i numeri fossero piccoli, sono stati descritti come «preoccupanti». La maggior parte della schiavitù implica sfruttamento lavorativo, sessuale o criminale.
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.
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ONU: Un rapporto chiede l’eliminazione della maternità surrogata
Il 14 luglio 2025, Reem Alsalem, Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne e le giovani donne, ha presentato all’Assemblea Generale un rapporto che esamina «le varie manifestazioni di violenza contro donne e ragazze nel contesto della maternità surrogata» (gestazione per altri o GPA).
Secondo questo rapporto, la maternità surrogata è in aumento in tutto il mondo, con una notevole crescita degli accordi transfrontalieri, in cui genitori provenienti da paesi ad alto reddito si avvalgono di donne in giurisdizioni in cui la pratica è legale. Il mercato globale è stato valutato a quasi 15 miliardi di dollari nel 2023 e si prevede che raggiungerà i 100 miliardi di dollari entro il 2033.
Le madri surrogate ricevono in genere tra il 10% e il 27,5% del pagamento totale, mentre La maggior parte viene pagata agli intermediari. Inoltre, esistono incentivi finanziari per coloro che reclutano donne per le agenzie di maternità surrogata, il che genera dinamiche di reclutamento in contesti vulnerabili.
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Quadri giuridici divergenti
Il rapporto identifica tre principali modelli normativi: il divieto assoluto, come in Italia, che ha dichiarato la maternità surrogata un «reato universale» nel 2024; la regolamentazione degli accordi altruistici (Australia, India); e l’autorizzazione degli accordi commerciali (Georgia, Israele e Ucraina). In molti paesi, la mancanza di regolamentazione crea scappatoie legali.
Il rapporto evidenzia che le madri surrogate provengono generalmente da contesti meno privilegiati e di status sociale inferiore rispetto ai genitori intenzionali. A ciò si aggiunge la situazione delle donne che donano i propri ovuli, esposte a trattamenti ormonali invasivi, e quella delle madri committenti, che possono essere soggette a pressioni in contesti legali complessi.
Vi sono anche casi di tratta in cui famiglie povere affidano le proprie figlie a reti di maternità surrogata con false promesse di lavoro o matrimonio.
Il rapporto descrive in dettaglio varie forme di Violenza:
Economica: contratti che impongono la rinuncia all’autonomia medica, il diniego di risarcimento o restrizioni alla libertà di movimento.
Psicologica: pressione emotiva ad accettare la pratica, alti livelli di depressione e ansia e traumi legati alla separazione postpartum.
Fisica: rischi medici maggiori rispetto a quelli di una gravidanza convenzionale, come tagli cesarei multipli, parti prematuri e complicazioni legate ai trattamenti per la fertilità.
Riproduttiva: aborti forzati, riduzione embrionale e restrizioni contrattuali che possono equivalere a schiavitù.
Il documento mette in guardia dalle conseguenze per i minori, in particolare per le bambine. Queste includono la separazione immediata dopo il parto, tassi più elevati di parti prematuri e sottopeso, il divieto di allattamento al seno in molti contratti e i rischi di mancanza di nazionalità o identità legale negli accordi internazionali.
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Responsabilità
Alsalem identifica come principali responsabili degli atti di violenza le agenzie e gli intermediari che reclutano donne in situazioni di vulnerabilità, gli operatori sanitari che eseguono interventi senza consenso e, in alcuni casi, gli Stati stessi, quando ricorrono a pratiche coercitive o non riescono a garantire una protezione adeguata.
Richiesta di uno «strumento internazionale giuridicamente vincolante»
Nelle sue conclusioni, il rapporto delle Nazioni Unite propone di «adottare misure per sradicare la maternità surrogata in tutte le sue forme». Raccomanda inoltre l’adozione di uno «strumento internazionale giuridicamente vincolante che ne vieti ogni forma».
«Un riconoscimento senza precedenti»
«Si tratta di un riconoscimento senza precedenti al più alto livello internazionale», afferma Olivia Maurel, portavoce della Dichiarazione di Casablanca, una coalizione internazionale di oltre 150 esperti e associazioni provenienti da tutto lo spettro politico e culturale che si batte per l’abolizione della maternità surrogata dal 2023.
«La maternità surrogata non è un atto d’amore, ma una forma di violenza e sfruttamento», denuncia Olivia Maurel, nata lei stessa tramite maternità surrogata. E «questo rapporto storico apre la strada alla sua messa al bando globale», aggiunge.
A seguito di questa posizione delle Nazioni Unite, la Dichiarazione di Casablanca invita gli Stati «ad assumersi le proprie responsabilità e ad impegnarsi ora a tradurre queste raccomandazioni in misure concrete».
Articolo previamente apparso su FSSPX.News
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Two men hired surrogate Brittney Pearson to create their “dream family.”
By the end of the process, a 25-week-old baby boy was murdered. [Thread] — Lila Rose (@LilaGraceRose) July 18, 2023
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