Geopolitica
Marjorie Taylor Greene critica le guerre inutili e fallite degli USA, e mette i narcocartelli nel mirino.
È apparso un duro attacco alla politica estera americana, fatta con armi e guerre, da parte della deputata della Georgia Marjorie Taylor Greene, considerata uno degli elementi più trumpiani presenti a Washington.
La Taylor Greene, anche nota come MTG, ha pubblicato quanto segue sulla sua pagina Facebook il 6 maggio:
«Tutte le narrazioni stanno svanendo. Il Vietnam è stata una guerra inutile e abbiamo perso. Non c’erano armi di distruzione di massa in Iraq. L’Afghanistan è stato uno spreco. E non abbiamo guadagnato nulla da nessuna di quelle guerre».
«L’Arabia Saudita ha armi nucleari e i 19 terroristi dell’11 settembre erano tutti sauditi. Siamo andati in guerra con loro? No».
«La Corea del Nord ha le armi nucleari. Il piccolo rocket man [riferimento ad un insulto dapprima lanciato da Trump contro Kim Jong-un, ndr] non ci ha ancora fatto saltare in aria tutti, ma ci è stato detto che lo avrebbe fatto».
«Anche Pakistan e Cina hanno armi nucleari. E la grande e cattiva Russia ha armi nucleari. Ci è stato detto che Putin avrebbe invaso l’Europa, proprio come Hitler, e nemmeno questo è ancora successo. E non potrebbe conquistare l’Ucraina in 3 anni».
«Ci è stato detto che l’Iran è sul punto di possedere armi nucleari da un momento all’altro, da quando ho memoria».
«Alla gente non importa più perché nessuna di queste cose ha davvero influenzato le nostre vite, a meno che non fossero nell’esercito, deportati in questi Paesi stranieri e fatti saltare in aria. Ma ciò che ha colpito direttamente gli americani e le persone che conosco è il flusso costante di droga dei cartelli in ogni singola città d’America, oltre ai crimini e agli omicidi dei cartelli. Non ho mai visto un Houthi. Né nessun altro che conosco. Ma quello che tutti sanno è che per qualche motivo non attacchiamo il vero nemico che uccide americani ogni singolo giorno».
«No, dobbiamo scappare e bombardare qualche Paese in qualche altra parte del mondo perché ci viene detto che sono i cattivi, anche se non hanno mai fatto nulla di diretto agli americani come hanno fatto i cartelli».
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Geopolitica
Gli Stati Uniti sequestrano una petroliera al largo delle coste del Venezuela
Il procuratore generale statunitense Pam Bondi ha annunciato il sequestro di una petroliera sospettata di trasportare greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran.
L’operazione, condotta al largo delle coste venezuelane, si inserisce in un’escalation delle attività militari americane nella regione, unitamente a raid contro quelle che Washington qualifica come imbarcazioni legate ai cartelli della droga.
«Oggi, l’FBI, la Homeland Security Investigations e la Guardia costiera degli Stati Uniti, con il supporto del Dipartimento della Difesa, hanno eseguito un mandato di sequestro per una petroliera utilizzata per trasportare petrolio greggio proveniente dal Venezuela e dall’Iran», ha scritto Bondi su X mercoledì.
Ha precisato che la nave era stata sanzionata «a causa del suo coinvolgimento in una rete di trasporto illecito di petrolio a sostegno di organizzazioni terroristiche straniere».
Nel video diffuso da Bondi si vedono agenti delle forze dell’ordine, pesantemente armati, calarsi dall’elicottero sulla tolda della nave. Secondo il portale di tracciamento MarineTraffic e vari media, l’imbarcazione è stata identificata come «The Skipper», che batteva bandiera della Guyana. Fonti come ABC News riportano che la petroliera, con una capacità fino a 2 milioni di barili di greggio, era diretta a Cuba.
Today, the Federal Bureau of Investigation, Homeland Security Investigations, and the United States Coast Guard, with support from the Department of War, executed a seizure warrant for a crude oil tanker used to transport sanctioned oil from Venezuela and Iran. For multiple… pic.twitter.com/dNr0oAGl5x
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) December 10, 2025
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Gli Stati Uniti avevano sanzionato la The Skipper già nel 2022, accusandola di aver contrabbandato petrolio a beneficio del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica iraniana e del gruppo militante libanese Hezbollah.
Un gruppo di parlamentari statunitensi ha di recente sollecitato un’inchiesta sugli attacchi condotti su oltre 20 imbarcazioni da settembre, ipotizzando che possano configurare crimini di guerra.
Il senatore democratico Chris Coons, intervistato martedì su MSNBC, ha accusato Trump di «trascinarci come sonnambuli verso una guerra con il Venezuela». Ha argomentato che l’obiettivo reale del presidente sia l’accesso alle risorse petrolifere e minerarie del paese sudamericano.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha rigettato le affermazioni di Trump sul presunto ruolo del suo governo nel narcotraffico, ammonendo Washington contro l’avvio di «una guerra folle».
Il Venezuela ha denunciato gli Stati Uniti per pirateria di Stato dopo che la Guardia costiera americana, coadiuvata da altre forze federali, ha abbordato e sequestrato una petroliera sanzionata nel Mar dei Caraibi.
Caracas ha reagito con durezza, definendo l’intervento «un furto manifesto e un atto di pirateria internazionale» finalizzato a sottrarre le risorse energetiche del Paese.
«L’obiettivo di Washington è sempre stato quello di mettere le mani sul nostro petrolio, nell’ambito di un piano deliberato di saccheggio delle nostre ricchezze», ha dichiarato il ministro degli Esteri Yvan Gil.
Il governo venezuelano ha condannato gli «arroganti abusi imperiali» degli Stati Uniti e ha giurato di difendere «con assoluta determinazione la sovranità, le risorse naturali e la dignità nazionale».
Da anni Caracas considera le sanzioni americane illegittime e contrarie al diritto internazionale. Il presidente Nicolas Maduro le ha definite parte del tentativo di Donald Trump di rovesciarlo e ha respinto come infondate le accuse di legami con i narcos, avvertendo che qualsiasi escalation militare condurrebbe a «una guerra folle».
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Immagine screenshot da Twitter
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